Degrado

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Mi auguro che qualche Amministratore, o qualcuno a lui vicino, abbia letto il mini reportage di Stefano Delfino su La Stampa di ieri dal titolo “Degrado”, con foto di Roberto Ruscello.
Leggendolo ho provato un senso di vergogna. Mi sono messo nei panni di chi, nel resto del ponente,  ha letto dello stato di semi abbandono del centro di Oneglia: non deve essersi fatto una bella idea della nostra città.
E meno male che La Stampa non ha più la pagina locale su internet, vien da pensare, sennò faremmo una figuraccia infinite volte più grande.
Quel foglio oggi sarà già carta straccia e solo passando per i dintorni di piazza Dante si potrà verificare quello che ha scritto Delfino. Qualcuno conserverà l’articolo (è cosa buona e giusta ritagliare e conservare), ma molti cittadini non ne sapranno nulla.
Allora penso a quelli che abitano e lavorano in via Bonfante e nei dintorni di quello che dovrebbe essere il fiore all’occhiello degli imperiesi tutti. Che effetto fa? Come mai un’Amministrazione in grado di intraprendere grandi opere, non è capace a tenere in modo decoroso la città, per non parlare delle frazioni? Che idea potrà farsi un turista, sceso da uno yacht o da una macchina, passando da quelle parti?
Per cortesia, non raccontiamoci che “magari a casa sua sarà ancora peggio” perché non arriveremo a niente.
Dispiace doverlo dire, ma non rivolgere la dovuta attenzione ai luoghi significa anche mancare di rispetto verso chi in quegli spazi vive, lavora e passa.
Non mi si venga a dire che la colpa è dei soliti vandali e che bisogna collaborare perché non regge. Ci vuole un po’ più di responsabilità anche da parte di chi amministra e credo che non basti installare telecamere puntate verso manifesti selvaggi, oleandri e olivi  rinsecchiti e pensiline danneggiate, per capirci.

Scritto da Angelo Amoretti

6 ottobre, 2007 alle 8:41