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Abbattimento selvaggio di alberi a Imperia [III]

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Ricordate, vero, la vicenda del taglio dei pini sul Lungomare Vespucci? Ebbene: un lettore, che ringrazio, mi fa riflettere su quanto segue:

Come fa un agronomo che non c’è a stabilire che svariati pini debbano essere tagliati?
Qui c’è il documento del Comune e qui c’è quello che dichiarava l’assessore Broccoletti (occhio alle date!).
Devo essermi perso qualcosa. Qualcuno sa darmi delle spiegazioni?

Scritto da Angelo Amoretti

3 ottobre, 2011 alle 21:32

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Il Raduno degli Alpini a Imperia

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Alpino a Imperia
foto:Sanremonews

Arriverderci, Al Pino, ci mancherai.

Scritto da Angelo Amoretti

11 settembre, 2011 alle 21:06

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Abbattimento selvaggio di alberi a Imperia [II]

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Ricevo e pubblico:

L’abbattimento di una ventina di pini sani e in piena crescita vegetativa, in Lungomare Vespucci, più la brutale potatura di altre piante vicine, appare ingiustificabile.
Quanto asserito dall’Amministrazione Comunale, secondo cui “L’intervento si è reso necessario anche alla luce del massiccio afflusso di presenze che interesserà la Città nel weekend a seguito del Raduno degli Alpini” impone un immediato chiarimento, poiché non risulta in alcun modo una motivazione ammissibile per autorizzare un simile atto distruttivo, anche alla luce di quanto impone il regolamento comunale sulla vegetazione urbana a salvaguardia del verde pubblico esistente.

Pasquale Indulgenza – Capogruppo Rifondazione Comunista in consiglio comunale

Scritto da Angelo Amoretti

9 settembre, 2011 alle 8:42

Abbattimento selvaggio di alberi a Imperia

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Lettera aperta al Sindaco dott. Paolo Strescino

Abbattimenti selvaggi

Sembrava difficile credere ai cittadini che mi hanno contattato per segnalarmi lo scempio fatto dal Comune di Imperia in Lungomare Vespucci. Eppure la realtà era esattamente come i cittadini l’avevano descritta: 18 pini, sani, in piena crescita vegetativa, sono stati tagliati alla base del tronco ed altri, vicini “ più fortunati ” sono stati “potati” (se si può chiamare potatura il lavoro svolto?) .
Non ci sono ragioni per mettere in atto uno scempio simile e ciascuno di noi, e siamo in molti indignati ( che si sono rivolti non solo a me ma anche agli organi di stampa ), si chiedono chi lo ha deciso, con quale forma amministrativa e quale perizia tecnica, chi lo ha realizzato e, soprattutto con quale motivazione.
Certamente non si può parlare né di malattia ( la tipologia dell’intervento con tagli intervallati ad alberi non toccati e ad altri “potati” lungo tutto il lungomare fa capire che non può trattarsi di nessuna patologia vegetativa) né di pericolo ( gli alberi tagliati erano di dimensioni minori, in crescita ) . Le potature eventualmente necessarie potevano essere effettuate in modo idoneo e con adeguata professionalità.
L’unica spiegazione individuata da molti, compresa la sottoscritta, è che il lungomare dovrà ospitare nei prossimi giorni pulman, camper e grossi automezzi per l’arrivo del raduno degli alpini ed alcune piante sono state ritenute”incompatibili” con la sosta e la discesa dei passeggeri di questi mezzi.
Un paradigma della politica amministrativa di questa amministrazione, che non rispetta neanche il regolamento del Verde di cui si è dotata.
Dispiace che l’intervento prenda le mosse dall’arrivo in città del Corpo degli Alpini, un corpo che ha fatto del rapporto coi boschi, gli alberi e la natura una forza del proprio agire e ha insegnato a tanti il rispetto per l’ambiente naturale.

Gabriella Badano

Scritto da Angelo Amoretti

7 settembre, 2011 alle 23:02

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Benvenuti al mare, alpini!

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Pensavo, tempo fa, che nella fontana di Piazza Dante i bolscevichi avrebbero abbeverato i loro cavalli. Mi sbagliavo: saranno gli alpini ad abbeverare i loro muli. Meglio loro che i cosacchi.
Questa mattina, infatti, è stata inaugurata la nuova sede degli alpini.
Nel posto ideale per chi li immagina sui monti con la neve e con i muli: in Piazza Calvi, a 100 metri in linea d’aria dal mare.
C’erano quasi tutti i candidati di centrodestra, in fila per quattro con il resto di due: ex scudocrociati passati altrove; ex scudocrociati che piangono quando c’è da vendere Villa Carpeneto rimasti nell’Udc; ex nazional alleati che si apprestano a dare una batosta alle regionali ai loro nuovi compagni di aperitivi e ovviamente, un sacco di alpini. Neppure un mulo. Forse qualche asino.
Ora, detto che non ho nulla contro gli alpini, le loro damigiane di vino e la grappa, e che sì, lo confesso, avrei voluto anche io fare tre anni di militare a Cuneo, la domanda che mi sorge spontanea è la seguente: perché una sede degli alpini al mare? E perché proprio in quel posto che già fu luogo di giovanile aggregazione e, sì, anche di cultura?

Scritto da Angelo Amoretti

28 febbraio, 2010 alle 16:11

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