Archivio per tag ‘Giovanni Bonifazio’

Esercizi di memoria [II]

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Giovanni Bonifazio, ex militante dell’Udc, Lega Nord, Alleanza Nazionale e Movimento sociale italiano [sanremonews] alle scorse elezioni del 2009, era candidato per la Lega Nord e appoggiava come candidato Sindaco Paolo Strescino.

Giovanni Bonifazio

Dopo un breve passaggio a FLI [quando lasciò il partito di Fini, Giuseppe Fossati disse: "Mi dispiace, Bonifazio è una persona che avrebbe potuto dare il suo contributo al partito. Giovanni è una persona con una grande esperienza politica e che può insegnare molto agli altri" nda]

Giovanni Bonifazio

è ora candidato nella lista civica “Scelta per Imperia” che appoggia come candidato Sindaco Erminio Annoni.

Giovanni Bonifazio

A Giovanni voglio bene, gli faccio sinceri auguri e spero che possa aver trovato definitivamente casa anche se, essendo uno che non si piega, probabilmente la prossima volta lo vedremo lottare sotto un’altra bandiera.

Scritto da Angelo Amoretti

10 maggio, 2013 alle 17:31

Pubblicato in Politica

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Giovanni Bonifazio e le strisce blu

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Ieri il sindaco Paolo Strescino è uscito sui giornali e in rete dicendo che si vergogna di essere imperiese, per quello che è successo in consiglio comunale.
Non si vergogna mica degli abusi che ha e sta facendo la sua maggioranza, che ha trasformato i parcheggi della città di colore bianco a blu a pagamento, e il 90% sono irregolari, secondo il codice della strada.
I parcheggi a pagamento ovvero le strisce blu sono vietate sulla carreggiata in base al Codice della Strada.
Nel programma le iene, trasmissione su Italia uno di questa sera, hanno confermato che i parcheggi a pagamento ovvero le strisce blu sono vietati sulla carreggiata in base al Codice della Strada. Artt, 7/comma 6
Allego un link a caso per verificare l’autenticità di quello che scrivo e un mio articolo pubblicato il marzo scorso.

Giovanni Bonifazio

Scritto da Angelo Amoretti

24 febbraio, 2011 alle 9:20

Bonifazio vede e prevede

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Leggo sui suoi blog [eh già, amici, lui ne ha due: Sanremonews e Riviera24] che l’attuale amministrazione, secondo l’amico Bonifazio, non durerà fino alla fine del mandato.
C’è da credergli perché Bonifazio è una specie di Dagospia de noartri che deve avere collegamenti stretti con i servizi deviati del capoluogo e che sta a sentire la gente e ha capito che Strescino ha le ore, se non i minuti, contati. Tutta colpa del senso di marcia in Piazza della Vittoria. Mica perché nel porto sta scoppiando un casino che va bene così. O perché i camionisti, come tanti anni fa in Cile, faranno saltare il baraccone. No: per il senso di marcia in Piazza della Vittoria.
Dunque prepariamoci.
Prima facciamo le primarie.
Poi facciamo la coalizione e qualche colazione.
Ovviamente sarà una coalizione di centrosinistra che potrebbe imbarcare anche l’UDC e il FLI. Solo che questi ultimi non ci vorranno il SEL e Rifondazione. Così avremo tre candidati. O quattro, se il comunista di turno del PDCI avrà di nuovo voglia di far perdere qualche voto al candidato di centrosinistra (un centinaio circa, diciamo).
Per il PDL e la Lega andrà bene anche una panchina purché sia verde, con tutto il rispetto per i punk. Per il centrosinistra ovviamente il candidato sarà un rappresentante del PD perché sapete com’è: è il maggior partito di opposizione! E l’altro candidato verrà fuori tra Gramondo e Fossati che lascerà spazio al buon Fabrizio in caso di elezioni politiche anticipate. Perché all’avvocato un posto in Parlamento non glielo toglie nessuno e lo meriterebbe alquanto, visto il lavoro svolto con Generazione Italia nella nostra provincia.
Faremo la campagna elettorale per il centrosinistra. Ci metteremo la faccia, l’anima e un euro per le primarie.
Vincerà la panchina verde (o chi per essa) con il 59,9% e il candidato del centrosinistra ci dirà candidamente, dopo esserci fatti il culo sedere a prendere un aperitivo qua e là, che il suo obiettivo era quello di non far superare alla panchina verde (o a chi per essa) il 60%. E qualche stronzo escremento sodo di forma cilindrica mi dirà: “Perché, cosa ti aspettavi?!”
Bonifazio continuerà a scrivere sui suoi blog, io sul mio. Saremo tutti felici e contenti e diremo: “Anche stavolta ce l’abbiamo fatta!”. E offriremo anche il caffè a Caltagirone. Volendo, se ci metteremo d’accordo e faremo dei turni umani, andremo anche a portare via la merda i residui non assimilati degli alimenti espulsi dagli intestini degli equipaggi degli yacht a Oneglia, visto che la fogna non c’è.
Faremo le ronde anarcoinsurrezionaliste contro i topi che di notte si aggirano per la città spaventando i gatti e già che ci siamo ci metteremo una scopa nel deretano sedere, così daremo anche una ripulita intorno ai cassonetti.

Scritto da Angelo Amoretti

14 ottobre, 2010 alle 9:43

Giovanni Bonifazio non è piu’ delegato di quartiere

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Giovanni Bonifazio si è dimesso da delegato di quartiere [o di frazione] così gli “apostoli”, momentaneamente anziché dodici sono undici. Il posto di Bonifazio verrà occupato “ad interim” dal Sindaco? Già me lo vedo il Sindaco che fa un giro al Barcheto e in veste di delegato si spedisce un sms, poi arriva nel suo ufficio, lo legge e lo inoltra all’assessore. Ma a parte gli scherzi, non è questo il punto.
La storia è nota. Bonifazio era stato nominato in quanto eletto nelle liste della Lega Nord, poi, essendone uscito, il Sindaco ha ritenuto opportuno, anche per rispetto nei confronti degli elettori, rimuoverlo dall’incarico.
Quest’ultima frase è la classica che si legge ogniqualvolta qualcuno si dimette o viene dimesso, quindi non mi sono voluto far mancare niente e l’ho buttata lì.
La sostanza è che, come avevo già fatto notare in passato, a parte qualche rarissima eccezione, i delegati di frazione non servono a niente perché i cittadini neppure li conoscono. Perché non li conoscono? Semplice: perché non si fanno vedere. Perché non si fanno vedere? Questo bisognerebbe chiederlo a loro. Perché non c’è un modo uguale per tutti per poterli contattare? Bisognerebbe chiederlo al Sindaco.
Ho scritto che tra i dodici “apostoli” qualcuno valido c’è e uno di loro era proprio Giovanni Bonifazio.
Ormai lo sanno anche le pietre che qualche volta non mi sono trovato d’accordo con lui, specie, lo ricordo, quando era sorto il problema del centro sociale al Barcheto. Secondo me aveva un po’ troppi pregiudizi e purtroppo parlava senza conoscere bene la realtà. Ci siamo visti qualche volta e ne abbiamo parlato e nel frattempo credo che abbia rivisto un po’ i suoi pre-giudizi.
Detto questo: se c’era uno che avrebbe meritato più ascolto, torno a ripetere, è lui. Perché segnalava i problemi ed era – è – come si suol dire, “sul territorio“, “vicino alla gente“. Sembra una banalità oltremodo abusata, ma nel suo caso non lo è. Forse avrebbe dovuto cercare di comunicare direttamente con l’Assessore, ma a parte i medoti, i problemi li scovava e li segnalava.
Non so quante volte sia stato ascoltato. Certo è che se i suoi undici colleghi avessero fatto come lui, Sanremonews e Riviera24 sarebbero andati in tilt, e va bene, ma allora i delegati a cosa servono?
Mi dispiace che qualcuno dica che Bonifazio, anziché appoggiare l’amministrazione, ci andava contro.
Ma se c’è una strada piena di buche o un torrente che è diventato una discarica e i cittadini si rivolgono al delegato, costui cosa deve fare?
L’accanimento aumenta quando sei inascoltato.
A me piacerebbe sapere quanti dei problemi segnalati da Bonifazio sono stati presi in considerazione e risolti e torno a chiedere ancora che questi benedetti delegati di frazione facciano il compito che gli è stato assegnato e che l’amministrazione, possibilmente, prenda provvedimenti.
Prendiamo il caso della frazione in cui abito io. Lo stato della famosa fontana è stato visionato lo scorso inverno dall’assessore Broccoletti, accompagnato dalla delegata Ignazia Allegro. Beh…com’era un anno fa, è adesso. E questo lo dico non per andare contro all’amministrazione, ma per sollecitare un intervento.
Lo stesso vale per il torrente Prino. Tempo fa l’assessore Amoretti ha detto una mezza verità, dichiarando che il torrente era stato pulito fino al ponte romanico di Clavi. Forse è stato un lapsus e glielo torno a ricordare: è stato pulito fino al ponte dei Coppi Rossi. Da lì a monte è rimasto la foresta che era. Vogliamo fare qualcosa? Non dimentichiamo che la situazione con il passare del tempo peggiora, e non voglio immaginare le conseguenze di eventuali precipitazioni temporalesche, purtroppo assai probabili in questo periodo.
So che Bonifazio non rinuncerà a darsi da fare per il suo quartiere e anzi, visto che ora si è svincolato, è probabile che allargherà il suo raggio d’azione nell’intero comune e gli faccio tanti auguri.

Scritto da Angelo Amoretti

28 settembre, 2010 alle 13:12

Sui parcheggi blu

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L’amico Bonifazio, che ringrazio, mi ha inviato questa mail che pubblico con piacere:

SONO LEGALI I PARCHEGGI BLU COSI COME SONO REALIZZATI A IMPERIA?
Una domanda sorge però spontanea: quando è possibile che sussistano le condizioni necessarie per farsi annullare una multa “da parcheggio blu”? Di seguito riporto alcune circostanze che purtroppo poche persone conoscono:
L’art. 7 del Codice della Strada attribuisce ai Comuni la potestà di regolamentare, per mezzo di ordinanze del Sindaco, la circolazione all’interno dei centri abitati.
Tra i vari obblighi, divieti e limitazioni che il Sindaco ha facoltà di istituire vi è anche la sosta a pagamento sul suolo pubblico, e specificamente il comma 1 lettera f) dispone che è possibile “stabilire, previa deliberazione della giunta, aree destinate al parcheggio sulle quali la sosta dei veicoli è subordinata al pagamento di una somma da riscuotere mediante dispositivi di controllo di durata della sosta”.
Un elemento fondamentale di tale disposizione, che però sfugge alla maggior parte delle amministrazioni comunali che la attuano, è il fatto che è possibile istituire la sosta a pagamento solo in apposite “aree destinate al parcheggio”.
A questo punto, a scanso di equivoci, e opportuno ricordare che spesso il Legislatore chiarisce preventivamente le definizioni ed i significati della terminologia utilizzata, cosa che per quanto riguarda l’area di parcheggio fa con l’art. 3 c. 1 n°34 C.d.S., dove la stessa viene definita come “area o infrastruttura posta fuori della carreggiata, destinata alla sosta regolamentata (o non) dei veicoli”.
E ancora, nell’art. 2 c. 3 C.d.S., lett. E ed F, in cui si definiscono rispettivamente le “strade urbane di scorrimento” e le “strade urbane di quartiere”, vengono previste apposite aree “esterne alla carreggiata” per la sosta dei veicoli, con immissioni ed uscite concentrate e relativa corsia di manovra.
Ad una lettura approssimativa di tali disposizioni sembrerebbe quasi che nei centri abitati il Codice della Strada non ammetta la sosta se non fuori dalla carreggiata, in contrasto con quanto stabilito dall’art. 157 c. 2 C.d.S., dove si afferma invece che la sosta si effettua posizionando il veicolo “il più vicino possibile al margine destro della carreggiata, parallelamente ad esso e secondo il senso di marcia”.
Così, per sanare tale apparente discrasia, alcuni disattenti interpreti del Codice della Strada sostengono che i veicoli parcheggiati secondo le modalità descritte nell’art. 157 C.d.S. siano fuori dalla carreggiata, rifacendosi forzatamente alla definizione di carreggiata data nel già citato art. 3 C.d.S.. Ma la “carreggiata” è in realtà tutta la “parte della strada parte destinata allo scorrimento dei veicoli”, comprendendo tra le attività complessive che definiscono la scorrimento del flusso veicolare non solo la marcia, ma anche le sue eventuali interruzioni più o meno protratte nel tempo, e definite dall’art. 157 c. 1 C.d.S.. Con tale definizione essa viene distinta concettualmente e funzionalmente dal “marciapiede”, che è invece quella parte della strada destinata esclusivamente al transito dei pedoni (art. 3 c. 1 n°33 C.d.S.).
E per ribadire e rafforzare ulteriormente tale distinzione, nel comma 6 del succitato art. 7 C.d.S. il Legislatore enuncia espressamente che “le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate fuori della carreggiata, e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico”.
Giovanni Bonifazio

Scritto da Angelo Amoretti

20 marzo, 2010 alle 18:44

Il rumore de la Talpa e l’Orologio

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Sull’ultima vicenda che ha visto coinvolto, anche se indirettamente, il centro sociale la Talpa e l’Orologio, riporto l’articolo apparso su La Stampa del 25 maggio scorso e la nota di Giovanni Bonifazio, (consigliere di circoscrizione e candidato alle comunali come indipendente nelle liste della Lega Nord) pubblicata su Riviera24:

La Stampa

IMPERIA PER UNA SERATA DEL COLLETTIVO STUDENTESCO. LA REPLICA: «ALLE 23.30 ERA TUTTO SPENTO»

Musica alta, accorre la Digos.

Telefonate di residenti che chiamavano per protestare dai caseggiati di piazza Roma. Diverse chiamate fatte ai centralini dei carabinieri e della polizia, finchè è stata mandata una pattuglia a chiedere che il volume venisse abbassato. E’ successo l’altra notte dove al Centro sociale La talpa e l’orologio, in viale Matteotti a Imperia, si stava ascoltando musica. Una serata di festa, quella dii fine anno, organizzata dal collettivo studentesco che si chiama «Il Bombarolo» (dal titolo di una canzone di Fabrizio De Andrè). Il livello dei decibel era forse eccessivo?
A protestare sono stati i residenti di piazza Roma, quelli cioè che abitano sopra la sede del Centro sociale. «Fateli smettere, non riusciamo a dormire», si sono lamentati gli abitanti del quartiere.
Un agente della Digos è andato a verificare, chiedendo agli organizzatori della festa di adoperare volumi più bassi. Proteste eccessive? «Alle 23,30 abbiamo spento l’impianto sonoro: ci scusiamo con tutti i vicini ma non credo che il volume fosse così alto», spiega uno studente. «Non vedo proprio come si possa aver arrecato disturbo. Il problema credo stia tutto nella mentalità di questa città. Per parafrase il titolo del film dei fratelli Cohen: alla fine questo è proprio un paese per vecchi». La sede del Centro sociale, dove si sono tenuti concerti live ma anche serate di dibattito e di incontri culturali di buon livello, è da tempo al centro di polemiche (niente a che vedere con la serata del collettivo studentesco). Avrebbe dovuto già essere chiusa. In base agli accordi presi a suo tempo con le parti politiche, le attività del Csoa avrebbero dovuto essere trasferite in un capannone a Barcheto. Una sede alternativa a quella storica di viale Matteotti, dove i ragazzi hanno ricevuto lo sfratto dai proprietari dell’immobile, situato tra l’albergo Italia e il semaforo all’incrocio con via Cascione. Ma a Barcheto, quando si è trattato di fare il trasloco, gli abitanti si sono ribellati temendo ulteriori disagi per un quartiere già pieno di problemi.
Problemi legati ai rumori e alla viabilità.
La Stampa, 25 maggio 2009

Riviera24

Oggi, a riconferma dei timori degli abitanti di Barcheto sul trasferimento nel quartiere del centro sociale “La Talpa & l’Orologio”, vorrei citarne un articolo apparso sulla cronaca locale di un quotidiano:
“Per permettere agli abitanti di Piazza Roma e dintorni di poter riposare durante la notte a causa dei forti rumori causati da una delle tante feste del centro sociale è dovuta intervenire la Digos”.
A ragione dei fatti accaduti e ampiamente descritti su un quotidiano locale, considerato che i nostri timori sono oggettivamente fondati riteniamo di ribadire un secco “No” al centro sociale a Barcheto.

Per il comitato Giovanni Bonifazio

di Riviera24 – 25/05/2009

Scritto da Angelo Amoretti

27 maggio, 2009 alle 15:34

GattoFazio

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Incredibile: Gattopongo ha scritto a Sanremonews e si è firmato Giovanni Bonifazio! Lo dico con certezza perché Gatto (di nome e di fatto anche se non si dice Gatto se non lo si ha nel sacco) ha lasciato qua il 19 aprile un commento che oggi compare sul portale:

Gattopongo
Ieri i tecnici dell’amat sono intervenuti per il solito guasto “si fa per dire”, ogni due mesi da uno scarico delle acque bianche esce la fognatura della condotta comunale e si versa nel torrente impero.
Oggi mentre facevo due passi con la famiglia mi sono accorto che duecento metri a valle si è formato lo stesso guasto, un fossato di merda che scorre nel torrente impero, continuano a dire che i soldi prelevati ai cittadini per la depurazione delle acque sono serviti alla manutenzione della rete fognaria sarei curioso di capire dove sono stati spesi.
19 aprile, 2009 at 22:28
Giovanni Bonifazio
Imperia: Bonifazio “Solito guasto delle acque bianche”
“Sabato scorso i tecnici dell’Amat sono intervenuti in frazione Barcheto, ad Imperia per il solito guasto “si fa per dire”. Ogni due mesi da uno scarico delle acque bianche esce la fognatura della condotta comunale e si versa nel torrente Impero”.
Lo scrive Giovanni Bonifazio, ex Consigliere Circoscrizionale. “Ieri, mentre facevo due passi con la famiglia, mi sono accorto che duecento metri a valle nei pressi dell’ex mattatoio si è verificato lo stesso guasto. L’Amministrazione Comunale continua a dire che i soldi prelevati ai cittadini per la depurazione delle acque sono serviti alla manutenzione della rete fognaria e sarei curioso di capire dove e come sono stati spesi”.
Sanremonews, 20 aprile 2009 ore 07:14

Gattopongo, se Bonifazio si accorge del fattaccio ti gira contro tutto il Barcheto anche se lo voteresti a prescindere dallo schieramento in cui eventualmente si presenterà!

Scritto da Angelo Amoretti

20 aprile, 2009 alle 10:14

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Cul de sac

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Ormai Giovanni Bonifazio si è infilato in un cul de sac dal quale si direbbe non sappia più come uscire.
Questa la mail inviata stamani a Riviera24. La riporto perché è un altro suo punto a favore per quanto riguarda il mio desiderio di vederlo Sindaco (e finanche Santo) subito:

“Il consigliere Nattero dovrebbe avere più rispetto verso gli abitanti di Barcheto e di Borgo d’ Oneglia.
La politica di basso profilo che è stata esercitata da questo consigliere, ha solo portato benefici al puro divertimento di giovani appartenenti alla sua area politica, per potersi garantire i voti, ignorando, le realtà locali oggettive di Barcheto e Borgo d’ Oneglia che non ne permettono la vivibilità con i residenti.
Mi permetto di ricordargli che chi indossa una veste politica ha il dovere di fare gli interessi di tutti i cittadini anche di quelli che non lo hanno votato.”
Giovanni Bonifazio – Riviera24, 24 febbraio 2009

“Mi permetto di ricordargli” probabilmente è un lapsus freudiano, ma qui non stiamo a guardare il pelo nell’uovo.
Si tratta di una risposta a un intervento di Carla Nattero che non riesco a trovare perché i nostri portali locali, infarciti di pubblicità, non sono ancora stati capaci di mettere permalink interni che possano rimandare alla notizia originaria. O forse non ne hanno voglia, ma questo è un altro discorso.
Il punto è che Bonifazio non ha ancora capito che la colpa di tutti i mali degli imperiesi non è la sinistra, non sono Carla Nattero e Pasquale Indulgenza.
La colpa è del governo Prodi. Infatti è noto che “mortadella” ha amministrato Imperia per dieci anni: il Sindaco Sappa ci ha messo la faccia, ma il governo della città era in mano a Prodi.
Una volta che Bonifazio avrà capito questo potrà imbottigliare siero a non finire e venderlo come “cura Bonifazio”. Quella Bonifacio curava il cancro, la Bonifazio cura la memoria.

Scritto da Angelo Amoretti

24 febbraio, 2009 alle 12:59

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Bonifazio Sindaco subito!

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E come assessori e consiglieri comunali, i componenti del comitato “Barcheto periferie e dintorni”.
Quello che segue è il comunicato stampa [se mi si passa il termine] diramato ieri mattina ai vari portali online:

Dall’assemblea straordinaria è emerso chiaramente che tutti i mali che affliggono i cittadini nascono dall’ incapacità del centro sinistra (ormai farneticante e già bocciato dagli italiani) come gli accorpamenti delle scuole, lo sfascio della sanità, una città come Sanremo resa dal buonismo della sinistra una città allo sbando e pericolosa, il commissariamento della provincia, le manifestazioni violente di piazza degli appartenenti ai centri sociali, fra l’ altro finanziati con i soldi dei cittadini, ecc.
Sono anni che il comitato chiede più controlli sulla sicurezza e sulla viabilità, ora per aggravare le problematiche del nostro rione ci mancava un centro “sociale”. Pertanto faremo ferma opposizione tramite i nostri legali nelle opportune sedi per far valere le nostre ragioni del NO! all’insediamento della talpa e l’orologio.
Per il comitato il consigliere circoscrizionale
Giovanni Bonifazio – 21 febbraio 2009

Questo dimostra che Bonifazio e il comitato di cui sopra hanno capito come vanno le cose: “tutti i mali che affliggono i cittadini nascono dall’incapacità del centro sinistra” è Il pensiero definitivo che legittima il suddetto consigliere circoscrizionale ad aspirare alla poltrona più importante del comune.
In serata è arrivata la risposta del centro sociale:

C’era da aspettarselo, con la campagna elettorale alle porte, era fin troppo facile prevederlo.
E puntualmente è spuntato un politico, che per racimolare qualche voto in più, non esita ad aprofittare di qualsiasi situazione.
L’essenza del Centro sociale “La talpa e l’orologio” è difficile da sintetizzare in poche righe, per questo invitiamo gli abitanti di Barcheto a non farsi strumentalizzare, ma a venirci a trovare, per conoscerci, per vedere cosa facciamo, e cosa ci piacerebbe fare nella nuova sede, magari a cominciare dalle iniziative previste per la prossima settimana.
Siamo convinti che il trasferimento possa diventare anche un’occasione per il quartiere, non sprechiamola ancora una volta.
Speriamo che a questo punto l’Amministrazione Comunale sappia svolgere il ruolo che le compete per favorire l’attuazione dell’accordo.

Scritto da Angelo Amoretti

22 febbraio, 2009 alle 9:30

Scherzi del caldo?

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Clamoroso a Imperia: Bonifazio si autoquerela

E’ la prima impressione che si ha leggendo questo titolo:

Poi, andando avanti nella lettura, si capisce che è la risposta alla querela vera e propria che l’avvocato Sandro Lombardi ha mandato a Bonifazio che appare in un altra pagina:

Non ho capito bene la faccenda: forse è il caldo, forse manca qualche virgolettato, non lo so.

***

Gabriella Badano, consigliere comunale dei Verdi, presenta un question time sulla vicenda “Profumi Thomas”:

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Scritto da Angelo Amoretti

30 luglio, 2008 alle 12:38