SAD CITY – di E. Stark – Sesta puntata

senza commenti

Non aggiunse altro, allungò il passo e io rallentai il mio, continuando a passeggiare nella stessa direzione.
Saremo stati fianco a fianco sì e no cinque minuti e nessuno avrebbe potuto sospettare qualcosa. Alla fine della passeggiata tornai indietro verso la macchina, mi fermai al supermercato, feci la spesa, comprai la colomba e tornai a casa.
Presi tre biglietti da cento euro, li piegai per bene e li infilai dentro la scatola della colomba e il giorno dopo andai in centro. Mi fermai in un negozio a comprare due camice: una azzurra e l’altra bianca. Pochi metri più su c’era un negozio di scarpe. Guardai la vetrina e vidi un modello che mi piaceva. Entrai, le misurai e decisi di prenderle. Mi diressi verso la passeggiata con due pacchi e la colomba, con aria spensierata.Per un attimo ebbi il timore che Frank mi avesse preso in giro, mi guardai intorno con noncuranza e finalmente lo vidi seduto a un tavolino del bar: i nostri sguardi si incrociarono e mi avviai verso di lui. Notai che aveva una colomba Balocco e mi accomodai a un tavolino più in là. Appoggiai i pacchi per terra vicino alla sedia e ordinai l’aperitivo. Non sapevo cosa avesse in mente di fare, ma evitai di guardarlo e mi misi a leggere il giornale. Approfittando di un attimo di confusione, Frank si alzò e con una destrezza da prestigiatore prese la mia colomba e lasciò la sua, poi con calma si avviò verso la strada.
Quando decisi di andarmene arrivò un amico che non vedevo da tempo così lo invitai a sedersi e a prendere un aperitivo con me. La faccenda andava bene: ero tranquillamente seduto a prendere l’aperitivo con una persona con la quale stavo chiacchierando del più e del meno.
«Vedo che hai fatto spese, eh?!»
«Sì, oggi avevo voglia di spendere» risposi sorridendo.
«Senti, ti va di pranzare insieme?»
«Ti ringrazio, ma sono invitato da mia sorella. La colomba è per lei»
«Sarà per un’altra volta, allora» disse.
«Certo, volentieri, magari ci sentiamo» e ci salutammo.
Giunto a casa controllai subito il contenuto della confezione della colomba e fasciata in un panno giallo trovai la pistola. Era una Beretta Cougar F automatica, con caricatore da quindici colpi e proiettili da 9 millimetri. Sembrava nuova. Da molto tempo non tenevo in mano una pistola: ero emozionato.

Fine sesta puntata – continua –

Scritto da Angelo Amoretti

23 ottobre, 2005 alle 10:55

Pubblicato in Racconti



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