Circoscrizioni: si o no?

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In questi giorni si sta dibattendo sull’utilità delle circoscrizioni.
C’è chi dice che servono a poco e chi dice che sono fondamentali per il rapporto cittadino/amministrazione comunale.
Lo dico subito: così come sono organizzate, con tutto il rispetto per i loro presidenti e  consiglieri, penso che servano a ben poco.
Intanto è sintomatico che sul sito del Comune, peraltro rifatto bene, non ci sia più traccia delle circoscrizioni (e se c’è, è ben nascosta).
Le circoscrizioni sarebbero utili se, tanto per fare un esempio, un abitante delle frazioni dell’entroterra, avesse un punto di riferimento non tanto per segnalare un guasto a una lampadina o una panchina rotta, ma per servirsene a fondo, come succede nelle grandi città.
Bisognerebbe che le circoscrizioni, parlo soprattutto della prima che copre un vasto territorio comprese le frazioni di Piani, Poggi, Torrazza, Clavi, Moltedo, Caramagna, Montegrazie e Massabovi, fossero messe in grado di fornire anche servizi amministrativi: rinnovo della carta d’identità e certificati anagrafici sono solo due esempi che mi vengono in mente. Naturalmente la sede dovrebbe tornare almeno dov’era prima: in Caramagna. Perché è logico che se a qualche anziano serve un documento, per andare in circoscrizione in città, tanto vale che si rechi direttamente in Comune.
Lo stesso vale per le frazioni alle spalle di Oneglia.
Ecco, almeno queste due, se strutturate in maniera ottimale (e al giorno d’oggi, con l’informatica, i costi sarebbero minori) e meglio valorizzate, con una sede più alla portata delle frazioni, aperte di mattino tre giorni la settimana, sarebbero da prendere in seria considerazione.

Scritto da Angelo Amoretti

28 gennaio, 2008 alle 10:52