La campagna elettorale del PDL

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Per par condicio stamani sono andato a far visita al punto elettorale del PDL, in Piazza Rossini.
Lì, in un locale elegante, c’è di tutto: anche una televisione dove forse, a richiesta,  si potrà vedere un DVD in cui qualcuno spiega perché votare il partito di Berlusconi.
Ho preso un po’ di materiale, lasciando le t-shirt perché non è stagione, ma poi me ne sono pentito perché a quanto pare dopo un lungo e tormentato travaglio, Giacomo Raineri, Vittorio Adolfo (con suo fratello Benedetto) e Franca Rambaldi, previa breve decantazione non so dove, passeranno al PDL e allora le magliette avrei potuto prenderle per loro. Nel frattempo, tanto per ingannare l’attesa, probabilmente faranno campagna elettorale per il PDL (come ha scritto su La Stampa di oggi Stefano Delfino).
Ho preso la “Carta dei valori”, un opuscolo in grande formato in cui si dice che “i valori nel quali ci riconosciamo sono in specie quelli condivisi dalla grande famiglia politica del Partito Popolare Europeo: la dignità della persona, la libertà e la responsabilità, l’eguaglianza, la giustizia, la legalità, la solidarietà e la sussidiarietà“.
Ce ne sarebbe già a sufficienza per buttare tutto nella spazzatura perché credo che un partito con tanti indagati (e qualcuno condannato) come prima Forza Italia, poi PDL, sia difficile da trovare in Europa. Per non parlare della famiglia: ormai non vale neppure più la pena tornare sull’argomento.
E’ di questi giorni la notizia che a Palermo sono stati arrestati due presidenti di Seggio, che nelle amministrative del 2007 avrebbero favorito con la falsificazione di 580 schede, una lista che appoggiava il sindaco Diego Cammarata, come si può leggere qui.
Ci sono poi, in un altro opuscoletto, le “7 missioni per il futuro dell’Italia” dove si ripete “rilanciare lo sviluppo, sostenere la famiglia, più sicurezza, più giustizia, i servizi ai cittadini, il Sud, il federalismo e un piano straordinario di finanza pubblica“.
Viene da domandarsi dov’era Berlusconi dal 2001 al 2006 e quello che colpisce è che nuovamente, sulla carta, il partito di testa d’asfalto (così Beppe Grillo chiama Berlusconi) continua a fare politica “contro” e non “per”. Infatti in un volantino appaiono le fotografie di Prodi e Veltroni con la dicitura: “Due facce della stessa medaglia, non dimenticare!!
Lui invece ha cambiato facce, medaglie e tutto il resto e per confondere le idee in qualche foto appare con il braccio alzato e il pugno chiuso, in altre, con il braccio alzato e la mano tesa, così siamo tutti contenti.
Un concittadino di passaggio, che vuole rimanere anonimo e che per convenienza chiamerò Vincenzo, mi ha detto che voterà Berlusconi perché Prodi ha rubato il tesoretto. E ha aggiunto: “Ma lo troveranno perché al giorno d’oggi, con le tecniche moderne e le impronte digitali, si arriva in fretta alla soluzione.”
Ce n’è abbastanza per convincere gli indecisi.

Scritto da Angelo Amoretti

31 marzo, 2008 alle 15:16

Pubblicato in Politica

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