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Incontro al Polivalente

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Sabato 8 giugno 2013 l’Associazione Culturale ImperiaParla organizza un incontro sul tema “I disagi delle persone disabili e dei loro familiari in tempo di crisi” al Centro Polivalente di Imperia, in Piazza Duomo, alle 16.30.

Maura Erbini e Marco Barisciani dell’associazione “Polisportiva integrabili” parleranno di come si diventa una risorsa della Comunità territoriale;

Matteo Lupi, Presidente dell’associazione onlus “SPES” di Ventimiglia, tratterà il tema “Volontariato e lavoro”;

Adorno Nervini, dell’associazione “HELP” e consigliere della Consulta Provinciale, parlerà delle barriere architettoniche;

Francesco Fontana, dell’associazione “ANFFAS”, prenderà in esame il tema dell’informazione e la formazione per non arrendersi alla speranza.

La crisi tocca tutti, soprattutto quelle persone di cui, purtroppo, ci si occupa troppo poco.
Con questo nostro incontro non pretendiamo certo di risolvere i loro problemi, ma desideriamo innanzitutto sensibilizzare l’opinione pubblica: riflettere anche solo un momento su chi è una persona disabile e come i familiari vivono quotidianamente la loro condizione, può servire ad aprire un po’ più la mente.
La cittadinanza e le associazioni sono cordialmente invitate.
L’ingresso è libero.

Associazione Culturale ImperiaParla

Scritto da Angelo Amoretti

6 giugno, 2013 alle 16:08

Ballando coi banchieri

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Ormai si sta facendo chiaro agli occhi di tutti la portata della crisi che la nostra epoca sta vivendo, l’insostenibilità di un sistema finanziario che fa girare somme di denaro 9 volte maggiori di quelle prodotte dall’economia reale, di un sistema in cui pochi giocano con cifre che sfuggono alla nostra capacità di intuizione.
Non vogliamo pagare un debito che non ci appartiene, contratto ancora prima che noi nascessimo secondo logiche speculative e negli interessi di pochi.
Ci siamo stancati di essere il futuro, noi siamo il presente, ed è proprio in questo presente che vogliamo agire: non più succubi passivi di logiche che giorno dopo giorno ci espropriano di ciò che è comune, ma promotori attivi di un’ alternativa sostenibile.
Ci contrapponiamo ad un sistema che nega la nostra esistenza di uomini, riducendoci a cose o mezzi, che fa del profitto la sua nuova religione, poichè convinti della vuotaggine dello spettacolo in cui ci hanno proiettato e dell’assurdità dell’accumulazione indefinita.
La nostra risposta dev’essere dunque gioiosa, in quanto intenta a plasmare un’alternativa che non riconosca nell’uomo e nel mondo una fonte di profitto.
Ed è con spirito festoso che organizziamo questo evento, che non sarà semplicemente un transitare per la città.
Il nostro piazzarci interrompe i tempi e gli spazi che ci vengono imposte da logiche tanto vaste quanto devastanti: logiche di mercato e consumo, di circolazione e sicurezza, di credito e di finanziarizzazione… concependo questi spazi non come scenari su cui recitare la nostra parte, ma come spazi comuni e come momenti di confronto.
Ci mobilitiamo contro il governo Monti, accolto come salvatore della patria e liberatore dall’incubo berlusconiano; il Governo “tecnico” dei professori, dopo aver approvato la prima fase di macelleria sociale si prepara ora al decisivo affondo : ulteriori tagli, la cancellazione di ogni spazio pubblico nella gestione della società e la valorizzazione finanziaria di ogni bene pubblico, in nome di un liberismo economico ormai giunto al tramonto.
Venerdì 3 febbraio alle ore 18:00 ci ritroveremo tutti in Piazza della Vittoria, per dare il via all’evento “Ballando coi banchieri”, durante il quale attraverseremo la città fino alla Rabina, in modo goliardico e a ritmo di musica.
Coordinamento Studentesco Imperiese

Scritto da Angelo Amoretti

25 gennaio, 2012 alle 20:30

Forti con i deboli

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A Imperia stanno aprendo un sacco di “Compraoro” e stando a quanto leggo su La Stampa di oggi, molti anziani si vendono i gioielli per pagarsi l’affitto.
Nel caso non si fosse capito ancora bene i poveri stanno aumentando. Fino a un anno/due fa si parlava di molte persone che non riuscivano ad arivare alla quarta settimana, poi alla terza. Infine, saltandone direttamente due, in molti non arrivano neppure all’inizio del mese.
I dati della Caritas sono sconcertanti: la fila di chi va a chiedere un pasto caldo giornaliero si allunga sempre di più.
In questo panorama disarmante, succede che a poche centinaia di metri dal porto turistico più bello del mondo, ci siano accampati, sotto il ponte dell’Impero, una diecina di clochard. Lo spettacolo non è bello a vedersi e addirittura stare accampati là può essere pericoloso perché “se arriva una piena?” inoltre “si ubriacano con vini della peggiore qualità per vincere il freddo“.
Ma che i fascisti si vantino di aver fatto sgomberare il campo m’infastidisce alquanto.
Dovremmo piuttosto chiederci qualche perché. E dovremmo sapere se, una volta fatti andare via di là, andranno a “occupare” qualche altro posto oppure se qualcuno dell’Amministrazione ha in mente di trovare una sistemazione un tantino più decorosa: un prefabbricato in legno, posto in un angolo nascosto alla vista di chi potrebbe scandalizzarsi, forse non sarebbe una gran spesa.
E ai fasci di cui sopra auguro di non trovarsi mai in quelle condizioni perché invece di arrivare una ruspa, potrebbe arrivare sul serio una piena.

Scritto da Angelo Amoretti

13 gennaio, 2012 alle 18:09

Crisi: il Comune taglia le manifestazioni

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Riteniamo di aver optato per un indirizzo saggio – aggiunge il Sindaco Paolo Strescino -. In situazioni di difficoltà è necessario procedere a un’opportuna pianificazione, scegliendo delle priorità. Se allestire un cartellone di eventi superiore alle possibilità attuali significa andare a chiedere un apporto maggiore sul piano contributivo al cittadino è fisiologico porre un freno. Ribadisco, in ogni caso, che il calendario rimane di alto profilo, a settembre, tra l’altro, Imperia ospiterà il 14° Raduno 1° Raggruppamento Alpini.
Paolo Strescino – Sanremonews, 23 giugno 2011

Finalmente una buona notizia: il Comune riduce le spese per le manifestazioni.
In effetti ce n’erano anche troppe e sì che Imperia è una città turistica, ma insomma, è giusto non esagerare. Così, checché raccontasse il Presidente del Consiglio in carica grazie ai favori restituiti alla Lega Nord e a qualcuno ai cosiddetti Responsabili, che già da tempo racconta la barzelletta della crisi finita, la nostra Amministrazione ammette di essere a corto di palanche e ci dà un taglio.
Non vi passi neppure per l’anticamera del cervello che forse è colpa anche del FFF (Federalismo Fiscale Farlocco) spacciato dai ministri con elmo e corna come la soluzione definitiva ai problemi economici del Paese: i comuni sono vivi e stanno benissimo. Solo che tagliano le manifestazioni.
Verranno tempi migliori.
Nel frattempo accontentiamoci di Imperiapolis, di Rosanna Casale [che devo ancora capire chi è] e del raduno degli Alpini che, detto con il massimo rispetto, non capisco cosa c’entrino con una città turistica e perdipiù di mare, con il più grande porto turistico del Mediterraneo.
A questo punto farei una preghiera al Comune e al suo massimo rappresentante: siate clementi con coloro che s’inventeranno qualcosa lì per lì e non state a guardare troppo il decibel in più o in meno di un qualche concerto dal vivo in un moribondo locale del posto. Perlomeno un po’ di movimento potrebbe crearlo e qualcuno potrebbe decidere, all’ultimo momento, di non mettere una croce su questa città per vecchi.

Scritto da Angelo Amoretti

23 giugno, 2011 alle 15:31

Incontri altamente raccomandati

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Agli albori della lotta armata

Giovedì 10 giugno, ore 21.30 all’Arci Camalli di via dei Bastioni di mezzo, a Imperia-Oneglia, Paolo Piano presenta il libro “La banda 22 ottobre“.
Nella ricostruzione delle vicende della banda “22 ottobre” (1969-1971) c’è almeno un punto in cui la verità storica e quella giudiziaria convergono: che fu Mario Rossi (n.1942) a pensarla, organizzarla e a guidarla sino al suo epilogo. E poiché all’epoca Rossi aveva 27 anni significa che il suo progetto, al di là delle adesioni che ricevette da uomini di generazioni precedenti alla sua, conferma del proverbio arabo che ognuno di noi è più figlio del suo tempo che del proprio padre.

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Crisi economica e prospettive di cambiamento.

Venerdì 11 giugno alle 17.30, presso la Sala dei Comuni del Palazzo della Provincia, in Corso Roosevelt, la Federazione di Imperia di Rifondazione Comunista organizza un incontro con il Prof. Alberto Burgio, docente di filosofia all’Università di Bologna e autore del saggio “Senza democrazia. Un’analisi della crisi“.

Scritto da Angelo Amoretti

9 giugno, 2010 alle 19:02

La Social [bufala] Card

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Ricordate la Social Card?
Ebbene, nonostante gli strombazzi del creativo Giulio Tremonti e il controcanto di Silvio Berlusconi, pare sia una specie di fregatura.
In principio dovevano essere 1.300.000 gli aventi diritto alla carta dei miracoli, ma a tutt’oggi solo 300.000 ne stanno usufruendo (comprese 300 suore in Veneto).
La beffa, tra quelli che la possiedono, arriva alla cassa al momento del pagamento. Perché la carta, dopo tutti i giri che bisogna fare, te la danno, ma il controllo dell’Inps (l’ente che deve “caricarla”) avviene dopo che te l’hanno data e non prima.
Perciò pare che almeno 100.000 persone in possesso della magica carta non possano usarla perché dopo un ulteriore controllo, l’Inps ha detto “no”.
Ora non credo che questi 100.000 siano tutti ex impiegati statali, separati dalla moglie per convenienza, che hanno la faccia marcia di andarla a chiedere, come quello che ho incontrato io che ho descritto in un commento al post.
Fatto sta che il 31 dicembre è andato, che molti devono ancora fare la domanda per averla e il governo è in serie difficoltà ha prorogato il termine per la richiesta al prossimo 28 febbraio.
Lo conferma in una intervista a Il Secolo XIX del 3 gennaio 2009, il segretario generale dei pensionati della Uil, Romano Bellissima.
Bellissima conferma che l’iter per la richiesta della card è troppo farraginoso e che tra governo e Inps c’è stata un po’ di confusione; l’Inps conferma che sono state consegnate 520.000 cards su 1,5 milioni e solo 330.000 sono state ricaricate.
Sono il reddito e l’età a far sbagliare il compitino a chi deve rilasciarla perché la questione riguarda due fasce: i pensionati sessantenni e quelli ultrasettantenni. Forse, suggeriscono i sindacati, “sarebbe stato meglio aggiungere 40 euro mensili alle pensioni. Con meno complicazioni per i beneficiari e con meno costi per i contribuenti“.
Insomma: come si poteva intuire già dall’inizio questo fantastico regalo, che secondo le intenzioni del governo e i suoi seguaci avrebbe aiutato i possessori della card a passare un Natale sereno, al momento è stato un flop.
Ma quel che conta è che, quando l’hanno presentata, Berlusconi e Tremonti il loro bel figurone l’hanno fatto.

Scritto da Angelo Amoretti

4 gennaio, 2009 alle 17:28

Vola 2009

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Pareri discordanti sull’esito della festa di fine anno in Piazza Dante, denominata “Vola 2009″.
Come sappiamo, purtroppo, la pioggia ha tenuto lontano dalla piazza  molti potenziali festanti che, secondo quanto scrive La Stampa, erano circa 500.
Ma le cronache riportate dalle pagine dei quotidiani locali di oggi  non sono del tutto concordi:

La Stampa
Dice Angelo Giacobbe, che con Giorgia Brusco ha la supervisione artistica: «All’affievolirsi delle precipitazioni, intorno alle 23 e 30, il Rondò ha visto progressivamente riacquisire il colpo d’occhio delle occasioni migliori: una folla sempre più compatta si è materializzata come d’incanto, coinvolta nelle danze sfrenate della migliore dance anni ‘70, sapientemente “miscelata” dall’attesa band torinese Disco Inferno, confermatasi garanzia di divertimento». Aggiunge l’assessore alle Manifestazioni Marco Scajola: «Anche se le condizioni atmosferiche ci hanno tenuto in ansia nelle ore precedenti, la festa è andata bene in una piazza vestita a festa, dominata dal palazzo del Cremlino che potevamo riapprezzare nella sua felice ristrutturazione»
  Il Secolo XIX
A Imperia lo spettacolo “Vola 2009” ha saputo conquistare la città. All’affievolirsi delle precipitazioni, intorno alle undici e mezza, piazza Dante ha visto progressivamente riacquisire il colpo d’occhio delle occasioni migliori: una distesa di folla sempre più compatta si è materializzata come d’incanto, coinvolta nelle danze sfrenate della migliore dance anni ‘70, sapientemente “miscelata” dall’ attesa band torinese Disco Inferno, confermatasi autentica garanzia di divertimento, come nelle migliori premesse.
«Nonostante le condizioni atmosferiche che ci hanno tenuto in ansia nelle ore precedenti, la festa è andata davvero molto bene»,commenta l’assessore al turismo e manifestazioni Marco Scajola. Che aggiunge: «Numeroso il pubblico intervenuto, bravissimi tutti gli artisti che si sono alternati.

Una grande manifestazione in una piazza vestita a festa, “dominata” dal palazzo del Cremlino che potevamo riapprezzare nella sua felice ristrutturazione».

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Il resoconto del giornalista de La Stampa è un po’ più approfondito e conferma che oltre alla pioggia c’è stato qualche altro intoppo: la voce di Andrea Di Marco, il cabarettista di Zelig, all’inizio era quasi inudibile, poi gli è “scomparsa” la chitarra. Anche i Disco Inferno, stando sempre a quanto riportato da La Stampa, hanno avuto qualche “problema tecnico”: fischi delle casse acustiche e strumenti “fantasma”.
Al di là di questo, e nonostante la pioggia, il 2009 è stato salutato con gioia e vedremo come sarà.
Se il buongiorno si vede dal mattino, però, le cose non promettono bene. La vendita dei “botti”, peraltro vietati in centro da una ordinanza del Sindaco (elusa allegramente da molti), è calata del 20% e domani iniziano i saldi che non so se chiamare di fine stagione o di inizio crisi.

Scritto da Angelo Amoretti

2 gennaio, 2009 alle 15:50

La Social Card a Imperia

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Sebbene possa apparire ammirevole, come lo appare al consigliere regionale Alessio Saso, per esempio, l’iniziativa promossa da un noto negozio di jeans e calzature di Oneglia, mediante cui i possessori della Social Card usufruiranno di un ulteriore sconto del 20%, mi pare una leggera presa per il culo e vi spiego perché.
La Social Card, la recente trovata del governo Berlusconi creata in nove minuti e trenta secondi netti che – mi dispiace tanto – ricorda la carta annonaria di fascista memoria, viene concessa agli anziani di 65 anni di età (o superiore) e ai bambini di età inferiore ai 3 anni (in questo caso il Titolare della Carta è il genitore) che abbiano un ISEE non superiore a 6.000 euro. L’indice può salire a 8.000 per i pensionati che hanno superato i 70 anni.
Innanzitutto sarebbe interessante sapere quanti nella nostra città sono riusciti ad avere quella carta perché averla non è così semplice, bisogna possedere i seguenti requisiti:

  • essere cittadino italiano, residente in Italia ed iscritto all’Anagrafe;
  • esibire l’indicatore della situazione economica familiare. Occorre rivolgersi ai CAF, all’INPS o ai COMUNI e compilare i moduli ISEE;
  • dichiarare di essere in possesso di una sola casa di abitazione;
  • dichiarare di possedere una sola autovettura;
  • dichiarare di avere una sola utenza gas ed elettricità;
  • dichiarare di possedere meno di 15.000 euro di risparmi in Banca, alle Poste.

Qualcuno ha calcolato che a usufruirne saranno circa 1 milione e duecentomila italiani.
Detto questo domando:
secondo voi, chi usufruirà di questi 40 (quaranta) euro (c’è chi dice, magari a ragione, che sono meglio di niente) che nel mese corrente potrebbero diventare 120 (centoventi) per via dell’una tantum, avrà bisogno di andare a comprare un paio di jeans o un paio di scarpe con lo spettacolare sconto del 20%?
E trovo sconcertante che Saso dica che l’iniziativa: “possa aiutarli (gli acquirenti con la Social card ndr) a trascorrere delle feste serene“.
Sulla stessa pagina de Il Secolo XIX dove si scrive di tale iniziativa, c’è un articolo dal titolo: “Capodanno: solo un imperiese su quattro cenerà fuori casa“.
Non aggiungo altro e avrei piacere di leggere le vostre opinioni in merito.

Scritto da Angelo Amoretti

16 dicembre, 2008 alle 10:48

L’economia del Ministro Scajola

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Il ministro Scajola a Sanremo parla di economia: “non serve alzare stipendi per rilanciare consumi”.

“Per rilanciare i consumi non credo che bisogna aumentare gli stipendi. La condizione economica del nostro Paese deve coniugare due efficienze: alzare il livello retributivo degli italiani, ma alzare contestualmente la produzione italiana e, per fare cio’, le risorse devono essere investite in quei settori che innovano e che riescono, facendo ricerca, a competere sul mercato”.
Riviera24 – 18 ottobre 2008

Sono quasi ventiquattro ore che rifletto su questa frase e non riesco a venirne a capo.
Premetto che di economia capisco poco o niente e mi farebbe tanto piacere che qualcuno di voi lettori mi venisse in soccorso perché non so come poter consumare di più se in tasca ho sempre meno.
Questa frase che non mi ha fatto dormire, è stata pronunciata dal Ministro a Sanremo durante una serata dal tema “La Globalizzazione nel Terzo Millennio: la sfida delle eccellenze”.
Ora, senza andare tanto in giro per il Globo, vediamo che la situazione a Imperia non è delle migliori e a quanto pare sta peggiorando per buona parte dei cittadini.
In questi giorni abbiamo letto sui giornali di persone che si aggirano nel mercato dell’ortofrutta per recuperare quello che ancora c’è di commestibile, portarlo a casa e mangiarlo.
Abbiamo letto che alla casa della carità a farsi la doccia non vanno solo i “barboni,” ma anche persone che sopra la testa hanno un tetto. Abbiamo saputo che altri negozi chiuderanno in via Cascione. Non credo che tutto ciò sia un buon segno per il futuro dei consumi.
Sono arrivato alla conclusione che deve esserci stato un errore di trascrizione da parte delle agenzie. Forse in quella frase mancava un “solo“. Perché infatti nella frase virgolettata si legge “..alzare il livello retributivo degli italiani..
Ma il bello è che quel titolo è lì da 24 ore e la mia incredulità è in aumento.
Perciò i casi sono due: o qualcuno mi spiega cosa intendeva dire il Ministro, o i gestori del portale me lo devono togliere sennò non dormo neppure stanotte.

Scritto da Angelo Amoretti

19 ottobre, 2008 alle 21:47

Imperia: in via Cascione chiudono otto negozi

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La crisi economica continua a farsi sentire anche tra i negozianti e tra non molto, purtroppo, chiuderanno ben otto negozi di via Cascione, quella che una volta era il salotto buono di Porto Maurizio.
A tal proposito Antonio Gagliano, Consigliere comunale della Lega Nord, titolare del bar Niki, nella parte centrale della via, ha dichiarato al Secolo XIX:

“Entro la fine dell’anno chiuderanno altre attività, almeno otto. Siamo sempre più schiacciati dalla crisi economica e dal taglio dei consumi delle famiglie. Se poi ci mettiamo che si fa poco o nulla per aiutare il settore… farò una proposta al sindaco e all’assessore al commercio: favorire la riapertura dei tanti, troppi negozi chiusi in centro attraverso agevolazioni e incentivi per le attività periferiche che vogliono trasferirsi in via Cascione”.

Benedetto Adolfo, Assessore alle attività commerciali del terziario, eletto nelle liste Udc, esorta i commercianti a tener duro:

“Rimanere aperti, oggi come oggi, è già un’impresa. I commercianti imperiesi devono tenere duro perché l’amministrazione ha fatto un programma di interventi che offriranno opportunità importanti di rilancio e nuove prospettive a livello turistico ed economico”.

Si deduce che qualcuno, nella maggioranza, abbia finalmente preso atto pubblicamente che il periodo è piuttosto difficile e che, tutto sommato, non è affatto come qualcun’altro vorrebbe farlo apparire.

Scritto da Angelo Amoretti

30 settembre, 2008 alle 12:16