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La multa

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L’8 maggio scorso ho preso una multa di 36 Euro in via Cascione, per divieto di sosta.
Dal momento che la tanto attesa raccomandata non arrivava mai, per evitare ulteriori addebiti, il 26 giugno l’ho pagata tramite versamento di conto corrente postale.
Pensavo che tutto fosse finito lì, invece qualche giorno fa ho ricevuto una lettera dal Corpo di Polizia Municipale, firmata da Osvaldo Caddeo e vista addirittura dal comandante Aldo Bergaminelli, in cui mi si comunica che il mio versamento è errato e che devo versare ulteriori euro 8 in quanto la multa mi è stata notificata con raccomandata.
Premesso che cercherò di estinguere il mio debito il più presto possibile, vorrei far notare all’Egregio Dott. Bergaminelli e all’Isp. Caddeo Osvaldo, che non ho mai ricevuto quella raccomandata e che probabilmente o non mi è stata spedita o non mi è mai stata consegnata dalle Poste, e il postino, in eventuale mia assenza, non ha mai lasciato nessun avviso.
Capisco che il Comune sia al verde e che cerca di grattare il fondo del barile, ma mi farebbe molto piacere che con i miei otto euro, per esempio, acquistasse una vecchia camera d’aria da usare come guarnizione per il tombino posto in via Clavi, all’altezza della fontana.
Tre mesi fa c’è stata una perdita della fognatura e cinque uomini (ditta Massabò e Amat insieme) dopo qualche giorno di forsennata ricerca hanno trovato il guasto e l’hanno riparato. Peccato che poi al tombino abbiano dimenticato di mettere una guarnizione che impedisse quel frastuono che fa compagnia, giorno e notte, agli abitanti del Borgo, quando le macchine ci passano sopra.
Otto euro non basteranno a mandare qualcuno con un decespugliatore a pulire via Forno fino al ponte romanico messo a nuovo da poco, ma pazienza, se ne riparlerà alla prossima multa.

Scritto da Angelo Amoretti

31 luglio, 2008 alle 12:41

Accostamenti ambigui

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Lo scorso ottobre l’Assessore Angela Ardizzone aveva fatto un giro per la città, accompagnata da vari giornalisti, per spiegare, a seguito di una indagine sul degrado della città, come sia difficile tenere d’occhio i vandali che rompono panchine e imbrattano i muri. E aveva sottolineato la differenza tra “imbrattatori” e “writers“, dicendo: “Non confondiamo, perché sono cose diverse“.
Andrea Pomati non c’era e francamente non so chi a La Stampa accosti le fotografie agli articoli.
Sta di fatto che oggi, sul quotidiano di Torino, compare un suo pezzo riguardo all’imbrattatore preso con le mani nel sacco e denunciato alla Magistratura. L’articolo sarebbe ineccepibile se non fosse per il titolo “Graffiti fuorilegge, ragazzo denunciato” e la foto, appunto, che ritrare due graffitari (veri) mentre disegnano sul muro di via Ballestra, durante la manifestazione dello scorso week end.
Bisognerebbe che Pomati (o chi ha accostato la foto al suo pezzo) facesse tesoro delle parole dell’Assessore e che magari capisse la differenza che passa tra “imbrattatore” e “writers”.
E ci vuole poco a capirlo: se non può andare (lui o chi ha messo quella foto) in via Ballestra, guardi i disegni e le scritte.
Alcuni disegni sono visibili anche da questo blog, la scritta dell’imbrattatore è a pagina 21 de Il Secolo XIX di oggi.

Scritto da Angelo Amoretti

22 luglio, 2008 alle 9:48