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Questo è uno dei motivi per cui l’Aurelia bis non si deve fare

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In riferimento a questo post, ricevo la seguente mail che pubblico volentieri:

E’ priorità nazionale mettere in sicurezza tutto il territorio nazionale. I lavori di cui all’articolo fanno parte di quelle che chiamano le “PICCOLE OPERE”.
I lavori si fanno ma non possono essere pagati.
Esempio di questi giorni: Olbia ha nelle sue casse 50 milioni di euro, ma non li può toccare per via del patto di stabilità imposto dall’Europa!
I soldi affluiranno tramite la Protezione civile e ci verranno carpiti con aumenti Irpef, Irap, addizionali, accise, ecc.
Il nostro paese è a rischio catastrofe sotto tutti i punti di vista.
Le “GRANDI OPERE” non danno del lavoro, ciò che viene speso, proviene solo da finanziamenti europei, e va tutto in consulenze!
I lavori non si fanno, vengono generate solo delle grandi incompiute.
Nel contempo aumenta il degrado e il dissesto idrogeologico, siamo a livello di “disastro annunciato”.
Le Piccole Opere sono le uniche che possono rilanciare l’economia.
Tutto il resto è una presa in giro.
Fatevi spiegare bene degli economisti la questione del debito pubblico.
Il Debito Pubblico non esiste, se mai esiste un Credito verso lo Stato.
Cordiali saluti
Salvatore Nieddu, abitante Valle Impero

Scritto da Angelo Amoretti

21 novembre, 2013 alle 14:56

Pubblicato in Ambiente, Attualità

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Una regione satura di costruzioni

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Riporto, a beneficio di chi se la forse persa, la lettera scritta dal Prof. Giuseppe Valditara pubblicata da Il Secolo XIX lo scorso 13 agosto, la cui lettura è stata consigliata da Pasquale Indulgenza in un commento al mio post precedente e in un altro (breve, ma esaustivo) sul blog di Marco Preve:

Caro direttore,
nei giorni scorsi stampa e televisioni nazionali si sono occupati dei terribili blocchi delle autostrade liguri causati da due incidenti. Migliaia di automobilisti intrappolati per ore sotto un sole cocente, senza vie di uscita, bloccati sulla pista autostradale. Sono state giustamente denunciate le gravi carenze infrastrutturali di una regione che ha una autostrada nata vecchia quando fu concepita e che avrebbe bisogno quanto meno di una Aurelia bis di supporto. Senza dimenticare i colpevoli ritardi per cui non procede il raddoppio e la modernizzazione della linea ferroviaria che da Sanremo avrebbe dovuto migliorare sensibilmente il tratto fino a Finale Ligure, e senza nemmeno citare la linea ad alta velocità fra Milano e Genova di cui sembra lontana ancora la realizzazione. Ho letto di assessori regionali che chiedevano interventi urgenti al Governo e c’è da sperare che qualcuno si decida finalmente a considerare anche il sistema infrastrutturale di questa regione fra le priorità nazionali.
Non ho sentito tuttavia, soprattutto a livello regionale, una qualche autocritica su una legge urbanistica che ha consentito nel corso degli anni, da parte dei comuni liguri, lo scempio del territorio. Procede da Ponente a Levante una urbanizzazione selvaggia con costruzioni che ormai sorgono persino sul lido del mare, colline sventrate ed entroterra devastati. Non ha senso continuare a rilasciare permessi a costruire in una regione ormai satura, con una viabilità così precaria. Fra l’altro le auto non si possono ormai più parcheggiare nel mese di agosto in nessuno dei comuni del Ponente, per una colpevole carenza di parcheggi inadeguatamente progettati dalle amministrazioni comunali. È ovvio che questa armata di migliaia e migliaia di auto si riversi inevitabilmente su un’unica autostrada che sarà sempre più intasata e impercorribile.
È troppo sperare che ci sia in futuro il blocco di nuove costruzioni, destinate all’edilizia residenziale, nei comuni della costiera ligure e un incoraggiamento al recupero e ad una migliore manutenzione del patrimonio edilizio esistente? Temo che gli interessi della politica produrranno solo chiacchiere inconcludenti, senza prevedere quella che in molte altre regioni d’Europa è già da tempo una regola imposta e fatta rispettare.
Giuseppe Valditara*

*L’autore è ordinario di istituzioni di diritto romano all’Università di Torino.

Scritto da Angelo Amoretti

18 agosto, 2013 alle 17:02

Pensieri di un espropriato a causa Aurelia bis

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Pubblico la mail che mi ha inviato un lettore sul problema degli espropri dovuti al raddoppio della via Aurelia:

Da alcuni mesi sto assistendo, in quanto toccato personalmente, ad un massacro che mi riguarda in quanto, probabilmente, futuro espropriato.
Certo, le opere pubbliche sono necessarie, ma quello che è più necessario sono i soldi per realizzarle.
Bisogna sapere dove smaltire lo smarino, ma sembra un problema secondario, eppure sono centinaia di miglia di metri cubi.
Ci sono problemi rilevanti di natura idro-geologica tuttora irrisolti.
Il progetto di questa Aurelia bis, a quanto si legge, pare quasi sia passato in sordina, sottovalutato, “una riga su un foglio” dicono, eppure pare proprio sia un’opera importante.
Nessuno sapeva o si ricordava, ed ora, dal cilindro, o meglio dalla delibera sono usciti i nomi.
Non mi sono mai occupato di politica, eppure più passa il tempo sono contento di non essermene mai occupato, perché se far politica significa questo, meglio starsene fuori.
Ad essere espropriati ci si sente violati nei propri affetti, nel proprio passato, nel proprio futuro anche perché una persona vive nell’incognita di non sapere se è un futuro prossimo o remoto. Il 20 marzo 1999 mi entrarono i ladri in casa, e mi fu cancellata una parte dei ricordi. Ricordo quanto fu difficile far venire a casa qualcuno, i Carabinieri erano impegnati, la Polizia venne, guardarono, mi fu detto di andare a fare la denuncia in questura all’indomani, andai e l’agente di servizio mi disse: “ma vuole proprio fare la denuncia? ” A mia richiesta compilò il modulo e la cosa finì così.
A distanza di anni vogliono di nuovo violare la mia casa, la proprietà ereditata da mia nonna, dai suoi nonni.
Serve per il transito dell’Aurelia Bis, un tracciato importante, strategico, un sacrificio necessario in nome del progresso e del “dio cemento”.
Ad un’opera così importante e strategica non si può dire di no, eppure mi sono reso conto e non solo io, che forse si poteva fare qualcosa di meglio, di diverso, più funzionale, ma come un gioiello quest’opera si deve incastonare in altri progetti avveniristici e privati, forse case e centri commerciali. Non hanno nessuna importanza i problemi personali dinnanzi alla logica di sistema. Qualcuno aldilà delle strategie deve guadagnare, deve migliorare la propria posizione.
Quanto è stato formato il primo Parlamento, chi ne fece parte andò per rendere un servizio al proprio Paese, ora si va per dominare, per realizzare, per avere una bella pensione in futuro, per vivere bene il presente.
Chi governa, chi ha il potere, deve essere al servizio del popolo, dei cittadini.
Il cittadino non serve solo a pagare le imposte!
E nel contempo si convive con lo scempio perché l’importante è che non mi tocchino personalmente e, se un altro che piange, che me ne importa?
E anche questa è Italia.
02.04.2013

Scritto da Angelo Amoretti

2 aprile, 2013 alle 14:22

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Grave mancanza di fosforo

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Ricevo e pubblico con piacere, con una sola piccola premessa: visto che siamo una città di mare e che forse qualche pesce a bagno c’è, a qualcuno che era in consiglio comunale negli anni scorsi, forse un po’ più di fosforo non farebbe male.
E a proposito di Emilio Broccoletti direi che ci vorrebbe un po’ più di moderazione nell’uso della politica: può dare dipendenza.
Giorni fa, infatti, aveva ammesso al Secolo XIX di “essere un drogato della politica“, che è disponibile a candidarsi alle prossime comunali, ma deve “trovare un’alleanza e un programma in cui riconoscermi“.
Se si pensa che prima era un socialista, poi è stato eletto nella lista Dini e quindi nel PDL – (che ha abbandonato dopo la caduta di Strescino), “riconoscersi” la vedo grigia, ma sono certo che per quanto riguarda alleanza e programma, non avrà problemi.

LETTERA APERTA AI CITTADINI IMPERIESI

Da vari mesi, ma in certe parti della città, lo sapevano da qualche anno, abbiamo un problema in più fra quelli che ci affliggono: l’Aurelia Bis. Caldeggiata dai politici, da chi giustamente lamenta problemi di mobilità cittadina, da chi pensa, con quella realizzazione, di guadagnare dei soldi, o di risparmiarli su canoni demaniali, o altre cosette da poveri.
Ci sarebbe da pensare quali vantaggi economici abbia portato alla città la realizzazione della nuova ferrovia, quello che è certo, finora, è che è aumentato il degrado. Il degrado lo vediamo ovunque: tutte quelle saracinesche abbassate in via XXV Aprile, l’area ex Italcementi, l’area ex Cinema Odeon, l’area ex Renzetti, il depuratore, l’area ex Italsider, il porto, ecc… L’unica cosa che ad Imperia viene finanziata e va a buon fine sono i progetti. Per i progetti i soldi si trovano, per concretizzarli mancano, siamo la città delle 11 incompiute.
Ci si chiederà, ma finora per l’Aurelia Bis, ad Imperia, non si è speso nulla. Ebbene, non è vero, perché fra progetto preliminare, definitivo, trivellazioni, riunioni, ecc… la spesa ha ormai superato i 10 milioni di Euro.
Ed è un’opera obsoleta, che così come concepita non serve a nulla, perché siamo nel 2013. Il primo progetto risale al 2002.
Il preventivo di spesa col primo progetto era di 334 milioni di Euro, quello risultante dal definitivo 638 milioni di euro, ma è incongruo, in realtà per la realizzazione occorreranno 2 miliardi di Euro…se basteranno….
Si ha la ferma volontà di creare un’opera che non serve, impatterà molto e costerà moltissimo.
Ci spieghino i nostri amministratori dove pensano di far smaltire lo smarino (materiale da scavi e demolizioni). Già per la ferrovia si è arrivati a portare il materiale in Piemonte.
Sono consci i nostri amministratori che ci sarà qualche milione di metri cubi da smaltire?
Ora, per una parte di smarino, pare si sia individuata la regione Ciapasso a Diano Marina, ma il Sindaco di Diano Marina, On.le Chiappori dice di non saperne nulla.
Ci continuano a dire che soldi non ce ne sono, neanche per realizzare un lotto, ma il progetto va avanti e così certi vantaggi, per ora li hanno solo i progettisti.
Una domanda ci si deve porre, pensano i cittadini imperiesi che sarà una grande opera, una strada a scorrimento veloce?
Assolutamente no! Sarà un’opera, nella migliore delle intenzioni, volta a snellire il traffico urbano in qualche zona della città. Una strada da percorrere a 40 – 50 Km. orari nei momenti migliori perché da Imperia Ovest a Imperia Est ci saranno minimo 6 rotonde, ma le rotonde sono essenziali per connettere le frazioni e non per fare viadotti.
Tornando al degrado, in data 13 luglio 2012, relativamente al paesaggio e all’impatto ambientale, il comune di Imperia scriveva, e citiamo le testuali parole:

Tratto 5 (torrente Impero)

Il territorio interessato dal nuovo tracciato si estende dal precedente tratto alla sponda sinistra del torrente Impero dov’è posizionata la Strada Statale 28. L’area in oggetto è inserita in un contesto ambientale densamente urbanizzato e antropizzato (sponda destra del Torrente Impero) e non risulta sottoposta a vincoli di tutela paesaggistica. Analizzando la progettazione della nuova viabilità, non emergono sotto il profilo prettamente ambientale e paesaggistico particolari problematiche, anzi si rileva che tale soluzione progettuale potrebbe mitigare una situazione di degrado della zona.
……….

Ha ragione il Comune di Imperia, sostituiamo le polveri di pietre e inerti provenienti dalla ICEMS con polveri sottili, rumore, scarichi di fumo, una genialata unica!
E chi ha scritto questo sono funzionari stipendiati coi i nostri soldi!
E ci permettiamo di suggerire……..perché non realizziamo nell’area ICEMS anche un centro commerciale?
La zona dell’Argine Destro come terreno non è tanto stabile, molte case soprastanti si creperanno, ma ci è stato detto che è un problema tecnico trascurabile.
E per quanto riguarda Oliveto, nella stessa lettera il comune di Imperia dice:

Tratto 6 (Imperia Est)

Il territorio interessato dal nuovo tracciato attraversa la vallata percorsa da Rio Oliveto per congiungersi con il raccordo autostradale di Imperia Est e proseguire in galleria verso località Lagoni. L’area in oggetto è inserita in un contesto già densamente urbanizzato e percorso da viabilità comunale e autostradale.
Analizzando la progettazione della nuova viabilità emerge che il tratto di strada previsto di collegamento con il raccordo autostradale risulta essere realizzato in quota su viadotti che creerebbero sicuramente un ulteriore impatto visivo in un contesto già pesantemente compromesso. Tale tratto meriterebbe un approfondimento in relazione a ulteriori opere di mitigazione. Tale osservazione vale anche per il tratto che attraversa località Lagoni.

……………………

E nonostante questo si va avanti, mettiamo gli abitanti di Oliveto in zona d’ombra con delle belle colate di cemento e sottoponiamoli a ulteriori rumori, polveri sottili ecc…, che andranno ad aggiungersi a quelli di autostrada e ferrovia. Nel giro di qualche anno la gente comincerà a morire, ma si avrà un’opera faraonica degna di una metropoli.
E viste queste imponenti 6 rotonde, speriamo che a qualcuno non venga in mente di seppellirci qualcosa sotto, tanto poi sotto le rotonde non ci va più a scavare nessuno.
Si continua a dire che, per respirare, occorrono gli alberi, ad Imperia pare occorra il cemento.
Più volte abbiamo chiesto ai vari ex amministratori chi aveva votato a favore dell’ Aurelia bis, nessuno ne sapeva niente.
Lo abbiamo saputo oggi:

Durante il consiglio comunale dell’aprile del 2004 il progetto preliminare passò all’unanimità, anche con i voti di chi oggi dichiara il proprio dissenso alla variante.!

LA COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 23 APRILE 2004

Presenti:

Forza Italia: Marco Scajola; Emilio Varaldo; Angela Ardizzone; Mirco Martini; Pino Camiolo; Rinaldo Gallesio; Massimo Faraldi; Marino Arimondi; Nello Giannini; Paolo Corio; Antonio Di Marco; Alberto Alonzo; Davide Ghiglione; Stefano Gandolfo; Agostino Morchio; Sandro Corrado; Angelo Pastorelli.

Centro Cristiano Democratico: Claudio Ghiglione; Luca Volpe, Sergio Lanteri.

(I tre sono passati a Forza Italia nel corso della legislatura).

Alleanza Nazionale: Paolo Strescino; Bruno Santini.

Lista Dini: Emilio Broccoletti.

Democratici di Sinistra:

Carla Nattero; Antonio De Bonis; Giovanni Trucco; Rinaldo Paglieri; Sergio Barbagallo; Gian Franco Grosso.

Partito Popolare: Ida Acquarone; Brunella Ricci.

Lega Nord: Roberto Guasco.

Assenti:

Forza Italia: Paolo Re

Centro Cristiano Democratico: Angelo Musso (Passato a Forza Italia nel corso della legislatura).

Indipendenti Ulivo: Gian Marco Dulbecco;

Democratici di Sinistra: Davide Berio; Giovanni Rainisio; Piero Denegri

Verdi: Gabriella Badano (Inizialmente presente, è uscita al momento della votazione).

E fra i favorevoli ci sono anche quelli che non ne sapevano niente!!
E poi non lamentiamoci se, in quanto a vivibilità, questa città è agli ultimi posti della classifica.

Comitato Aurelia bis Oliveto/Barcheto

Scritto da Angelo Amoretti

16 marzo, 2013 alle 9:11

Aurelia Bis: proposte del Comitato di Oliveto/Barcheto

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Ricevo e pubblico:

Il 4 marzo si riunisce a Roma la Conferenza dei Servizi.
Uno dei motivi e forse il principale è che il Comune di Imperia è commissariato e quindi è in una fase transitoria, non decisionale.
Da fonti legali ben a conoscenza del settore, appare inutile presentare, da parte dei cittadini interessati all’esproprio, un ricorso al TAR, se sarà necessario, lo si dovrà fare quando si concluderà l’iter del progetto definitivo.
Allora ci saranno i 60 giorni di tempo per fare ricorso, ci si dividerà la spesa fra tutti quelli direttamente interessati.
Credo sia indispensabile ricordare, visto cosa sta accadendo, che il Comitato deve essere un insieme unico di persone che devono raggiungere un fine comune.
E’ dispersivo e dannoso creare altri comitati, magari con intenti “elettorali”.
La causa è e deve essere comune. Non esiste il discorso se salvo i miei diritti a danno di un altro, sono affari suoi e non miei, questo è semplice egoismo individuale che non deve esistere, ed uno dei motivi per cui in Italia andiamo così bene.
Ed allora perché non piantarla una volta per tutte di fare le cose da soli?
Se si perora una causa deve essere una causa unica, altrimenti ci facciamo ridere dietro e basta.
La soluzione a tutti i problemi esiste, basta attuarla. Il relativo progetto è già stato presentato in regione e proviene dal comitato spontaneo nuova Aurelia bis Oliveto/Barcheto.
Con questa proposta si possono risparmiare milioni di Euro pubblici, cioè nostri, senza espropri, senza toccare la frazione Oliveto, senza ponte in elevazione, senza la galleria Castelvecchio/Oliveto, dimezzando il percorso in galleria Baité/Argine Destro, e soprattutto senza ledere alcuna struttura produttiva.
Si tratta di questo:
Da regione Baité si sbuca sotto le gallerie della ferrovia, viene usata la viabilità già predisposta e si va alla rotonda di Via Nazionale nei pressi dell’accesso all’autostrada dei Fiori.
Risultato centinaia di migliaia di metri cubi di smarino in meno, niente ponte sollevato, niente espropri, niente viadotti.
Risultato un’Aurelia Bis in città, senza sopraelevate, Oliveto non si tocca! La zona di Barcheto non si tocca!
Tutto è possibile, basta volerlo.
Ma va anche fatto in fretta. Il primo treno passerà sulla nuova tratta ferroviaria nel 2015.
I lavori sono già stati appaltati.
Noi del comitato Aurelia bis Oliveto/Barcheto siamo a disposizione di tutti, chi ci vuole contattare può. farlo al seguente indirizzo com.nuova.a1bis@gmail.com

Comitato Aurelia bis Oliveto/Barcheto

Vorrei aggiungere che trovo bizzarro il nuovo svincolo autostradale di Imperia Ovest: chi proviene dalla provinciale per Piani e Dolcedo, deve dare la precedenza a chi esce dall’autostrada.

Scritto da Angelo Amoretti

4 marzo, 2013 alle 13:03

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L’assessore Paita e l’Aurelia bis

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Lo scorso lunedì il comitato spontaneo di Imperia Est (Castelvecchio, Barcheto, Borgo d’Oneglia ecc.) contro l’Aurelia Bis ha avuto un incontro con l’Assessore Regionale Paita la quale ha fatto sapere che l’Anas non è in grado di finanziare l’Aurelia Bis di Imperia, ma che “sia necessario prepararci per tempo, lavorare per il futuro. Io sostengo l’utilità di questo progetto e reputo sbagliato abbandonare questa opportunità” anche perché “dobbiamo essere pronti a cogliere al volo le opportunità di finanziamento che si apriranno“.

E’ un discorso che non mi convince: non è che in nome del Dio finanziamento, si possa devastare l’ambiente, con il grosso rischio, oltretutto, che, come il resto, rimanga una colossale incompiuta.
Secondo me sarebbe invece necessario rivedere il piano, snellirlo il più possibile e realizzare lavori strettamente necessari: in poche parole, forse invece di una cattedrale basterebbe una chiesetta, così che se dovesse rimanere nel deserto, sarebbe meno visibile.

Scritto da Angelo Amoretti

21 gennaio, 2013 alle 15:20

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Nuova rotonda in vista [II]

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IMPERIA IL SODALIZIO CHE RIUNISCE GLI ABITANTI DI BARCHETO E OLIVETO HA INTANTO INVIATO UN ESPOSTO AL COMITATO INTERMINISTERIALE SOLLECITANDO CONTROLLI
Aurelia bis, approvate le varianti
La Regione invia al Ministero il progetto tenendo contodelle osservazionidei comitati

Proprio mentre la Regione approva il progetto dell’Aurelia bis nell’abitato imperiese che contempla varianti rispetto ai piani dell’Anas sia per Porto Maurizio che per Oneglia, il comitato cittadino va all’attacco, criticando l’impatto ambientale e sollecitando un vero piano della mobilità. Un esposto è stato inviato al Comitato interministeriale per la programmazione economica, oltre ai presidenti del Consiglio e delle Giunta regionale.
Nella delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Infrastrutture Raffaella Paita, sono sollecitate modifiche al tracciato proposto da Anas, proprio per tener conto delle osservazioni dei comitati: «In particolare si chiede ad Anas di stralciare la parte di estremo Ponente della variante, dalla rotatoria in prossimità dello svincolo di Imperia Ovest dell’attuale Aurelia, in modo da diminuire l’impatto derivante dallo scavalcamento del torrente Prino. La funzionalità della nuova infrastruttura è garantita comunque dall’esistente viabilità. Un’altra richiesta è relativa alla modifica della tratta di Imperia Est: qui, nel tentativo di diminuire l’impatto, la Regione richiede una traslazione e un abbassamento, in modo da avvicinare il tracciato al cimitero. Così le tratte in galleria si allungano e si accorciano quelle in viadotto». Ora il progetto verrà inviato al ministero che lo porterà in Conferenza dei servizi.
Si legge nel documento del Comitato spontaneo nuova Aurelia bis di Oliveto e Barcheto di Oneglia: «Sulla scorta della documentazione pervenuta dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti risulta mancante, per il tratto di viadotto in elevazione a fronte del borgo di Oliveto, lungo lo svincolo autostradale di Imperia Est, il fotomontaggio che, secondo le normative relative alla valutazione di impatto ambientale, deve rappresentare l’opera. Dalla relazione descrittiva risulta tuttavia la previsione di un viadotto che attraverserebbe la stretta valle, devastando la visuale panoramica che comprende, a monte, l’antica parrocchiale, il borgo e le colture di olivi secolari, e, a valle, il cimitero di Oneglia, con pesanti conseguenze sul piano dell’inquinamento acustico e atmosferico.
Tutta la progettazione non pare aver preso in considerazione l’esigenza di un Piano della mobilità, limitandosi a trasferire il traffico da una strozzatura all’altra. L’intero progetto perderebbe poi di significato se si dovesse bruscamente interrompere al confine con Diano Marina». L’esposto chiede «controlli agli atti procedimentali».

La Stampa, 19 dicembre 2012

Scritto da Angelo Amoretti

19 dicembre, 2012 alle 14:13

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Nuova rotonda in vista

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Chi ci è passato di recente lo avrà notato: è stata modificata l’uscita Imperia Ovest del casello dell’autostrada e adesso c’è una bella rotonda tracciata ancora di giallo. E il giallo potrebbe anche essere il colore che avvolge il perché di tale rifacimento, solo che è facile arrivarci: potrebbe essere l’assaggio di quello che avverrà una volta fatto il tratto dell’Aurelia Bis, uno spreco totale e un deturpamento dell’ambiente da far accapponare la pelle.
E viene da chiedersi come mai in Italia vengano scelti sempre progetti costosi e faraonici che poi, come si può vedere con il porto e il raddoppio ferroviario, restano incompiuti per anni e anni. Non sarebbe il caso di farli fare a persone che non mirino solo a far crescere le spese, ma semplicemente a rendere pù facile la vita ai cittadini?
Mi risulta che dalle parti di Castelvecchio si siano già formati comitati e purtroppo non sono riuscito a partecipare ai loro incontri: noi del ponente e della Valle Prino, cosa aspettiamo a muoverci?
Ormai abbiamo mille esempi di progetti presentati sulla carta in pompa magna (l’ultimo: quello del parcheggio in Piazza Duomo, nell’ambito del “sogno” dal Parasio al Mare) che servono a incantare e a confondere le idee e che poi, in pratica, subiscono stravolgimenti sostanziali a danno del territorio e di chi ci vive.
Probabile che il progetto dell’Aurelia Bis sia stato presentato, ma non mi risulta che ci sia stato un dibattito diretto tra chi lo vuole fare e chi no, o anche semplicemente chi proporrebbe delle modifiche.
Perché nessuno organizza dibattiti di questo genere e perché prima di progettare mostri, non si discute con i cittadini?
Non sarebbe questa la strada giusta da intraprendere, tanto per dare una svolta al vecchio, nauseante sistema del “prima lo progetto, eventualmente inizio a farlo e poi, se proprio è necessario ti chiedo cosa ne pensi“.

Scritto da Angelo Amoretti

17 dicembre, 2012 alle 14:20

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Nuova colata di cemento in arrivo [II]

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Ieri La Stampa ha pubblicato un servizio sullo svincolo dell’Aurelia Bis e il viadotto di Garbella. I residenti hanno creato un comitato e stanno raccogliendo firme affinché quello scempio non s’abbia da fare.
Ancora prima che l’articolo uscisse, l’assessore Gianfranco Gaggero aveva rilasciato una dichiarazione seguita poi da un’altra di Giuseppe Fossati, su Sanremonews.
Mi stupisce che Gaggero dica che “non è facendo i comitati e andando sui giornali che si risolvono questi problemi, anzi a volte accade proprio il contario” perché se ha seguito un po’ la vicenda della centrale a biomasse di Barcheto avrà capito che a volte andare sui giornali e creare comitati serve eccome.
Giuseppe Fossati invece mi ha strappato un sorriso perché – e sono certo che non ci abbia messo malizia – quando parla dell’acronimo anglosassone “banana”. che per molti italiani significa ben altra cosa, che inizia sempre per “B”, ma molto più breve.
Detto questo, e aggiungendo che anche a mio avviso l’Aurelia Bis sia di fondamentale importanza, la domanda è: si può o no evitare quello scempio? Siamo sicuri che non ci siano alternative più convenienti e con meno impatto ambientale?

Servizio su La Stampa
Aurelia bis, lo svincolo preoccupa i residenti

Timori e proteste nelle zone di Prino e Garbella per il progetto dello svincolo dell’Aurelia bis che dovrà bypassare il centro di Imperia e collegare direttamente il ponente della città con il Golfo Dianese. La preoccupazione è per l’ambiente e per il paesaggio che rischierebbe, secondo i promotori di una petizione che ha raccolto in pochi giorni 300 firme, di essere deturpato.
«Cinque anni fa siamo andati in Comune ed esisteva già un preliminare simile all’attuale; la Giunta Sappa ci aveva garantito che lo sfogo naturale dello svincolo sarebbe stato via Littardi», dice Anna Maria Lombardi. Invece i preliminari di oggi dicono un’altra cosa: «Dove c’è lo svincolo dell’A10 dovrebbe sorgere una mega rotonda che convoglierà via Littardi, l’Autofiori e la nuova Aurelia bis proveniente da Oneglia. Da qui partirà poi il raccordo con l’Aurelia con un cavalcavia sul torrente e 400 metri di strada lungo la sponda destra che saranno sopra elevati rispetto l’attuale argine», spiega Marco Pedemonte, uno dei portavoce della protesta.
I residenti della zona vogliono l’Aurelia bis e vedono di buon occhio anche la rotatoria vicino allo svincolo di Imperia Ovest «che darebbe maggiore sicurezza», ma preferirebbero che sfociasse in via Littardi, senza un nuovo ponte e senza costruire rampe e raccordi sul versante di Poggi. «Così come progettata l’opera servirà a poco e cancellerà il verde che c’è ora a Garbella danneggiando l’ambiente. La sponda destra del Prino in certi tratti è ancora incontaminata e vorremmo restasse tale», dicono Stefano Chiusano e Gianfranco Vergnano.
I carotaggi per la nuova opera sarebbero già stati completati nei giorni scorsi tanto che il progetto attenderebbe soltanto il benestare da parte dell’Anas. Chi vive nella zona di via Littardi, vorrebbe vedere migliorata già oggi la viabilità: «è un tratto molto pericoloso, una parte del marciapiede non c’è più e per difendere i pedoni ci sono dei paletti, ma da qui chi va verso le spiagge già oggi rischia», dice Lucia Milano.
Alle preoccupazioni degli abitanti della zona Prino e Garbella, risponde l’assessore alle Grandi Opere, Gianfranco Gaggero:«L’Aurelia bis è l’infrastruttura più importante per la nostra città, dopo il raddoppio della ferrovia. A suo tempo il ministro Scajola impose questo progetto fondamentale per l’avvenire di Imperia e non solo, ora è stata finanziata soltanto la progettazione definitiva, curata in toto dall’Anas. Io e l’assessore Lanteri lavoriamo sodo per portare a casa questo progetto: se l’Anas trovasse ostacoli per realizzarlo si rischia che tutto vada a monte». Ci sono però dei paletti da rispettare altrimenti l’intera opera potrebbe non essere realizzata: «Conosciamo bene il nodo cruciale del Prino e della zona di Garbella e faremo sì che non si dia danno inutile né all’ambiente né ai privati a meno che non sia estremamente necessario. Abbiamo già chiesto e ottenuto che l’Aurelia bis passi alla stessa altezza del casello ora vorremmo che dalla nuova rotonda che sarà creata vicino allo svincolo, la bis si colleghi con l’Aurelia sfruttando via Littardi. Faremo di tutto per portare a casa questa soluzione. L’amministrazione Strescino sta lavorando per questo, siamo a disposizione di chi vuol dare il proprio contributo e al momento opportuno faremo degli incontri per illustrare l’opera, ora l’Anas sta ancora delineando il progetto definitivo».

Diego Marrese – La Stampa, 18 luglio 2010

Intervento di Gianfranco Gaggero
Viadotto sul Prino, Gaggero: “Aurelia bis è opera necessaria”

“Faremo tutto il possibile per venire incontro alle esigenze del territorio e dei residenti, ma senza rischiare di far spezzare la corda che tiene in mano l’Anas”. Parola dell’assessore ai lavori pubblici e alle grandi opere del comune di Imperia Gianfranco Gaggero (foto) che ha rilasciato a Sanremonews una intervista sul caso che sta infiammando la val Prino. I residenti riuniti in un comitato, infatti, respingono l’ipotesi di un viadotto di collegamento tra via Littardi e la sponda destra del Prino per il completamento dell’Aurelia-bis, nel tratto che dovrà collegare Diano Marina con l’estrema periferia ovest del capoluogo. “In gioco c’è -ha detto Gaggero – il futuro della nostra città, perchè l’Aurelia-bis con la ferrovia è l’infrastruttura più importante per Imperia, altrimenti il centro resterà sempre imbrigliato nel traffico. Si tratta di un’opera fortemente voluta dal ministro Scajola e non possiamo permetterci il lusso di perderla”. Motivo del braccio di ferro tra residenti e amministrazione è la progettazione da parte di Anas di un viadotto di collegamento dalla rotonda (pacificamente accettata) che nascerà in corrispondenza allo sbocco della nuova arteria in corrispondenza con lo svincolo autostradale e la sponda destra del Prino. Palazzo comunale ha individuato una soluzione alternativa che consiste in una bretella e in una rotonda che andrebbe a sfociare in via Littardi davanti al comando della Polizia stradale. “Purtroppo, però -spiega Gaggero – non avrebbe le caratteristiche dell’Aurelia -bis alle quali l’Anas deve sottastare. Un esempio? I 30 accessi laterali diretti che non ci possono essere in un tracciato di quel tipo che soggiace a norme nazionali e che costringerebbero a una rivoluzione complessiva della viabilità di tutta la zona”. “Come amministrazione -incalza Gaggero – abbiamo l’obbligo morale e amministrativo di fare di tutto per non perdere l’opera e abbiamo ben chiaro il danno ambientale e le preoccupazioni dei privati coi quali ci stiamo incontrando e siamo disponibili a farlo ancora tante e tante volte”. A Gaggero, poi, non è andata giù l’istituzione di un comitato:”Non è facendo i comitati e andando sui giornali che si risolvono questi problemi, anzi a volte accade proprio il contario”. ” Noi in ogni caso, conclude Gaggero ci impegnamo a percorrere tutte le strade che ci sono e anche quelle che non ci sono per risolvere il problema, non perdere l’Aurelia bis e non incidere sull’ambiente e sui residenti”.

Diego David – Sanremonews, 17 Luglio 2010

Intervento di Giuseppe Fossati

“Quale capogruppo del PdL, ritengo doveroso da parte mia intervenire in merito al dibattito apertosi in relazione al tracciato della futura Aurelia Bis di Imperia”. E’ Giuseppe Fossati che spiega il suo punto di vista sul tracciato dell’Aurelia Bis ad Imperia.
“Al riguardo, da amministratore e da cittadino, non posso che evidenziare come occorra prendere tutti coscenza che la realizzazione di tale opera è indispensabile per lo sviluppo della nostra città e per migliorare la qualità della vita dei nostri concittadini.
Imperia non potrà mai risolvere i problemi di traffico che la caratterizzano e che sono sotto gli occhi di tutti, se non saprà e potrà dotarsi di una arteria viaria a monte che, con svincoli in ogni valle, potrà liberare il centro cittadino da gran parte del traffico, anche di mezzi pesanti.
Certo, è opportuno che la progettazione sia portata a termine nel confronto con i cittadini residenti nelle zone interessate ma, credo sia opportuno che, di fronte ad un’opera di tale importanza e che ha ricadute positive sulla vita di ciascun imperiese, si rifugga dalla politica che gli anglosassoni definiscono del nimby (Not In My Back Yard, lett. ‘Non nel mio cortile’). Un’importante opera pubblica, fondamentale e strategica per un territorio, purtroppo spesso è ‘nel cortile’ di qualche cittadino che, comprensibilmente, si oppone alla sua realizzazione.
E’ compito della politica, in collaborazione anche con i comitati dei cittadini, cercare di limitare al minimo e, possibilmente, evitare pregiudizi non indispensabili per i ‘cortili’ interessati. Certo, bisogna fare attenzione a che il necessario dibattito e confronto con tutti, comitati in testa, non porti alla degenerazione del ‘nimby’ che gli anglosassoni definiscono che l’acronino ‘banana’ che sta per Build Absolutely Nothing Anywhere Near Anything (lett. ‘Non costruire assolutamente nulla in alcun luogo vicino a qualunque cosa’)”.

A. Gu. – Sanremonews, 18 Luglio 2010

Scritto da Angelo Amoretti

19 luglio, 2010 alle 10:24

Nuova colata di cemento in arrivo

20 commenti al post

C’è in progetto di costruire un nuovo ponte sul torrente Prino, come potete vedere nella planimetria [cliccate sull'immagine per ingrandirla]

Il ponte servirà, secondo chi ha avuto l’idea geniale di progettarlo, a far confluire il traffico dall’autostrada all’Aurelia Bis. Ovviamente sull’argine destro a partire più o meno dalle parti dell’impresa Magurno, nei pressi del campetto di calcio, sorgerà una sopraelevata, parallela a via Ballestra che andrà a confluire in una futura rotonda, in Garbella. La colata di cemento farà scomparire del tutto quel poco di verde che ancora è nella zona. Gli abitanti si stanno già mobilitando raccogliendo firme per impedire l’eventuale scempio.

Scritto da Angelo Amoretti

14 luglio, 2010 alle 19:28