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E’ nelle librerie “La conca del tempo” di Elio Lanteri

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E’ finalmente uscito il romanzo postumo di Elio Lanteri “La conca del tempo” per le edizioni Transeuropa, con prefazione di Bruno Quaranta e postfazione di Marino Magliani.

Dal risvolto di copertina:

In una caletta chiusa da tre lati e aperta sul mare, quattro personaggi vivono dei ricordi della loro vita passata nelle viscere della natura aspra: quella Liguria di Ponente già protagonista de La ballata della piccola piazza e che ancora una volta non si limita a fare da sfondo, ma è elemento essenziale del racconto. Damìn, Viturìn, Bellagioia, Rosy, Badulìn e gli altri personaggi gravitano intorno a un ecosistema apparentemente immobile ma in cui sono proprio i minimi movimenti, i tempi infinitesimi della natura, a dettare il ritmo dell’esistenza.
E proprio gli elementi naturali – una cornacchia, un vecchio ponte, parlano e pensano per ripercorrere in vesti nuove la leggenda di un nuovo Sisifo e del suo destino, non imposto da una divinità ma scelto consapevolmente.
Perché Damìn ogni giorno risale verso la vecchia casa sulla scogliera? Quale scelta lo condanna, quale dolore lo tiene vivo?

Un racconto che respira tra la danza leggera delle foglie d’autunno e il mare in miniatura che, di notte, culla i sogni fantasiosi di una gioventù lontana.

Luigi Berio, amico e gran conoscitore di Elio e la sua scrittura, in un commento al post dello scorso 22 aprile, scriveva che questo romanzo è “forse più difficile rispetto al primo“. E’ vero, ma indubbiamente abbiamo tra le mani una ulteriore, preziosa testimonianza dell’opera di uno dei più importanti scrittori del ponente ligure.
Se Elio fosse ancora con noi, gli chiederei un sacco di cose, a proposito della Conca, ma probabilmente, dopo un lungo e articolato discorso, finirebbe per dirmi di interpretarlo come meglio credo.

Scritto da Angelo Amoretti

20 giugno, 2012 alle 16:41

“La conca del tempo” di Elio Lanteri

3 commenti al post

Il romanzo postumo di Elio Lanteri, “La conca del tempo”, edito da Transeuropa, sarà nelle librerie il prossimo mese di giugno.
Lanteri, autore de “La ballata della piccola piazza“, è morto nel 2010 e in quell’anno vinse il premio Biamonti.

La Conca del tempo

Dal sito della casa editrice:

In una caletta chiusa da tre lati e aperta sul mare, quattro personaggi vivono dei ricordi della loro vita passata nelle viscere della natura aspra: una Liguria di Ponente che non si limita a fare da sfondo, ma è elemento essenziale.
Damin, il protagonista, Viturin, Bellagioia, Rosy, Badulin e gli altri personaggi gravitano intorno a un microcosmo apparentemente immobile ma in cui sono proprio i minimi movimenti, i tempi infinitesimi della natura, a dettare il ritmo dell’esistenza.
E proprio gli elementi naturali – una cornacchia, un vecchio ponte – parlano e pensano per ripercorrere in vesti nuove la leggenda di un nuovo Sisifo e della sua condanna, che si configura però non come imposizione, ma come scelta consapevole.
Perché Damin ogni giorno risale verso la vecchia casa sulla scogliera?
Quale scelta lo condanna, quale dolore lo tiene vivo?
Un racconto che respira tra la danza leggera delle foglie d’autunno e il mare in miniatura che, di notte, culla i sogni fantasiosi di una gioventù lontana.

«La terra di Lanteri, pur trovandosi in questo mondo, ci porta in quello delle favole che gli uomini si raccontano per non morire.»
Vincenzo Pardini

Stay tuned!

Scritto da Angelo Amoretti

22 aprile, 2012 alle 17:32

Reading in omaggio allo scrittore Elio Lanteri [II]

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Alberto Carli

Il reading in omaggio allo scrittore Elio Lanteri che si è svolto ieri sera al Centro Culturale Polivalente di Piazza Duomo, ha avuto un buon successo. Il pubblico presente era di circa una quarantina di persone e dal momento che so bene quanti appassionati vanno ad ascoltare presentazioni nella nostra città (all’aperto o al chiuso, in inverno o in estate), mi ritengo oltremodo soddisfatto.
Mi ha fatto enorme piacere che tra il pubblico ci fosse la commossa signora Adriana, moglie di Elio, e che per ascoltare Alberto Carli siano venuti anche da Ventimiglia e Dolceacqua.
E mi ha fatto piacere che ci fosse anche Luigi Berio, amico e gran conoscitore di Elio e la sua scrittura.
La serata è stata assai suggestiva, a tratti commovente, soprattutto per chi come me ha letto e amato fin da subito “La ballata della piccola piazza” e i tre musicisti hanno suonato con grande professionalità.
Infine mi ha fatto piacere che qualche lettore del blog abbia risposto al mio invito perché finalmente ho avuto modo di conoscere persone di cui, fino a ieri sera, conoscevo solo il nickname.
Ringrazio il Comune – e credo di poterlo fare anche a nome di Alberto Carli – per averci messo la sala a disposizione e l’Associazione IMagine per averci dato una mano nell’organizzazione.
Dal momento che abbiamo avuto numerosi riscontri favorevoli dal pubblico presente, credo che dedicheremo a Elio altre serate, con ancor più impegno.
Per ora un grazie a tutti coloro che hanno partecipato e…alla prossima.

Scritto da Angelo Amoretti

28 dicembre, 2010 alle 19:43

Reading in omaggio allo scrittore Elio Lanteri

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foto: Il Secolo XIX

Quando avevo scritto il post in occasione della scomparsa dello scrittore Elio Lanteri, avevo lanciato la proposta di dedicargli una serata e Alberto Carli, dell’Associazione culturale OlivoNero, mi ha contattato per elaborare e rendere concreta la mia idea.
Così, con la collaborazione di IMagine, abbiamo organizzato un reading che si terrà al Centro Culturale Polivalente di Piazza Duomo, lunedì 27 dicembre, alle 21.
Intendiamo in questo modo, nel nostro piccolo, rendere omaggio all’autore – imperiese di adozione – del romanzo “La ballata della piccola piazza”.
Potrebbe essere un’occasione anche per incontrare qualcuno di voi che legge il mio blog e conto di vedervi numerosi.
Qui c’è la locandina.

Scritto da Angelo Amoretti

22 dicembre, 2010 alle 9:42

Pubblicato in Eventi

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E’ morto Elio Lanteri

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E’ morto Elio Lanteri, a mio giudizio uno dei più grandi intellettuali del ponente ligure.

Elio Lanteri
foto: Il Secolo XIX

Lo avevo frequentato per un po’, prima e dopo l’uscita del suo capolavoro narrativo.
Lo incontravo al bar del Porto, prendevamo un caffè e poi passeggiavamo sulla banchina e lui mi parlava di Biamonti, Saramago e Genet. Io non ci capivo molto, ma sarei stato ad ascoltarlo per delle ore.
Perlomeno è rimasta una grande testimonianza: “La ballata della piccola piazza”. Leggetelo, se ancora non l’avete fatto, perché cose così, scritte da un narratore del ponente, se ne leggono poche.
I funerali si terranno in forma civile lunedì 15 novembre alle 15.30 al cimitero di Costa d’Oneglia.
Mi auguro con tutto il cuore che presto gli sia dedicata almeno una via e più avanti si potrebbe organizzare qualcosa in sua memoria.
Ciao, Elio!

Scritto da Angelo Amoretti

13 novembre, 2010 alle 18:55

Pubblicato in Personaggi

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“La ballata della piccola piazza” di Elio Lanteri

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Ho appena finito di leggere il bel romanzo di Elio Lanteri  “La ballata della piccola piazza”, edito da Transeuropa che sarà nelle librerie a giorni.
Desidero scriverne innanzitutto perché, come si legge nella presentazione dell’editore, “è il più bel romanzo ligure degli ultimi anni“, e perché Elio Lanteri è nostro concittadino.
Ho avuto modo di parlare con lui una sola volta, a una delle prime edizioni della Fiera del libro di Imperia. A un tavolino, dopo il caffè, raccontava della dolce vita in Costa Azzurra, di Ava Gardner e Walter Chiari e rimasi affascinato da quegli aneddoti e da quel suo modo di “svelarli”. Poi non l’ho mai più rivisto e non sapevo che avesse questo gioiellino nel cassetto.
In effetti lo sapevano in pochi: uno di questi è Marino Magliani che nella prefazione scrive di aver letto il manoscritto qualche anno fa e di essersene innamorato. Così, grazie al suo interessamento e alla disponibilità dell’editore, il prezioso scritto di Lanteri ha potuto vedere la luce.
La storia è ambientata in un paese dell’entroterra dell’estremo ponente ligure, tra mare e monti, durante la guerra di Liberazione. Nel romanzo la guerra è marginale, i colpi di arma da fuoco si sentono in lontananza e i bombardamenti sulla costa sono rari, ma l’atmosfera di guerra si percepisce attraverso la vita quotidiana di alcuni bambini del posto.
In paese ci sono rimasti solo loro con i vecchi, gli altri sono a combattere: qualcuno tornerà, altri no. I bambini aspettano il ritorno dei genitori di cui non hanno più notizie. Forse sono morti.

Il modo con cui Lanteri descrive le stagioni in poche righe mi ha talmente colpito che voglio riportarlo:

Settembre: nella valle s’incrociano due venti.
Quello freddo del nord, superati gli alti valichi, si getta a capofitto nella vallata portando con sé i primi tordi. Il fumo delle stoppie non fa più arco verso i monti, ora accompagna il fiume e scende alla foce, raggiunge il mare e ne increspa le onde, corre a sud e si disperde al largo [...]

***

L’inverno s’insinuava nella valle. Scendeva dal Torraggio, dopo aver attraversato lentamente la provincia Granda.
Vecchio e stanco, capelli e barba bianca, portava una mantella logora annodata alle spalle. Al valico del Toraggio si riposava un poco, poggiando la schiena a una roccia, guardava tetro, in basso, i campi ancora verdi del fondovalle, soffiava leggermente e sospingeva fino al mare. Era la tramontana. Il gallo di ferro sul campanile, scricchiolando nella notte, aveva fatto mezzo giro sulla sua ruota, con la punta ora puntava al sud, verso la Corsica. La gente nei paesi aveva già indossato giacche e mantelle e tra gli affasciati di ulivi ciarlavano i tordi. L’inverno scendeva ancora giù, fino alla fascia di nasche, lasciando dietro di sé, sulle cime, i faggeti incendiati e, quando tutto era oro alle sue spalle, con un ultimo sforzo allargava le braccia, abbracciava la valle sospirando e stendeva la sua mantella logora sull’erba [...]

***

A marzo le montagne brontolano. La nonna dice che l’inverno si è risvegliato, tossisce e si libera del catarro, presto risalirà il monte per scomparire dietro il valico del Toraggio [...]

***

Giugno passò, consegnando a luglio “U stenturassu”. Un caldo umido, pesante e vischioso, le mosche si posavano sulla faccia, fastidiose. In estate la nonna invidiava chi viveva nei carruggi, le case fresche col tetto a terrazza: alla sera risale i costati della valle una lieve brezza , penetra nelle strettoie dei carruggi, e quando cala la notte si arrampica ai muri delle case, fino alle finestre, solleva le tendine e alita nelle stanze un soffio d’aria che profuma di salino.[...]

Elio Lanteri è nato a Dolceacqua nel 1929 e vive tuttora a Oneglia.
Qui la prefazione di Marino Magliani e qui il primo capitolo.

Scritto da Angelo Amoretti

25 marzo, 2009 alle 22:51