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Sul fallito attentato al Tribunale [III]

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Ho trovato questo articolo interessante su La Stampa del 16 marzo 2003:

Ci sono state le «grandi manovre» in questi giorni, intorno al Tribunale di Imperia, in via XXV Aprile. Sopralluoghi, operai che si sono occupati delle rifiniture (le scritte sulle targhette davanti alle porte, ad esempio), dipendenti della società dei telefoni chiamati a migliorare i collegamenti interni. Dopodomani, martedì, è il gran giorno: si inaugura ufficialmente la nuova e moderna struttura che ha soppiantato l’edificio ormai vetusto e inadeguato di piazza de Amicis, andato giustamente in pensione (la cerimonia prescinde dall’operatività vera e propria, raggiunta qualche settimana fa). A tagliare simbolicamente il nastro sarà il Ministro di Grazia e Giustizia Roberto Castelli, a cui faranno corona le autorità locali, politici e magistrati. Gli onori di casa saranno competenza del presidente Giuseppe Squizzato, del procuratore capo Bruno Novella, del sindaco Luigi Sappa. Il guardasigilli verrà in città, con scorta al seguito, per ammirare una struttura bella, spaziosa, realizzata tutto sommato in tempi record che, però, ancora qualche piccola pecca la mostra (dettagli dirà qualcuno). Per citare un problema su tutti: in questi giorni ci sono state infiltrazioni d’acqua nei sotterranei dov’è sistemato l’archivio. E qualche difetto di organizzazione è stato segnalato dai dipendenti e dai componenti delle forze dell’ordine. Qualcuno, tra loro, ha storto il naso di fronte alla decisione di riservare un’intera area a parcheggio per le auto degli avvocati, provvisti di telecomando e codice segreto. Un privilegio che in altri tribunali, pare, non si riscontri. A Torino e Milano, chi entra con la macchina è sottoposto a controlli spietati, anche se è un pubblico ufficiale e non si sognano certo di avere un telecomando a disposizione. A Savona invece questo problema non esiste: le auto non le fanno proprio entrare. Dettagli, comunque, questioni che saranno accantonate momentaneamente martedì: arriva il Ministro.
La Stampa, 16 marzo 2003

Scritto da Angelo Amoretti

6 novembre, 2008 alle 16:10

Sul fallito attentato al Tribunale [II]

11 commenti al post

Clamorosa indiscrezione quella emersa oggi in merito alle indagini sull’attentato non andato a buon fine di ieri mattina, a Imperia. Pare ormai certo, proprio perchè confermato sia da fonti della procura sia da parte degli agenti che stanno compiendo tutti gli accertamenti, che le telecamere a circuito chiuso del palazzo di giustizia ieri non fossero in funzione.
Sanremonews, 3 novembre 2008

Le telecamere a circuito chiuso piazzate proprio in direzione della porta carraia del tribunale avrebbero potuto riprendere tutta l’azione degli attentatori. Se l’impianto di registrazione delle immagini fosse stato in condizioni di efficienza. E invece, a rendere tutto più facile per i responsabili del blitz a palazzo di giustizia che comunque ben difficilmente hanno deciso di agire a volto scoperto si è aggiunto anche un difetto nella memorizzazione. Così di quell’inquietante azione notturna non risulta traccia alcuna sui nastri.
Il Secolo XIX, 4 novembre 2008

Sì, le telecamere c’erano ma non hanno catturato nessuna immagine per un difetto nell’impianto di registrazione. Dall’apparato video di cui si è munito il Tribunale non arriveranno aiuti agli investigatori impegnati a scoprire quale mano ci sia dietro il misterioso e grave attentato messo in atto nella notte tra sabato e domenica, quando qualcuno ha posteggiato all’interno del Palazzo di giustizia, entrando dal cancello sul retro, una Punto con un ordigno formato da due bombole a gas, due taniche di benzina e una miccia.
La Stampa, 4 novembre 2008

Un’invenzione di qualche giornalista che invito a verificare la fondatezza delle notizie, prima di trascriverle. Le telecamere funzionavano e i filmati sono in mano alla polizia scientifica di Genova che li sta esaminando.
Procuratore Bernardo Di Mattei – Riviera24, 4 novembre 2008

C’è qualcosa che non quadra?

Scritto da Angelo Amoretti

4 novembre, 2008 alle 22:57

Sul fallito attentato al Tribunale

12 commenti al post

In città ci sono telecamere qua e là e altre stanno per essere sistemate in punti “strategici”.
Ieri, dopo aver letto di tutto sul fallito attentato al Tribunale ["Imperia sotto shock"; su un sito "Confermata la pista Antonov" su un altro "Né smentito né confermato"; la cosa più carina: l'analogia tra il mancato attentato di casa nostra e Al Qaeda perché anche a Londra, una volta, secondo indiscrezioni della Digos, sono state trovate due auto imbottite di esplosivo. Al fantasioso giornalista consiglio la lettura di "Breve storia dell'autobomba" di Mike Davis: troverà analogie a iosa] alla fine mi sono detto: “Beh, con le videoregistrazioni gli inquirenti potranno capire meglio” e invece leggo su Sanremonews che le telecamere del Tribunale non erano in funzione e mi ha preso una tristezza infinita.
Il Ministro Alfano mandi due o tre telecamere funzionanti, oltre a fare lodi, o altrimenti non so, si metta d’accordo con il Sindaco e se ne faccia cedere qualcuna. Magari invece di godere vedendo un ragazzino che fuma uno spinello sotto i portici, godiamo di più a beccare un terrorista o un mafioso che tenta di compiere una strage.
Nel frattempo i giornalisti continuano a indagare.

Scritto da Angelo Amoretti

4 novembre, 2008 alle 10:06