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Centrale a biomasse di Barcheto: il Comune ferma l’iter

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Il titolo è de la Stampa di oggi.
Ieri c’è stato un incontro chiarificatore sulla centrale a biomasse [che da oggi, per non terrorizzare gli imperiesi e non strumentalizzare la faccenda, chiamerò anche io "elettrica"] e il Sindaco ha deciso di sospendere la pratica di richiesta di autorizzazione presentata dalla società Bio Energon.
Alla fine della sua breve dichiarazione, il primo cittadino, evidentemente un po’ confuso, ha aggiunto che “L’Amministrazione sta compiendo tutti i passi necessari a tutela dei cittadini e respingo decisamente al mittente le strumentalizzazioni che ancora una volta sono giunte da alcuni esponenti di Sinistra” [con la "S" maiuscola nda]“.
Bisognerebbe dare a Cesare quel che è di Cesare.
Da quanto si evince leggendo i quotidiani dei giorni scorsi, si direbbe che il primo a dar via alle “proteste” sia stato Giovanni Bonifazio, portavoce del Comitato di Barcheto, che aveva scritto la seguente lettera pubblicata il 22 settembre u.s. da Sanremonews:

Si continua a parlare di centrali nucleari, da quanto si legge nei vari siti in rete pare, che ancora non sappiamo dove mettere le scorie nucleari italiane prodotte prima dell’87. Dove metteremo le nuove? In mare? Sotto terra? Lasceremo il business dei rifiuti nucleari alla Camorra? E’ giusto, per mero guadagno di pochi, distruggere il futuro di un’intera nazione? Ancora una volta si sta scegliendo di praticare una politica per il bene di pochi e non per il bene comune. Come la futura centrale elettrica di Barcheto, confinante con abitazioni civili, funzionante con motori a scoppio che bruciano oli vegetali che emetteranno nell’atmosfera aria balsamica per la felicità dei residenti. Da parte della società proprietaria della centrale si continua a ripetere per convincere e rassicurare il popolino, che tutto ciò non fa male, lo fanno per il loro bene, saranno felici e avranno benefici. I residenti chiederanno alla commissione toponomastica del comune di Imperia di cambiare nome al quartiere, proponendo di modificarlo da Trexenda, in Terme di Trexenda, sperando che sia visitato dai molti turisti che sceglieranno Imperia per trascorrere le loro vacanze.

e pubblicata anche da La Stampa tre giorni dopo:

Ancora una volta, a Imperia, si sta scegliendo di praticare una politica per il bene di pochi e non per il bene comune. Come la futura centrale elettrica di Barcheto, confinante con abitazioni civili e funzionante con motori a scoppio, cogeneratori che posati sui tetti di impianti industriali a partire dal mese di ottobre bruciano oli vegetali ed emetteranno nell’atmosfera aria «balsamica» per la felicita’ dei residenti in quella zona. Risulta infatti che siano motori marini, identici a quelli a gasolio, che motorizzano i grossi gruppi elettronici. Da parte della societa’, proprietaria della centrale stessa, si continua a ripetere – per convincere e rassicurare il «popolino» – che tutto cio’ non fa male, che viene fatto per il loro bene, che la gente sara’ felice e ne avra’ benefici. I residenti chiederanno alla commissione toponomastica del Comune di Imperia di cambiare il nome del quartiere, proponendo di modificarlo da Trexenda in Terme di Trexenda, sperando cosi’ che sia visitato dai molti turisti che sceglieranno Imperia per trascorrere le loro vacanze.

Giovanni Bonifazio alle ultime elezioni comunali era candidato nelle liste della Lega Nord, aveva avuto 85 preferenze ed era risultato il secondo dei non eletti in consiglio comunale.
Non so se sia iscritto al partito di Bossi, ma ultimamente appare su Riviera24 e Sanremonews con un vistoso fazzoletto verde con i simboli della Lega al taschino della giacca.
Quindi se lui è di sinistra, io sono Babbo Natale.
Un lettore, a proposito della centrale, mi manda dei link interessanti [questo, questo e quest'altro] e Angela, in un commento a questo post, scriveva:

Ve ne siete almeno accorti che coloro che vogliono costruire la centrale a biomasse a Barcheto sono gli stessi, esattamente gli stessi, politici che hanno fatto tutto il casino a Pieve di Teco contro l’impianto che lassù volevano costruire?
Bella roba!!!
I politici ce la danno a bere come meglio gli fa comodo.Soarei proprio curiosa di sentire cosa ne pensano a Pieve di Teco.

Scritto da Angelo Amoretti

3 ottobre, 2009 alle 13:09

Arriva la centrale a biomasse

64 commenti al post

L’amico Marco Ballestra di Alzalatesta.net ne ha scritto qui e me lo ha segnalato su Facebook.
Ieri sera un amico mi ha accennato la notizia e mi ha spiegato che vicino al capannone dove dovrebbe stabilirsi il centro sociale la Talpa e l’Orologio,  a Barcheto, verranno installati due motori marini (ma in seguito ce ne saranno altri) in grado di bruciare oli di derivazione vegetale (400 litri/ora), ma in sostanza possono anche bruciare gasolio o oli lubrificanti esausti recuperati da officine o di altro tipo, tuttoggi messi al bando per il loro alto pericolo cancerogeno sul tipo di quelli da trasformatore.
Questi motori possono girare in continuo anche dieci anni senza alcuna manutenzione liberando nell’aria sostanze dannose alla salute. In pratica sarebbe come avere un inceneritore sotto casa.
Tanto Vi dovevo per Vostra opportuna conoscenza.
Distinti saluti.

Scritto da Angelo Amoretti

15 settembre, 2009 alle 17:11