Archivio per tag ‘Imperia degrado’

I residenti: via delle Valli è abbandonata

19 commenti al post

Del cartello ironico che vedete qua sotto aveva già scritto Diego David sul Secolo XIX , lo scorso 8 settembre.
In sostanza gli abitanti denunciavano il quasi totale abbandono di Via delle Valli.

Nel frattempo pare che in Comune, passandosi la palla tra un funzionario e l’altro, non siano ancora arrivati a porre rimedio ai disagi, tant’è vero che quando di recente ha di nuovo piovuto forte, le cose sono peggiorate e una cara amica mi scrive, tra l’altro, che i cubetti di porfido della pavimentazione sono stati coperti con sabbia compattata che è stata portata via dalla pioggia con il rischio che scivolino giù  fino in Viale Matteotti, arrecando danni anche alle auto e alle moto.
Forse sarebbe il caso di accelerare la burocrazia e porre qualche serio rimedio.
In un prossimo post parlerò dello stato del torrente Prino, dalle parti del Ponte Romanico.

Scritto da Angelo Amoretti

4 novembre, 2013 alle 8:15

Pubblicato in Attualità

Tag:

I commercianti indignati con l’Assessore Broccoletti

6 commenti al post

La scintilla che ha fatto scoppiare il caso è stata l’intervista rilasciata martedì scorso dall’Assessore al Secolo XIX in cui chiedeva: “Cari commercianti pulite le vetrinette sotto i portici“. Il tutto, ovviamente, per rendere più accogliente la nostra città.
Apriti o cielo! I commercianti sono scesi sul piede di guerra ribattendo che con il degrado che c’è in città, ci mancherebbe che fossero le vetrinette la causa per cui i portici non sono accoglienti.
Il presidente di Ascom Confcommercio, Marco Gorlero, con un comunicato risponde così dalle colonne de Il Secolo XIX: “La città versa in uno stato di conservazione ai limiti dell’accettabile e la politica si sta allontanando sempre di più dalle esigenze dei contribuenti. Nessuno si assume le responsabilità di scelte poco lungimiranti e spesso capita di interloquire con amministratori che sembrano giocare a fare ipolitici sulla pelle della gente che tutti i giorni lavora.
A proposito dell’Assessore che si occupa anche di verde, desidero aggiungere una cosa.
Ricordate che in occasione della Giornata dell’Albero aveva detto che sarebbero stati piantati venti tigli nel Parco Urbano?
Ebbene, su La Stampa di martedì scorso leggo che sono state piantate “diverse piante che hanno sostituito altre che non avevano attecchito” e che alla festa erano presenti anche agronomi e agenti del Corpo Forestale.
Forse glielo avranno detto loro, magari con una consulenza gratis al volo, che i tigli non sono del tutto indicati, in riva al mare?

Scritto da Angelo Amoretti

24 novembre, 2011 alle 12:38

I casi della vita

41 commenti al post

Quelli che quando ti capitano è come se avessi azzeccato un 5+1 al Superenalotto da record, o una eclisse che si verifica ogni morte di papa.
Uno è capitato all’amico Giovanni Bonifazio e lo racconto perché ha dell’incredibile.
Su La Stampa di ieri, 14 aprile, è apparso il seguente articolo:

Ha mandato una serie di esposti al sindaco Strescino, chiedendo lo sgombero di un’area lungo il greto dell’Impero dove vanno a parcheggiarci senza permesso i Tir e dove qualcuno si libera di rifiuti ingombranti come si fosse in discarica. E chiedendo che a Barcheto, rione tra i più trascurati, tornino ordine e pulizia nelle strade. Risultato: il sindaco ha girato le segnalazioni ai vigili, i quali hanno risposto che non era compito loro. Tutto spedito alla Provincia. L’ultimo passaggio: il consulente tecnico dell’Amministrazione provinciale Enrico Lauretti ha spiegato che quella è materia comunale. Il solito rimpallo di responsabilità e competenze.
A tutt’oggi Giampiero Bonifazio, «anima» del Comitato per Barcheto, attende ancora che l’ordinanza di chiusura e di sgombero di quell’autoparco-discarica a cielo aperto sia fatta rispettare. Per questo ha iniziato una raccolta di firme, l’ennesima, nella speranza che qualcosa di muova prima o poi. La situazione, a Barcheto, è drammatica. Spiega Bonifazio: «Quando piove la strada è ricoperta da una spessa guaina di acqua e fango mentre quando è asciutto una scia di polvere si solleva al passaggio degli automezzi, con gravi rischi per la salute pubblica. Durante il giorno e/o la notte, vengono parcheggiati dai clienti delle varie autofficine, autocarri o rimorchi lungo la carreggiata. Ciò impedisce il transito dei pedoni negli spazi previsti, costringendoli a camminare al centro dello stradone: rischiano di essere travolti da veicoli che sfrecciano a forte velocità». Aggiunge Bonifazio: «Da tempo continuiamo a chiedere ai vigili e all’assessore Antonio Gagliano contromisure perchè si scoraggino simili comportamenti contrari al codice della strada, ma ad oggi non siamo stati ascoltati neppure per un piccolo intervento: rimettere in piedi un cartello di divieto danneggiato da un camionista per parcheggiare. Siamo sfiduciati dall’andamento delle cose, che giorno dopo giorno peggiorano senza che si faccia nulla, o si prendano in considerazione iniziative per riportare alla legalità e mettere in sicurezza il quartiere».

Per via di uno di quei casi di cui parlavo sopra, pare che ieri si sia presentato un vigile urbano da Bonifazio e che lo abbia sanzionato perché la sua siepe è stata ritenuta pericolosa:

Qui, qui, qui, ci sono alcune foto del degrado in cui versa la regione Barcheto e, dulcis in fundo, questo è il comando della Polizia Municipale.
Consiglierei a Bonifazio, nel caso avesse ancora la motosega in funzione, di andare a dare una “rebrundata” anche là.

Scritto da Angelo Amoretti

15 aprile, 2010 alle 0:12

Pubblicato in Ambiente

Tag: ,

Critiche costruttive, ma anche no

8 commenti al post

Su La Stampa in edicola oggi trovo due articoli che mi spingono a una riflessione.
Il primo riguarda le insegne selvagge, i dehor disordinati e tende di locali che nascondono i cartelli stradali. E’ Giuseppe Franciosi, portavoce di un gruppo di residenti di via N. Siccardi, a denunciare il degrado. Franciosi torna anche a far notare come la nuova bretella di Caramagna non abbia risolto i problemi di via Airenti, anzi, pare che addirittura sia aumentato il traffico di mezzi pesanti.
Antonio Gagliano, assessore della Lega Nord alla Viabilità, purtroppo risponde in maniera stizzita:

Non abbiamo la bacchetta magica. In ogni caso è inutile lamentarsi sempre, senza proporre nulla. Apprezzo le critiche, quando sono costruttive. Stiamo lavorando tutti i giorni per cercare di risolvere i problemi della città, ma ci vuole tempo. Mi piacerebbe che il signor Franciosi, come fanno alcuni suoi colleghi di opposizione, trovasse il tempo per avanzare delle proposte concrete. La demagogia non serve.

Parlo a nome mio perché Franciosi non ha certo bisogno di essere “difeso” da me e faccio notare all’Assessore, che peraltro è un amico, che non sempre le critiche devono per forza essere costruttive.
Una critica in sé può essere costruttiva anche se necessariamente non è seguita da una proposta concreta.
In fondo, se l’Assessore non ha la bacchetta magica, figuriamoci se ce l’hanno i cittadini. Solo che se uno è Assessore – ed è pagato per farlo – è perché prima di tutto una parte di elettori lo ha votato e poi, per le sue competenze e conoscenze, gli è stato conferito l’incarico. Quindi deve cercare di risolvere i problemi che riguardano il suo Assessorato, con o senza suggerimenti dai cittadini.
Non voglio andare troppo lontano e mi allaccio al discorso che facevo i giorni scorsi riguardo i cartelli stradali che non esistono più a Clavi. E’ una critica costruttiva, una segnalazione o demagogia?
Se avessi la bacchetta magica li metterei io. Visto che non ce l’ho, ho scritto quel che ho scritto, nella speranza che presto vengano presi provvedimenti da parte dell’Assessore.
E’ compito suo trovare un modo per ovviare all’inconveniente.
Sullo stesso quotidiano c’è anche un’intervista a Davide Ghiglione, neo Presidente della Eco Imperia a proposito delle discariche abusive che stanno nascendo come funghi in città e nelle frazioni.
Correttamente, alle critiche, Ghiglione ha risposto così:

Non basta ripulire questi angoli: bisogna evitare che le discariche si riformino. Per questo piazzeremo personale a tenere d’occhio “punti caldi” e faremo anche ricorso alla videocamera di cui disponiamo, per compiere verifiche a campione, spostandola di volta in volta. Speriamo che questo agisca da deterrente. A chi deve smaltire rifiuti ingombranti, fra l’altro, ricordo che per questo esistono le aree deputate: via Artallo a Porto Maurizio e l’ex Mattatoio in via Argine Destro a Oneglia.

E visto che ci sono, dal momento che tempo fa avevo segnalato la nascita di una discarica proprio al centro della frazione in cui abito io, mi permetto di consigliare al Presidente della Eco Imperia, di far apporre dei cartelli ben visibili vicino ai cassonetti dei rifiuti [adesso la discarica si è spostata proprio nei pressi dello sferisterio De Amicis] con cui si informano gli incivili che esistono “aree deputate per i rifiuti ingombranti” e che i trasgressori saranno puniti con multe salate.
Anche questo, forse, potrebbe servire da deterrente.

Scritto da Angelo Amoretti

14 ottobre, 2009 alle 12:57

Vagabondi

46 commenti al post

E’ arrivata la prima ordinanza significativa per Imperia: via i vagabondi e gli accattoni dalle strade.
A seconda di molti, Sindaco compreso, queste persone sono – lo leggo su La Stampa in un articolo firmato da Stefano Delfino – “fonte di degrado urbano“, quindi è meglio toglierle di mezzo, multandole, se il caso, con sanzioni che vanno dai 25 ai 500 euro.
Quello che si è letto ieri su La Stampa e su Il Secolo XIX ha il sapore di un comunicato stampa, perché sarà un caso, ma gli articoli sono uguali identici, anche se qualcuno ci ha aggiunto un po’ del proprio. Per esempio su La Stampa, tra l’altro, si legge:

Sempre più mendicanti cercano di impietosire i passanti con l’impiego di minorenni, anziani, disabili (reali o simulati) e sfruttando animali d’affezione: e allora il sindaco Paolo Strescino, con un’ordinanza per la tutela della sicurezza, ha deciso ieri mattina di contrastare queste «forme di degrado urbano», predisponendo alcune misure contro l’accattonaggio molesto.

mentre L.G. alla fine dell’articolo su Il Secolo XIX, scrive:

A Savona dove un’analoga ordinanza è in vigore da qualche mese sono già fioccate diverse multe per accattonaggio molesto nei confronti di alcuni vagabondi che chiedevano denaro per strada.

Ecco: se lo hanno fatto a Savona e nelle altre città della Riviera, allora abbiamo la coscienza a posto.
A nessuno dei due giornalisti è venuto in mente di scrivere che forse quelle persone chiedono l’elemosina perché hanno realmente bisogno di soldi; che forse non lo fanno tanto per rompere le scatole, ma per vitale necessità e che forse se alla fine della giornata non hanno elemosinato a sufficienza, rischiano di prendere una carica di colpi da quelli che per strada li hanno mandati.
Peccato.
E la frase detta dal Sindaco, francamente, mi fa venire i brividi:

Una severa azione repressiva permette invece la corretta emersione del fenomeno e consente di individuare i soggetti bisognosi di inserimento nei programmi di contrasto alla povertà.

Immagine anteprima YouTube

Scritto da Angelo Amoretti

15 luglio, 2009 alle 15:15

Pubblicato in Attualità

Tag:

La raccolta differenziata alle Ferriere

23 commenti al post

Alle Ferriere piace la novità della raccolta differenziata

Gli abitanti alla prese con 5 contenitori diversificati a seconda del materiale e ad una chiave elettronica per aprire i cassonetti

“Ferriere” banco di prova della raccolta differenziata sperimentale. Da una settimana gli abitanti sono alle prese con la raccolta caratterizzata dall’uso di una chiave elettronica che permette di depositare negli appositi cassonetti i rifiuti indifferenziati, ovvero non recuperabili. Si tratta di un progetto pilota, promosso dal Comune e da Eco Imperia, che proseguirà nella zona per i prossimi sei mesi.
Ogni punto di raccolta ha cinque contenitori diversificati a seconda del materiale di destinazione: vetro, organico, indifferenziato, plastica e metalli, carta e cartone.
Agli utenti è stato distribuito un kit comprensivo di tutto il necessario per la raccolta casalinga dei rifiuti (sacchetti, cestino per l’organico, manuale informativo e chiave elettronica) che devono essere ridotti il più possibile in volume. Il materiale ingombrante va depositato presso il centro di raccolta comunale, oppure può essere ritirato a domicilio.
La risposta dei residenti è stata in linea di massima positiva, eccetto alcuni casi: ad esempio c’è chi butta la carta nel cassonetto giusto, ma contenuta in sacchetti di plastica.
Buon senso a parte, il manuale informativo parla chiaro. Nel contenitore per carta e carto ne vanno depositati: cartoni, scatole (anche per alimenti se svuotate e scolate), giornali, fotocopie, contenitori in Tetra Pak, involucri e sacchetti di carta.
Il problema più rilevante è rappresentato dai sacchi di rifiuti indifferenziati lasciati fuori dai cassonetti finché non vengono ritirati dagli operatori ecologici. «I cassonetti dovrebbero essere svuotati una volta al giorno in più – commentano alcuni abitanti della zona – perché diventano presto pieni».
Inoltre, è probabile che alcuni abitanti non abbiano ancora provveduto a ritirare la chiave elettronica, distribuita da Eco Imperia (via Argine Destro 415, telefono 0183 290736). Va comunque sottolineata la nota positiva, ovvero la volontà della maggior parte degli abitanti a impiegare pochi minuti della giornata per un giusto obbiettivo a favore di tutti: «Non ho problemi nel dividere i rifiuti, basta averne voglia», è il commento riassuntivo della maggioranza degli intervistati.
Il Secolo XIX – 23 giugno 2009

E infatti questa era la condizione dei cassonetti davanti al GS, lo scorso venerdì mattina alle 10 circa [grazie per la foto, Anna]

Scritto da Angelo Amoretti

23 giugno, 2009 alle 9:47

Pubblicato in Ambiente

Tag:

Imperia come Napoli?

8 commenti al post

Riporto l’interessante articolo di Giulio Geluardi apparso su La Stampa di ieri, 24 novembre 2008:

Una “discarica” in Piazza Dante. Da settimane, nel cuore pulsante di Oneglia, in quello che dovrebbe essere il “salotto” del borgo, campeggia un enorme contenitore traboccante di oggetti di scarto provenienti da lavori di ristrutturazione di qualche appartamento o locale commerciale. Termosifoni, pezzi di metallo che fanno pensare a scaffalature, residui di plastica e chi più ne ha più ne metta, fanno “bella” mostra di sè in un lato del largo più importante della città, considerato – a torto o a ragione – il centro nevralgico imperiese.
Molte le proteste non soltanto di chi amerebbe vedere più ordine in piazza Dante, rinnovata di recente e con gusto, ma anche degli automobilisti sempre alla disperata ricerca di parcheggi in centro anche se a (salatissimo) pagamento. Il contenitore di metallo giallo con accanto una catasta di oggetti da smaltire, occupa abbondantemente due posti auto che, come si è detto, in una città ormai invasa dagli autoveicoli in disperata ricerca di posteggi, valgono più dell’oro.
E’ evidente che i lavori di ristrutturazione vanno fatti. Però, bene sarebbe almeno coprire con un telo i “rifiuti”, giusto per non dare quell’immagine arida della piazza, già invasa dai pullman e dalle auto stesse. Una situazione questa, che contrasta con un sogno: quello di vedere un giorno piazza Dante e via Bonfante, trasformate in una grande, pacifica e silenziose isola pedonale ad esclusiva disposizione dei pedoni.
Ma l’esempio di piazza Dante non è l’unico che si possa citare. E bisogna subito dire che le responsabilità di situazioni e atteggiamenti incivili sono nella maggior parte delle volte da addebitarsi al comportamento dei cittadini. Come in via Costamagna dove i bidoni dedicati alla raccolta della plastica sono stati aperti e dentro sono stati messi rifiuti normali. Senza contare la spazzatura di ogni genere sparsa per terra in molti posti della città, magari con i cassonetti a pochi metri. Il Comune e l’EcoImperia non possono fare tutto. Se la città è sporca la colpa è anche nostra.
Giulio Geluardi – La Stampa 24 novembre 2008

Ho scannerizzato la foto che appare accanto all’articolo e che dice tutto, ma vorrei aggiungere qualcosa.

Già un anno fa Stefano Delfino aveva svolto, per lo stesso quotidiano, un mini reportage sul degrado di alcuni punti di Imperia e ne avevo scritto qua e qua. Nel frattempo qualcosa è stato fatto, ma altri problemi sono sorti.
Mi domando come mai i lavori di ristrutturazione di non si sa quale appartamento, siano stati concepiti in quella maniera e chi ha permesso tutto ciò.
Geluardi ha ragione nel dire che quei lavori devono essere fatti, ma non si poteva fare in modo che  tutto quel materiale rimanesse il meno possibile in quella posizione? Chi ha autorizzato i lavori forse avrebbe dovuto dare istruzioni più severe perché penso che lo spettacolo sia alquanto degradante per la città.
Imperia come Napoli? Certo che no, ma per favore, rimuovete quell’obbrobrio!

Scritto da Angelo Amoretti

25 novembre, 2008 alle 0:07

A proposito dell’ex Italcementi

7 commenti al post

Apprendo da Il Secolo XIX di oggi che “finalmente l’ultima bruttura di Imperia sarà riportata a nuovo splendore come attendono da anni in particolare i residenti del centro di Oneglia“: al posto dell’ex Italcementi, in via Argine Sinistro, sorgeranno negozi, uffici, residenze e una multisala.
Probabilmente ci sarà anche un po’ di verde e comunque è una buona notizia per gli imperiesi tutti perché quella sì è una zona indecorosa.
Si rischiava di rimanere con un solo cinema e ora che riapre il Centrale (forse a Natale) abbiamo la quasi certezza che avremo due multisale: una a due passi dal mare e l’altra qualche centinaia di metri più a monte. La cosa mi riempie di gioia.
Diego David, sulla stessa pagina de Il Secolo, ricostruisce la storia dell’area ricordando anche il famoso volo in elicottero, avvenuto nel 2003, del Ministro Scajola e dell’Assessore Luca Lanteri, insieme a Giampiero Fiorani che osservava la zona dall’alto per capire cosa potesse tirarci fuori. Ma poi il “furbetto del quartierino” è finito dentro e inoltre il suo progetto era stato considerato un po’ troppo “eccessivo dal punto di vista edilizio, per quanto riguarda le cubature edilizie“, scrive David.
A seguito di un’inchiesta svolta proprio dal quotidiano genovese e preso atto del degrado del luogo, il Sindaco Sappa fece subito un’ordinanza per farlo bonificare. Ma pare che ci sia ancora un problema: probabilmente da quelle parti giace un buon quantitativo di amianto accatastato in lamine e bisognerà bonificare ulteriormente. Per il momento resta dov’è.
Per tornare al punto, quello che non capisco – e vorrei che qualcuno mi spiegasse – è perché il progetto di riqualificazione sarà sottoposto “all’apprezzamento del ministro per le Attività produttive Claudio Scajola prima di intraprendere il necesario iter amministrativo“.
L’altra cosa che mi chiedevo riguarda i probabili acquirenti, perché David scrive testualmente “l’area sarebbe stata acquistata dalla Geo Srl dei fratelli Nucera, originari di Ceriale con interessi immobiliari fino in Costa Azzurra“, ma non ci dice di più su questa Geo Srl.
Così sul sito casadellalegalita.org ho trovato questo post (leggete poi anche questo) e ho cominciato a capire qualcosa di più.
Siamo in una botte di ferro.

Scritto da Angelo Amoretti

26 agosto, 2008 alle 17:42

Il pestaggio alla casa di accoglienza “Il Glicine”

3 commenti al post

A proposito della triste e squallida vicenda avvenuta l’altro giorno alla casa di accoglienza “Il Glicine” di via Agnesi, gestita dal Comune, e in riferimento alle dichiarazioni del Sindaco Sappa sulla sicurezza e il degrado della città, domando: chi si occupa della sicurezza e del degrado a “Il Glicine”?
In quella casa sono accolti disadattati che si aggirano armati di coltello nelle stanze in cerca di qualcosa da rubare agli altri “ospiti” e, a quanto si dice, la sporcizia e il degrado hanno raggiunto livelli preoccupanti: forse sarebbe il caso che il Comune ci riflettesse un po’ di più e prendesse provvedimenti.
Perché il paradosso, per il Comune, è che voglia occuparsi dei “balordi” che dimorano all’ex Italcementi, per esempio, ma non sa tenere ordine e pulizia nelle strutture gestite direttamente, a quanto pare.

Scritto da Angelo Amoretti

12 agosto, 2008 alle 9:42

La multa [II]

7 commenti al post

Quando si dice la combinazione! Stamattina ho trovato nella buca delle lettere questo avviso di giacenza,  vistosamente sciupato:

E’ dunque dimostrato che la raccomandata è stata spedita, ma ribadisco che questa è la prima traccia della sua esistenza che mi capita tra le mani.
La responsabilità è quindi da attribuire molto probabilmente a Poste Italiane o a qualcuno che ha rubato il primo avviso dalla mia cassetta delle lettere, cosa assai improbabile.
Tutto è bene ciò che finisce bene: il Comune avrebbe comunque avuto i miei preziosi otto euro e spero ne faccia buon uso.

Scritto da Angelo Amoretti

2 agosto, 2008 alle 11:42