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Mamma, li turchi!

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Siamo al deliriototale.
E detto tra parentesi, se a Porto non c’è un bar aperto dopo le otto di sera e ho voglia di prendere un thé, che male ci sarebbe se andassi a prenderlo alla Sala all’incrocio tra via Mameli e via Cascione?
Anzi, farei una proposta: andiamoci tutti così poi vediamo se certi bar nostrani si metteranno a fare “caffè come si deve” anche dopo il coprifuoco.

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Scritto da Angelo Amoretti

20 marzo, 2010 alle 21:35

Dagli al romeno!

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Trovo di cattivo gusto l’articolo di oggi de Il Secolo XIX sul rapporto della criminalità in merito al brutto episodio avvenuto a Roma, in cui Giovanna Reggiani ha perso la vita in seguito alle violenze subite da un delinquente romeno di 24 anni, Nicolae Romolus Mailat.
Nonostante nella premessa si scriva: “Fatta ed esaurita la necessaria premessa, ovvero che anche tra i romeni ci sono persone per bene (molte)e fior di delinquenti, le statistiche e gli episodi di cronaca dicono che nella nostra provincia subito dopo marocchini e tunisini i quali da tempo controllano il mercato degli stupefacenti ci sono appunto i romeni” il pezzo ha il sapore di un “dagli al romeno”.
E si è visto cos’è successo ieri sera a Roma: una spedizione fascista e punitiva contro alcuni romeni che sono finiti all’ospedale solo perché connazionali di quel delinquente.
Vogliamo continuare a soffiare sul fuoco? Accomodatevi, ma se poi scoppia l’incendio sarà difficile spegnerlo.
Molto più sagge le parole del Sindaco Luigi Sappa che a La Stampa ha dichiarato: «Non dobbiamo fare gli sceriffi, la stella al petto la porta chi deve far rispettare la legge. E sugli interventi adottati sull’onda delle emozioni ci andrei piano: meglio che i provvedimenti siano razionali. Non siamo di fronte a un problema di leggi e decreti, ma davanti a un tema globale: come regolare l’immigrazione?»
Penso che sia un grave errore fare di tutt’erba un fascio: chi delinque deve essere punito come previsto dalla legge (e dal nuovo decreto sulle espulsioni), a prescindere dalla sua nazionalità, e l’immigrazione deve essere controllata meglio.
A Bucarest, secondo alcune statistiche, nell’ultimo anno i casi di delinquenza sono diminuiti del 25% rispetto all’anno precedente. Significa che c’è qualcosa che non quadra e che, nonostante l’Unione Europea, migliori controlli sarebbero benvenuti. Ma da qui a dire che “i romeni sono tutti delinquenti” ce ne passa.
Quasi ogni giorno in Italia succede quello che è successo a Roma, tra italiani e tra le mure domestiche. Succede a persone anonime, di cui poi sui giornali non si parla. Fateci caso: quando è uno straniero a delinquere sui media la solfa diventa molto più lunga, quando è un italiano i toni sono diversi. Vediamo di non puntare il dito solo sullo straniero e magari rileggiamoci “Quando gli albanesi eravamo noi” di Gian Antonio Stella.

Scritto da Angelo Amoretti

3 novembre, 2007 alle 19:33

Pubblicato in Attualità

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