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Mamma, li turchi!
Siamo al delirio – totale.
E detto tra parentesi, se a Porto non c’è un bar aperto dopo le otto di sera e ho voglia di prendere un thé, che male ci sarebbe se andassi a prenderlo alla Sala all’incrocio tra via Mameli e via Cascione?
Anzi, farei una proposta: andiamoci tutti così poi vediamo se certi bar nostrani si metteranno a fare “caffè come si deve” anche dopo il coprifuoco.
Dagli al romeno!
Trovo di cattivo gusto l’articolo di oggi de Il Secolo XIX sul rapporto della criminalità in merito al brutto episodio avvenuto a Roma, in cui Giovanna Reggiani ha perso la vita in seguito alle violenze subite da un delinquente romeno di 24 anni, Nicolae Romolus Mailat.
Nonostante nella premessa si scriva: “Fatta ed esaurita la necessaria premessa, ovvero che anche tra i romeni ci sono persone per bene (molte)e fior di delinquenti, le statistiche e gli episodi di cronaca dicono che nella nostra provincia subito dopo marocchini e tunisini i quali da tempo controllano il mercato degli stupefacenti ci sono appunto i romeni” il pezzo ha il sapore di un “dagli al romeno”.
E si è visto cos’è successo ieri sera a Roma: una spedizione fascista e punitiva contro alcuni romeni che sono finiti all’ospedale solo perché connazionali di quel delinquente.
Vogliamo continuare a soffiare sul fuoco? Accomodatevi, ma se poi scoppia l’incendio sarà difficile spegnerlo.
Molto più sagge le parole del Sindaco Luigi Sappa che a La Stampa ha dichiarato: «Non dobbiamo fare gli sceriffi, la stella al petto la porta chi deve far rispettare la legge. E sugli interventi adottati sull’onda delle emozioni ci andrei piano: meglio che i provvedimenti siano razionali. Non siamo di fronte a un problema di leggi e decreti, ma davanti a un tema globale: come regolare l’immigrazione?»
Penso che sia un grave errore fare di tutt’erba un fascio: chi delinque deve essere punito come previsto dalla legge (e dal nuovo decreto sulle espulsioni), a prescindere dalla sua nazionalità, e l’immigrazione deve essere controllata meglio.
A Bucarest, secondo alcune statistiche, nell’ultimo anno i casi di delinquenza sono diminuiti del 25% rispetto all’anno precedente. Significa che c’è qualcosa che non quadra e che, nonostante l’Unione Europea, migliori controlli sarebbero benvenuti. Ma da qui a dire che “i romeni sono tutti delinquenti” ce ne passa.
Quasi ogni giorno in Italia succede quello che è successo a Roma, tra italiani e tra le mure domestiche. Succede a persone anonime, di cui poi sui giornali non si parla. Fateci caso: quando è uno straniero a delinquere sui media la solfa diventa molto più lunga, quando è un italiano i toni sono diversi. Vediamo di non puntare il dito solo sullo straniero e magari rileggiamoci “Quando gli albanesi eravamo noi” di Gian Antonio Stella.