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“Papel volume 2″ alla Biblioteca Civica di Imperia

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Mercoledì 7 agosto 2013, alle ore 21, presso la Sala Convegni della Biblioteca Civica “L. Lagorio”, in P.za De Amicis, 7, Imperia, l’Assessorato ai Beni ed Attività culturali del Comune di Imperia, in collaborazione con l’Associazione ImperiaParla!, presenta il secondo volume di “Papel” a cura di Alessandro Giacobbe e Marino Magliani.

Papel volume 2

Papel è una realtà culturale nata in Liguria occidentale, ma non vuole essere limitata: non lo è dal punto di vista del territorio e neppure in relazione ai contenuti e ospita esordienti e autori noti, prosa, estratti di romanzi, anticipazioni, racconti, traduzioni, saggi e poesie.
Papel significa “carta“, parola per identificare anche il foglio umile, come quello che si usava nelle botteghe per avvolgere il cibo. Si richiama al “papiro”, alla maniera ligure, così come si impiega una lingua internazionale, come lo spagnolo castigliano.
Papel è edito da Edizioni Zem di Flavio Porchia.

Marino Magliani è originario di Molini di Prelà (Imperia) e vive in Olanda, ha già scritto svariati romanzi, tra i quali mi piace ricordare “Quattro giorni per non morire” [Sironi] e “Quella notte a Dolcedo” [Longanesi], ambientati nella “sua” Liguria.

Alessandro Giacobbe è uno storico del territorio, con spiccati interessi per la realtà culturale artistica, monumentale, materiale e gastronomica e su Papel cura una rubrica di “resistenza gastronomica”.

Scritto da Angelo Amoretti

5 agosto, 2013 alle 15:05

“Papel” alla Fiera del Libro di Imperia

senza commenti

Sabato 1 giugno alle ore 12.00, presso il foyer del teatro Cavour di Imperia sarà presentato il secondo volume di “Papel“, curato da Alessandro Giacobbe e Marino Magliani.

Papel volume 2

Papel è una realtà culturale che nasce in Liguria occidentale, uno spazio libero, senza paletti, senza recinti, che ospita narrazioni di prosa, estratti di romanzi, anticipi, racconti, traduzioni, saggi, poesie. E infine, anche qualcosa sul nome di questo progetto. Basilare. Papel: carta. Parola per identificare anche il foglio umile, come quello che si usava per avvolgere il cibo venduto nelle vecchie botteghe. Si richiama il “papiro”, alla maniera ligure.
Spiega Alessandro Giacobbe: “Oltre la dimensione artistica di una copertina illustrata, c’è sempre una rottura della consuetudine. Questa rottura vuole essere anche recupero. Non solo narrativa di qualità. Non solo saggistica, a riprendere quei disiecta membra culturali già pubblicati magari tempo addietro e facilmente dimenticati. Non solo poesia, profonda e forte. Non solo cucina tradizionale e ricerche gastronomiche. C’è letteratura per l’infanzia (di tutte le età) e c’è la filosofia. Una palestra per pensare, in una accezione si direbbe “magnogreca”. E questo quando il vivere lento del pensiero non fulminante sembra essere fuori tempo.”

Scritto da Angelo Amoretti

31 maggio, 2013 alle 12:04