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Su Imperia TV Claudio Scajola non c’è più?

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Sul sito della famosa televisione locale non riesco più a trovare le due parti dell’intervista fatte al Ministro Claudio Scajola qualche giorno prima delle dimissioni e non riesco a spiegarmi il motivo.
Tutto sommato era un’intervista amichevole e il Ministro aveva appena accennato al fango mediatico che gli stavano buttando addosso per via dell’appartamento in via del Fagutale 2 a Roma.
Non ci sono state domande imbarazzanti, anzi, si trattava di una chiacchierata sulla vita dell’ex Ministro.
Può essere che non sia capace di navigare il sito dell’emittente, ma non riesco proprio a trovarla.
Penso che non ci fosse nulla di “compromettente” e mi meraviglio che sia stata tolta, se così fosse in effetti.
C’erano alcune curiosità che per certi versi rendevano simpatico il personaggio più importante della nostra città.
Come quando racconta che sua madre teneva un mitra nella sua culla (era il 1948), così che per qualche tempo il piccolo Claudio ci ha dormito sopra e forse per questo poi è diventato un uomo combattivo. O come quando racconta di sua moglie: “Maria Teresa mi segue a Roma quasi tutte le settimane. O con me o mi raggiunge secondo i miei spostamenti e questo per me è importante perché avendo adesso da 7 anni casa a Roma ho finalmente invece che la difficolatà dell’albergo ho un po’ un nido dove sto, dove sto bene e quindi la presenza di mia moglie in casa mia mi aiuta. La vedo in alcune occasioni ufficiali dove ci sono anche le mogli ma poi la vedo la sera perché la sera rientro a casa e quindi perlomeno stiamo insieme la sera fino alla mattina presto“.
O come quando ci rivela un segreto: la sua passione per il giardinaggio, come quella che ha Berlusconi. Solo che a lui piacciono i cactus, al Capo le piante tropicali. Cose così.
Insomma, tutto normale, direi e ripeto, non vedo il motivo per cui sia stato rimosso dal sito.

Scritto da Angelo Amoretti

5 maggio, 2010 alle 16:45

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Dimissioni Ministro Scajola: conferenza stampa

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Scritto da Angelo Amoretti

4 maggio, 2010 alle 18:35

Il Ministro Claudio Scajola si è dimesso

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Scritto da Angelo Amoretti

4 maggio, 2010 alle 12:43

Prendere per i fondelli

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Quando il Ministro Scajola ha detto di aver praticamente pagato l’appartamento di Via del Fagutale 3.400 euro al metro quadrato,  mi sono sentito preso per i fondelli“.
Questa frase è stata pronunciata da Nicola Porro che non è un magistrato rosso da ricoverare, ma il vice direttore de Il Giornale che ha intervistato il Ministro a proposito della nota faccenda.
L’ha pronunciata questa sera durante la trasmissione radiofonica “La Zanzara” condotta da Giuseppe Cruciani su Radio24, la radio de Il Sole 24 ore, noto quotidiano anarcoinsurrezionalista e spiega meglio il concetto sul suo blog.
La trasmissione viene replicata a mezzanotte, nel caso qualcuno non dovesse crederci.
Il bello è che Porro ci ha pure scherzato sopra, a proposito del suo essere vice direttore al Giornale: ha detto che probabilmente nei prossimi giorni diventerà redattore. Dovesse succedere, sappiamo il perché.

Scritto da Angelo Amoretti

3 maggio, 2010 alle 21:14

Tra via Diano Calderina e via del Fagutale

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Ci sono novità sulla questione che vede protagonista il Ministro Claudio Scajola. Dieci consiglieri regionali del PDL esprimono tutta la loro solidarietà, il loro sostegno e la loro vicinanza al Ministro e aggiungono:

Noi conosciamo il nostro Ministro, ne conosciamo le doti morali e la correttezza istituzionale che da sempre contraddistingue il suo operato. Un vile attacco personale di cui il Ministro Scajola è vittima ed è trasceso in aggressioni famigliari che lascia ben comprendere il clima politico pesante nel quale il Governo è costretto ad agire. Non possiamo quindi esimerci dal chiedere al Ministro Scajola, punto di riferimento importante per la nostra Regione e per il nostro Paese, di continuare nella sua opera a sostegno della Liguria e del Paese senza farsi intimidire da questi attacchi ignominiosi che tendono esclusivamente a bloccare il percorso di modernizzazione intrapreso e portato avanti con la sua attività concreta e costante. [fonte]

Ecco: sui quotidiani letti in questi giorni non riesco a trovare “aggressioni famigliari” e se qualcuno di voi lettore saprà indicarmela, citando la fonte, ne prenderò volentieri atto.
Nel frattempo noto che l’informazione, più si sposta da ponente verso levante, più diventa completa.
Il Secolo XIX online, che nelle pagine locali non informa del fatto, oggi riporta la storia, peraltro già scritta da Il Fatto Quotidiano, Repubblica, il Corriere e svariati altri principali quotidiani, dell’acquisto del famoso appartamento a Roma in via del Fagutale 2, da parte del nostro Ministro.
Allora viene da chiedersi se anche il buon vecchio Secolone fa parte di quella schiera di giornali che secondo i magnifici dieci avrebbero sferrato un “vile attacco personale al Ministro“.
Secondo me invece fa una cosa semplice che dovrebbero fare tutti: informa i lettori.
Sapere o non sapere conterà poco, ma almeno si sa.
E c’è di più. Per quello che possono valere i sondaggi online, il quotidiano di Genova ne inserisce uno in cui si chiede al lettore se il Ministro debba dimettersi o no.
Ed evidentemente anche il lettore, spostandoci da ponente a levante, pare dimostrarsi diverso e l’immagine parla da sola.
E se i magnifici dieci lo vedono, probabilmente sobbalzeranno sulla sedia:

Io non lo so se il Ministro debba dimettersi oppure no. So che c’è qualcosa che non quadra e che bisognerebbe che facesse chiarezza su questa vicenda.
Ho l’impressione di essere alle solite: passata la bufera di Tangentopoli, quando i protagonisti si scambiavano valigette piene di milioni al bar, giusto per far da contorno all’aperitivo, di recente si è tornati a quell’andazzo. I politici, e parlo di tutti, ma soprattutto di quelli che appartengono ai partiti di governo, sono tornati a quei tempi: fanno cavolate enormi, sparano cazzate al cellulare, infischiandosene di essere intercettati o beccati con le mani nella marmellata perché si sentono intoccabili. E questo non va bene: c’è urgente bisogno di persone immacolate, serie e oneste, come i buoni vecchi padri di famiglia di una volta.

Update:

Scritto da Angelo Amoretti

30 aprile, 2010 alle 18:19

Il giro di Roma in 80 assegni circolari

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La casa in nero di Scajola
Il gip di Perugia ricostruisce il giro di assegni. Da Anemone a Zampolini fino al ministro

Ora ci sono le carte: la casa di Claudio Scajola è stata pagata con assegni circolari per 900 mila euro provenienti dai conti di un architetto, Angelo Zampolini, che la Procura di Perugia vuole arrestare per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio. Secondo i pm Alessia Tavernesi e Sergio Sottani, i soldi che Zampolini ha usato per comprare la casa del ministro Claudio Scajola (non indagato) provengono dalle attività delittuose della “cricca”. Il gip ha negato l’arresto di Zampolini e di altre due persone, Claudio Rinaldi, commissario per la ricostruzione post-terremoto a San Giuliano e Commissario dei Mondiali di nuoto 2009, e Stefano Gazzani, il commercialista di tutti i protagonisti dello scandalo dei Grandi eventi: il costruttore Diego Anemone e i due dirigenti della Presidenza del Consiglio Angelo Balducci e Claudio Rinaldi.

Secondo il gip Massimo Riccarelli, i fatti sono accaduti a Roma e devono essere valutati dai magistrati capitolini. I pm perugini hanno fatto ricorso ma a prescindere dal suo esito, sin d’ora, si comprende che i fatti sono gravi. A partire da quelli che riguardano Claudio Scajola. Con la solita aria tronfia il ministro dello Sviluppo economico ieri aveva risposto così alla domanda del cronista del Fatto sugli assegni circolari della cricca di Anemone usati per comprare la sua casa al Colosseo nel 2004: “Sono assolutamente amareggiato e disgustato che il segreto istruttorio finisca sui giornali. Non voglio partecipare a questa bruttissima abitudine di fare processi mediatici”.

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Scritto da Angelo Amoretti

29 aprile, 2010 alle 18:02

Scajola scatenato

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A Roma sono entrati in tempo per le 12 di sabato ed hanno lasciato lì i faldoni con le firme. Uno di questi è uscito per andare a prendere un panino, ma noi eravamo presenti nel tribunale. Non come poteva essere inteso da taluni. Quando si dice nel tribunale, vale a dire in ogni luogo del tribunale, entro quell’ora.
Claudio Scajola – 7 marzo 2010

Peccato che questo video la racconti in un’altra maniera.

Il Ministro ha poi continuato:

Hanno montato questa enorme “caciara”, forse perché pensando di perdere era venuto loro quasi il gusto di poter credere che potevano vincere due Regioni, causa mancanza dell’avversario. E’ una vergogna. Senza contare sto Di Pietro che ormai è il padrone della Sinistra e dell’opposizione italiana. A noi va bene, perché é una “sfasciacarrozze”, uno che ha sempre rotto tutto, un demolitore di professione, che non ha rispetto per le persone e lo ha dimostrato nella sua vita; un uomo pieno di lati oscuri.

La Conferenza Episcopale Italiana (CEI) da oggi farebbe dunque parte della Sinistra comandata da Di Pietro: monsignor Domenico Mogavero responsabile per gli affari giuridici, dichiara che è “scorretto cambiare le regole“.
Il Ministro ne ha anche per il Partito Democratico:

Un’atmosfera francamente inspiegabile, in cui si arriva ad attaccare anche il Capo dello Stato e addirittura ad organizzare una manifestazione con il PD, ormai guidato da Di Pietro, che scende sulle piazze di Italia per contestare il fatto che in una democrazia si possa scegliere tra diversi partiti.

La Destra è speciale nel girare la frittata e alla fine, interessi a parte, se ne accorgeranno anche coloro che continuano a votarla.
Attendo una risposta di Di Pietro e, scusate se è troppo, anche quella del PD locale. Riccardo Giordano non deve lasciar correre. Ci vuole coraggio, lo dicevamo anche in campagna elettorale per le comunali dell’anno scorso. Mettiamocelo anche adesso per le provinciali e regionali. Anzi, mettiamocene un po’ di più, per favore.
fonte: Riviera24

Update:
Nel dare la sua solidarietà al candidato Maurizio Morabito, al quale, come sapete, è stato incendiato il point elettorale, Giancarlo Manti, in qualità di segretario provinciale, a nome di tutto il Partito Democratico della Provincia di Imperia, ha rilasciato una dichiarazione [Qui] con la quale risponde anche al Ministro Scajola:

Spiace invece dover constatare, ancora una volta, che un Ministro della Repubblica, strumentalizzi un atto deprecabile, addirittura ponendo un nesso di causalità tra l’attentato e le manifestazioni di protesta per il ‘decreto salva liste’. Dichiara, tra l’altro, l’On. Scajola: ‘Oggi si inaugurava questo point elettorale e ieri c’è stata la decisione della sinistra di scendere in piazza. Quindi uno più uno fa due’. Queste sono farneticazioni non accettabili, anche nella più dura campagna elettorale; se il Ministro Scajola intende alzare a tal punto i toni anche in Provincia di Imperia, cercando di far dimenticare le difficoltà in cui si dibattono Berlusconi e PDL, noi non lo seguiremo. Sulle altre considerazioni fatte dal Ministro, c’è poco da dire: pura propaganda elettorale di basso profilo; le proposte politiche e l’agire del PD sono chiari e ben espressi ieri dal Segretario Bersani nella manifestazione di popolo a Genova. Solo su due cose voglio essere chiaro: su legalità e rispetto delle regole non si scherza e non si strumentalizza, sono due pilastri dello stato democratico ai quali noi porteremo sempre rispetto e, se sarà necessario, difenderemo anche in piazza con pubbliche e pacifiche manifestazioni.

Scritto da Angelo Amoretti

7 marzo, 2010 alle 16:05

Il Ministro ingegnere

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Questa mattina il Ministro Claudio Scajola ha fatto un sopralluogo sul cantiere del depuratore della nostra città.
Non è andato in bicicletta, con moglie e staffetta davanti e dietro, no, è andato in veste ufficiale di Ministro e tra le altre cose ha avuto un’idea geniale che nessuno di noi, e tanto meno gli assessori che si sono succeduti in vent’anni (tanti sono passati, lustro più, lustro meno, dall’inizio dei lavori) aveva avuto: coprire con la terra il depuratore in modo che abbia effetto “bocca di vulcano”.
Napoli ha il Vesuvio, noi non potevamo farci mancare qualcosa di simile. Se ci fosse stato l’assessore Calcagno, stasera, in pizzeria, da qualche parte, avrebbe incontrato il Padreterno e preso accordi con lui.
Calcagno non c’era, ma c’era altra bellissima gente, tutti con il caschetto giallo da cantiere. Tanti muniti di carta e penna e fotocamere per immortalare il momento magico.
Dovremo trovare un nome per il vulcano e, detto tra parentesi, bisognerà che non vengano più mareggiate perché pare che molta della terra ammassata da quelle parti, durante l’ultima tempesta sia rocambolescamente finita in mare.
Poi penseremo al nome. San Leonardo è escluso: ha già il parco e non può esserci il San Leonardo nel parco San Leonardo, suonerebbe male.
Dalle cronache apprendiamo altresì che con i soldi risparmiati per la copertura del depuratore, si potrebbero costruire una ventina di appartamenti per “contribuire a risolvere il problema della casa a Imperia“.
Non sapevo che a Imperia ci fosse un problema casa, dal momento che ci sono molti appartamenti, alcuni finiti, altri da finire, che vengono usati solo dai vacanzieri. Beh, ora lo so.
Come non sapevo che la prima accensione del depuratore è prevista per l’estate del 2011. e l’inaugurazione per il 2012.  Avete letto bene: 2012.
Così, finalmente, si è avuta la risposta che anni fa Giulio Geluardi de La Stampa aveva posto all’allora vicesindaco, nonché assessore all’ambiente, Paolo Strescino:

A che punto effettivamente sono i lavori?
“Il cantiere sta procedendo celermente come tutti gli imperiesi e non solo possono vedere. Ragionevolmente entro il 2009 verrà concluso il primo lotto.”
Che cosa vuol dire: che il depuratore funzionerà?
“Tecnicamente è possibile. Sarà però una scelta amministrativa oltre che di opportunità: con il primo lotto la depurazione è “primaria”. Meglio sarebbe aspettare quella secondaria, cioè totale.”

Come vedete nell’agosto del 2008 era ancora difficile fare previsioni e oggi invece abbiamo una data: ha dovuto comunicarla il Ministro. E se l’ha detto il Ministro…
[Mi viene in mente quella storiella in cui un anziano pescatore, che alla Marina chiamavano "il colonnello", aveva suggerito a un amico di andare a pescare davanti alla Capitaneria di Porto. Un agente lo aveva fermato chiedendogli da chi avesse preso il permesso e lui aveva risposto: "Me lo ha detto il Colonnello". Al che, il buon agente aveva esclamato: "Ah beh..se lo ha detto il colonnello.." E il pescatore si dedicò all'hobby, indisturbato.]
Il Sindaco ha già fatto la sua parte: sul vecchio sito aveva messo le foto con il Ministro Matteoli sotto la didascalia: “Inaugurazione depuratore“, sul nuovoRiapertura cantiere depuratore“. Al momento buono basteranno due piccoli ritocchi e il lavoro sarà fatto.
Nel caso in cui il vulcano dovesse eruttare pupù saremmo in una botte di ferro: stavolta vola Bertolaso, prossimo ministro dei TT (Temporali e Terremoti).
E per non farci mancare niente e dare un po’ di lavoro agli imperiesi, facendo risparmiare il Comune, sul vulcano ci mettiamo un impianto fotovoltaico, magari della Agena Srl di Milano, di cui è socio al 50% Piercarlo, il figlio del Ministro.
Così risparmiamo ancora di più.

Scritto da Angelo Amoretti

30 gennaio, 2010 alle 18:08

Da Villa Stuart a Villa Ninina il passo è breve

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Come per rassicurare i lettori, gli elettori e i simpatizzanti, oggi sulla prima pagina locale de La Stampa, c’è di nuovo un articolo sull’operazione cui si è sottoposto a Roma il Ministro Claudio Scajola.
Giulio Geluardi ci informa infatti che ieri mattina il Ministro è stato dimesso e che si è trattato di un’operazione di routine eseguita dall’equipe chirurgica del dottor Antonio Guglielmi, riuscita perfettamente.
Il noto giornalista imperiese ci informa altresì che la prognosi sarà di cinque giorni e che il Ministro è già praticamente tornato al lavoro e nel prossimo week end farà rientro nella sua villa ai Gorleri, che si chiama Ninina, questo lo aggiungo io a completezza della notizia.
Purtroppo non ci sa dire quanto si fermerà nel capoluogo, ma nel suo ultimo periodo di convalescenza il ministro probabilmente incontrerà i possibili candidati alle prossime elezioni amministrative.
Sono notizie che mettono in pace con il resto dell’universo.
Quella che mi manca è ciò che chiedevo nel post precedente.
E a proposito di domande: si è sempre in attesa delle risposte alle dieci poste al sindaco dall’opposizione.
Manco a farlo apposta, volti la pagina dell’autorevole quotidiano, e trovi un articolo a firma Bruno Monticone sull’Ospedale Unico in cui si legge l’intervista a Remigio D’Aquaro, segretario generale della Cisl imperiese, che dice, tra l’altro: “Hanno già deciso tutto senza nemmeno interpellare la popolazione nonostante i nostri continui solleciti. E’ un aspetto che fa indignare la mancanza di qualsiasi colloquio con la cittadinanza“.
E’ un’intervista in cui non si dice nulla di nuovo, ma che se leggi ti passa la voglia di ammalarti perché ricorda quello che si diceva ai tempi andati e che ormai non si dice più:
1) l’elicottero di soccorso, che secondo qualcuno risolverà i problemi dell’emergenza legata alle distanze ed alla viabilità ottocentesca, sarà diviso con la provincia di Savona e non potrà volare di notte e in caso di maltempo e vento;
2) le case della salute, spacciate per quasi ospedali, non saranno altro che poliambulatori senza posti-letto di degenza e senza strutture di emergenza; e, poi, l’occupazione subirà un ulteriore, duro, colpo;
3) faranno un ospedale unico per garantire un’assistenza maggiore, che non costringerà più a recarsi in altre province, ma come sarà possibile se non ci saranno nuovi reparti e se le strutture non saranno che la fotocopia, oltretutto ridotta, di quello che c’è ora?
Coraggio, D’Acquaro, andremo tutti a Villa Stuart!

Scritto da Angelo Amoretti

12 gennaio, 2010 alle 9:57

Il Ministro Scajola operato all’ernia a Roma

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Venerdì socrso il Ministro Claudio Scajola è stato sottoposto a operazione chirurgica per l’asportazione di un’ernia addominale.
Siamo tutti contenti che l’operazione sia andata bene e gli auguriamo di poter essere presente e in piena forma alla riunione del Consiglio dei Ministri di mercoledì prossimo.
Quando ho letto la notizia, diramata a tutta pagina dai giornali locali, mi sono chiesto come mai, visto che non era un’operazione urgente e programmata da tempo, non si è fatto operare nell’Ospedale Civile di Imperia.
A quanto si legge non si tratta di operazione delicata che richiede particolari attrezzature e quant’altro, quindi, a mio giudizio, facendosi operare a Imperia, avrebbe contribuito non poco a dare una bella immagine della nostra sanità locale.
Può darsi che i nostri primari non siano dello stesso parere, ma ribadisco: vista la portata mediatica dell’evento, la cosa avrebbe dato lustro alla città intera e in primo luogo a tutto il personale dell’Ospedale di Imperia.
Qualcuno ricorda quando a Gigi Radice era stata salvata la vita proprio a Imperia, dopo quel terribile incidente stradale avvenuto sull’autostrada nei pressi di Andora, in cui morì Paolo Barison, il 17 aprile 1979?

Scritto da Angelo Amoretti

10 gennaio, 2010 alle 22:33

Pubblicato in Attualità

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