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Scajola di nuovo indagato

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Ormai è come sparare sulla Croce Rossa e la notizia domani sarà già vecchia.

La novità, al limite, consiste nel fatto che stavolta i costruttori indagati sono nostrani, e qualcosa sta cambiando: alle prossime elezioni l’Avv. Annoni prenderà il 70% dei voti.

Scritto da Angelo Amoretti

19 aprile, 2013 alle 9:41

Le grandi manovre nel PDL

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E’ sceso in campo (o in campetto) Ivo De Michelis e per il PDL si tratta di scegliere tra Giacomo Raineri (che a fine carriera non disdegnerebbe di fare il sindaco) o Antonello Ranise (uno che a Claudio ha detto sempre “sì” e “grazie”): ci rendiamo conto?!
Dall’altra parte, quella del PD, abbiamo Giovanni Rainisio candidato sindaco e Zagarella in panchina: non so se mi spiego.
Visti gli scenari a destra, sinistra e centro, credo di poter dire che lo tsunami sta per abbattersi anche su Imperia.
Anche se di Grillo mi fido poco, lo vorrei proprio tanto: perlomeno non vedrei più la faccia dell’ex ministro e quelle di coloro che prendono ordini da lui, dal momento che tutti quanti gli altri non sono riusciti a realizzare il mio sogno che spero presto diventi realtà.

Tempo di vertici nel Pdl scajoliano. Nella tarda mattinata di ieri l’ex ministro Claudio Scajola ha ricevuto per una riunione nella sede di via Matteotti un gruppo di fedelissimi.
Alla fine bocche cucite. Solo l’ammissione che tema di discussione è stato l’analisi del recentissimo voto politico proiettato sulle elezioni amministrative di fine maggio.
Al tavolo erano seduti il presidente della Provincia Luigi Sappa, il coordinatore provinciale del partito e consigliere regionale MarcoScajola, gli ex assessori comunali Claudio Baudena, Luca Volpe e Sergio Lanteri, il presidente della Riviera Trasporti Enzo Teodoro Amabile, l’ex presidente del consiglio comunale Emilio Varaldo, l’amico di sempre Franco Amoretti, l’ex coordinatore provinciale Massimiliano Ambesi e l’assessore provinciale Giacomo Raineri, considerato tra i papabili candidati- sindaci, investitura alla quale Raineri tiene particolarmente.
Non c’era, invece, per impegni assunti in precedenza l’avversario interno di Giacomo Raineri, Antonello Ranise, rappresentato, però, dal suo principale sponsor, il costruttore portorino e vicepresidente della Banca Carige, Ivo De Michelis. De Michelis non era tanto attivo in prima persona sulla
scena politica cittadina dai tempi della sua ultima candidatura, nel 1999, quando si presentò venendo eletto consigliere comunale (carica poi abbandonata nel 2001 per sopraggiunti altri incarichi), nella lista dell’allora Partito Popolare in appoggio alla coalizione di centrosinistra del sindaco uscente, il “rosso” Davide Berio, poi sconfitto da Sappa.
Un chiaro segno che la temperatura politica nel capoluogo si sta alzando e non potrebbe essere altrimenti viste le scadenze imminenti.
Altrettanto evidente è che, essendo tutti gli ospiti che si sono recati dall’ex ministro protagonisti della vita politica imperiese, l’intento era quello di affrontare tematiche che riguardano, appunto, la prossima tornata elettorale cittadina. In ballottaggio per essere candidati a sindaco ci sono i nomi di Raineri e Ranise, ma potrebbe spuntare, il classico terzo esterno, anche per non prestare il fianco ai rigurgiti dell’antipolitica espressi chiaramente nell’urna dagli elettori che hanno votato in massa per Beppe Grillo.
Intanto il successo elettorale del M5S sembra aver ricompattato il centro dello schieramento politico intorno al Pdl: Giuseppe Fossati per “Officina Città”, l’Udc, i montiani non hanno smentito la possibilità di un accordo, magari, al secondo turno col partito di Berlusconi, presentando, eventualmente in prima battuta come candidato sindaco il giovane commercialista Antonio Parolini (area Monti).
A questi gruppi potrebbe aggiungersi quello della rinata Democrazia Cristiana di cui l’ex deputato e assessore regionale imperiese Vittorio Adolfo è segretario nazionale amministrativo. Adolfo ha promesso che il suo nuovo partito presenterà una lista in ogni località in cui si vota, compresa Imperia e che sarà composta da tutti volti nuovi. Ma le incognite che si dovranno dipanare nei prossimi 10, al massimo15 giorni, sono molte.
Intanto cosa farà Eugenio Minasso, escluso per un soffio dal parlamento? Come coordinatore regionale è depositario del simbolo del Pdl, quindi spetterà a lui decidere se e a chi assegnarlo. C’è chi giura che stia lavorando sottotraccia per presentare un proprio progetto per le amministrative da portare avanti con gli“ scajoliani”o per contro proprio.
Intanto è prevista anche in provincia di Imperia la convocazione di una convention di amministratori e militanti pidiellini che si riconoscono in Claudio Scajola, sulla falsariga di quella che si è tenuta ad Albisola poco prima delle elezioni.

D.D. – Il Secolo XIX – 2 marzo 2013

Scritto da Angelo Amoretti

3 marzo, 2013 alle 21:34

“Patto del coniglio”: il giorno dopo

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Dopo quello che io chiamo “il patto del coniglio” l’unica reazione sensata e senza peli sulla lingua che ho trovato sui giornali e in rete, è quella dell’On. Eugenio Minasso in questa intervista rilasciata al Secolo XIX. Chi mi conosce sa quanto sia distante dalle idee del deputato del PDL, ma qui non si tratta di idee, bensì di opinioni. E la sue, questa volta, coincidono con le mie, per cui le riporto, dato che al momento non ne ho lette altre di simili.

«Di questo passo i cittadini sul monte Calvario ci crocifiggeranno i politici, altro che cene carbonare. E poi, se si trattava di una rimpatriata tra vecchi amici non capisco perché l’onorevole Scajola si sia fatto accompagnare da due uomini di scorta pagati con le tasse di tutti».
Eugenio Minasso, deputato Pdl prende come (facile) spunto la location, la Confraternita della Santissima Trinità al monte Calvario sulle alture di Porto Maurizio, scelta per l’incontro conviviale promosso dal costruttore Ivo De Michelis alla quale hanno partecipato, appunto, l’ex ministro Claudio Scajola e una dozzina di fedelissimi, per dissociarsi nettamente da «un certo modo di fare politica», che a suo dire «è sorpassato e rinfocola solo l’antipolitica». Al contrario, Minasso dice di voler mostrare la sua «anima popolare, di deputato dalla parte dei cittadini». E di custode dei problemi del territorio.
«La gente – sostiene Minasso – non arriva alla fine del mese, non ha i soldi per curarsi, mentre questi vanno in un luogo lontano da tutti a “spartirsi” la provincia, con due ex sindaci, Giovanni Bosio e Gaetano Scullino, le cui amministrazioni sono state sciolte per mafia. Avranno modo dimostrare la loro estraneità, ma non era proprio il caso. Gli elettori questi atteggiamenti non li sopportano più e laprossima volta, se lo sapranno, ci saliranno con i forconi sul monte Calvario. E farebbero solo che bene».
«Mentre questi presunti maggiorenti del partito erano segretamente riuniti a tavola alla Santissima Trinità – insiste Minasso – anch’io ero a cena, ma in un locale pubblico, davanti a tutti. A parlare con gli amministratori del golfo dianese. E abbiamo discusso non certo di candidature, ma di problemi concreti che interessano il territorio. In primis, l’impegno per il collettore fognario per allacciare il dianese al depuratore di Imperia e per il passaggio dell’Aurelia-bis sul vecchio tracciato della ferrovia. Sono questi i temi che interessano i cittadini, perché dalla risoluzione dei problemi connessi, ambiente e viabilità, dipende il futuro di quelle comunità, visto che poggiano la loro economia sul turismo». Mentre Minasso era in pizzeria, al Calvario tra una portata e l’altra del “Pepito” veniva sancito il patto di acciaio tra Scajola e De Michelis. I due avrebbero discusso anche del probabile candidato sindaco alle prossime elezioni di Imperia.
C’è ancora molta incertezza, i nomi che si fanno sono quelli di Franco Amadeo, Giacomo Raineri e Franco Amoretti. Nelle preferenze di Scajola ci sarebbe proprio quest’ultimo, in quanto amico di vecchia data dell’ex ministro, e quindi ritenuto da lui più “affidabile”. Anche se il partito non ha rinunciato a cercare un personaggio nuovo proveniente dalla società civile.
Ufficialmente, secondo la versione con cordata per la stampa, l’argomento della serata avrebbe riguardato le infrastrutture provinciali.
Ma allora non si capisce la presenza di exa mministratori come lo stesso Franco Amoretti, Gaetano Scullino e del giovane Angelo Francesco Dulbecco come di altri, che non rivestono incarichi amministrativi.
Tagliente e velenosa la chiave di lettura di Minasso. «Di Fiorito ce n’è uno, mentre noi uomini per bene del Pdl siamo un milione»

Diego David – Il Secolo XIX, 5 ottobre 2012

Scritto da Angelo Amoretti

5 ottobre, 2012 alle 16:33

Solidarietà al giornalista Diego David

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Diego David, noto giornalista de Il Secolo XIX, è stato querelato da Ivo De Michelis e Giovanni De Cicco per via di questo articolo. Lo ha annunciato lo stesso David durante il suo intervento a Villa Grock, nell’ambito dell’incontro con i giornalisti de il Fatto Quotidiano. In precedenza era stato querelato dall’On. Claudio Scajola per la storia di quel sondaggio. Per questo è stato querelato anche Sanremonews.
Al contrario di certi garantisti liberali all’amatriciana che sostengono che la querela sia un’arma di difesa per tutelare la propria dignità, io penso, e sono libero di pensare, che spesso sia arma di offesa, quindi di intimidazione.
In ogni caso sarà poi il giudice a stabilirlo e qui non si tratta di fare processi mediatici a uno o all’altro, ma semplicemente di sostenere, con convinzione, il giornalista: un professionista che ha fatto il suo dovere (informare) e forse ha toccato qualche nervo scoperto.
La lotta è ìmpari, ma a volte può capitare che David(e) abbia la meglio su Golia e nei tribunali spesso vengono fuori cose assai interessanti. Per questo mi auguro che si vada fino in fondo.

Scritto da Angelo Amoretti

4 agosto, 2012 alle 16:31

Chi comanda nel PD imperiese?

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Ricordate la foto in questo post?
Ebbene, alcuni giorni dopo, e precisamente durante la presentazione del Libro Bianco del PD sul Porto di Imperia, pareva che i possibili candidati del PD fossero stati bruciati in una botta sola da Leandro Faraldi, segretario provinciale del Partito Democratico (che diceva no alle primarie) e Fabrizio Risso, il segretario cittadino del partito di Bersani “ha escluso la possibile candidatura di Giovanni Barbagallo e Riccardo Giordano“.
Oggi salta fuori che ci sarebbe un accordo tra Claudio Burlando e Ivo De Michelis (che con il PD, a livello politico, c’entra come i cavoli a merenda e che nella foto, è colui che vince sempre) per candidare Giovanni Barbagallo come sindaco di Imperia alle prossime amministrative del 2013.
Marcia indietro a manetta in contromano.
Già ai tempi delle elezioni provinciali del 2010 si vociferava di un accordo tra Scajola e Burlando per una candidatura “debole” del PD, seccamente smentito dal proprietario della cantina di tre piani, e ora siamo d’accapo, solo che gli accordi stavolta sarebbero stati presi con un altro “potente” di Imperia.
Chiedo agli amici (e non) iscritti al PD e a coloro che lo votano (non ai piccoli dirigenti rampanti): non ne avete ancora le scatole piene di questi giochetti? Non vi sentite lievemente presi per i fondelli da chi sta molto più in alto di voi?

Scritto da Angelo Amoretti

5 luglio, 2012 alle 21:26

Uno di questi vince sempre

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Premessa: con tre di questi personaggi ci diamo del tu, con uno siamo parenti, con l’altro ci conosciamo di vista e in questo post non c’è niente di personale.
Metto le mani avanti perché non mi piace farmi nemici e di solito ho rispetto per tutti, o quasi.
Se vi siete persi l’articolo di Diego David sul Secolo XIX di oggi non disperate: il suo pezzo è anche online e potete leggerlo qua.

foto: Il Secolo XIX

Dunque pare assodato e riporto il pezzo di David: “[...]Non è un segreto, infatti, che sia nella tornata del 2005 che alle scorse elezioni regionali, un grande elettore imperiese come Ivo De Michelis, potente costruttore portorino e membro del Cda di Banca Carige, lo abbia apertamente sostenuto” (Bonello nda).
Non è la prima volta che Diego David scrive degli assi nella manica del Caltagirone de noartri.
Sul Secolo dello scorso 18 aprile si legge: “[...] Vicino alla potente corrente ex democristiana di Ivo De Michelis e Giovanni De Cicco, si disse che avesse usufruito del loro aiuto elettorale [...] , con la differenza che si parlava di Gianfranco Gaggero, l’ex assessore all’urbanistica del PDL.
Immagino che abbiate già capito dove voglio arrivare e molti di voi penseranno che ho scoperto l’acqua calda.
Solo che molti elettori, soprattutto giovani, ignorano queste cosette e sarà meglio che le sappiano, se si vuole tentare di scardinare questi sistemi e cambiar pagina.
Forse Riccardo Giordano la pensa come me: infatti, a quanto leggo nell’articolo, è in una posizione minoritaria.
Allora il mio auspicio è il seguente: alle primarie, alle comunali, votate chi volete, ma evitate di votare per i soliti noti, per chi sta da una parte e fa consulenze dall’altra; per chi sta di qua, ma fa progetti per quelli di là e via dicendo.
Questa volta, se qualcosa non mi farà passare la voglia del tutto, spulcerò le liste nome per nome e cercherò di informarvi su tutti, in modo che possiate regolarvi.

Scritto da Angelo Amoretti

19 giugno, 2012 alle 17:00