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Regionali 2015 – Il PD perde i pezzi: Scibilia si ritira

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Nonostante il suo profilo su Facebook sia “semi-chiuso”, Riviera24 pubblica lo “stato” del piddino Sergio Scibilia che, fino a ieri mattina, su la Stampa, era dato per probabile assessore regionale in Liguria.
Visto che la privacy sul suddetto social va a farsi benedire un giorno sì e l’altro pure e che il portale lo ha reso visibile al mondo intero, lo riporto anche io perché lo ritengo interessante:

Ora credo che non ci siano più segreti, io il 31 maggio non sarò candidato alle elezioni Regionali.
Questa non è stata un decisione personale, ma discussa e ragionata all’interno del Pd, il mio partito – scrive Scibilia, che prosegue – Credo ancora nella disciplina e nel dovere di appartenenza ad un partito politico.
In tanti mi stanno chiedendo in questi giorni se sia giusta questa decisione di non ricandidarmi, pur avendo fatto una sola legislatura .
Io credo di si, così è stato deciso e così farò.
Sarò in campagna elettorale affianco alla candidata Presidente Lella Paita, vincitrice assoluta delle primarie , persona onesta, capace, energica , preparata , attenta e di grande esperienza .
Sosterrò come consigliere Massimo Donzella , uno dei candidati espressi dell’area Paita, mio amico , con cui ho collaborato in modo positivo per cinque anni.
Amministratore conoscitore dei problemi del territorio , sempre presente alle attività istituzionali e buon esperto della macchina regionale .
Mi impegnerò in questa campagna, troppo avvelenata e cattiva, come se fossi candidato personalmente .
La Liguria ha la necessità di essere ancora governata con persone competenti .
Non posso pensare che “paracadutati” da Roma o da Bruxelles , possano diventare protagonisti del mio futuro .
Io credo nella coerenza, nella schiettezza dei pensieri , delle idee.
Non mi piacciono i traditori , i meschini , chi sguazza nel torbido, chi ancora oggi ha responsabilità di governo nella Giunta Burlando e lavora contro il Pd.
Ringrazio infine una persona speciale , Claudio Burlando.
Ringrazio la mia famiglia , tutti coloro che mi sono stati vicini in questi cinque anni e saluto in modo particolare chi “rosica” ancora dei miei ” piccoli” e “modesti ” obiettivi che ho raggiunto .
Ancora oggi mi appassiona la politica, la competizione , il confronto acceso.
Mi appassiona ancora la buona amministrazione , combattere certe ingiustizie, certe angherie di potere, certa stupidità politica – conclude Scibilia – Mi piace ancora costruire qualcosa per il futuro.
Quindi sicuramente , rifarei tutto al 99,99% di quello che ho fatto sino ad oggi, sempre convinto sostenitore e servitore solo del Partito Democratico , non avendo avuto mai nessun padrone e non essendo mai stato servo di nessuno . Spirito libero.
Forza Paita, avanti Pd 
Votate Donzella.

E’ il secondo caso di “arrivederci e grazie” di un piddino locale che mi capita di venire a sapere.
Il primo, lo ricorderete, fu quello di Giorgio Montanari che lasciò il Partito Democratico e il consiglio comunale senza però aver mai dato una spiegazione.
Scibilia invece la fornisce in parte scrivendo di “traditori” e “paracadutati da Roma e Bruxelles” e sarebbe interessante sapere di chi scrive, nello specifico, così, per curiosità.
Non conosco Scibilia, ma uno che dice di non essere  mai stato “servo di nessuno” e rinuncia a una possibile poltrona da 8-10 mila euro al mese, è da salutare con rispetto, nonostante tutto.

Scritto da Angelo Amoretti

20 aprile, 2015 alle 9:03

Il caldo consiglio comunale di ieri sera [II]

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Carla Nattero, consigliere comunale di Sinistra per Imperia, in una nota che mi ha inviato e che potete leggere integralmente più sotto, smentisce le parole scritte dal Sindaco sulla sua pagina Facebook, così:

C’è stato un duro scontro politico con la richiesta di dimissioni ma non c’è stata alcuna offesa personale da parte di nessun consigliere dell’opposizione. Anche il pubblico è stato nei limiti del confronto acceso. I molti giornalisti presenti lo possono testimoniare, come lo può certificare anche lo sbobinamento per una volta tempestivo del Consiglio di ieri sera.

E lo stesso fa Giorgio Montanari sul suo blog.
Si direbbe quindi che il Sindaco abbia confuso, al limite, il pubblico con i consiglieri comunali dell’opposizione.
Montanari scrive che ho reso pubblico il post del Sindaco sulla sua pagina, ma “pubblico” lo è già, visto che almeno fino a questa mattina, la sua pagina era accessibile a tutti.
Del resto ci sono innumerevoli esempi di personaggi fra cui numerosi politici italiani e stranieri che usano Facebook per comunicare con tuttio il mondo.

La mancata discussione del punto proposto dalla minoranza sul porto turistico è un fatto gravissimo.
La pregiudiziale sospensiva adottata costituisce un precedente molto pericoloso, perché da ieri sera con motivazioni pretestuose si può rinviare o cancellare qualsiasi convocazione del Consiglio da parte della minoranza.
Le motivazioni illustrate da Gazzano sono risibili per la discussione sul porto ma sono totalmente inesistenti per la mozione presentata da Indulgenza che è in attesa di discussione da metà novembre. La scelta di avere rinviato due punti molto diversi con la stessa motivazione di sospensiva indica il menefreghismo, la superficialità e la mancanza di senso democratico della Amministrazione.
A mente fredda le riflessioni politiche proposte ieri sera non possono che essere confermate.
Il sindaco non ha avuto la forza e la chiarezza politica di affrontare in Consiglio una discussione sulle scelte pesanti che dovranno essere fatte sul porto turistico e si è nascosto prendendo a pretesto l’attesa del pronunciamento del TAR.
Ma il pronunciamento del TAR non toglierà loro le castagne dal fuoco: lascerà le cose immutate o peggiorate. Il giorno dopo saranno di fronte nuovamente al problema che hanno oggi: dovranno dire quale via d’uscita pensano che possa essere percorribile. Le linee parallele che stanno tenendo- l’appoggio alla delibera di decadenza della concessione sul piano amministrativo e la contrattazione con Caltagirone avviata da Leone sul piano politico- non potranno più essere mantenute in contemporanea e dovranno dire quale delle due imboccano, in quale direzione vogliono sciogliere i nodi.
La realtà vera però è che sulla linea da tenere sono divisi, tra PDL e Lega, dentro il PDL e dentro la Lega. Sono talmente deboli che non riescono nemmeno a dire esplicitamente, come avrebbero dovuto fare da mesi, che richiedono le dimissioni dei membri della Porto di Imperia e le dimissioni di Conti, l’amministratore delegato, che li ha presi in giro in maniera sanguinosa.
Questi sono ragionamenti che riflettono la realtà, una realtà triste e preoccupante per Imperia. Purtroppo non si tratta di un chiacchiericcio, come dice Gazzano con il suo bello stile.
Il Consiglio Comunale di Imperia aveva il diritto e il dovere di occuparsene. Il fatto che gli sia stato impedito è una ferita alla democrazia. Perciò faremo ricorso al TAR: per ripristinare nel Comune di Imperia le regole democratiche.
La polemica che il Sindaco pare abbia avviato sui comportamenti che sono stati tenuti nella serata di ieri sera mi sembra assolutamente un diversivo per allontanare l’attenzione dell’opinione pubblica dalla gravità dell’ostruzionismo tenuto dalla maggioranza.
C’è stato un duro scontro politico con la richiesta di dimissioni ma non c’è stata alcuna offesa personale da parte di nessun consigliere dell’opposizione. Anche il pubblico è stato nei limiti del confronto acceso. I molti giornalisti presenti lo possono testimoniare, come lo può certificare anche lo sbobinamento per una volta tempestivo del Consiglio di ieri sera.
D’altra parte è del tutto sconsiderato che un sindaco stia zitto durante un consiglio comunale così importante dal punto di vista politico, delegando ogni presa di posizione al capogruppo del PDL e poi il giorno dopo, come un ragazzotto qualsiasi, affidi le sue impressioni alla rete.

Senza offesa per la Nattero, vorrei far  notare che Facebook e Twitter non lo usano solo i “ragazzotti”. Lo usano anche gli adulti, solo che bisogna saperlo usare, soprattutto se si è personaggi pubblici.

Scritto da Angelo Amoretti

22 febbraio, 2011 alle 20:58