La storia dell’appalto Tra.de.co.

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Diego David – [Il Secolo XIX - 17-7-2014]

La storia di un’appalto voluto dall’ex Sindaco Strescino e disegnato da Beppe Enrico
Gara “benedetta” dal Prefetto
Così Fiamma Spena diede il via libera all’offerta unica dell’azienda pugliese

Poco più di un anno fa, da parte del commissario prefettizio Sabatino Marchione, l’assegnazione dell’appalto di igiene urbana (un affare da 93 milioni di euro per sette anni) nel capoluogo e nei trentacinque centri del comprensorio imperiese alla Tradeco.
Ma il percorso che ha portato una società del profondo Sud, unica partecipante al bando, a subentrare all’Ecoimperia e alle altre aziende che operavano nelle località vicine è stato lungo e tortuoso, con tanto di inchiesta della Procura di Imperia che a seguito delle indagini svolte dalla Guardia di Finanza, ha aperto un fascicolo per turbativa d’asta.
L’avvio del procedimento è datato 2010 quando sulla poltrona di primo cittadino sedeva Paolo Strescino e l’assessore all’Ambiente era Giovanni Amoretti. Occorreva superare la partecipata Ecomperia, 51 per cento in mano al Comune e 49 per cento alla Ponticelli (proprietaria dell’omonima discarica) dei fratelli Giovanbattista e Pierpaolo Pizzimbone, società mista nata nel 1993 e in scadenza nel 2013. Il primo colpo di scena fu l’esclusione dalla possibilità di partecipazione alla gara pubblica della stessa Ecoimperia, essendo prevista la clausola dei 70 milioni di fatturato negli ultimi tre anni che l’azienda presieduta da Davide Ghiglione non poteva vantare.
I lclima politico era quello dello scontro all’interno del Pdl tra l’exministro ClaudioScajola e Marcello Dell’Utri “padrino” politico dei Pizzimbone.
Il capitolato d’appalto venne elaborato dall’ufficio Ecologia di Palazzo civico allora diretto da Beppe Enrico (oggi trasferito alla Cultura) con la consulenza degli avvocati dello studio Tosetto/ Weigmann diTorino. Nella primavera del 2012 in piena bufera amministrativa conseguente agli arresti eccellenti nell’ambito dell’inchiesta sul porto turistico, il sindaco Strescino, inviò l’offerta della Tradeco, l’unica pervenuta, alla Prefettura di Imperia per le verifiche antimafia. Fatti i controlli il prefetto Fiamma Spena diede il via libera.
Ma intanto,i sindacati cominciavano ad esprimere agli organi politici e alla commissione esaminatrice presieduta da Beppe Enrico e composta anche dai docenti del Politecnico di Torino Giuseppe Genon ed Eugenio Piovano, le loro perplessità su numero di addetti e tipologia del servizio con tanto, in seguito, di sit-in di protesta sotto al Comune (diventata poi una abitudine) e minacce di non far transitare la Milano-Sanremo. Enrico bloccò in un primo tempo l’offerta perché considerata “anomala”, in quanto unica e per l’eccessivo ribasso, il 5,6 per cento proposto dall’azienda pugliese. Ma dopo un confronto con la proprietà e lo stuolo di avvocati assoldati daTradeco, anche quest’ultimo scoglio venne superato.