Quaglie

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“Per avere una rappresentanza forte al Governo – dicono – è necessario presentarsi all’interno di un’unica compagine e in maniera compatta. Se vogliamo portare una buona parte del ponente ligure a Roma, dobbiamo muoverci in questa direzione, e il passaggio al Popolo della Libertà è il gesto più opportuno, augurandoci ovviamente che il centro destra abbia la meglio durante le prossime elezioni”.
Sanremonews, 27 marzo 2008.

Giacomo Raineri e Franca Rambaldi dell’Udc, democristiani fin dalla nascita (probabilmente fin dal concepimento), andranno nel PDL e il passaggio verrà ufficializzato “entro l’inizio della prossima settimana”: cioè venerdì, sabato o domenica, magari durante la Santa Messa.
Se lo dicono significa che avranno scritto un documento, un comunicato, qualcosa di simile, insomma.
Ormai non mi stupisco quasi più di niente: so che i politici, soprattutto quelli italiani, con il tempo maturano e sono preparati a giustificare, soprattutto verso i loro elettori, l’eventuale cambio di bandiera, o di maglietta, se vogliamo.
Una volta li chiamavano “banderuole”, ma chi usava questo termine non aveva capito nulla e non aveva ancora visto niente.
La decisione dei due “portorini doc” mi riguarda fino a un certo punto: avranno i loro motivi e li rispetto. Forse riguarda di più i loro affezionati elettori e i candidati ponentini del PDL perché se malauguratamente alle prossime elezioni il centro destra dovesse avere la peggio, come sottolineano i due, forse potrebbe sorgere qualche problemino. Ma in fondo basta tenere le magliette nell’armadio in naftalina.
Di una cosa mi meraviglio: alla Rambaldi stavolta non ha ancora pianto il cuore.

Scritto da Angelo Amoretti

27 marzo, 2008 alle 16:53