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Regionali 2015: ha vinto Giovanni Toti (centrodestra)

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Giovanni Toti è il nuovo governatore della nostra regione, contro ogni pronostico iniziale.
Le cose, come è noto, sono cambiate in corso d’opera e questo è il risultato.
Raffaella Paita voleva un avversario perché non le piaceva vincere facile, ricordate? E’ stata accontentata: gliene hanno dato uno che lì per lì pensava che Novi Ligure fosse in Liguria e alla fine l’ha sconfitta, grazie soprattutto alla Lega Nord: se la prossima volta, a Salvini, invece di tirare uova, qualcuno penserà di tirare qualcos’altro, se ha un po’ di sale in zucca sa a cosa andremo incontro.
Qua i risultati definitivi; qua i voti totali per lista nelle 44 sezioni di Imperia; qua le preferenze e qua i voti di lista per sezione.
Giovanni Toti ha ottenuto 16 seggi e probabilmente governerà senza dover fare patti con altri; Imperia avrà in consiglio regionale due consiglieri: Marco Scajola (FI) in maggioranza e Giovanni Barbagallo (PD) all’opposizione.
Penso che ci siano poche parole da fare sull’astensione: la metà degli aventi diritto al voto è rimasta a casa ed è gentilmente pregata di non lamentarsi. Anzi, vi regalo un consiglio: se nei prossimi cinque anni parlando con qualcuno vi capiterà di discutere, chiedetegli se ha votato e per chi e regolatevi in conseguenza alle sue due risposte (se la prima è negativa potete mandarlo tranquillamente a quel paese).
Ce ne sarebbero di più sulla Paita: per lei si sono scomodati non so quanti ministri e, col senno di poi, verrebbe da dire che se fossero rimasti a Roma forse sarebbe stato meglio.
E’ anche inutile aspettarsi un’autocritica da parte del PD perché si è persa dai tempi di Berlinguer. Ma del resto bisogna tener presente che ormai il partito è pieno di “ex” che con Berlinguer hanno poco da spartire.
Forza Italia sta sparendo: a naso si direbbe che una parte abbia votato per Paita, l’altra per la Lega.
Il M5S ha fatto la sua parte ed entra in consiglio con sei consiglieri; Pastorino poteva fare meglio, ma vedremo se qualcosa di più sarà Possibile.

Scritto da Angelo Amoretti

1 giugno, 2015 alle 16:35

Regionali 2015: già avvistati gli incrociatori nel mar Ligure

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Claudio Scajola è in panchina: ce lo aveva messo Giovanni Toti quando di lui aveva detto: “E’ stato un buon coordinatore, ma anche i numeri 10 devono andare in pensione“.
In ogni caso, si legge sul Secolo XIX del primo Maggio, anche dalla panchina tenterà di fare eleggere suo nipote Marco, sebbene il “marchio Scajola” non basti più.
Forza Italia in Liguria è al 10% e probabilmente riuscirà a fare eleggere solo tre consiglieri: due a Genova e uno a Savona, per cui lo zio ce la metterà tutta e si prevede un incrocio di voti da far girare la testa: tipo che gli affezionati potrebbero votare un candidato consigliere di un colore (Marco) e un presidente dell’altro (vai a sapere chi).
E’ sembrato abbastanza palese nell’uscita imperiese di Toti: ai bagni Oneglio della Marina c’erano quattro gatti a scodinzolargli intorno e lo spettacolo non era molto incoraggiante.
Toti, nel caso perdesse le elezioni, avrebbe una sola attenuante: impossibile lottare contro la corazzata Paitiomkin. E gli andrà di lusso, sennò in panchina andrebbe mandato lui, su quella del parco.
Ma il capace consigliere di Berlusconi farà come Kaiser Souse: sparirà e non sentiremo più parlare di lui. La poltrona comoda, del resto, ce l’ha a Strasburgo.

Scritto da Angelo Amoretti

3 maggio, 2015 alle 19:43

L’On. Giovanni Toti [Forza Italia] a Imperia

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Toti, con una “t” e senza la stampella, domani sarà a Imperia: il comitato di accoglienza è fitto di “ing.” e di “dott.” eppure un profano come me, se fosse di Forza Italia, sarebbe portato a pensare che l’accoglienza dovrebbe essere a base di cachi.
Perché Toti, lo ricordo a chi l’ha scordato, è colui che, “uscito da sotto un cavolo*”, disse in tivù che l’eventuale candidatura di Claudio Scajola alle europee, “sarebbe stato un danno*”. E per il nostro concittadino fu “una coltellata in una ferita*”. Poi sappiamo come è andata.

Ma la politica è cambiata: adesso arriva quello uscito da sotto il cavolo e si stringono tutti attorno a lui. Quell’altro se ne sta sotto l’asparago, magari pensando a Lady Matacena, con i cuoricini che gli fluttuano dagli occhi.
Ma c’è la possibilità che questa accoglienza possa servire a riaprire la porta al coltivatore indiretto: con questi chiari di luna, se supererà la prova Matacena (il marito della Lady, per capirci), gli si apriranno praterie sconfinate perché potrà dire che sì, c’è del peggio oltre a lui.
Lo vedete che non ne verremo più fuori?
*

Scritto da Angelo Amoretti

4 dicembre, 2014 alle 12:09