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Difetti di comunicazione

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In un articolo apparso ieri su La Stampa – “Meno sporcizia in quei giardini” – a firma Andrea Pomati, c’è una breve intervista all’Assessore Angela Ardizzone, che si occupa di arredo urbano.
In risposta alle lamentele di alcuni cittadini che frequentano con figli o nipotini i giochi dei Giardini di Piazza della Vittoria e piazza Martiri delle Foibe, la gentile signora risponde:

“Ai primi di settembre abbiamo avviato un nuovo contratto di appalto con la ditta “Longo Giustiniana” di Taggia proprio per la tenuta di una parte del verde pubblico della città. Di un’altra parte si occupa invece la Cooperativa Il Cammino. E’ evidente che le zone affidate alla nuova impresa dovranno essere oggetto di interventi quanto prima. Bisogna però darle il tempo di verificare le diverse situazioni e quindi intervenire.
Credo che entro il prossimo mese si inizieranno già a vedere positivi cambiamenti. Per quanto riguarda il pavimento anti-urto dei giochi dei giardini Martiri delle Foibe l’intervento è già nei nostri programmi. Stiamo infatti provvedendo a una verifica di tutte queste particolari pavimentazioni. I primi lavori saranno eseguiti nei giardini di largo Ghiglia, dove i giochi risultano essere i più disastrati. In seguito passeremo ad analizzare la situazione di tutti gli altri impianti”

Ora si può pensare che l’intervista sia stata fatta al telefono e non necessariamente registrata. Il giornalista ha preso due appunti e poi ha fatto il pezzo. Solo che le parole dell’Assessore sono virgolettate quindi se ne deduce che siano sue di Lei, Angela Ardizzone.
Ebbene: non vi sembra che in quelle righe sia stato detto poco e niente? Ai più maliziosi potrebbe anche sembrare una sorta di scaricabarile bella e buona, ma non vi sembra che manchi un avverbio di tempo fondamentale: “quando“?
Credo che entro il prossimo mese si inizieranno già a vedere positivi cambiamenti.” Credo?! Dopo tutto queste sue spiegazioni, qualcuno è riuscito a capire “quando” i giardini verranno puliti e i giochi sistemati meglio?
C’è anche il problema delle fontane che funzionano a singhiozzo.

“Purtroppo dobbiamo spesso far fronte a rotture causate da inciviltà e atti di vandalismo. In ogni caso anche qui il nostro monitoraggio è costante.”

e l’Assessore lancia un appello alla cittadinanza affinché il verde pubblico sia rispettato perché è di tutti.
Benissimo: monitoriamolo, rispettiamolo, mettiamo delle telecamere, ma diamine, aggiustiamo qualcosa, e in fretta!

Scritto da Angelo Amoretti

17 settembre, 2007 alle 0:20

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Ospedale Unico [III]

9 commenti al post

Pubblico con piacere la seguente mail inviatami dal Comitato Saint Charles.

Il Comitato forte delle 21 mila firme raccolte nell’ultimo trimestre 2006 consegnate al prefetto, forte delle delibere di tutti i Comuni della zona dove si chiede la salvaguardia dell’Ospedale di Bordighera, forte della richiesta della conferenza dei Sindaci della zona INTEMELIA, tese a mantenere, e garantire la salute dei propri cittadini, potenziando il territorio e l’Ospedale con nuove strutture e servizi interni ed esterni, e non di trasformarlo in un palazzo della salute, rafforza il suo concetto detto ininterrottamente oramai da mesi; Il Comitato, è d’accordo sulla costruzione di un nuovo Ospedale nell’ambito sanremese con tutte le specialità salvavita, ma non dovrà essere l’unica Struttura ospedaliera Provinciale, chiediamo per tanto che non dovranno essere dismesse gli ospedali di Bordighera, e di Imperia, le case della salute, dovranno essere delle strutture nuove, non a sostituzione degli attuali Ospedali delle estremità, ed i punti di primo intervento non dovranno sostituire i pronti soccorsi esistenti nella provincia; secondo noi non dobbiamo preoccuparci delle spese in quanto la regione ha dei debiti morali ed economici con la nostra comunità Intemelia e Provinciale da sanare al più presto con dei finanziamenti in più ed adeguati alla bisogna, le razionalizzazioni ed i tagli l’Assessore ed il Presidente della Regione sanno dove devono essere fatti !!!

Alcune OO.SS. sostengono di essere d’accordo sulla costruzione di un nuovo ospedale con dei distinguo e dei suggerimenti; l’impegno di potenziare veramente il territorio con la costruzione di case o palazzi della salute dove concentrare tutti i servizi territoriali, gli ospedali esistenti non devono essere dismesse ma potenziati ed utilizzati di concerto con il nuovo;

Il Partito della Rifondazione Comunista è d’accordo di costruire un nuovo ospedale nell’ambito sanremese con tutte le alte specialità che adesso non sono presenti in provincia, non sono d’accordo sulla chiusura degli ospedali d’Imperia e di Bordighera;

I comunisti Italiani sono d’accordo sulla costruzione di un nuovo ospedale che non dovrà essere l’unico, concorda con quanto detto e proposto dal Comitato e da Rifondazione;

Il partito Socialista è d’accordo sulla costruzione di un nuovo ospedale, ma non dovranno essere smantellati i due presidi alle estremità, di Bordighera e d’Imperia che dovranno funzionare di concerto con il nuovo, potenziando il territorio, e l’assistenza veterinaria;

la Margherita con un suo documento provinciale ha chiesto dei chiarimenti specifici, e non è d’accordo a chiudere gli ospedali di Bordighera e d’Imperia, sono d’accordo sulla costruzione di un nuovo ospedale nell’ambito sanremese;

            MA SOPRATUTTO I CITTADINI IMPERIESI NON SONO D’ACCORDO SU QUESTA SCELLERATA SCELTA POLITICA “IMPOSTA DALL’ALTO”.

            Solo i vertici dei DS e di Forza Italia pare siano d’accordo con il progetto presentato dall’ASL, a questo punto visto gli intereventi quotidiani di tutte le forze sociali e politiche, crediamo che il progetto sia stato ampliamente valutato. Sostenuto da pochi, e pare, proprio una forzatura sul territorio Provinciale.
            Pertanto chiediamo una ricognizione atta a sentire le volontà dei cittadini sul progetto, a i Sindaci di pronunciarsi tramite i consigli comunali, ed eventualmente un dibattito pubblico dove tutti avranno la possibilità ed il tempo di dire la propria idea, e non come è successo alla presentazione dove alcuni hanno avuto solo il tempo di salutare.
            Il Comitato Saint Charles

            Scritto da Angelo Amoretti

            15 settembre, 2007 alle 15:34

            Come aggirare i divieti di balneazione

            22 commenti al post

            Giovedì  mattina, a causa di alcuni lavori di scavo che hanno danneggiato un tubo della fognatura all’altezza dell’ampio parcheggio,  con una tempestiva ordinanza del Sindaco Sappa, sono stati vietati i bagni al Prino.
            Oggi, domenica 26, alle 11 si era ancora in attesa dell’ufficialità dei risultati dell’Arpal che probabilmente daranno il via libera ai bagnanti di rituffarsi in mare (sebbene molti lo abbiano fatto anche i giorni scorsi, nonostante il divieto).
            Senonché alle 11 il cartello sugli scogli  vicino al parcheggio e quello sul moletto più a levante, non c’erano più: sono stati rimossi da ignoti, stando a quel che mi ha detto un bagnino del Tapas.
            Un cartello è ancora visibile, all’entrata de La Scala Azzurra.
            Non c’è ombra di vigili nei dintorni, l’ordinanza non è ancora stata revocata, ma molti bagnanti non sono neppure al corrente che in quel tratto, in teoria, sarebbe ancora vietato fare il bagno, anche se a onor del vero bisogna dire che l’acqua, apparentemente, sembra pulitissima.
            E’ stata un’estate di pupù in tutti i sensi per il nostro mare.
            Venerdì 13 luglio era scattata l’ordinanza di divieto a levante di Borgo Peri (ricordate la faccenda della pupù pubblica/privata?) che non era durata un paio di giorni, come erroneamente scritto oggi da un quotidiano locale, ma ben sei, visto che la revoca era arrivata il 19 luglio. Tra l’altro non era neppure “qualche mese fa” perché il fatto era avvenuto a luglio.
            Ora questa nuova rottura.
            Insomma, speriamo che l’anno prossimo le cose vadano meglio, il tempo per rivedere la rete fognaria c’è. Sennò, tra una cosa e l’altra, oltre ai negozi, se andiamo avanti così, chiuderanno anche gli stabilimenti balneari e per una città di mare sarebbe veramente un paradosso.

            Scritto da Angelo Amoretti

            26 agosto, 2007 alle 11:49

            Pubblicato in Ambiente

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            “Basta falsità sul Porto di Oneglia”

            36 commenti al post

            Il Consigliere Regionale Franco Bonello, Presidente del Gruppo “Unione a Sinistra-Sinistra Europea”, interviene sulla questione del porto commerciale di Oneglia:

            «Ha ragione il Sindaco Sappa quando dice che nel porto di Oneglia è “intollerabile che il rapporto tra aree date in concessione e occupazione relativa sia così basso e che il cuore pulsante del porto sia un deserto riservato a pochi”. Allora il Sindaco di Imperia agisca di conseguenza e non continui a far finta di niente. Ritiri le concessioni demaniali a quelle società come la Docsa e la Deposito Franco che non utilizzano le concessioni per sviluppare un’attività commerciale e quindi non producono ricchezza e occupazione per la città di Imperia.
            Il Sindaco sa benissimo che le suddette società, con le relative concessioni, sono state acquisite dalla Porto di Oneglia spa che appartiene
            alla famiglia Parodi, alla Guatelli Immobiliare, alla Desiderio srl, per un 41% alla Acquamare di Caltagirone, per il 49% alla M2 srl e per il restante
            10% alla Porto di Imperia spa, società, quest’ultima, della quale il Comune di Imperia detiene il 33% del capitale azionario. È a conoscenza quindi che
            i titolari delle concessioni commerciali sul porto di Oneglia sono gli stessi soggetti impegnati nella realizzazione del nuovo porto turistico e che non hanno nessuna intenzione di utilizzare le concessioni commerciali, ma intendono piuttosto sviluppare l’attività turistica anche nel bacino commerciale di Oneglia. Tutto ciò è in linea con quanto dichiarato in più occasioni dall’On. Claudio Scajola.
            Il Sindaco chieda alla Docsa e alla Deposito Franco la presentazione di piani di impresa e, in assenza di tali piani che indichino obiettivi di sviluppo, applichi la legge e ritiri le concessioni. Inoltre impegni l’Amministrazione comunale a trasferire le attività commerciali (attualmente localizzate nel bacino di Porto Maurizio) a Oneglia, cosa peraltro prevista dalle autorizzazioni per la realizzazione del nuovo porto turistico.
            Sono d’accordo con il Consigliere regionale Tirreno Bianchi che ha dichiarato che il porto di Imperia è un bene pubblico di cui è direttamente
            titolare la Regione Liguria, che con legge regionale 26 aprile 1995 ne ha affidato la gestione al Comune di Imperia.
            Quindi di fronte a una privatizzazione sostanziale del porto di Imperia attraverso intrecci societari a danno dell’interesse della collettività è
            opportuno arrivare a un commissariamento del porto di Imperia. Di tale richiesta intendo farmi carico.»

            Scritto da Angelo Amoretti

            27 luglio, 2007 alle 15:46

            Agosto: libro mio ti conosco

            3 commenti al post

            Sabato 4 agosto, presso il Centro Informagiovani di Piazza U. Calvi, 2, alle ore 21.30, l’Associazione OlivoNero organizza uno spettacolo di reading con lo scrittore Marino Magliani sul suo ultimo romanzo “Il collezionista di tempo” di cui avevo già scritto qui, qui e qui.
            La voce narrante sarà accompagnata da musiche eseguite da Claudio Di Benedetto.
            Qui la locandina.

            ******

            Mercoledì 8 agosto, presso il Circolo Arci Guernica di via Mazzini 15, dopo la cena tipica, Geraldina Colotti presenta il libro “La Rossa Primavera“, una raccolta di racconti sull’antifascismo scritti da: Fulvia Alberti, Nanni Balestrini, Francesco Barilli, Sergio Bianchi, Geraldina Colotti, Erri De Luca, Ivan Della Mea, Daniela Frascati, Ermanno Gallo, Elena Gianini Belotti, Francesco Guccini, Loriano Macchiavelli, Alessandro Pera, Lidia Ravera, Ivo Scanner, Marco Sommariva, Paola Staccioli, Roberto Tumminelli e con la postfazione di Haidi Giuliani.
            Gli autori devolvono, tramite il Comitato Piazza Carlo Giuliani onlus, l’intero importo dei diritti loro spettanti per questo libro a progetti di solidarietà internazionale. Con i precedenti libri sono stati realizzati progetti in favore dei Guaraní-Kaiowá del Mato Grosso del sud, dei bambini Saharawi nei campi profughi dell’Algeria del sud, e la ristrutturazione di una scuola in Etiopia.

            Scritto da Angelo Amoretti

            25 luglio, 2007 alle 16:58

            Pubblicato in Eventi, Libri

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            Non c’è rosa senza spine, né spine con Lanteri

            29 commenti al post

            Sarà un caso: finché aveva la macelleria al Five Points (Piazza San Giovanni, per dire), l’assessore alla viabilità Sergio “The Butcher” Lanteri, di parcheggi a spina di pesce non voleva proprio sentir parlare.
            Ora che ha deciso di chiudere i battenti della macelleria più famosa di Oneglia, si è sbizzarrito subito.
            Lo ha fatto per accontentare i residenti e i frequentatori della Marina, creando una serie di parcheggi a spina di pesce proprio sul lungomare Vespucci, lato mare.
            L’intenzione era buona, ma si stanno già lamentando in molti per la pericolosità di quei parcheggi.
            Al momento di uscire, infatti, la manovra si rivela assai pericolosa perché esiste il serio rischio di essere centrati dalle macchine che arrivano dal suggestivo borgo.
            Primo perché essendoci un piccolo dosso all’altezza del passaggio a livello, la visibilità è quasi nulla, e secondo perché chi arriva lo fa in maniera un po’ troppo veloce.
            Si potrebbero mettere dei cartelli all’altezza dell’ex Sairo, per fare un esempio, che indichino bene la prossimità di una strettoia (eh già, la carreggiata per forza di cose si è ristretta) con limiti di velocità severi.
            Ma il problema sarebbe risolto in parte. Infatti chi cerca posteggio ovviamente rallenta, guarda, risponde al cellulare e cose così, per cui si forma un tappo con relativa coda fino al bivio per la piscina.
            Urge rimediare. La via di scorrimento più veloce della città è diventato un altro punto di ingorgo.
            Torniamo alle fettine e lasciamo perdere le spine di pesce.
            Per una cosa un po’ così, ce n’è una che invece ha già avuto l’ammirazione di tutti: la fontana De Andreis (sì, la chiamerò così. Cribbio, a Roma c’è la fontana di Trevi, qua perché dovremmo avere una fontana anonima?) nei giardini Dante Novaro al Prino.
            Aggiungo, anche se un po’ in ritardo, pure la mia: lo spiazzo, ora, è davvero suggestivo.
            Applausi sinceri (però mettiamo un po’ a posto la spiaggetta accanto).

            Scritto da Angelo Amoretti

            9 luglio, 2007 alle 11:31

            Pubblicato in Ambiente

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            Pagine iniziali

            9 commenti al post

            Lo vogliamo fare un appuntino al Secolo XIX online?
            Massì, facciamolo ché magari serve a migliorare.
            Dunque, oggi sulla home page compare questo:

            e faccio due salti sulla sedia.
            1) La crisi del Comune? Mai stato così bene (il Comune, intendo);
            2) Benigni a Imperia? Vabbè che qua organizziamo eventi da urlo, ma Benigni non mi risultava essere in calendario.
            “Sanremo” appare un po’ più in basso, ma voi capite che in tutto il resto d’Italia chi, spesso su internet legge solo i titoli, avrà memorizzato: Imperia -> Comune -> Crisi -> Benigni.
            Beh, Imperia non c’entra nulla con Benigni, le crisi e Sanremo.
            Qui va tutto bene.
            A proposito di home page: il sito del Comune (il nostro) nella pagina iniziale riporta:

            ” Fine anno: tempo di bilancio e di propositi per l’anno nuovo.
            Il Comune, che è il terminale più sensibile e vicino ai cittadini, non può non avvertire il senso di disagio che si evidenzia nel disorientamento e nelle preoccupazioni per il futuro [...]“

            I casi sono due: o è troppo avanti o è troppo indietro.
            Una cosa è certa: non è al passo con i tempi.
            Consiglio al Sindaco: scriva qualche riga in fretta da mettere in home page. Magari in estate via Google arrivano più visitatori sul sito e anche quello serve a fare bella figura.

            Scritto da Angelo Amoretti

            27 giugno, 2007 alle 10:51

            Pubblicato in Attualità

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            Fronte del porto

            22 commenti al post

            L’ultimo numero de L’Espresso a pagina 70 si occupa di Imperia e del ponente con un articolo di Peter Gomez intitolato: “Il Fronte del porto. La Liguria si riempie di torri e moli per yacht. Ma dietro la corsa al cemento ci sono i politici. Vecchi e nuovi”
            Gomez racconta di Alassio, Pietra Ligure, La Spezia e altre cittadine dove sono in corso grandi opere e qui, a beneficio di chi ancora non l’ha letto, riporto ciò che scrive riguardo la nostra città.

            “La leggenda narra che i due Claudio si siano spartiti la regione: il ponente e le banche al sanguigno Scajola, l’ex Ministro forzista dell’Interno costretto nel 2002 a dire addio alla poltrona dopo aver definito Marco Biagi, il giusvalorista ucciso dalle Br, “un rompicoglioni”. Tutto il resto a Burlando, l’ex ministro diessino dei Trasporti, dal 2005 governatore di una Liguria sempre più ultima trincea rossa, in un nord votato anima e corpo al centrodestra. Loro smentiscono. Ma ormai lo fanno all’unisono e a ripetizione.
            Venerdì primo giugno, durante un convegno organizzato a Imperia da Beatrice Cozzi Parodi, la bellissima vedova del deputato Udc Gianni Cozzi, unica presidente donna di una Camera di Commercio, e soprattutto grande costruttrice di porti, i due Claudio hanno rintuzzato nuovamente i velenosi sospetti d’inciucio, dicendo: «Tra noi non c’è nessun rapporto nascosto né privilegiato, c’è solo un rapporto di buon senso.»
            Che per i liguri si traduce in un fiorire d’iniziative edilizie dal sapore bipartisan, in un’immensa colata di cemento che sta portando intellettuali, comitati cittadini, associazioni ambientaliste a denunciare una nuova “rapallizzazione” della regione, sul modello di quanto era accaduto nei primi anni Cinquanta. Lo ha fatto, per esempio, dalle colonne di Micromega, il savonese Fabio Fazio che ha detto: «E’ proprio come dopo la guerra. Come durante il boom quando la mentalità era quella di costruire ad ogni costo, a prescindere dalle ragioni sociali e urbanistiche.»
            Lo fa col suo blog Beppe Grillo. Lo scrive l’ex sindaco di Torino Diego Novelli («In Liguria è in corso un vero saccheggio, ma in Regione il mio amico Claudio Burlando – già ottimo sindaco di Genova – non vede, non sente, non parla.») [...]
            Attraverso dei prestanome il banchiere (si parla di Gianpiero Fiorani. ndr) controllava parte delle quote di una serie di società immobiliari a Imperia, Alassio e Celle Ligure. E quando poteva faceva una capatina in Regione.
            Così, nel settembre del 2003, eccolo in elicottero assieme a Scajola e al suo futuro coindagato per la scalata Antonveneta, Ignazio Bellavista Caltagirone, mentre sorvola Imperia per osservare il porto e l’area ex Italcementi. Due affari potenzialmente d’oro, tanto che gli architetti incaricati di seguire il recupero della Italcementi ora denunciano di aver ricevuto pressioni di ogni tipo affinché modificassero le volumetrie: quelle soft erano firmate da ex esponenti del Pci, quelle più rudi arrivavano via telefono dalla Sicilia.[...]
            Impossibile non notare come, nella rossa La Spezia, la Marinella Spa, che promette d’investire 300 milioni di euro in 900 posti barca, 700 residenze, 200 negozi e 25 stabilimenti balneari, sia controllata dal Monte dei Paschi di Siena, mentre a Imperia gestisce tutto la Porto di Imperia. Ovvero una Spa a maggioranza pubblica, nella quale sono entrati con il 33 per cento i costruttori romani Bellavista Caltagirone (Acqua Marcia). La Porto di Imperia ha affidato i lavori (95 milioni di euro) ai soci della capitale. La posa della prima pietra è avvenuta alla presenza di Scajola, Burlando, Ignazio Caltagirone e Beatrice Parodi, che è pure lei azionista della Porto Imperia, ma si consola costruendo (con i Caltagirone) il porto laziale di Civitavecchia e, da sola, quelli liguri di Bordighera e Ventimiglia. Il risultato è che in alcuni tratti della Riviera finirà per esserci un approdo sicuro (e relative case) ogni 3 miglia.” [...]

            fonte: L’Espresso n.24 – 21 giugno 2007 -

            Scritto da Angelo Amoretti

            18 giugno, 2007 alle 22:51

            Pubblicato in Ambiente

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            Ospedale Unico [II]

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            Renata Canini, nell’intervista su La Riviera di oggi, difende la scelta dell’ospedale unico, com’è giusto che sia, dal momento che ne è la promotrice del progetto.
            Ma ci sono alcune cose che non mi convincono.
            La Canini dice:

            “L’ospedale unico che per forza di cose dovrà essere equidistante dai grossi centri è necessario per due ragioni: i costi attuali che ci portano a spendere una marea di soldi per riammodernare strutture troppo vecchie (l’ospedale di Imperia ha 40 anni, il Saint Charles di Bordighera 200), ed in secondo luogo l’ottimizzazione delle risorse umane. Noi per esempio manchiamo di risorse professionali in grado di rendere efficienti le tre attuali “chirurgie” che necessitano costantemente di anestesisti che non ci sono. Stesso discorso di ortopedia. Pensi se potessimo avere 12 ortopedici (quelli attualmente in forza all’Asl, ma suddivisi nelle diverse strutture) in un’unica sede, che servizio potremmo offire ai nostri pazienti!”

            Ora, per fare solo due esempi: a Genova il Gaslini è nato nel 1931 e il Galliera nel 1888.
            Inoltre se 12 ortopedici vanno all’ospedale unico, tutti coloro che avranno bisogno di interventi ortopedici andranno là, quindi non cambierebbe nulla perché ci sarebbero più specialisti concentrati in un solo posto, ma di conseguenza più pazienti.
            Non molto tempo fa la Canini aveva espresso un’altra motivazione:

            “I dati preoccupanti emersi dall’indagine sulla tenuta antisismica degli ospedali di Imperia e soprattutto Sanremo ci hanno indotto a chiederci se ha ancora senso fare investimenti pesanti su queste strutture.”

            Il caso vuole che sempre su La Riviera di oggi, ma a pagina 6, appaia un articolo così titolato:

            “L’ing. Rolando annuncia modifiche alla normativa per declassare l’imperiese. In provincia cala il rischio terremoti”

            Scritto da Angelo Amoretti

            15 giugno, 2007 alle 15:51

            Week end ricco, mi ci ficco

            12 commenti al post

            Il prossimo week end, dal punto di vista culturale, sarà davvero ricco per Imperia.
            Infatti, oltre alla VI edizione della Fiera del Libro, venerdì 1 giugno alle ore 21.00, nello Spazio Italo Calvino, al DAMS di Imperia in Via Nizza 8, l’Associazione Culturale ApertaMente Imperia, in collaborazione con CE.S.P.IM, CGIL Imperia, La Talpa e l’Orologio, Liberamente, organizza un incontro con Andrea Bajani che presenterà il suo libro: “Mi spezzo ma non m’impiego- Guida di viaggio per lavoratori flessibili“.
            L’incontro fa parte del Progetto realizzato in collaborazione col CE.S.P.IM. “Professione cittadino-Cittadini si diventa” ed è dedicato all’Articolo 1 della Costituzione che recita: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul Lavoro”.
            Ho conosciuto Andrea Bajani l’estate passata a San Biagio della Cima, il paese di Francesco Biamonti. C’ero andato con Marino Magliani e Achille Maccapani per una bella rappresentazione di “Deandreide“, il libro scritto a più mani da svariati autori con racconti dedicati alle canzoni di Fabrizio De Andrè.
            Con Bajani, quella magica sera, c’erano Davide Longo e Giorgio Vasta, il curatore del libro.
            Sarà un piacere rivedere Bajani e invito tutti a partecipare perché oltre a essere un bravo scrittore, è una persona simpaticissima.

            Scritto da Angelo Amoretti

            29 maggio, 2007 alle 12:32

            Pubblicato in Eventi, Libri

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