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Adolfo Urso di Futuro e Liberta’ a Imperia

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Il tour dell’ex viceministro Adolfo Urso, passato dal Pdl a Futuro e Libertà, ha toccato anche Imperia. Ieri sera all’Hotel Miramare c’è stata infatti una mini convention a cui hanno partecipato circa 150 persone, tra iscritti, simpatizzanti e ascoltatori.
Gli onori di casa sono stati fatti da Giuseppe Fossati, ex capogruppo consigliare del Pdl e passato a Fli senza indugi: l’unico, finora, che abbia avuto il coraggio di prendere quella decisione, cosa che dalle nostre parti è piuttosto rara.
Poi c’erano alcuni simpatizzanti non ancora iscritti (e che forse non lo saranno mai): Benedetto Adolfo, consigliere comunale del Pdl e l’ex Sindaco di Pieve di Teco Renzo Brunengo che erano lì “per ascoltare“.
Gli altri mangiavano, loro ascoltavano. Appena l’ho letto, li ho immaginati in un angolo, seduti a un tavolino a parte, con le orecchie dritte e con Giovanni Bonifazio che, di tanto in tanto, lanciava loro qualche ribes e qualche mirtillo, visto che il primo piatto consisteva in salmone ai frutti di bosco con ribes e mirtilli, e visto che c’era anche l’amico Giovanni.
Ma a parte le battute – e spero che i ribes e i mirtilli non se l’abbiano a male – quello che mi ha colpito è stata la seguente frase di Adolfo Urso che riporto da Il Secolo XIX di oggi, 16 novembre:

Siamo come l’arca di Noè per gli elettori di centrodestra delusi, ma anche a quelli che in buona fede hanno votato per il centrosinistra, e ci rivolgiamo alle forze sociali, agli imprenditori e ai sindacati che vedono in noi una possibilità di rinnovamento della politica.

Ora, come anche i bambini sanno, sull’Arca di Noè c’era di tutto: cani e porci, serpenti e sciacalli, lombrichi e vermi. Ma Noè doveva salvare il pianeta, a Futuro e Libertà si chiede di salvare l’Italia e la democrazia, per cui sarebbe cosa buona e giusta che Urso piazzasse qualche controllore all’entrata dell’arca, giusto per evitare di imbarcare di tutto.

Scritto da Angelo Amoretti

16 novembre, 2010 alle 12:44