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Sull’apertura dei negozi il 1° Maggio

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Pasquale Indulgenza interviene sull’apertura dei negozi, oggi, Primo Maggio:

E’ una notizia positiva l’annuncio dell’accordo contro il lavoro irregolare siglato ieri presso il Palazzo del Governo. Va dato atto alla Prefettura di Imperia di aver profuso un notevole impegno, in questi ultimi anni, in tema di sicurezza e legalità del lavoro.
Particolarmente importanti, l’insediamento di una Conferenza Permanente per la prevenzione ed il contrasto al lavoro irregolare in edilizia e per la sicurezza nei cantieri e il protocollo volto a realizzare una rete socio-istituzionale per contrastare il lavoro irregolare in edilizia e favorire il rispetto delle norme di sicurezza. Tuttavia, è del tutto evidente, agli attori istituzionali, politici e sociali più consapevoli, che nessun documento e nessun impegno formale, da soli, possono cambiare una situazione che ha radici profonde nelle dinamiche socio/territoriali e nella struttura economica. Occorre che la società, da proprio interno, susciti una presa di coscienza collettiva della disumanità e della intollerabilità dei fenomeno del lavoro nero e dello sfruttamento dei lavoratori più deboli. Ogni occasione pubblica dovrebbe essere valorizzata per un’opera di coscientizzazione riguardo alla dignità del lavoro e alla esigibilità dei diritti di tutti i lavoratori. Ecco perché ritengo che la scelta dei alcune amministrazioni locali della nostra provincia, a partire da quelle di Sanremo e di Imperia, di consentire l’apertura degli esercizi commerciali in occasione del 1 maggio, Festa Internazionale dei lavoratori, sia stata una scelta sbagliata e deplorevole. Se si svilisce e si banalizza questa ricorrenza con simili misure, si contribuisce al prevalere di una logica produttivistica ed economicistica che divide il mondo del lavoro e mette al primo posto sempre e comunque il profittevole, a discapito di qualsivoglia valore di solidarietà sociale e di sensibilità collettiva. Cosa particolarmente grave, in un momento in cui, nel Paese, si verificano ininterrottamente centinaia e centinaia di morti per lavoro (l’ultimo, gravissimo incidente, con quattro operai gravemente ustionati, si è verificato nella stessa giornata del 1 maggio!).
Giustificare la cosa col fatto che i nostri centri hanno vocazione turistica o appellandosi alla liberalizzazione del commercio, è meschino e scorretto. Che cosa significa? Che, altrove, mettiamo nella realtà di un distretto industriale, dovrebbero ritenere giustificata l’apertura delle fabbriche perché lì è quello l’interesse economico prevalente?
Bisognerebbe invece essere onesti con i cittadini amministrati e riconoscere che è l’attuale realtà socio/economica dei nostri territori a dar ragione di certe politiche amministrative sfacciatamente di parte. I processi di terziarizzazione hanno finito per imporre rapporti di potere estremamente favorevoli alle categorie commerciali e agli operatori dei servizi, le cui rappresentanze sono sempre più influenti e pressanti, anche all’interno di amministrazioni che sulla carta hanno orientamenti diversi. Interessi di parte vengono così fatti passare come interessi del territorio e, dunque, di tutta la comunità. Eppure, occorrerebbe tenere presente che lavoro è anche quello che si fa nel turismo e nei servizi, e che proprio in questi settori, dopo l’edilizia, si alimentano le situazioni di maggiore insicurezza e irregolarità, le ’sacche’ di un vergognoso sfruttamento.
Per uscire dunque da una situazione penosa come l’attuale, che ci priva della “festa del lavoro precario” e ci consegna alla “festa precaria del lavoro”, come intelligentemente suggerisce una vignetta apparsa in questi giorni su un sito provinciale on line, per restituire diritto di parola e diritto alla festa a tutti i soggetti del lavoro, occorrerà riprendere il cammino, lento, lungo e faticoso, di una ripresa di coscienza collettiva della sostanziale unità del mondo del lavoro, che, in diverse forme (salariato, ‘autonomo’, ecc.) rimane comunque sottomesso e dipendente dal primato del mercato e dalla logica del profitto. E’ su questo terreno che prioritariamente comincerà la ricostruzione della Sinistra sociale e politica. E’ su questo terreno che la Sinistra in ricostruzione sfida le forze politiche che si dicono “riformiste” a qualificare il loro preteso progressismo.
Pasquale Indulgenza
Segretario Provinciale P.R.C. e Consigliere Comunale

Scritto da Angelo Amoretti

1 maggio, 2008 alle 18:23

Pubblicato in Attualità

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Primo Maggio

10 commenti al post

Buon Primo Maggio a tutti i lavoratori.

Scritto da Angelo Amoretti

30 aprile, 2008 alle 17:57

Pubblicato in Attualità

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