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Cambio di abitudini per il Sindaco

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Poco prima delle famose “cene con il Sindaco” iniziate lo scorso ottobre, su quasi tutti i quotidiani locali, di carta e online, si leggeva:

Il sindaco, nel suo ufficio al primo piano di palazzo civico, riceve solitamente al giovedì pomeriggio, prima della giunta. Per il resto, la sua vita “amministrativa” è scandita da tempi ben precisi.Arrivo a Palazzo alle 8 e 30, sempre o quasi con il suo scooter, poi incontri, telefonate e riunioni sino alle 14e30. Nel pomeriggio, se non ci sono giunte o vertici politici o amministrativi, Strescino si reca negli uffici dell’azienda di famiglia (la Strescino srl, specializzata nella commercializzazione di contenitori in vetro per alimenti, ndr).
Il Secolo XIX, 9 ottobre 2009

Oggi, interpellato da Il Secolo XIX riguardo al droga-test con la “prova-capello” fatta da alcuni politici e di moda in questo periodo, il Sindaco ha dichiarato:

Sono nel mio ufficio a palazzo civico dalla mattina alla sera a lavorare per amministrare la città e per risolvere i problemi quotidiani…
Paolo Strescino – Il Secolo XIX, 20 novembre 2009

Scritto da Angelo Amoretti

20 novembre, 2009 alle 9:37

Psychedelic lollipop [II]

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A seguito dell’operazione dei Carabinieri denominata “Beautiful Life” atta a smantellare il traffico di cocaina nella nostra città, sette persone sono state arrestate – tra Imperia e Diano Marina – e diciotto sono indagate.
Il Secolo XIX online titola: “Blitz antidroga dopo la lettera al Decimonono“.
Su carta il titolo è diverso: “Cocaina a sessanta clienti al giorno“, ma l’articolo non manca di citare “l’interesse del Ministro Scajola” a seguito della lettera che un genitore disperato aveva spedito al Secolo e che era stata pubblicata il 27 maggio 2008, questa:

«Vi scrivo per chiedervi aiuto. Sono il padre di una ragazza di 18 anni che tre anni fa studiava presso l’Istituto d’Arte di Imperia: lì iniziò a frequentare alcuni ragazzi tossicodipendenti. Io e la mia famiglia, allarmati, le proibimmo di frequentare dopo la scuola queste cattive compagni e e ci rivolgemmo ai carabinieri raccontando loro le nostre paure. Ci dissero che non potevano fare niente senza un’autorizzazione del giudice e che per intervenire erano necessari fatti più gravi [...]
Mi sono trasformato anche in detective privato scrive e ho potuto constatare con i miei occhi che a Porto Maurizio, vicino al parcheggio dei taxi, sulle panchine, si consuma e si spaccia droga. Si spaccia anche sotto i Portici, in via Ospedale, l’ho visto con i miei occhi…Ma nessuno fa nulla [...]
Mi sono recato più volte dai carabinieri per fare una denuncia e mi hanno ripetuto che ormai la ragazza è maggiorenne e che si deve rivolgere al Sert. Sono andato al Sert e lì mi hanno detto che è la ragazza maggiorenne che deve fare richiesta per un aiuto,ma lei si è sempre rifiutata e non riusciamo a convincerla. Ho provato anche con un centro d’accoglienza, ma l’iter burocratico è troppo lungo. Intanto la ragazza scappa. Siamo disperati, mia moglie è in profonda depressione, i carabinieri e la polizia non possono fare molto [...]»

Il 29 maggio 2008, sul quotidiano, appariva un articolo dal titolo “Droga, figlia succube. Istituzioni mobilitate per il padre disperato” in cui, tra l’altro, si leggeva:

Si sono mobilitati persino il ministro Claudio Scajola e il prefetto di Imperia, Maurizio Maccari, dopo il disperato appello di un padre del capoluogo che ha la figlia che si droga,e non vuole smettere.[...]
Il prefetto Maccari ha già convocato questore e colonnello dei carabinieri per affrontare la parte di denuncia del padre sui luoghi imperiesi dello spaccio della droga [...]
Da parte sua il prefetto, sollecitato in tal senso anche dal ministro Scajola, è pronto ad ascoltare il genitore insieme al responsabile del Sert Giancarlo Ardissone e, se è il caso, ai rappresentanti delle forze dell’ordine.[...]

In pratica ne deduco che l’interesse e la mobilitazione del Ministro siano consistiti nel sollecitare il Prefetto ad avere un incontro con il genitore disperato e ne prendo buona nota: quel che conta è che i delinquenti siano stati arrestati.

Scritto da Angelo Amoretti

11 ottobre, 2008 alle 16:28

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Offensiva dei carabinieri contro lo spaccio di droga a Oneglia

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Da Il Secolo XIX del 6 maggio 2008
Cocaina in dosi, bloccato un altro imperiese.

Tredici grammi di cocaina, già suddivisi in dosi. Valore commerciale: almeno mille euro. A pochi giorni dall’operazione condotta dai carabinieri che ha stroncato lo spaccio di cocaina e hashish davanti alla chiesa di San Giovanni e sotto i portici di via Bonfante, con una raffica di indagati, i militari dell’Arma hanno concluso una brillante operazione che ha consentito di arrestare un incensurato residente a Imperia.
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Scritto da Angelo Amoretti

6 maggio, 2008 alle 12:00

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Maiurana

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Scritto da Angelo Amoretti

5 maggio, 2008 alle 12:32

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Imperia, città di drogati e spacciatori

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La premessa è d’obbligo: complimenti alle forze dell’ordine, i Carabinieri in questo caso, che hanno fermato e arrestato due fuorilegge che spacciavano droga a Oneglia.
Detto questo, continuo a meravigliarmi del rumore che si è fatto intorno a questa storiella di provincia, sia sui quotidiani cartacei che quelli online.
Uno scrive: “Cocaina: presi gli spacciatori”, l’altro, addirittura: “Sgominata banda che spacciava agli studenti”, insomma, i titoli erano di questa portata.
Poi leggi bene e scopri che non è neppure chiaro cosa e quanto spacciassero i due. Riviera24 scrive di circa 30 grammi di hascisc e una confezione di popper (una droga liquida che si assume per inalazione).
Sanremonews scrive di 40 grammi di hascisc, cocaina, due flaconcini di popper modificato (non so: ci avranno aggiunto del paraflu).
Il Secolo XIX: 100 grammi di hascisc, 20 grammi di cocaina, alcune dosi di popper.
La Stampa non specifica la quantità di cocaina sequestrata, ma per l’hascisc i conti quadrano con quelli di Sanremonews: 40 grammi.
Dei due fuorilegge su un sito sono stati resi i nomi, i cognomi, l’età e la professione. Gli altri organi d’informazione si sono limitati a indicare le iniziali, ma su un giornale appare anche il loro indirizzo.
Un lettore di Sanremonews ha scritto al portale: “Anche le famiglie sono impegnate nel seguire la crescita dei loro figli, pertanto sarebbe opportuno che siano pubblicate le foto dei venditori di morte, devono sapere chi sono se realmente si vuole fare prevenzione ed evitare che cattive compagnie rovinino i nostri figli.
Ne deduco che se vedo la foto di quei tipi posso mostrarla a mio figlio e dirgli: “Guai se ti avvicini a questi, ché sono venditori di morte”?
Non lo so.
Conclusione della storia: il gip Luigi Sanzo ha individuato una misura restrittiva nei confronti dei due (obbligo di dimora dalle 22 alle 7) perché sono incensurati e la quantità di droga sequestrata è risultata modesta.
Morale della favola: va bene prendere due pirloni con un po’ di droga addosso, ma magari mettere le mani sui trafficanti un po’ meno pirloni e più banditi sarebbe ancora più utile.
E, dulcis in fundo, alle conferenze stampa, specificare bene i quantitativi sequestrati.

Scritto da Angelo Amoretti

4 maggio, 2008 alle 19:12

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