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Tempi duri per l’Amat? [IV]

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Rodolfo Leone, Assessore al Bilancio del Comune di Imperia, oltre a mettersi d’accordo con Paolo Strescino, Assessore all’Ambiente e chiedere scusa ai cittadini per aver fatto pagare loro una tassa non dovuta, dovrebbe anche mettersi d’accordo con se stesso perché il 14 novembre scorso, ha dichiarato: “Comunque, si tratta di 864 mila euro all’anno. Non è una cifra che manda in dissesto il bilancio del Comune.“ mentre oggi, dalle pagine del Secolo XIX dice tra l’altro: “Il contributo pro depurazione versato ogni anno dagli imperiesi è di circa 864 mila euro. Una cifra consistente che, lo ripeto, è sempre, e dico sempre, stata impiegata per la manutenzione degli impianti fognari, per collegare o costruire nuove condotte“.

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Scritto da Angelo Amoretti

21 novembre, 2008 alle 15:46

Tempi duri per l’Amat? [III]

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Le dichiarazioni degli Assessori Paolo Strescino (Ambiente) e Rodolfo Leone (Bilancio) riguardo alla tassa non dovuta, pagata per dieci anni mediante bolletta dell’Amat per il depuratore che non è in funzione, per certi versi mi convincono fino a un certo punto.
Strescino ha assicurato, dalle colonne de La Stampa di oggi, che dalla prossima bolletta non ci sarà più la tassa “incriminata” e il suo ragionamento è in parte condivisibile quando dice che “se tutte le realtà coinvolte dovessero restituire il denaro sarebbero messe in ginocchio” perché è sottinteso che poi a rimetterle in piedi saremmo con ogni probabilità noi cittadini.
Però Strescino e Leone dovrebbero mettersi d’accordo perché l’Assessore al Bilancio, sullo stesso quotidiano, il 14 novembre scorso, ha dichiarato: “Comunque, si tratta di 864 mila euro all’anno. Non è una cifra che manda in dissesto il bilancio del Comune.“. Se ne deduce che uno dei due, probabilmente, non si sia spiegato bene e sarebbe interessante sapere chi.
La cifra più o meno combacia: diciamo 800 mila euro all’anno. E sulla destinazione d’uso sono d’accordo entrambi: quei soldi servivano alla manutenzione della rete fognaria e idrica.
Non per essere pignolo, ma 800 mila euro all’anno non sono bruscolini e a occhio non riesco a capire dove tali manutenzioni siano state fatte, se ci mettiamo anche che spesso si sono verificati problemi proprio con le reti fognarie in città e la rete idrica ai margini (in via Littardi, per dire, dalle parti del campo di atletica, si è visto più di una volta sgorgare acqua in strada dai tubi).
Sarebbe dunque opportuno poter verificare se quella cifra è stata realmente usata per la manutenzione, magari con spiegazioni un po’ più dettagliate, giusto per tenere informati i cittadini e per la famosa trasparenza.
Perché allora viene da pensare che la manutenzione sia stata fatta in maniera inadeguata.
Detto ciò e visto che l’idea della tassa non è venuta di certo né a Leone, né a Strescino perché si trattava di una norma statale, mi sarei aspettato da un qualsiasi amministratore anche un solo: “Scusate, ci siamo sbagliati, ma non è colpa nostra. Se possibile cercheremo di usare un po’ di quei soldi che vi abbiamo ingiustamente prelevato per riempire qualche buca sulle strade”.

Scritto da Angelo Amoretti

17 novembre, 2008 alle 12:37

Tempi duri per l’Amat? [II]

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L’eventuale rimborso dovuto agli utenti che per dieci anni hanno pagato la tassa sul depuratore che non c’è, non manderebbe in dissesto le casse del Comune.
Lo afferma, dicendo che è ridicolo parlarne, l’Assessore al Bilancio Rodolfo Leone, il liberale più amato dagli imperiesi, uno che il ‘68 l’ha fatto di sfuggita perché doveva studiare negli Stati Uniti e andare in giro per la Grecia dei Colonnelli con una vecchia Fiat 850.
Del resto, anche se ultimamente ha dichiarato che d’ora in poi sarà impossibile fare in città quel che si è fatto finora senza aumentare le tasse, nel giugno 2006 aveva dichiarato: “Imperia scoppia di salute, abbiamo talmente tanti soldi da non sapere dove metterli“.
Ma se per il Comune è ridicolo parlare di 864 mila euro all’anno, allora perché ricorrere in ultima analisi alla “tassa di scopo”?
Il progetto del depuratore, studiato dalla giunta di centro sinistra nel 1987, e definito “faraonico” dall’Assessore, è anche servito a quella pseudo inaugurazione con tanto di Ministro di allora, Altero Matteoli, insieme all’Assessore Paolo Strescino.
E come mai, dopo la caduta della giunta Berio, è venuta fuori la tassa per il depuratore sulle bollette dell’Amat?
Nella breve intervista rilasciata a La Stampa di oggi, Rodolfo Leone si lancia poi nell’analisi politica, come sempre lucida e precisa: “Dire che Prodi ha risolto anche uno solo dei problemi di Imperia non merita replica. Se dobbiamo dire grazie a qualcuno, quella persona è Claudio Scajola“.
Ecco, sarà che ho un’idea diversa dalla sua riguardo alla comicità, ma trovo decisamente più divertente quest’ultima frase perché è un po’ come dire che gli abitanti di Ceppaloni se devono dire grazie a qualcuno non è né a Prodi né a Berlusconi, ma a Clemente Mastella.

Scritto da Angelo Amoretti

14 novembre, 2008 alle 11:52

Tempi duri per l’Amat?

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La Federconsumatori di Imperia ha richiesto all’Amat e di conseguenza al Comune, di eliminare e restituire la tassa sul depuratore che viene addebitata sulla bolletta degli utenti per il semplice fatto che il depuratore non è in funzione.
La sentenza n. 335 -10 ottobre 2008 – della Corte Costituzionale ha infatti stabilito qualche giorno fa che nelle città dove non sono attivi i depuratori per le acque reflue, i cittadini non sono tenuti a pagare la tassa che invece compare da circa dieci anni sulle bollette Amat.
Federconsumatori ha anche fatto dei calcoli: la tassa è di circa 40 euro all’anno per ogni nucleo familiare, quindi ad oggi ha inciso per circa 400 euro sui bilanci familiari.
Il cittadino utente potrà quindi richiederne il rimborso. Il passo più semplice da compiere è quello di andare allo sportello di Federconsumatori dove gli appositi addetti, con i loro legali, a studiaranno una strategia di rimborso adeguato che potrà essere fatto, per esempio, con adeguate decurtazioni sulle future bollette.
La sentenza della Corte Costituzionale ovviamente inciderà molto sul bilancio dell’Amat: si parla di circa 10 milioni di euro, essendo circa 25.000 gli allacci.
La Federconsumatori di Imperia è in via Foce, n.3 e il numero di telefono è: 0183 558925

Scritto da Angelo Amoretti

11 novembre, 2008 alle 11:58

Emergenza rifiuti a Imperia?

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A Imperia, se le cose andassero nel peggiore dei modi, l’autonomia è di pochi mesi. Nel migliore, fino alla fine del 2010.

Da leggere tutto qui.

Scritto da Angelo Amoretti

20 ottobre, 2008 alle 12:42

L’Assessore Paolo Strescino nell’occhio del ciclone

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Decisamente per l’Assessore Paolo Strescino quella appena passata è stata una settimana da dimenticare.
Giusto venerdì scorso, quando su Sanremonews aveva fatto quelle dichiarazioni sul termovalorizzatore, il Venerdì di Repubblica pubblicava un articolo del biologo Giulio Conte su Imperia riguardante il ritardo della nostra città in materia di depurazione delle acque. Conte, nel saggio in uscita il prossimo settembre intitolato “Nuvole e sciacquoni”, ci informa che Imperia è l’ultima città capoluogo in Italia a essere rimasta senza impianto di trattamento delle acque fognarie.
L’articolo veniva poi ripreso da Maurizio Vezzaro su La Stampa di domenica 24 agosto in cui si legge, tra l’altro: “Beffa sul sito di Strescino. Nel blog del vice sindaco si dà per scontata (con tanto di foto) l’apertura del depuratore” ripreso dalle critiche dello stesso Conte su Il Venerdì di Repubblica.

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Scritto da Angelo Amoretti

25 agosto, 2008 alle 17:48

Imperia brucia [II]

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Un gentile lettore, che ringrazio di cuore, mi ha segnalato il video dell’incendio al depuratore dell’altro ieri. Si può notare che l’incendio è stato domato in fretta, ma la nube è rimasta sulla parte est della città fino a tarda sera.
Come si legge dalle dichiarazioni sul Secolo XIX di ieri, il Vicesindaco, rivolgendosi al Sindaco con il cellulare, parla di incendio a una vasca del depuratore dove si trovano dei recipienti di “pvc” (Cloruro di polivinile) e il cronista del Decimonono accenna a “grossi alveari in polietilene“.
Entrambi contengono diossina, estremamente tossica per gli uomini e gli animali.
C’è da augurarsi che le analisi dell’Arpal diano risultati confortanti per tutti.
Il video potete vederlo cliccando qui.

Scritto da Angelo Amoretti

28 novembre, 2007 alle 22:12

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Imperia brucia

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Stavamo svoltando da una curva quando, allungando lo sguardo, ho visto sul mare tutto quel fumo nero. E come tutti gli altri, amministratori non ci ho messo molto a capire che era successo qualcosa di serio nell’area del depuratore…e sono volato.
E, giunto sul posto: “Non preoccuparti Luigi – ha detto Strescino rivolgendosi a Sappa (al cellulare ndr) – ha preso fuoco una vasca del depuratore dove si trovavano dei recipienti in pvc. C’è tanto fumo, anche fiamme, ma ora la situazione è sotto controllo. Non ci sono stati feriti. Faremo ora tutte le verifiche.
E’ tutto vero, è sul Secolo XIX di oggi, 27 novembre 2007 e dal momento che per fortuna non ci sono stati feriti, mi permetto di scherzarci su, con una piccola, seria domandina finale.
Allora, volendo scherzare, si potrebbe dire che il volo del Vicesindaco è stato meraviglioso e che con tutte ’ste fiamme avrà pensato a qualche maledizione, anche politica.
E se per miracolo non è successo nulla di grave alle persone, ricordo che ieri era San Leonardo e che il Vicesindaco stava giusto in processione dietro al Santo. Chissà che non sia stato il buon Leonardo a farlo, il miracolo.
Il nostro depuratore ha una vita davvero difficile: non è ancora finito che già prende fuoco.
La scorsa estate la pupù degli imperiesi si è sparsa in mare un po’ qua e là (vedi la Rabina e il Prino) e va a finire che anche la prossima, ogni tanto, bisognerà chiudere qualche spiaggia per via dello stesso problema.
Spero di sbagliarmi e che arrivino i finanziamenti e tutto ciò che deve arrivare per poter terminare quest’opera fondamentale per la città.
Quella nuvola nera ci veniva addosso” si legge. Ma cos’era, una sorta di Blob?!! Mi mancava di leggere una frase tipo: “Non ho mai visto una cosa così orribile” ed era fatta.
Vabbè che nella nostra città, per fortuna, non succede mai niente, ma appena scoppia un incendio, peraltro domato in un’ora dagli abili Vigili del Fuoco, la stampa si scatena. E riesce anche a trovare qualcuno che dichiara: “Ho visto le fiamme altissime, almeno dieci metri. Il cielo, all’improvviso, si è spaventosamente oscurato: per fortuna che quella grossa nuvola scura come la pece, sospinta dal vento, si è alzata allontanandosi verso Diano Marina.
E se fossi di Diano mi girerebbero le scatole. Come, “per fortuna“?! Sarebbe stata una fortuna per i dianesi?
Beh, in fondo, campanilismi a parte, noi, quando c’è il levante, ci becchiamo in mare un po’ di merda loro, ieri che c’era un po’ di ponentino, la nuvola se la son beccata i vicini dianesi. In fondo nulla a che vedere con Cernobyl.
La considerazione finale più che altro è una domandina tecnica: come ha potuto “una scintilla, una maledetta scintilla” far scoppiare l’inferno, manco fosse stato un deposito di benzina?

Scritto da Angelo Amoretti

27 novembre, 2007 alle 16:00

Pubblicato in Attualità

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