Imperia brucia

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Stavamo svoltando da una curva quando, allungando lo sguardo, ho visto sul mare tutto quel fumo nero. E come tutti gli altri, amministratori non ci ho messo molto a capire che era successo qualcosa di serio nell’area del depuratore…e sono volato.
E, giunto sul posto: “Non preoccuparti Luigi – ha detto Strescino rivolgendosi a Sappa (al cellulare ndr) – ha preso fuoco una vasca del depuratore dove si trovavano dei recipienti in pvc. C’è tanto fumo, anche fiamme, ma ora la situazione è sotto controllo. Non ci sono stati feriti. Faremo ora tutte le verifiche.
E’ tutto vero, è sul Secolo XIX di oggi, 27 novembre 2007 e dal momento che per fortuna non ci sono stati feriti, mi permetto di scherzarci su, con una piccola, seria domandina finale.
Allora, volendo scherzare, si potrebbe dire che il volo del Vicesindaco è stato meraviglioso e che con tutte ’ste fiamme avrà pensato a qualche maledizione, anche politica.
E se per miracolo non è successo nulla di grave alle persone, ricordo che ieri era San Leonardo e che il Vicesindaco stava giusto in processione dietro al Santo. Chissà che non sia stato il buon Leonardo a farlo, il miracolo.
Il nostro depuratore ha una vita davvero difficile: non è ancora finito che già prende fuoco.
La scorsa estate la pupù degli imperiesi si è sparsa in mare un po’ qua e là (vedi la Rabina e il Prino) e va a finire che anche la prossima, ogni tanto, bisognerà chiudere qualche spiaggia per via dello stesso problema.
Spero di sbagliarmi e che arrivino i finanziamenti e tutto ciò che deve arrivare per poter terminare quest’opera fondamentale per la città.
Quella nuvola nera ci veniva addosso” si legge. Ma cos’era, una sorta di Blob?!! Mi mancava di leggere una frase tipo: “Non ho mai visto una cosa così orribile” ed era fatta.
Vabbè che nella nostra città, per fortuna, non succede mai niente, ma appena scoppia un incendio, peraltro domato in un’ora dagli abili Vigili del Fuoco, la stampa si scatena. E riesce anche a trovare qualcuno che dichiara: “Ho visto le fiamme altissime, almeno dieci metri. Il cielo, all’improvviso, si è spaventosamente oscurato: per fortuna che quella grossa nuvola scura come la pece, sospinta dal vento, si è alzata allontanandosi verso Diano Marina.
E se fossi di Diano mi girerebbero le scatole. Come, “per fortuna“?! Sarebbe stata una fortuna per i dianesi?
Beh, in fondo, campanilismi a parte, noi, quando c’è il levante, ci becchiamo in mare un po’ di merda loro, ieri che c’era un po’ di ponentino, la nuvola se la son beccata i vicini dianesi. In fondo nulla a che vedere con Cernobyl.
La considerazione finale più che altro è una domandina tecnica: come ha potuto “una scintilla, una maledetta scintilla” far scoppiare l’inferno, manco fosse stato un deposito di benzina?