Pasquale Indulgenza interviene sulla vicenda del porto turistico

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Ricevo e pubblico con piacere:

Conosciute le motivazioni della sentenza di Torino sulla vicenda del porto turistico di Imperia, è immediatamente partito, con perfetta sequenza, il ‘fuoco di fila’ delle dichiarazioni rese dal consigliere comunale Fossati, dal suo collega e sommo agiografo Ranise, dal consigliere regionale di Forza Italia Marco Scajola e, da ultimo, dal ‘Conte Zio’ in persona. Questi, stando a quanto si legge, ha addirittura tenuto le sue indignate e ferme considerazioni in occasione del procedimento che lo vede imputato per finanziamento illecito in relazione ai lavori presso la magione di famiglia. In buona sostanza, la tesi comune, sostenuta e ripetuta con la veemenza tipica dei giusti, è che coloro che a suo tempo manovrarono per bloccare i lavori del porto erano mossi da una sorta di maligna attitudine retrograda e dalla cinica volontà di approfittarsi delle favorevoli circostanze per ’sovvertire’ gli assetti politici locali.
La cosa incredibile e incresciosa, di questo glorioso ‘ritorno’, è che esso rischia di produrre i suoi attesi effetti propagandistici nell’opinione pubblica non tanto per la robustezza dei suoi argomenti, quanto dall’estrema debolezza delle confutazioni e dall’incoerenza politica delle forze che in teoria gli si dovrebbero opporre. Con la tiritera di sempre, infatti, si torna ad enfatizzare le ‘magnifiche sorti e progressive’ del “porto più bello del Mediterraneo” e del frizzante modello di sviluppo disegnato intorno ad esso, ‘glissando’ totalmente, oltre che sulla logica privatistica dell’operazione e sugli aspetti comunque controversi dei costi sostenuti e delle contabilità, sul colossale sovradimensionamento della struttura – frutto assurdo concepito da menti tanto megalomani quanto provinciali -, sui clamorosi ritardi, a cantiere aperto, nella realizzazione delle opere, sulla pessima qualità della più parte di esse, oggi impietosamente sotto gli occhi di tutti, sul chiaro carattere speculativo delle stecche residenziali nel cuore dello scalo, sull’affossamento del porto commerciale di Oneglia e delle sue attività, prodromo dello smantellamento e della chiusura dell’Agnesi che si stanno consumando in questi giorni, sulle modalità di realizzazione della spiaggia artificiale, rispetto alle quali è tuttora aperto un procedimento per ipotizzato inquinamento e danno ambientale.
Il punto è che a questo contrattacco, tanto vibrante nei toni quanto elusivo nella sostanza, si risponde flebilmente, con un Sindaco in carica che non trova di meglio, per ‘ribattere’ al ‘giovane’ Scajola, che evidenziargli la contraddittorietà del suo argomentare, dimentico del fatto che a suo tempo il Gruppo del PdL condivise la mozione per chiudere, nel pieno della bufera, con l’Amministrazione retta dal Suo attuale Assessore alla Cultura, al Turismo e alle Manifestazioni Strescino, l’ex Primo Cittadino graziosamente paragonato ad un “Paperino” ’scelto dal mazzo’ proprio dai più alti e nobili livelli della Destra locale. Se le parole del Sindaco-imprenditore costituiscono almeno un pronunciamento, ancorché meramente retorico, tristissima risulta l’assenza di una replica di contenuto da parte del fronte attualmente governante e, in primis, del suo perno principale, il PD, che sembra aver abbandonato del tutto lo spirito e le ragioni di una battaglia politica, culturale e civile, della quale pure si era autoreferenzialmente qualificato come esclusivo attore pubblicando e spargendo dappertutto un suo patinato quadernetto celebrativo.
Ma non c’è granché da meravigliarsi, se pensiamo che, in questo scorcio iniziale ma già maturo di campagna per le Regionali, si parla tranquillamente, nelle cronache come nei conciliaboli, di un altro ambizioso ritorno, proprio nell’ambito dello schieramento burlandian-paitiano, di un uomo come l’ineffabile Luca Lanteri, già super assessore ai Porti, all’Edilizia Privata e all’Urbanistica nel pieno dell’ ‘Età dell’Oro’ Imperiese. Lo stesso amministratore-politico che qualche anno fa candidamente ricordava il famoso volo in elicottero, presenti a bordo, con lui ed un ministro della Repubblica, Caltagirone e Fiorani (Ricordate? Il gran banchiere dei “furbetti del quartierino”), per guardare insieme dall’alto, con debita visione panoramica, le grandi e mirabili opportunità di sviluppo della città.
Speriamo solo che la memoria e la coscienza degli Imperiesi sappia ancora sostituirsi, con la fermezza e la nettezza che sarebbe lecito aspettarsi da cittadini consapevoli a fronte di un esito così surreale e mortificante, alla risposta che gli attori politici democratici dovrebbero per primi assicurare all’etica pubblica e ad una diversa, coerente visione del bene comune.

Pasquale Indulgenza