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Depuratore: forse abbiamo un problema

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In attesa della definitiva inaugurazione, mi è sorta spontanea una domanda: chi gestirà il depuratore di Imperia? Dovrebbe avere un anno di “collaudo” da parte dell’impresa che lo ha costruito, ma a parte la Ferrero Costruzioni per l’edile, della parte “depurazione” chi si occuperà?
Stando a quanto mi dice un lettore, neppure Eros Geromini ha saputo dare notizie precise se non che di sicuro non lo farà l’Amat, l’azienda municipalizzata di cui è membro del consiglio di amministrazione.
Voi sapete qualcosa in proposito?

Scritto da Angelo Amoretti

10 ottobre, 2012 alle 18:25

Depuratore: in arrivo un’altra inaugurazione

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C’è una sorta di ultimatum da parte della Regione, su pressione dell’Unione Europea, che in pratica intima al nostro Comune di rendere attivo il depuratore il più presto possibile, altrimenti non si potrà più costruire “neppure un pollaio” [Secolo XIX di oggi].
C’è dunque da scommettere che forse stavolta coloro che devono terminare i lavori, si diano una mossa, visti tutti gli interessi che girano intorno al mattone.
Si potrebbe sempre tentare con un’altra inaugurazione farlocca, ma la vedo dura perché una volta che ti sgamano, poi, oltre alla faccia tosta, ci vuole un bel coraggio, visto che di mezzo c’è la UE, con la quale non si scherza.
Qualche giorno fa sul mio profilo Facebook, qualche amico si è lamentato della puzza di fogna che persiste in zona San Lazzaro, all’altezza del passaggio a livello. Confermo quanto pubblicato perché ci sono passato per un mese, quattro volte al giorno e anche io l’ho sentita, tutti i giorni.
Pensare che quando la raffineria SAIRO era attiva, a chi si lamentava per la puzza, veniva risposto che era colpa della fabbrica. Peccato che ora la fabbrica non ci sia più e che la puzza sia rimasta.
All’epoca i miasmi salivano fino alle finestre del palazzo della Provincia e della Prefettura. Mi chiedo se Luigi Sappa (presidente della Provincia) e Fiamma Spena (Prefetto di Imperia) riescono a sentirla e, magari, lamentarsi un po’.
Una carissima amica, due giorni fa, mi ha inviato questa foto, accompagnata dal seguente testo:

Mi e’ stata mandata questa foto da persone che , come me, nuotano. Non hai idea dello schifo che ogni giorno si presenta ai nostri occhi!! Il mare spesso è trasparente ma quello che galleggia è liquame sfaldato o intero..misto a ogni tipo di materiale proveniente da fogna, schiuma e olio…l’altro giorno ero tentata di prelevare un campione e mandarlo all’ufficio d’igiene…………

Le ho consigliato, quando si verificano questi incresciosi episodi, di chiamare l’Arpal, i Vigili Urbani e la Polizia Provinciale: inutile fare il giro dei portali locali, si fa guadagnar tempo a chi dovrebbe prevenire certi fenomeni. E più sono a essere avvisati, meglio è perchè diventa più difficile lavarsene le mani.

Scritto da Angelo Amoretti

28 agosto, 2012 alle 12:06

L’intervista del Sindaco Strescino al Secolo XIX

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Riporto l’intervista che il Sindaco Paolo Strescino ha rilasciato a Diego David per Il Secolo XIX lo scorso 3 marzo perché la trovo piena di spunti interessanti, anche alla luce dei recenti fatti.

LO SFOGO DEL SINDACO: GOVERNO UNA CITTÀ DOVE È IMPOSSIBILE APPLICARE NORME UGUALI PER TUTTI
«Imperia senza cultura della legalità»
Strescino: per troppo tempo hanno dettato legge raccomandazioni e regole ad personam

«Nella nostra città non c’è la cultura della legalità». L’affermazione è forte.  Ad esternarla, però, non è un procuratore dell’antimafia, nemmeno un militante della sinistra extraparlamentare o un blogger duro e puro, ma è il primo cittadino Paolo Strescino.

Detta da un esponente del Pdl di questi tempi suona strano. Non è che per caso qualcuno ha deciso di costituirsi?

«Non diciamo c…..e!».

Una frase del genere rivolta ai suoi concittadini…

«Non generalizziamo. Però, è chiaro che la legalità passa attraverso le cose più semplici».

Cosa la spinge allora a esprimersi in termini così perentori?

«Guardi per esempio il caso delle spiagge. Capisco che per gli operatori sia un costo smontare e poi rimontare le strutture,ma, è altrettanto evidente che non si può chiedere all’amministrazione di non vedere o di girarsi dall’altra parte. Infatti i balneari sono furenti. Mi rendo conto che a livello di consenso si scende, col rischio di andare a -500, ma se io avessi fatto finta di niente mi sarei sottratto al mio ruolo.
Tant’è che a seguito dei controlli da parte della polizia municipale chi non ha ottemperato subirà le conseguenze sia sul piano amministrativo che giudiziario, ma se la sarà cercata».

A proposito di operatori, la Confcommercio ha raccolto oltre 1200 firme contro il restyling di piazza Dante. Le sembrano poche?

«Se una amministrazione dovesse farsi condizionare da qualche raccolta di firme sarebbe la fine. Tra le petizioni ci sono quelle che poggiano su esigenze concrete, mentre altre sono pretestuose e politicizzate. Nel caso da lei citato 1200 firme sono poi una percentuale minima degli imperiesi.
Per restare nell’attualità pensiamo ai dehor, altra pratica battagliata.  Mi sono arrivate pile di segnalazioni da parte dei vigili perfino per spazi pubblici occupati abusivamente senza nessun titolo, per non parlare di quelli sulle strisce pedonali o peggio nelle aree destinate al parcheggio dei disabili. Capisco che il nuovo regolamento posso aver dato fastidio a qualcuno. Ma siamo sempre lì, rispetto della legalità prima di tutto.
Sugli interessi particolari devono prevalere quelli della città. Gli imperiesi si ricorderanno no, com’era piazza Dante coi parcheggi. Stanno raccogliendo firme anche contro il Palasalute a Imperia Ponente».

Scusi se la interrompo Imperia Ponente che vuol dire?

«Le ricordo che negli atti pubblici dopo l’unificazione le parole Oneglia e Porto Maurizio erano vietate e lo sono state per molto tempo. E’ ora di riprendere questa abitudine. Siamo una città sola».

Continui pure sul Palasalute.

«Dicevo, capisco che ci potrà essere disagio sui parcheggi, ma certe cose si fanno o non si fanno e questa amministrazione ha scelto il fare».

Le radici di questa, diciamo, scarsa attitudine degli imperiesi al rispetto delle leggi, dove affondano secondo lei?

«Direi degli italiani, non degli imperiesi».

Non si tirerà mica indietro adesso. Veniamo da anni di governo cittadino democristiano e da 15 di “scajolismo”, significherà mica qualcosa?

«Non è un problema di chi ha governato la città, ma della loro mentalità. Ora il sindaco sono io e me assumo tutte le responsabilità.  Alla fine la città mi giudicherà».

Perché in questa città è diventato quasi impossibile trovare un lavoro senza raccomandazione politica?

«E’ vero. E’ evidente che il politico può avere più facilità per i suoi contatti. Certo che se viene nel mio ufficio uno che ha perso il lavoro con due figli e moglie disoccupata cerco di fare qualcosa. Chi ha la possibilità di accedere al sindaco è agevolato. Io cerco, infatti, di ricevere più persone possibile».

Torniamo al tema della legalità. Rispetto delle leggi anche per il porto, allora?

«Assolutamente. E’ evidente che sarà così».

Però questa linea rischia di provocare delle defezioni nella sua maggioranza, in particolare nel Pdl.

«Io lavoro nell’interesse della città. Ai nostalgici ricordo che ho portato a casa il depuratore dopo 30 anni. Imperia Yacht è una conquista di questa amministrazione, così come la pace con la Compagnia Maresca e l’area pesca. Non è stato facile portare a termine tutto questo lavoro rispettando la normativa e i passaggi necessari. La piscina e il Palazzetto dello sport non accatastate me le sono ritrovate io. Credo che l’aggressività nei miei confronti da parte di certi ambienti cittadini sia in larghissima parte ingiustificata».

Il Secolo XIX – 3 marzo 2012

Secondo me il primo cittadino, in alcuni passaggi, fa un po’ di confusione tra il rispetto dei regolamenti e quello della legge. Perché quando dice che “nella nostra città non c’è la cultura della legalità” io faccio un salto sulla sedia, ma poi andando avanti nella lettura, mi accorgo che sta appunto parlando del non rispetto dei regolamenti, tipo per i dehor o le spiagge. Io mi immaginavo che si riferisse a qualcosa di più “alto”, che so, tipo appalti, aste, gare e concessioni.
E non risponde adeguatamente alla domanda del giornalista là dove David chiede, secondo me generalizzando un po’, quali sono le radici di questa scarsa attitudine degli imperiesi al rispetto delle leggi (è probabile, anzi ne sono certo, che la maggioranza degli imperiesi rispetti la legge).
E quando alla domanda sulla legalità anche sul porto risponde in quel modo, mi viene automatico chiedermi: “Perché, finora non è stato così?!”, ma alla luce di quanto è successo ieri con l’arresto di Francesco Bellavista Caltagirone e Carlo Conti, si direbbe che no, finora non era stato così.
Dispiace anche dover leggere che “se una amministrazione dovesse farsi condizionare da qualche raccolta di firme sarebbe la fine“.
A me pare che quelle raccolte per il progetto “Dal Parasio al mare”, tanto per fare un esempio, perlomeno siano servite ad avere degli incontri con l’assessore competente e a fargli rivedere un po’ il progetto iniziale.
Anche sulle raccomandazioni politiche per trovare lavoro credo che l’intervistatore e l’intervistato non si siano capiti bene e di conseguenza non ho capito bene neppure io, quindi non saprei che dire: di che tipo di lavoro e raccomandazioni si sta parlando, nello specifico?
Sul depuratore portato a casa dopo 30 anni preferisco stendere un velo pietoso perché sarebbe come sparare sulla Croce Rossa e sulla scelta “del fare” idem.

Scritto da Angelo Amoretti

6 marzo, 2012 alle 9:40

A Imperia il depuratore entrera’ in funzione nel 2012

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Ci siamo, il depuratore entrerà in funzione nella primavera del 2012.
Dopo 3 inaugurazioni, due farlocche [Qui e qui] e una virtuale, come viene definita sul Secolo XIX di oggi da Giorgio Bracco e che potete vedere nella foto sotto, finalmente avremo il depuratore.

Così, tra l’altro, potremo metterla in quel posto a chi ci sbatte sempre all’ultimo posto in classifica in quanto a vivibilità della città per colpa del depuratore che non c’è.
Toccando ferro, dice l’assessore Amoretti, nella prossima primavera, entrerà in funzione fregando anche la profezia dei Maya secondo cui il mondo finirà nel dicembre 2012. Nel caso ci avessero visto giusto, saremo in anticipo di sei o sette mesi, dopo 23 anni e tre ministri. Toccando ferro e sempre che il nuovo ministro che ha preso il posto di Scajola sia ancora Paolo Romani.

Scritto da Angelo Amoretti

30 marzo, 2011 alle 18:48

Nato per correre

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Corre sul web il rimborso della tassa di depurazione, come si legge su Sanremonews, solo che per trovare l’url del sito bisogna leggere La Stampa di ieri, domenica 16 gennaio: www.amat-imperia.it che al momento è in costruzione.
Capite bene che la faccenda, legata al depuratore che è in costruzione dal 1988, mi ha strappato una risata e mi ha fatto sperare che per il sito facciano più in fretta.
Poi ho letto che sarà operativo dal mese prossimo e ho tirato un sospiro di sollievo.

Scritto da Angelo Amoretti

17 gennaio, 2011 alle 9:25

La classifica di Legambiente

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Vediamola così, con un po’ più di ottimismo:

Le classifiche non mi sorprendono mai – commenta il ben poco lusinghiero risultato in classifica il sindaco di Imperia, Paolo Strescino ma, a dire il vero, ormai ci siamo abituati… e poi…credo sia più importante, per un sindaco o per un amministratore locale, la percezione dei cittadini e il loro gradimento nei confronti dell’operato del Comune.
Il Secolo XIX – 19 ottobre 2010

Qui c’è il verso giusto e qui l’analisi.

Scritto da Angelo Amoretti

19 ottobre, 2010 alle 9:10

Giuseppe Zagarella [PD] scrive al Sindaco

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Ricevo e pubblico:

Caro Sindaco Strescino,
la pregherei, se vi fossero state varianti al progetto del depuratore, di informarne gli organi competenti.
Se ha inserito impianti fotovoltaici al posto della collina a parco promessa alla Città, o ha deciso di lasciare scoperta la struttura del depuratore, dopo avere investito fondi pubblici e denari dei cittadini imperiesi per realizzarlo e realizzarlo bene, architettonicamente inserito nel contesto del parco urbano e mascherato per ridurne l’impatto, lo dica, con molta chiarezza e nelle sedi istituzionali.
Gli impianti che utilizzano fonti rinnovabili sono a mio avviso quasi un dovere civico, devono essere fatti e possono essere fatti, altrove e con progettazioni serie ed adeguate. Se ne potenziassimo la diffusione magari a qualcuno non verrebbe in mente di fare centrali nucleari. Ma non nel bel mezzo di un parco urbano.
Se ritiene di presentare una variante al progetto che comporterebbe un ulteriore grave ritardo nella realizzazione delle opere lo dica.
I materiali per la copertura della viabilità accessoria all’impianto, per limitare l’impatto del traffico pesante necessario al funzionamento dello stesso, sono già stati acquistati.
I cementi armati sono già stati dimensionati e realizzati per sostenere il sovraccarico della collina inerbita. I soldi sono già stati spesi, e non sono né suoi né miei, ma di tutti noi.
Per quanto mi e ci riguarda il progetto era ed è un buon progetto, sia che lo esaminiamo da tecnici sia che lo consideriamo da amministratori, e lo votammo unanimemente nella passata amministrazione quando fu proprio lei, da assessore all’ambiente, a proporre il cambio di tecnologia.
I tecnici che hanno seguito le opere hanno goduto della nostra stima, ed hanno svolto un buon lavoro, tutti.
Signor Sindaco, siamo alla fine.
L’appalto, finanziato da ben due governi di differenti colori politici, sta per vedere la sua fine, e nonostante molte difficoltà la nostra città ed il nostro comprensorio ne avranno finalmente un beneficio, realizzando un’opera che per attenzione all’ambiente e qualità costruttiva ci consentirà di non dover prendere lezioni dalle vicine Mentone, Montecarlo, Nizza.
Non è più tempo di varianti. Non è più tempo di buttare risorse dalla finestra.
Non è più tempo di scherzare o di prendere tempo.
Lo deve a se stesso, alla sua Giunta, al suo Consiglio Comunale, a tutti noi cittadini.
Se questi non contano, dica anche questo, e dica anche perché.

Ing. Giuseppe Zagarella -Consigliere Comunale – Gruppo PD – Imperia

Scritto da Angelo Amoretti

1 febbraio, 2010 alle 20:39

Il Ministro ingegnere

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Questa mattina il Ministro Claudio Scajola ha fatto un sopralluogo sul cantiere del depuratore della nostra città.
Non è andato in bicicletta, con moglie e staffetta davanti e dietro, no, è andato in veste ufficiale di Ministro e tra le altre cose ha avuto un’idea geniale che nessuno di noi, e tanto meno gli assessori che si sono succeduti in vent’anni (tanti sono passati, lustro più, lustro meno, dall’inizio dei lavori) aveva avuto: coprire con la terra il depuratore in modo che abbia effetto “bocca di vulcano”.
Napoli ha il Vesuvio, noi non potevamo farci mancare qualcosa di simile. Se ci fosse stato l’assessore Calcagno, stasera, in pizzeria, da qualche parte, avrebbe incontrato il Padreterno e preso accordi con lui.
Calcagno non c’era, ma c’era altra bellissima gente, tutti con il caschetto giallo da cantiere. Tanti muniti di carta e penna e fotocamere per immortalare il momento magico.
Dovremo trovare un nome per il vulcano e, detto tra parentesi, bisognerà che non vengano più mareggiate perché pare che molta della terra ammassata da quelle parti, durante l’ultima tempesta sia rocambolescamente finita in mare.
Poi penseremo al nome. San Leonardo è escluso: ha già il parco e non può esserci il San Leonardo nel parco San Leonardo, suonerebbe male.
Dalle cronache apprendiamo altresì che con i soldi risparmiati per la copertura del depuratore, si potrebbero costruire una ventina di appartamenti per “contribuire a risolvere il problema della casa a Imperia“.
Non sapevo che a Imperia ci fosse un problema casa, dal momento che ci sono molti appartamenti, alcuni finiti, altri da finire, che vengono usati solo dai vacanzieri. Beh, ora lo so.
Come non sapevo che la prima accensione del depuratore è prevista per l’estate del 2011. e l’inaugurazione per il 2012.  Avete letto bene: 2012.
Così, finalmente, si è avuta la risposta che anni fa Giulio Geluardi de La Stampa aveva posto all’allora vicesindaco, nonché assessore all’ambiente, Paolo Strescino:

A che punto effettivamente sono i lavori?
“Il cantiere sta procedendo celermente come tutti gli imperiesi e non solo possono vedere. Ragionevolmente entro il 2009 verrà concluso il primo lotto.”
Che cosa vuol dire: che il depuratore funzionerà?
“Tecnicamente è possibile. Sarà però una scelta amministrativa oltre che di opportunità: con il primo lotto la depurazione è “primaria”. Meglio sarebbe aspettare quella secondaria, cioè totale.”

Come vedete nell’agosto del 2008 era ancora difficile fare previsioni e oggi invece abbiamo una data: ha dovuto comunicarla il Ministro. E se l’ha detto il Ministro…
[Mi viene in mente quella storiella in cui un anziano pescatore, che alla Marina chiamavano "il colonnello", aveva suggerito a un amico di andare a pescare davanti alla Capitaneria di Porto. Un agente lo aveva fermato chiedendogli da chi avesse preso il permesso e lui aveva risposto: "Me lo ha detto il Colonnello". Al che, il buon agente aveva esclamato: "Ah beh..se lo ha detto il colonnello.." E il pescatore si dedicò all'hobby, indisturbato.]
Il Sindaco ha già fatto la sua parte: sul vecchio sito aveva messo le foto con il Ministro Matteoli sotto la didascalia: “Inaugurazione depuratore“, sul nuovoRiapertura cantiere depuratore“. Al momento buono basteranno due piccoli ritocchi e il lavoro sarà fatto.
Nel caso in cui il vulcano dovesse eruttare pupù saremmo in una botte di ferro: stavolta vola Bertolaso, prossimo ministro dei TT (Temporali e Terremoti).
E per non farci mancare niente e dare un po’ di lavoro agli imperiesi, facendo risparmiare il Comune, sul vulcano ci mettiamo un impianto fotovoltaico, magari della Agena Srl di Milano, di cui è socio al 50% Piercarlo, il figlio del Ministro.
Così risparmiamo ancora di più.

Scritto da Angelo Amoretti

30 gennaio, 2010 alle 18:08

San Leonardo super partes, Mussolini idem

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Ieri c’è stata la cerimonia ufficiale dell’intitolazione del parco urbano a San Leonardo.
Su Riviera24, dopo aver scritto che “il nuovo parco urbano di Imperia e’ considerato il trait-union tra gli agglomerati urbani di Oneglia e Porto Maurizio, storicamente divisi e oggi uniti da un parco e da un santo considerato ’super partes’ rispetto alle due località” Fabrizio Tenerelli riporta quanto scritto da Wikipedia su la storia, il culto e la vita di San Leonardo da Porto Maurizio dove a un certo punto, alla voce “leggende” si legge:

La prima versione biografica diffusa narra che Leonardo, ad un certo punto della sua vita, per vicende che lo misero in discussione ed in lite con alcuni concittadini, decise di abbandonare Porto Maurizio e che prima di imbarcarsi e lasciare il suolo portorino, si scrollasse i sandali così da non portare con sé “…nemmeno la polvere di quel posto…”

Un pensiero va anche a Sanremonews che in articolo a firma Diego David ci informa dell’idea del Ministro Claudio Scajola suggerita agli amministratori: “Dovreste cercare di vendere qualcosa che non serve per acquistare il Palazzo delle Poste questo sia allo scopo di preservarne il patrimonio architettonico che rappresenta che per accorpare gli uffici comunali“.
Nell’articolo si legge anche:

Scajola ha poi ricordato,come il Palazzo delle Poste e l’attuale Palazzo comunale con la passeggiata sottostante fossero stati progettati dagli architetti di Mussolini per meglio favorire l’unificazione anche fisica della città avvenuta sul piano amministrativo nel 1923 suggerendo nel suo intervento all’amministrazione di esporre i progetti custoditi negli archivi, magari in occasione della ricorrenza del santo patrono.

Un santo e un duce che uniscono. Che bello.
Quando ho letto il resoconto mi sono domandato: “Ma il comune ha ancora qualcosa che non serve, da vendere?” A quanto pare sì e la cosa mi riempie di gioia.
L’altra cosa che mi ha fatto felice è stata la dichiarazione del Sindaco riguardo al depuratore:

Una volta concluso il depuratore, parliamo di fine 2010, inizio 2011, allora potremo ragionare sulla copertura dello stesso, per rendere il parco ancora piu’ grande e aprirlo a famiglie, bambini e anziani, migliorando la vivibilita’ di Imperia.

Scritto da Angelo Amoretti

21 dicembre, 2009 alle 16:55

Depuratore: Imperia non rispetta le direttive dell’Unione Europea

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I giorni scorsi l’Unione Europea ha stilato un elenco di circa 500 comuni italiani, “non in regola” per quanto riguarda la depurazione delle acque reflue. Tra questi c’è anche Imperia e La Stampa [edizione nazionale], sulla stessa pagina in cui riporta la notizia, pubblica una intervista al neo Sindaco Paolo Strescino, al quale hanno successivamente risposto i due consiglieri del Partito Democratico Pino De Bonis e Giuseppe Zagarella, nonché, dalle pagine dei portali online, il consigliere di Rifondazione Comunista, Pasquale Indulgenza.
Per comodità mia e dei lettori ho raccolto il tutto e lo pubblico.

Intervista al Sindaco Strescino
«Accuse esagerate il mare è pulito»

Il neo sindaco di Imperia, Paolo Strescino, Pdl, la «patata bollente» del depuratore ce l’ha in mano da diversi anni. Prima di diventare primo cittadino, due settimane fa, oltre ad essere stato vicesindaco, era anche assessore all’Ambiente.

Dopo la denuncia del Wwf, che ha definito la città a «depurazione zero», ora Imperia finisce anche nella lista nera dell’Ue.

«Non siamo esattamente a depurazioen zero. Le acque reflue della città, ma anche di centri limitrofi, attualmente sono convogliate in un’unica rete fognaria che sfocia in mare, a circa due chilometri dalla costa e a 40 metri di profondità».

Però non ci sono filtri di depurazione.

«Il sistema è studiato in modo tale da avere un’enorme pressione di uscita. Per cui, quando i residui arrivano in profondità, sono completamente dissolti. E’ come se venissero sparati ad altissima velocità da un cannone subacqueo. Praticamente non rimane nulla e l’acqua non presenta alcun problema. Il sistema è fornito anche di un diffusore atto a impedire la risalita dei materiali. I continui controlli che vengono svolti non evidenziano inquinamenti. Non dimentichiamoci che le balene del Mediterraneo vivono proprio qui da noi».

Ma Imperia ha in costruzione, da molto tempo ormai, un depuratore di «ultimissima generazione». Perché non entra in funzione? Possono esserci problemi per il turismo?

«Innanzitutto voglio dire che nella nostra Riviera il turismo non viene certo condizionato dalla temporanea mancanza del depuratore. Venendo alle ragioni per cui l’impianto non è ancora attivo, devo tranquillizzare tutti, WWF compreso: entro la fine dell’anno prossimo entrerà definitivamente in funzione. D’altra parte noi abbiamo ereditato questa situazione dalle precedenti amministrazioni di centrosinistra».

Ma il depuratore è in costruzione da più di vent’anni…

«Per l’appunto. Nei primi dieci non è stato fatto nulla. Il cantiere sembrava abbandonato. Da quando nel 1999 siamo arrivati noi abbiamo rimesso le cose a posto anche con i finanziamenti statali. Grazie al presunto ritardo possiamo offrire non soltanto un impianto tecnologicamente all’avanguardia ma anche un perfetto inserimento nel panorama: guardando la costa dal mare il depuratore è invisibile».
La Stampa, 26 giugno 2009

Giuseppe Zagarella e Pino De Bonis
Imperia: dopo la denuncia del WWF alla UE sull’impianto non ancora funzionante
Depuratore, Pd all’attacco
Zagarella e De Bonis: «Si è perso tempo pensando di spostare tutto nell’entroterra»
L’ opposizione: “Strescino descrive fatti e situazioni non verosimili”

Com’era da attendersi, la denuncia internazionale del WWF sulle 500 città senza depuratore e che ha incluso anche Imperia, non ha lasciato indifferente l’opposizione imperiese. Ma più che la denuncia in sè da parte della più grande e potente organizzazione ambientalista del mondo (grazie alla quale molte zone del Pianeta sono tutelate a vantaggio anche dei nostri figli e nipoti), ciò che ha suscitato le ire della minoranza sono state le «eccessivamente tranquillizzanti» dichiarazioni rilasciate dal sindaco Strescino, pubblicate nei giorni scorsi proprio da La Stampa. Strescino, nell’assicurare che «il depuratore di ultimissima generazione sarà perfettamente funzionante entro la fine dell’anno prossimo» e che «non ci sono problemi di inquinamento nel nostro mare popolato persino dalla balene», ha anche addossato le responsabilità dei ritardi nella realizzazione dell’impianto «alle passate amministrazioni di centrosinistra».
A reagire per primo è Giuseppe Zagarella che ironizza: «Leggo La Stampa di tre giorni fa nelle pagine nazionali e quella di ieri e finalmente, dopo anni, scopro che non avevo capito nulla. Non avevo capito che l’attuale ministro Claudio Scajola, allora sindaco, non avesse fatto niente per la depurazione delle acque. Lo sospettavo, ma non l’avevo capito così chiaramente come si è invece giustamente dedotto dalle parole dell’attuale sindaco Strescino. Non avevo neppure capito che Scajola dovesse essere ascritto alla sinistra, ma probabilmente mi ero distratto. Ma poi non avevo capito neppure che il depuratore per cui ci siamo e ci stiamo battendo da anni fosse totalmente inutile, grazie a quella specie di “cannone” che spara feci e reflui a pressioni altissime innescando processi fantasmagorici di autodistruzione tali da garantire la perfetta pulizia delle nostre acque. Ho un dubbio: chissà se il sindaco si è accorto che l’ultimo lotto del depuratore è stato finanziato dal governo Prodi con provvedimento del ministro Tommaso Padoa Schioppa. Ma forse mi confondo: era un ministro del centrodestra».
Aggiunge il neo consigliere del Pd, Giuseppe, «Pino», De Bonis: «I fatti non sono quelli descritti. La giunta ‘90-95 del sindaco Scajola blocca di fatto i lavori con l’ipotesi di spostamento a monte del depuratore, e stessa cosa accade con la giunta Sappa ‘99-2004: motivazione identica. Tutto ciò considerando che l’attuale sindaco era consigliere di maggioranza e quindi doveva sapere che il Comune avrebbe dovuto restituire i 20 miliardi europei per il progetto. Poi è diventato assessore all’Ambiente. Questa è la verità storica». In ultimo, Pasquale Indulgenza del Prc: «Su una cosa mi sento di dare pienamente ragione al sindaco Strescino: malgrado la mancata realizzazione del depuratore e il mai risolto problema dei rifiuti l’elettorato non ha ritenuto simili questioni così rilevanti da penalizzare lui e la sua compagine, premiandoli con oltre il 60% dei consensi».
La Stampa, 28 giugno 2009

Pasquale Indulgenza
Imperia: denuncia dell’UE, l’opinione di Indulgenza (RC)

Pasquale Indulgenza, consigliere comunale di Rifondazione Comunista ad Imperia, interviene in merito alla segnalazione dell’Unione Europea relativa alla depurazione delle acque ad ai rifiuti.

“La Commissione dell’Unione Europea denuncia che oltre 500 comuni, tra cui Imperia, non rispettano le direttive sulla depurazione delle acque e sul trattamento dei rifiuti. Su una cosa mi sento di dare pienamente ragione al neo sindaco Strescino, intervenuto al riguardo: malgrado la mancata realizzazione del depuratore sia uno dei due maggiori fallimenti della lunga Amministrazione Sappa (l’altro riguarda proprio il problema rifiuti, guarda caso il secondo aspetto denunciato dalla Commissione Europea), l’elettorato imperiese non ha ritenuto che simili questioni fossero sì rilevanti da penalizzare la sua compagine e lui stesso come ex assessore all’Ambiente, premiandoli anzi con oltre il 60% dei consensi.
Ripeto: malgrado l’evidenza dica che hanno avuto ben 10 anni a disposizione per realizzare qualcosa di concreto nella depurazione delle acque (compreso il tempo perso a meditare di spostar altrove il previsto impianto, che oggi viene definito ‘perfettamente inserito nel panorama’), come per ridurre a monte e differenziare col sistema ‘porta a porta’ i rifiuti prodotti, uniche vie per risolvere il circolo vizioso dello smaltimento in megadiscariche.
Mi chiedo come possa il neosindaco affermare – tenendo presente la fragilità dell’ecosistema marino locale e l’importanza del rischio sanitario – che la situazione non è così grave come denunciato dalla Commissione dell’Unione Europea e dal WWF e che l’inquinamento delle acque è limitato dal fatto che, in mancanza del depuratore, le acque reflue vengono convogliate in una rete fognaria che sfocia in mare a circa due chilometri e a 40 metri di profondità, proprio in prossimità del ‘Santuario dei cetacei’.
Come poi egli faccia a dirsi certo che la mancanza di un depuratore non influisca negativamente sui flussi turistici, a fronte del continuo calo di presenze, rimane per me un vero mistero. Molti imperiesi si saranno anche abituati a non far caso a certi difettucci nella gestione del territorio e della città, ma forse un po’ di turisti informati ed esigenti un normale standard di qualità ambientale ce n’è ancora, in giro…”.
Sanremonews e Riviera24, 28 Giugno 2009

Scritto da Angelo Amoretti

29 giugno, 2009 alle 10:16

Pubblicato in Ambiente

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