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Bonifazio si sfoga su “La Riviera”

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Giovanni Bonifazio è un consigliere di circoscrizione, la terza.
A volte dice cose che condivido, altre no, ma questo non significa che non si debba rispettare: ognuno ha le proprie idee e in democrazia la prima regola è rispettarle.
Prima era nell’Udc, poi ne è uscito, motivando la sua decisione con un comunicato stampa che mi ha colpito e che in molti hanno sottovalutato, in cui tra l’altro scriveva:

“Vado via dal partito presso il quale ho militato da circa cinque anni, perché oggi è diventato la casta dei medici e dei -falsi laureati – che si dichiarano tali per giustificare l’ acquisizione e la divisione  di più cariche all’ interno dei vari consigli di amministrazione. (Vedi presidenza AMAT energia) Le ambiguità di una politica tesa al mantenimento delle posizioni che portano redito al proprio portafogli, poco coincidono con il mio personale modo di intendere la politica.”

Il testo completo è visibile qui.

Adesso si toglie qualche sassolino dalle scarpe e l’ultimo in ordine di tempo è quello che riguarda la nomina di Marco Barla (Udc) a capo di Amat Energia.

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Scritto da Angelo Amoretti

25 luglio, 2008 alle 17:41

Cattolici Doc

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Diciamo subito, a scanso di equivoci, che non mi è piaciuto ciò che è successo all’Ipsia l’altro giorno.
I fatti sono noti: in una classe formata da quattordici allievi di cui dodici extracomunitari, si è staccato un crocefisso dal muro . C’è chi dice che si sia staccato da solo, chi invece che sia caduto durante un cambio di ora in cui i ragazzi hanno un po’ esagerato nello sgranchirsi le gambe, per così dire.
A parte tutto questo ambaradan (articoli da tutte le parti, ovviamente, su quotidiani locali di carta e elettronici), quello che più mi ha colpito è stata la mail che Giovanni Bonifazio, capogruppo Udc della terza circoscrizione, ha mandato un po’ qua e là.
Invece di limitarsi a condannare il fatto – e ancora è da chiarire se fortuito o volontariamente provocato – ha scritto che chiederà al Provveditore e al Preside dell’Istituto “il massimo rigore nel punire gli autori che hanno rotto il crocefisso.” aggiungendo che “come italiano e cattolico non posso tollerare affronti e attacchi al nostro credo, alla religione, alle nostre origini.
Traspare la sua quasi certezza che il crocefisso sia stato rotto dagli extracomunitari.
Sorgerebbero alcune domandine: e se davvero il crocefisso fosse caduto accidentalmente? E se davvero la sua caduta fosse stata provocata da un ragazzo italiano e cattolico?
Solo che me ne viene un’altra, un po’ più delicata: ma un cattolico non è colui che “perdona loro perché non sanno quello che fanno” e che “avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra.“?

Scritto da Angelo Amoretti

10 novembre, 2007 alle 9:34

Pubblicato in Attualità

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