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Stupefacente: Scajola firma per i referendum dei radicali

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Oggi mi son perso uno spettacolo eccezionale e mi rode assai.
Il bello è che era all’aperto e gratuito, cosa chiedere di più a una città che da molti è considerata monotona?! L’on. Claudio Scajola ha firmato per i referendum promossi dai radicali!
Pensate: c’erano, tra gli altri, anche suo nipote Marco, Luigi Sappa (presidente di questa provincia “dimenticata da Dio e dagli uomini“, come ha dichiarato di recente Ivo De Michelis, dopo la trombatura presa dalla CARIGE), Angelo Dulbecco e nientepopodimenoché Antonello Ranise.
I referendum in questione, per quei pochi che ancora non lo sapessero, sono quelli che pochi giorni fa ha firmato Silvio Berlusconi, insieme a Marco Pannella.
Quando lo ha fatto in effetti mi sono domandato se la firma di un condannato in via definitiva per frode fiscale sia valida o no, ma non mi sono meravigliato che il piduista più famoso del mondo abbia firmato i referendum con cui si vogliono abolire alcune leggi emanate dal suo governo: sì, quest’uomo, che è un genio, ha firmato per abrogare le leggi fatte dal suo governo.
E non c’è da stupirsi che a firmare si sia accodato anche l’on. Claudio Scajola, però, ripeto, lo spettacolo deve essere stato unico.
Anche perché in quei governi che hanno partorito quelle leggi c’era anche il nostro eroe, solo che durante le votazioni era “in missione”, quindi può sempre dire che non ne sapeva niente.
Ma immaginate la scena, davanti a Palazzo Civico, come fosse un ristorante.
L’eroe entra per firmare e trova l’ufficio elettorale chiuso. Lì per lì s’indigna e dice che ciò “dimostra quanto questa amministrazione sia lontano dalla gente” (se il sindaco fosse ancora Sappa, per dire, l’ufficio elettorale sarebbe stato sicuramente accessibile e con ogni probabilità avrebbe aperto succursali nelle circoscrizioni. Non ci sono più? Le avrebbe riaperte!) ma poi, proprio come quando al ristorante non c’è più posto, in un baleno si è fatto servire un banchetto improvvisato con tanto di bandiera di Forza Italia (come sono lontani i tempi in cui diceva che quelli di Forza Italia “sono soltanto dei fascisti“!) e ha così finalmente firmato. Detto tra parentesi, se lo avessi messo io: occupazione di suolo pubblico, disturbo della quiete pubblica, abuso di potere e bla bla bla, ma io sono io e lui è lui.
Però il nostro eroe si è accorto che mancavano i moduli per l’abrogazione delle leggi che a suo tempo, se non fosse stato in missione, avrebbe sicuramente approvato, così, con la coerenza che lo contraddistingue, ha ordinato un’altra portata, tuonando ai suoi: “Voglio firmarli tutti, bisogna aprire un dibattito, portatemi tutti i moduli!“. I “suoi” forse pensavano che si poteva evitare di firmare per l’abrogazione della Bossi-Fini e della Fini-Giovanardi e forse gli hanno fatto lo scherzetto, ma lui non è mica abbelinato!
Alla fine ci mancava che ordinasse il caffè e l’ammazzacaffè, ma si è limitato a dire che Scullino è un galantuomo, “uno dei migliori sindaci della storia di Ventimiglia“.
Da sotto i pini (quelli che sono stati testimoni oculari dell’arresto di Guardachebellavista Caltagirone, per capirci) è partito un rutto che sembrava fosse saltata la fontana di acqua gassata del parco urbano, ma niente, era uno che mangiava pane e pomodoro per i cavoli suoi (me lo ha detto il colonnello).

fonti: cercatevele voi ché io non ne ho voglia

Scritto da Angelo Amoretti

7 settembre, 2013 alle 16:50

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Claudio, Beppe e le anfore

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«Non sono mai andato a caccia di reperti archeologici. Quando si fa il sub, per caso ci si imbatte molto più spesso di quanto si creda in anfore o altri reperti che possono essere considerati storici.
Ma io non ho mai fatto il sub per questo: io l’ho fatto e lo faccio ancora perchè amo la natura e difendo i fondali da chi tenta di rovinarli con la pesca eccessiva oppure catturando animali proibiti».

La Stampa, 1 agosto 2013

«L’ho trovata sui fondali imperiesi»
Il Secolo XIX, 1 agosto 2013

Sono le dichiarazioni rilasciate dal dirigente Comunale Giuseppe Enrico (è al settore Ecologia e “si occupa con successo del depuratore“) a proposito della vicenda delle anfore e c’è qualcosa che non mi quadra.
Cosa ci faceva l’anfora (Il Secolo XIX parla di una, La Stampa di “alcune”) in casa sua?
Sulle spiegazioni di Scajola non mi pronuncio: lui ha i documenti in regola, ha trovato l’anfora in una baracca e non sapeva dell’indagine dei carabinieri.
Il colonnello è stato trasferito di recente.

Scritto da Angelo Amoretti

1 agosto, 2013 alle 19:16

Scajola non si arrende

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Non sono più un ragazzino, sono però giovane, sono fresco mi sembra di avere ancora una buona testa, la metterò ancora a disposizione, ancora, perché la mia passione politica, il mio cuore è ancora attento a credere che la politica sia lo strumento più nobile, se fatta con correttezza, e il più necessario per far crescere una popolazione.
Claudio Scajola Sanremonews

L’on. Scajola – purtroppo il titolo, a differenza dei francesi che anche se sei primo ministro ti chamano Monsieur e gli inglesi Mister, se lo porterà dietro fino alla tomba – non si arrende e, a quanto riportato da Sanremonews, sotto sotto spera di rifarsi vivo a breve perché secondo lui la prossima legislatura non durerà molto.
Ha già fatto i conti, il nostro statista, per un eventuale imminente ritorno.
Nel frattempo glieli hanno fatti anche alla Camera: prenderà 158.000 euro netti di liquidazione e 4.700 euro al mese di vitalizio.
Poi, nel caso dovesse tornare – visto che è “giovane” (classe 1948) – a sedere sui banchi di Montecitorio, bisognerà vedere se gli daranno lo stipendio da parlamentare e basta o se continuerà a percepire il vitalizio a sua insaputa.

Scritto da Angelo Amoretti

29 gennaio, 2013 alle 14:42

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I candidati di Imperia al Parlamento

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Dunque stando a quanto riporta il Secolo XIX di oggi, gli imperiesi candidati al Parlamento sarebbero (parlo di nostri concittadini, non di quelli della provincia come Donatella Albano e Leandro Faraldi, per fare due esempi a caso, nda):

Eugenio Minasso (PDL, Camera)
Pasquale Indulgenza (Rivoluzione Civile, Camera)
Carla Nattero (SEL, Senato)
Mariano Porro (Lega Nord, Senato)
Giuseppe Fossati (FLI, Camera)
Anna Maria Panarello (Centro Democratico, Camera)*
Fulvio Pino (Radicali, Senato)*

*Chiedo scusa: non li conosco e non sono tanto sicuro che abitino a Imperia.

Tra tutti i citati pare che l’unica a poter varcare le porte del Senato e a sedersi su una comoda poltrona, sia Carla Nattero di SEL.
Pare che Eugenio Minasso ce l’abbia dura e che dovrà vedersela con Sonia Viale (Lega Nord), per la Camera.
A questo punto mi verrebbe voglia di fare il tifo per chi non è ancora sicuro: sarebbe bello, in fondo, immaginare un pulmino con dentro Nattero, Indulgenza, Fossati, Minasso e Porro che andando verso Roma, come in una gita scolastica, intonano a turno, e tutti insieme, canzoni classiche da gita tipo “Bandiera Rossa” o “Il domani appartiene a noi” mentre su tutti si leva la voce di Porro che chiede: “Oh, quanto ci danno alla fine del mese?!”
Purtroppo sul pulmino non posso collocarci Claudio Scajola: è stato escluso dalle liste e probabilmente il motivo non è quello a tutti noto (sapete, la storia delle liste pulite e bla bla bla), bensì quel gesto che fece mesi fa minacciando di lasciare il PDL e di portarsi dietro un certo numero di parlamentari. Secondo me è questo che non ha digerito il Capo.
In ogni caso Scajola non farà neppure il sindaco di Imperia: proprio lui che “ha dato tutto se stesso in passato per ottenere finanziamenti e considerazione” e che è “fiero della rinascita dello sviluppo turistico e nautico“.
Con lui in campo non ci sarebbe storia, senza di lui ci sarà da piangere, o da ridere, vedete voi.

Scritto da Angelo Amoretti

23 gennaio, 2013 alle 13:29

Persone che non ne sapevano niente

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“Vorrei ricordare quanto da me letto ieri, nella lettera dell’ex Sindaco di Bordighera, Giovanni Bosio. Io l’ho letta tre volte e, nuovamente, mi sono reso conto della sua rettitudine e della sua sofferenza. Sulla Legge relativa allo scioglimento dei Consigli Comunali, vi assicuro che, una volta letta, vi accorgere che anche il vostro Comune potrebbe essere sciolto. Questa settimana ho incontrato Gaetano Scullino tre volte: lui mi ha detto di non aver capito cosa possa aver fatto, di non aver subito nessuna pressione, di aver fatto ogni gara con tutti i documenti antimafia regolari. Io non vorrei essere equivocato su questo tema, perché non ho mai confuso il garantismo con la tolleranza. Non accetto e non accetterò mai che il giudizio sulle persone sia demandato al tribunale dei mass-media.”
Claudio Scajola, 12 febbraio 2012 – Sanremonews

Claudio Scajola aveva letto per ben tre volte la lettera di Giovanni Bosio pubblicata tempo fa sulle pagine locali de La Stampa.
Neanche dopo tre volte ha capito quello che poi sarebbe successo a Bordighera e Ventimiglia: Bosio indagato per voto di scambio e Scullino per appoggio esterno in associazioni mafiose. E’ duro di comprendonio o fa finta di esserlo? E come mai di alcuni suoi compagni di partito liguri “sa tutto”visto che era al Copasir, e di altri non sapeva nulla?
Intervista al Procuratore Roberto Cavallone qui.

Scritto da Angelo Amoretti

7 dicembre, 2012 alle 19:51

Scajola scatenato

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«Ricordatevi che io so tutto di voi». C’era aria di resa dei conti, da giorni. Ma neppure il più pessimista avrebbe saputo disegnare un canovaccio di sangue come quello andato ieri in scena al coordinamento regionale ligure del Pdl.
Protagonista indiscusso, l’ex ministro Claudio Scajola, ostinato nel voler tenere in pugno il partito che un tempo era sua esclusiva pertinenza e carico di livore contro coloro che, tra i tanti suoi ex fedelissimi, gli hanno voltato le spalle dopo la casa al Colosseo, l’inchiesta sul porto di Imperia e il tormentone «a sua insaputa». Li ha attaccati e minacciati uno a uno, ricordandogli di averli inventati e lanciati, gettando sul tavolo anni di non detti e di gossip.
Attorno a lui, una platea di statue di ghiaccio, allucinate dalla veemenza di un infinito anatema. Persino i suoi inossidabili colonnelli ingoiavano la saliva fissando il grande lampadario, spaesati dalla strada imboccata, chiaramente senza ritorno.
Infatti a sera il Pdl ligure era morto, una Cancelleria da ricostruire, con i non scajoliani che hanno abbandonato l’aula e gli altri che sono rimasti a votare documenti, a dispetto del numero legale.
Dal podio della piccola sala demodè di un prestigioso albergo genovese, davanti a 45 tra delegati e ospiti, sentendosi al sicuro dato che la riunione era a porte chiuse,ha vomitato pesantissime accuse: «Molti di voi, per pudore, non avendo più dignità, non possono far altro che abbassare gli occhi, al mio cospetto. A chi mi ha attaccato, strumentalizzando le mie vicende giudiziarie, auguro l’ultimo dei gironi infernali.
Avete cercato di trarre vantaggio dalle mie sventure, perché magari se io fossi uscito di scena c’era un posto in più per voi. Pensare che io, che con i miei incarichi al ministero e a capo dei servizi (segreti, ndr), so tutto di voi e dei vostri nei eppure non ci ho mai giocato». Un avvertimento devastante, «da vero mafioso », ha commentato in serata Eugenio Minasso, vice coordinatore ligure del Pdl, in rotta con Scajola.
E proprio a Minasso e a Michele Scandroglio, numero uno ligure, l’ex ministro, pur senza mai citarli per nome e cognome, ha chiesto senza mezzi termini le dimissioni:«Fatelo voi, senza votazioni o discussioni. Sennò mi tocca parlare con Angelino (Alfano, ndr) e Berlusconi». A proposito, Scajola ha già «deciso di candidarmi, perché la procura di Imperia ha appena archiviato la mia accusa per associazione a delinquere per il porticciolo e quindi mi presento ai miei cittadini»: «Dirò la mia verità, nei dettagli. Ma – ha sbottato Scajola indicando uno a uno i presenti – non tollererò più chi approfitta di questa storia assurda della casa a Roma. Mavi pare che uno possa accettare soldi in contanti e regalie su una casa a suo nome? In ogni caso, non accetto lezioni da chi ha avuto frequentazioni con la malavita per ottenere più consenso (l’attacco indiretto è a Minasso, ndr),a chi ha messo i suoi soldi in Liechtenstein dopo una condanna in primo grado (Luigi Grillo, che poi respingerà l’addebito, ndr), a chi è dovuto fuggire dai suoi territori perché assediato da Tangentopoli (Scandroglio, ndr)».
Il deputato imperiese paragona chi non gli è stato vicino in questi mesi senza poltronaauna «bestia»: «Per questo bisogna azzerare tutto e rimettere insieme i cocci. Cambiare le facce. Questo coordinamento regionale è stato nominato da Berlusconi su mia proposta. Oggi, a stare tra voi, sono in imbarazzo, va tolto il tappo». La foga cresce, la tensione scuote le vetrate in un devastante silenzio. Come se lo tsunami fosse appena passato e i militari fossero lì a girare tra le macerie per fermare gli sciacalli. Infatti ecco l’appello: a Grillo, che «alla fine eri venuto a ringraziarmi perché eri ancora in lista e pensavi di non farcela»; a Biasotti, che «io ho voluto in Regione e oggi so che va a dire a Roma che stai a metà tra Scajola e gli altri». E a tutti gli altri, «perché io a Roma vado tutti i giorni», «perché io, anche se qualcuno qui non lo ricorda o non c’era o era a fare anticamera, questo partito l’ho costruito». La sentenza: «Mi vergogno». Un vecchio leone come Gianni Plinio, che ai tempi dell’Msi non avrebbe esitato a far sventolare le
mani nelle sedute più calde, che è riuscito nella sua storia a inanellare le performance politiche più grottesche, a questo punto è basito: «Ma non si rendono conto che tra quattro o cinque giorni cambia il mondo?». L’ex parlamentare Franco Marenco, che di Scajola è antagonista, si attarda con Altero Matteoli, evidentemente scandalizzato: «Se lo raccontassi in giro nessuno mi crederebbe».E Matteo Rosso, che a metà strada sta davvero, infatti è considerato come un reietto dai due clan, è desolato: «Questi sono fermi al 2006, ma stanno distruggendo tutto». Scandroglio è di cera, riesce solo a bisbigliare al suo vicino di seggiola: «Claudio è fuori da ogni sentimento, ma cosa pensa, che noi ci siamo mossi fin qui senza una adeguata copertura da Alfano?».
Scajola conclude: «Voi avete giocato sulle mie vicende per fare carriera, fatevi da parte». Scandroglio, per altro con le stampelle per una frattura, sfodera il petto e garantisce che l’assetto degli organismi dirigenti non è né all’ordine del giorno né nelle competenze dell’assemblea, viene sepolto di fischi da metà sala, mentre l’altra metà, a questo punto, lascia il campo. Sfrattati gli anti-Scajola, gli scajoliani procedono a nuova votazione («Abbiamo il numero legale», giurano; «No, non lo avevano», ribattono dall’altra parte). La richiesta di dimissioni è messa nero su bianco, si può lasciare l’albergo. Ora deciderà Berlusconi, non è chiaro per quanto ancora.

Il Secolo XIX – 2 dicembre 2012

Scritto da Angelo Amoretti

3 dicembre, 2012 alle 9:26

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Tutti a Roma, preparate i pullman!

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Dalla Liguria una rete di parlamentari, consiglieri regionali e amministratori locali chiede primarie aperte e un processo di riaggregazione dell’area moderata alternativa alla sinistra. Una ‘carica’ di oltre 100 sostenitori di un nuovo soggetto politico targato PPE e della candidatura alle primarie di Angelino Alfano. Promotore dell’iniziativa è Claudio Scajola.

Di seguito pubblichiamo il testo dell’appello «I Moderati per un’Italia prospera, libera, moderna» e l’elenco completo dei firmatari.

L’appello: «I Moderati per un’Italia prospera, libera, moderna»

L’Italia ha bisogno di sicurezza, serenità, di un avvenire di prosperità, di moralità, di una giustizia giusta nella libertà e nel rispetto della persona, di modernità con grandi riforme dello Stato.

I moderati, oggi divisi in diversi partiti e molti rifugiati nell’astensione, hanno la responsabilità di assicurare al paese un governo stabile, efficace, trasparente.

Non può essere cancellata la storia del centro destra che, con la discesa in campo di Silvio Berlusconi e la nascita di Forza Italia, ha reso possibile che l’Italia diventasse una democrazia matura, fondata sul principio di alternanza.

Si apre una nuova fase: è necessario completare questa lunga transizione affinché, unendo i moderati e i riformisti, sia possibile rifondare la nostra democrazia su quei valori di giustizia, di libertà, del primato della persona e della libera impresa, che sono da patrimonio della nostra civiltà occidentale e che hanno caratterizzato le forze autenticamente democratiche, cattoliche, liberali e riformiste che hanno fatto grande l’Italia.

La vittoria di una sinistra ancora massimalista e dunque inadeguata a governare lo Stato non può essere scontata. C’è spazio per un rassemblement dei moderati e dei riformisti che, attorno ad un programma fortemente innovatore, riscuota la fiducia della maggioranza degli italiani.

Nel processo di riaggregazione delle migliori forze e intelligenze alternative alla sinistra, le primarie, intese non come iniziativa fine a sé stessa, ma come inizio di un percorso, possono essere lo strumento utile per perseguire questo ambizioso progetto attraverso un’autentica partecipazione popolare e traducendosi nell’occasione di un confronto aperto, franco e leale, tra prospettive politiche, programmatiche e culturali differenti.

In questo quadro la candidatura di Angelino Alfano è per noi l’espressione più idonea a rappresentare questo percorso.

Novità ed esperienza insieme, sotto le insegne del partito popolare europeo, contribuiranno alla costruzione di un soggetto politico nuovo, per nome, simbolo, idee ed interpreti, capace di trovare la fiducia del popolo italiano.

Firmatari

Claudio Scajola, deputato
Giorgio Bornacin, senatore
Gabriele Boscetto, senatore
Franco Orsi, senatore e sindaco di Albisola Superiore
Roberto Cassinelli, deputato
Luigi Morgillo, Vice presidente consiglio regionale della Liguria
Marco Melgrati, capogruppo Pdl Regione Liguria
Alessio Saso, consigliere regionale
Roberta Gasco, consigliere regionale
Marco Scajola, consigliere regionale
Luigi Sappa, presidente provincia Imperia
Angelo Vaccarezza, presidente provincia Savona – Vice pres. Upi
Pierluigi Vinai, candidato sindaco Pdl città di Genova
Giacomo Giampedrone, coordinatore provinciale la Spezia – capogr. Ameglia
Andrea Valle, coordinatore provinciale Savona – Vice sindaco Varazze
Maurizio Zoccarato, sindaco di Sanremo
Egle De Ferrari, coordinatrice regionale Giovani Pdl
Albanese Mauro, capogruppo Comune di Taggia
Alessandri Alessandro, sindaco Comune di Pieve di Teco
Ambesi Massimiliano, ex coordinatore provinciale Pdl
Avegno Marina, sindaco comune di San Lorenzo al Mare
Barla Roberto, sindaco comune di Cesio
Boeri Rinaldo, Sindaco comune di Pompeiana
Bologna Rario, Assessore comune di Borgomaro
Bosio Giovanni, Capogruppo provincia di Imperia
Bambiaso Marco, Coordinatore comune di Sanremo
Bane Luciano, Sindaco comune di Terzorio
Bolombo Gianfranco, Sindaco comune di Armo
Damonte Romano, Sindaco comune di Diano Castello
De Villa Matteo, Assessore comune di Perinaldo
Dellerba Luigino, Sindaco comune di Aurigo
Dulbecco Angelo, Coordinatore provinciale giovani Imperia
Elena Corrado, Sindaco comune di Villa Faraldi
Forno Augusto, Sindaco comune di Borghetto D’Arroscia
Fossati Emilio, Sindaco comune di Pornassio
Gandolfi Fernando, Sindaco comune di Caravonica
Gazzola Fulvio, Sindaco comune di Dolceacqua
Giannini Nello, Sindaco comune di Vasia
Giuffra Giorgio, Vice Sindaco comune di Riva Ligure
Gravagno Danilo Antonio, Sindaco comune di Cosio D’Arroscia
Ilariuzzi Enrico, Sindaco comune di Seborga
Lajolo Oreste, Sindaco comune di Chiusavecchia
Lantrua Giovanna, Sindaco comune di Montalto Ligure
Littardi Jose Sindaco, comune di Baiardo
Luci Mauro, Vice Sindaco comune di Pigna
Maglio Giuliano, Sindaco comune di Montegrosso Pian Latte
Martini Marino, Vice Sindaco comune di Apricale
Mazzola Marco, Sindaco di Olivetta San Michele
Muratorio Monica, Capogruppo comune di Diano Marina
Musso Giacomo, Sindaco comune di Diano Arentino
Pelassa Piero, Sindaco comune di Mendatica
Ramoino Giacomina, Vice Sindaco comune di Pontedassio
Semeria Ennio, Sindaco comune di Rezzo
Siffredi Carlo, Assessore comune di Lucinasco
Tallone Nicla, Sindaco comune di Chiusanico
Luca Ghiglione, Vice Sindaco di Prelà
Roberta Guglielmi, Sindaco di Vallebona
Marcello Moraldo, Sindaco di Molini di Triora
Gianstefano Orengo, Sindaco di Castelvittorio
Veziano Danilo, Sindaco comune di Isolabona
Silvano Montaldo, Vice presidente prov. Savona – Vice Sindaco Laigueglia
Giovanni Delfino, Sindaco di Varazze
Flaminio Richeri, Sindaco Finale Ligure
Mauro De Michelis, Capogruppo PdL Consiglio Provincia di Savona
Matteo De Benedetti, Coord. PdL Savona e Capogruppo PdL Vado L.
Roberto Moreno, capogruppo PdL Comune di Borghetto S.S.
Livio Sterla, Sindaco di Calice Ligure
Alessandro Revello, Sindaco di Vezzi Portio
Milena Scosseria Sindaco di Orco Feglino
Marina Casa, Sindaco di Onzo
Giuliano Miele, Sindaco di Garlenda
Ennio Fazio, Sindaco di Ceriale
Romolo Laureri, Sindaco di Testico
Maria Ramorino, Sindaco di Urbe
Santiago Vacca, assessore provincia di Savona
Roberto Schneck, Assessore Provincia di Savona
Gianfranco Sasso, Vice Presidente del Consiglio Provincia di Savona
Pietro Santi, Assessore Provincia di Savona
Luigi Pignocca, Sindaco di Loano
Laura Bestoso, Sindaco di Stellanello
Stefano Parodi, Presidente del Consiglio Provincia di Savona
Massimiliano Gattuso, Capogruppo PdL Comune di Boissano
Eliana Romagnoli Capogruppo PdL, Comune di Savona
Massimiliano Nucera, Vice Coordinatore Prov PdL e Vice Sindaco di Albenga
Aldo Marino Capogruppo PdL, Comune di Albenga
Giuseppe Torelli, Capogruppo PdL Comune di Varazze
Salvatore Paonessa, ViceSindaco Calice Ligure
Marino Milani, Sindaco Castelvecchio R. B.
Marino Fenocchio, Vicesindaco Castelbianco
Michela Brunet, Vicesindaco Rialto
Attilio Biagini, Consigliere Comunale Cairo Montenotte
Roberto Berselli, Capogruppo Pietra Ligure
Marco Mazzucchelli, Consigliere Comunale Pietra Ligure
Luca Minuto, Consigliere Celle Ligure
Fabio Nicolini, Capogruppo Pdl Andora
Mariangela Palazzo, Assessore Pietra Ligure
Stefano Balleari, Vice presidente consiglio comunale di Genova
Mario Baroni, consigliere comunale di Genova
Carla Boccazzi, capogruppo municipio di Genova “Bassa Val Bisagno”
Maurizio Uremassi, capogruppo municipio di Genova “Val Bisagno”
Adolfo Olcese, sindaco Pieve Ligure
Guido Guelfo, sindaco Lumarzo
Sergio Cappelli, sindaco Gorreto
Gianluca Buccilli, assessore Recco
Michele Brassesco, sindaco Val Bravenna
Luigi Castagnola, sindaco Sori
Giorgio D’Alia, sindaco Portofino
Gianni Costa, capogruppo Santa Margheria L.
Bruno Pepi, sindaco Rovegno
Mentore Campodonico, capogruppo Rapallo
Giacomo Gatti, componente direzione naz. Pdl – Vice coord. La Spezia
Sauro Manucci, capogruppo Pdl la Spezia
Maria Grazia Frijia, Vice presidente consiglio comunale della Spezia
Andrea Camaiora, Capogruppo Pdl Sarzana
Giorgio Cozzani, Sindaco Comune di Follo
Gino Cerretti, capogruppo Pdl Lerici
Gionata Casone, coordinatore provinciale Giovani Pdl la Spezia
Oreste Micacchi, capogruppo Pdl provincia la Spezia
Davide Parodi, Vice capogruppo Pdl provincia la Spezia

dal sito caravella.eu

Scritto da Angelo Amoretti

15 novembre, 2012 alle 20:20

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Intrigo internazionale

18 commenti al post

Sulla recente vicenda di Claudio Scajola ormai avete letto tutto quello che c’era da leggere, immagino, e non voglio aggiungere altro, se non qualche brevissima considerazione che intanto so già avrà pochi commenti.
Sono d’accordo con chi dice che bisogna essere garantisti e che fino al terzo giudizio non si può stabilire se un cittadino italiano sia colpevole o innocente.
Sono altresì d’accordo con chi dice che non bisogna fare “processi mediatici” anche perché in effetti nessuno sta facendo processi, ma indagini e servizi giornalistici.
La cosa grave, dal punto di vista politico, consiste nel fatto che l’ex Ministro sia di nuovo in mezzo alla bufera, su tutti i giornali e su tutte le televisioni. E questa volta la questione è internazionale.
Quindi, considerato anche l’altro fatto da molti sottovalutato, e cioè la cena mancata in un noto ristorante di Recco che doveva essere fatta per lui con una trentina di sindaci del Levante ligure e che Galan ha dichiarato a La Zanzara che nel nuovo PDL non ci vorrebbe persone come Scajola, direi che la carriera politica del nostro concittadino sta traballando un po’.
E siccome a fine carriera il sogno di ogni politico è fare il sindaco, c’è chi scommette che lotterà con chissà chi per aggiudicarsi l’ultima poltrona disponibile: quella nel Comune di Imperia.
E quasi quasi ci sarebbe da augurarselo: potremmo assistere alla campagna elettorale più calda degli ultimi 150 anni e contare quanti ancora gli daranno fiducia.

Scritto da Angelo Amoretti

25 ottobre, 2012 alle 18:45

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Houston, abbiamo un problema [forse]

37 commenti al post

Ieri, ancora prima dell’arrivo di Cleopatra, tra una ipotesi di candidatura e l’altra, si è venuto a sapere che forse anche Claudio Scajola correrà per la poltrona di sindaco a Imperia.

[...] Nella sua città, intanto, Scajola ha partecipato a diversi incontri e cene con i «fedelissimi», tra cui una al Monte Calvario. Ed è anche per questo che, accanto alle «voci» sull’ovvio desiderio di compattare le truppe per avere maggiori probabilità di rielezione a Montecitorio, circola un’indiscrezione clamorosa: il vero obbiettivo sarebbe quello di tenersi una porta aperta, di ripiego, per riproporsi ancora una volta come sindaco di Imperia.

Stefano Delfino – La Stampa, 14 ottobre 2012

Scritto da Angelo Amoretti

15 ottobre, 2012 alle 9:50

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“Patto del coniglio”: il giorno dopo

22 commenti al post

Dopo quello che io chiamo “il patto del coniglio” l’unica reazione sensata e senza peli sulla lingua che ho trovato sui giornali e in rete, è quella dell’On. Eugenio Minasso in questa intervista rilasciata al Secolo XIX. Chi mi conosce sa quanto sia distante dalle idee del deputato del PDL, ma qui non si tratta di idee, bensì di opinioni. E la sue, questa volta, coincidono con le mie, per cui le riporto, dato che al momento non ne ho lette altre di simili.

«Di questo passo i cittadini sul monte Calvario ci crocifiggeranno i politici, altro che cene carbonare. E poi, se si trattava di una rimpatriata tra vecchi amici non capisco perché l’onorevole Scajola si sia fatto accompagnare da due uomini di scorta pagati con le tasse di tutti».
Eugenio Minasso, deputato Pdl prende come (facile) spunto la location, la Confraternita della Santissima Trinità al monte Calvario sulle alture di Porto Maurizio, scelta per l’incontro conviviale promosso dal costruttore Ivo De Michelis alla quale hanno partecipato, appunto, l’ex ministro Claudio Scajola e una dozzina di fedelissimi, per dissociarsi nettamente da «un certo modo di fare politica», che a suo dire «è sorpassato e rinfocola solo l’antipolitica». Al contrario, Minasso dice di voler mostrare la sua «anima popolare, di deputato dalla parte dei cittadini». E di custode dei problemi del territorio.
«La gente – sostiene Minasso – non arriva alla fine del mese, non ha i soldi per curarsi, mentre questi vanno in un luogo lontano da tutti a “spartirsi” la provincia, con due ex sindaci, Giovanni Bosio e Gaetano Scullino, le cui amministrazioni sono state sciolte per mafia. Avranno modo dimostrare la loro estraneità, ma non era proprio il caso. Gli elettori questi atteggiamenti non li sopportano più e laprossima volta, se lo sapranno, ci saliranno con i forconi sul monte Calvario. E farebbero solo che bene».
«Mentre questi presunti maggiorenti del partito erano segretamente riuniti a tavola alla Santissima Trinità – insiste Minasso – anch’io ero a cena, ma in un locale pubblico, davanti a tutti. A parlare con gli amministratori del golfo dianese. E abbiamo discusso non certo di candidature, ma di problemi concreti che interessano il territorio. In primis, l’impegno per il collettore fognario per allacciare il dianese al depuratore di Imperia e per il passaggio dell’Aurelia-bis sul vecchio tracciato della ferrovia. Sono questi i temi che interessano i cittadini, perché dalla risoluzione dei problemi connessi, ambiente e viabilità, dipende il futuro di quelle comunità, visto che poggiano la loro economia sul turismo». Mentre Minasso era in pizzeria, al Calvario tra una portata e l’altra del “Pepito” veniva sancito il patto di acciaio tra Scajola e De Michelis. I due avrebbero discusso anche del probabile candidato sindaco alle prossime elezioni di Imperia.
C’è ancora molta incertezza, i nomi che si fanno sono quelli di Franco Amadeo, Giacomo Raineri e Franco Amoretti. Nelle preferenze di Scajola ci sarebbe proprio quest’ultimo, in quanto amico di vecchia data dell’ex ministro, e quindi ritenuto da lui più “affidabile”. Anche se il partito non ha rinunciato a cercare un personaggio nuovo proveniente dalla società civile.
Ufficialmente, secondo la versione con cordata per la stampa, l’argomento della serata avrebbe riguardato le infrastrutture provinciali.
Ma allora non si capisce la presenza di exa mministratori come lo stesso Franco Amoretti, Gaetano Scullino e del giovane Angelo Francesco Dulbecco come di altri, che non rivestono incarichi amministrativi.
Tagliente e velenosa la chiave di lettura di Minasso. «Di Fiorito ce n’è uno, mentre noi uomini per bene del Pdl siamo un milione»

Diego David – Il Secolo XIX, 5 ottobre 2012

Scritto da Angelo Amoretti

5 ottobre, 2012 alle 16:33