Intervista all’ex assessore Amoretti (F.I.) sui problemi del traffico

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Giovanni Amoretti che, per il suo bene, non è mio parente, ha rilasciato un’intervista al Secolo XIX in cui racconta di come andò l’accordo con la Tra.de.co. all’epoca in cui era assessore all’ambiente
Secondo me l’intervista è un po’ depistante: del resto lo dice lui stesso, e la cosa è grave, che “in quel periodo” ha avuto paura.
A questo proposito esorto tutti (come se le mie esortazioni servissero a qualcosa…) a non avere paura e a mettere al corrente la cittadinanza di ciò che succede nelle stanze del Palazzo.
E siccome in tanti non hanno ancora capito, altri fanno finta, e qualcuno rosica, mi piacerebbe tanto che il Sindaco, o chi per lui, indicesse una sorta di convegno, o incontro, chiamatelo come volete, in cui venga spiegata ai cittadini, senza raccontare bugie e nulla tralasciare, l’operazione “Ci siamo ripresi il porto e siamo tutti felici e contenti”.

Diego David per il Secolo XIX del 19-7-2014

PARLA L’EX ASSESSORE ALL’AMBIENTE DELLA GIUNTA STRESCINO (QUEST’ULTIMO È IN SILENZIO STAMPA)
«La città è una discarica? Mi prendo io la colpa»
Amoretti: l’azienda non ci speculi, conosceva le condizioni

«Mi assumo oggettivamente la responsabilità di quanto sta accadendo in città». Giovanni Amoretti, membro della giunta municipale dal 2009 all’aprile del 2012 con delega all’Ecologia nella prima amministrazione Strescino, è stato l’assessore che ha dato il via alla gara d’appalto per il servizio di igiene urbana nel capoluogo e negli altri 34 centri del comprensorio imperiese aggiudicata un anno fa, quale unica azienda partecipante, allaTradeco di Altamura oggi al centro di polemiche.
Un po’come Felipe Scolari, il commissario tecnico del Brasile dopo l’,1-7 patito nella semifinale dei Mondiali dalla Germania, Amoretti, che oggi non ricopre più alcun ruolo politico né amministrativo, di fronte al disastro in cui versano le strade cittadine ingombre di rifiuti, fa autocritica ma non ci sta a fare l’agnello sacrificale.

«Mi prendo la responsabilità, ma voglio essere chiaro -incalza l’ex assessore forzista– Chi vuole speculare sulla vicenda e strumentalizzarla sta sbagliando indirizzo».

Chi è che vuole speculare?

«Rimango basito davanti a certe dichiarazioni dei dirigenti della Tradeco che sostengono di essere stati raggirati dal Comune. Ricordo che il bando di gara i tecnici dell’azienda pugliese se lo sono soppesato e guardato in lungo e in largo. Per potersi rendere conto della complessità dell’appalto sono stati accompagnati dagli operatori comunali a compiere una approfondita visita sul territorio.
Anche altre ditte interessate avevano chiesto questo tipo di accesso ai luoghi,mapoi si sono tirate indietro.
La Tradeco no, ha ritenuto di avere elementi sufficienti per formulare l’offerta. Ora, mettere con le spalle al muro l’amministrazione, dopo la massima trasparenza che gli è stata riservata, se qualche calcolo algoritmico che stabilisce le percentuali di differenziata non è perfettamente corretto mi pare esagerato. Ma non solo».

Ma alla luce del disastro che poi si è rivelata per la città e i dintorni l’applicazione dell’appalto, rifarebbe le stesse scelte, come per esempio quella di escludere Ecoimperia dalla gara?

«Venivano da vent’anni di proroghe, c’erano restrizioni che imponevano la gara di appalto. Il socio privato di Ecomperia (la Ponticelli dei fratelli Pizzimbone, ndr) era stato scelto senza evidenza pubblica. Non si poteva proseguire oltre. Ma se mi trovassi nelle stesse condizioni di allora ridarei gli stessi indirizzi politici, che tra l’altro, mi furono riconosciuti anche dall’estrema sinistra che in consiglio comunale si astenne».

La sinistra contestava la mancata previsione del porta a porta per la differenziata

«Rimango convinto che morfologicamente il territorio imperiese non sia adatto per il porta a porta».

E quali sarebbero dovute essere i vantaggi per la città?

«Intanto la comprensorialità, la limitazione dei costi, 190 mila euro all’anno risparmiati solo per il trasporto a Collette Ozzotto, l’introduzione degli scarrabili, l’ecomobile, innovazioni assolute per il nostro territorio. Poi, da utente, purtroppo ho verificato che la Tradeco non ha messo in pratica adeguatamente il contenuto dell’appalto».

Ci sono, secondo lei, responsabilità dell’amministrazione Capacci?

«L’assessore Podestà sta gestendo una situazione complicata, ma non mi sento di metterlo in croce. Se fosse costretto a ricorrere a un altro bando gli consiglierei di condividerlo con tutte le forze politiche come facemmo noi. In certi momenti quando è in gioco l’interesse della città bisogna saper mettere da parte le casacche politiche».

Ci furono anche momenti di tensione con sindacati e lavoratori. Oggi che non ricevono lo stipendio cosa si sente di dire loro?

«I conti eseguiti da professionisti pagati dal Comune non potevamo metterli in discussione. A ogni buon conto con Strescino attivammo la procedura antimafia. E le assicuro di aver avuto in quel periodo anche paura, avendo due f gli piccoli e ed essendo andato a toccare un comparto, quello dei rifiuti, non propriamente santificato».

Scritto da Angelo Amoretti

20 luglio, 2014 alle 11:44