Regionali 2015 – C’è un problema nel M5S?

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La Casa della Legalità ha scoperto che un attivista del M5S, sostenitore della candidata Alice Salvatore, è Carmine Mafodda.
Sollecitati a dare una risposta, la Salvatore ha detto che non importa e Mafodda ha scritto di ritenersi una brava persona, pur portando quel cognome.
Risposte che non soddisfano la Casa della Legalità che vorrebbe una più chiara presa di posizione contro la ‘ndrangheta.
Ho fatto la sintesi della questione che potete leggere qua nei dettagli.
Trovo che obiettivamente ci sia un problema che però fa sorgere dei dubbi.
Siamo d’accordo sul fatto che Mafodda potrebbe portare voti di ‘ndranghetisti al M5S alle regionali, ma mi risulta che a Diano Marina, per esempio, ci siano almeno cinque famiglie poco raccomandabili e allora mi chiedo: per chi voteranno?
Se è chiaro, ma fino a un certo punto, che la famiglia Mafodda voterà per la Salvatore, con tutte le altre famiglie (e in questi anni abbiamo visto quante ce ne sono da Ventimiglia a La Spezia) come la mettiamo?
E’ quindi palese un’altra cosa: chi è vicino, o fa parte di certi ambienti, vota e vota per chi vuole.
Come si dovrebbe procedere: impedir loro di votare?
Sarebbe meglio non avere certi personaggi tra i piedi in campagna elettorale, o alle primarie; sarebbe opportuno non farsi fotografare insieme a loro; bisognerebbe dire, magari ipocritamente, che non si vogliono i loro voti, ma il giorno delle votazioni anche loro andranno al seggio e metteranno la scheda nell’urna.
Quindi non vedo una soluzione: se uno va a votare, significa che ne ha il diritto e non gli si può togliere.
L’unico modo per poter accusare  qualche candidato di aver preso voti dagli ‘ndranghetisti (o gentaglia simile), sarebbe quello di avere delle intercettazioni che lo dimostrassero.
Non vedo altre vie di uscita.
Voi cosa ne pensate?