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I muri di Imperia

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Qui da noi o li troviamo o li tiriamo su.
Adesso ne è sorto uno sulla passeggiata degli innamorati, nota anche per il maniaco che vi si aggirava secoli fa.

Era la passeggiata preferita dalle coppiette in cerca di vedute romantiche e dagli joggers. Ora sembra che turisti e sportivi si siano messi il cuore in pace: la passeggiata Moriani, cosiddetta degli «innamorati» che è off limits da mesi ,ha visto sorgere, che neanche all’epoca delle Guerra fredda o nella striscia di Gaza, un muro. Gli operai del Comune, che hanno agito su disposizione dei superiori e di un’autorità politica, hanno eretto una parete con mattoni e cemento. A Imperia va così: non si aggiusta, ma si delimita come se ci fosse una permanente scena del crimine dove non si può transitare.

Ed è un peccato perchè la passeggiata è una delle più frequentate e non solo dai turisti ma anche dalla gente del posto. In precedenza erano stati messi dei cartelli e una blanda transenna in legno che però veniva regolarmente oltrepassata. Le autorità si erano volute mettre al riparo da responsabilità dopo che, dalla parete che si snoda lungo la strada, erano precipitate a terra pietre. Alcune avevano danneggiato una delle panchine. Invece di rimettere in sesto la parete, probabilmente in attesa dei finanziamenti, si è provveduto a bloccare il passaggio. Il fatto è accaduto mesi fa e ormai, a stagione estiva giunta quasi al culmine, la strada è ancora a ricordarci la vocazione alle incompiute di Imperia. Anche il belvedere che dista poche decine di metri, sempre sulla stessa passeggiata, è transennato da lungo tempo. Ci sono stati piccoli cedimenti, la stradina che permette di scendere rischia di franare, il pericolo c’è, è vero, ma nessuno provvede a sistemarla. E così anche il belvedere è inaccessibile. Qui niente muretto ma una barriera in legno. Per andare a fare il bagno in un dei posti più incantevoli di Porto bisogna scavalcare.

Maurizio Vezzaro – La Stampa, 5 agosto 2013

Scritto da Angelo Amoretti

6 agosto, 2013 alle 15:33

La passeggiata di Borgo Prino diventera’ promenade

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Forse ci siamo: dopo anni di lamentele da parte dei residenti e degli esercenti e, forse,  prima che le palme che escono dai tombini diano i primi datteri, la passeggiata del Prino sarà rifatta. Non ho ancora capito bene le modalità, ma è una buon notizia.
In pratica, come dice l’Assessore Emilio Broccoletti che insieme ai suoi colleghi Gianfranco Gaggero e Nicola Falciola si occuperanno della faccenda, si tratta di rendere meno pericoloso il tratto che dai Giardini Dante Novaro va al passaggio a livello e di rifare tutto il lungomare fino a Borgo Foce. In pratica poi verrebbe fuori una passeggiata unica che per oltre dieci chilometri porta a Diano Marina.
Si sposterebbe tutto un po’ più verso il mare: dehors e parcheggi che sarebbero ricavati da un solettone sotto il quale ovviamente ci sarebbero le cabine per i bagnanti e i depositi per gli spiaggisti.
Forse le spiagge si ritireranno un po’, ma finalmente saremo tutti soddisfatti e  poi vedremo gli svariati grafici e le simulazioni in 3D, sentiremo l’opinione dei commercianti e degli abitanti e dopo, trovato un milioncino di euro, partiranno i lavori.
E’ un progetto ambizioso – ha detto Broccoletti – ma possibile, passo dopo passo“.

Scritto da Angelo Amoretti

23 gennaio, 2012 alle 17:40

Siamo nella nebbia fino al collo

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E’ arrivata dal largo. Silenziosa e con una lentezza quasi minacciosa. Si è insinuata nei carrugi, con fare mellifluo, bianca, densa, lattiginosa. Ha fagogitato spiagge, barche, bagnanti. Ha avvolto palazzi, auto, strade e autostrade. Si è arrampicata sulle colline, facendo scomparire le frazioni. E, soprattutto, chi è entrato in contatto con lei, non ha potuto fare a meno di avere un brivido freddo lungo la schiena.

E’ l’incipit dell’articolo di Giuglio Geluardi su La Stampa di oggi.
Geluardi è uno che ci tiene al clima e all’ambiente e ne ha già dato dimostrazione in altri suoi articoli. Si occupa spesso anche di degrado ambientale e bisognerebbe che tutti ci facessimo l’esame di coscienza: se il pianeta si sta rivoltando contro di noi è perché non lo stiamo trattando come dovremmo e prima o poi ce la farà pagare.
E’ il caso di dire che siamo nella nebbia fino al collo, non solo per quello che è successo a livello metereologico ieri mattina.
Il Tribunale di Imperia si sta svuotando di PM: Filippo Maffeo è stato trasferito a Firenze; Paola Marrali andrà presto a Sanremo; Ersilio Capone andrà a Como e qua resteranno Bernardo Di Mattei e Maria Antonia Di Lazzaro che dovranno spartirsi circa 4 mila fascicoli lasciati in eredità da quelli che se ne sono andati e che se ne andranno.
Per questo il procuratore Bernardo Di Mattei ha scritto al Consiglio giudiziario e al Csm affinchè la Procura di Imperia sia considerata sede disagiata, con la speranza che vengano presto mandati rinforzi.
La nebbia avvolge anche la Giunta. ll Sindaco Strescino dice che senza grandi eventi non ci può essere grande turismo. Tutti i torti non li ha, ma se le risorse sono quelle che sono, forse si potrebbe ragionare anche in maniera diversa: tanti piccoli eventi possono crearne uno grande. Parla di Palazzetto dello Sport e viene da chiedersi da chi e soprattutto come verrà gestito.
Domenica mattina alla Foce c’era un profumo in aria poco invitante per i turisti: i meno esperti e gli ottimisti l’avranno percepito come un misto tra salmastro e basilico marcio, quelli del posto per quello che era: puzza di fogna. Sono folate, come la nebbia, ti avvolgono e ti tolgono il respiro.
Al Prino ci sono le ruspe sulla spiaggia, approfittano di queste giornate estive per abbronzarsi un po’. Qualche ottimista penserà che sono lì per arredamento. I pessimisti penseranno che qualche bambino potrebbe farsi male.
Al Prino ci sono tre o quattro lampioni, lassù nel parcheggione, che ormai non sono più lampioni da oltre un anno: ci sono i pali, le lampade e la luce no. Danno l’impressione di alberi stecchiti. Sarà il cambiamento climatico.
Tutto ciò non è un bel biglietto da visita, purtroppo.
Si parlava anche di frazioni, in campagna elettorale: il 2010 dovrebbe essere il loro anno, ma finora si è visto far poco.
Siamo nella nebbia, bisogna tirare la cinghia, ma quello che mi fa rabbia è che purtroppo stanno mettendo le mani nelle nostre tasche: la tassa sulla spazzatura è aumentata, i parcheggi pure (nel senso che le righe sono quasi tutte blu) e il costo è lievitato.
I servizi scolastici costano di più e le famiglie si lamentano.
Temo che la nebbia, di questo passo, si trasformerà in qualcosa di più solido e maleodorante.
Ma sono pessimista di natura.

Scritto da Angelo Amoretti

25 maggio, 2010 alle 17:53