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Provinciali 2015: un primo passo verso la democrazia [grazie, Renzi!]

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Ci saranno le elezioni, il prossimo 3 maggio, ma noi stavolta saremo spettatori. Grazie al gelataio di Firenze, noto anche come “rottamatore”, a votare per il presidente della Provincia ci andranno i sindaci dei 67 comuni più i consiglieri comunali. Sanremo sarà l’Ohio de noartri.
Ho letto questo articolo e non so se ridere o piangere:

Si voterà domenica 3 maggio per il rinnovo del Consiglio provinciale di Imperia. Ma, per la prima volta, non saranno i cittadini a eleggere presidente e consiglieri. A esprimere le loro preferenze saranno infatti i consiglieri provinciali uscenti, i sindaci e i consiglieri comunali dei 67 Comuni imperiesi. Il decreto è stato firmato ieri mattina dal presidente, Luigi Sappa, dopo l’ultimo Consiglio provinciale che si è tenuto lunedì scorso. Le votazioni si svolgeranno dalle 8 alle 20 e ci sarà un unico seggio, allestito nel Palazzo provinciale di via Matteotti 147. Alla chiusura del seggio inizieranno le operazioni di scrutinio. Gli elettori «selezionati» dovranno eleggere il nuovo presidente e dieci consiglieri provinciali.
Sono eleggibili alla carica di presidente i sindaci dei Comuni il cui mandato scada non prima di diciotto mesi dalla data di svolgimento delle elezioni e i consiglieri provinciali uscenti, compreso
il presidente. Alla carica di consigliere provinciale possono essere eletti, oltre a consiglieri provinciali uscenti e sindaci, anche i consiglieri comunali in carica dei Comuni imperiesi.
Il «peso» del voto da parte di sindaci e consiglieri comunali varierà in base al numero degli abitanti del loro Comune. Le località saranno quindi suddivise in cinque fasce a secondo del numero di residenti, cui corrisponderà una scheda di votazione di colore diverso; i colori sono azzurra, arancione, grigio, rosso e verde. Si parte dai Comuni fino a 3 mila abitanti per arrivare a quelli oltre 30 mila.
Le candidature dovranno essere ufficializzate attraverso la presentazione di liste, che dovranno essere depositate in Provincia domenica 12 aprile dalle 8 alle 20 e lunedì 13 aprile dalle 8 alle 12.
La complessa preparazione del nuovo manuale di voto è stata affidata a due funzionari provinciali, Stefania Demichelis e Mirella Ferrari, che hanno
lavorato alcuni mesi per districarsi nelle novità normative, prendendo anche spunto dall’esperienza di altre Province. I problemi comunque non mancano.
La nuova normativa prevede che il mandato del presidente duri due anni e quello dei consiglieri quattro e non è quindi impossibile che, cambiando le Amministrazioni comunali e quindi gli elettori, un presidente si trovi a fare i conti con un Consiglio composto da esponenti opposti alla sua parte politica.
Chi sarà il presidente della «nuova era»? Negli ultimi mesi sono circolati molti nomi di sindaci, tra cui ci sono quello di Imperia Carlo Capacci, quello di Taggia Vincenzo Genduso e anche il primo cittadino di Pieve di Teco, Alessandro Alessandri.
Ultimamente sta però prendendo piede l’ipotesi di una rielezione di Luigi Sappa, che pare possa trovare il sostegno del Centrosinistra. Ma nulla è ancora definito e tutto ovviamente dipenderà dagli accordi politici che verranno raggiunti entro metà aprile.

La Stampa, 25 marzo 2015

Scritto da Angelo Amoretti

25 marzo, 2015 alle 17:18

Qualità della vita: la provincia di Imperia all’ultimo posto [II]

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Su La Stampa di oggi Enrico Ferrari analizza più dettagliatamente i dati che hanno portato la provincia di Imperia a posizionarsi all’ultimo posto della classifica stilata da Italia Oggi.
Viene fuori che siamo messi maluccio per quanto riguarda il verde pubblico, le isole pedonali e la depurazione.
L’altro problema è rappresentato dal traffico. Quello degli stupefacenti, però. Mi meraviglia un pochino che il giornalista affermi che “come d’altra parte è da aspettarsi per una città di confine“, ma lasciamo perdere.
Per contro, non mi meraviglia più che il presidente Luigi Sappa dica: “La veridicità dei dati va presa con le pinze, anche perché arrivano da fonti diverse, che in alcuni casi non si conoscono neppure. L’aggregazione dei dati, poi, porta a conclusioni discutibili“.
A tal proposito segnalo l’intervento di Riccardo Giordano (PD) e quello di Pasquale Indulgenza (PRC).
Nel frattempo il Ministero dell’Interno ha chiesto l’incandidabilità di Gaetano Scullino e Giovanni Bosio rispettivamente i sindaci di Ventimiglia e Bordighera, sciolti per infiltrazioni mafiose.

Scritto da Angelo Amoretti

3 gennaio, 2013 alle 9:23

Qualità della vita: la provincia di Imperia all’ultimo posto

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Dal 14° rapporto sulla “Qualità della vita” stilato da Italia Oggi con la collaborazione dell’università La Sapienza di Roma, risulta che la provincia di Imperia è al 103° posto: ultima.
Per quanto mi riguarda la cosa più deprimente è che, commentando i dati, il presidente Luigi Sappa, affermi quanto segue, come riportato da Sanremonews:

I parametri che ci hanno fatto essere fanalino di coda sono quelli dell’ambiente e della criminalità. La popolazione denuncia tutto, soprattutto i furti, per cui, con i parametri utilizzati per stilare questi rapporti, è normale, anche rispetto al numero di abitanti, scendere in fondo alla classifica. I dati devono essere letti e interpretati attentamente. Ci auguriamo che questa sia l’ultima volta e ci sono tutti i presupposti per far meglio. Il depuratore entrerà in funzione a breve, e abbiamo ormai ultimato una pista ciclabili lunga quasi 30 km che costeggia tutta la costa.

Dunque stando a quello che si legge, basterebbe che la popolazione denunciasse un po’ meno e che il depuratore fosse messo finalmente in funzione e i problemi sarebbero risolti.
L’autorevole presidente che è arrivato a un pelo dal doversene andare a casa, non per le paradossali dichiarazioni rilasciate anche in passato, ma perché la nostra provincia ha rischiato (è solo tutto rimandato, comunque) di essere soppressa, rimane incollato alla sua poltrona ed è uno di quelli che non si sa se “facciano finta” o dicano sul serio.
Come può, infatti, affermare ciò che afferma? Fa finta di non sapere che i consigli comunali di Ventimiglia e Bordighera sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose, per esempio? Fa finta di non sapere che è da vent’anni che aspettiamo la messa in opera del depuratore?
Per rendersi conto del degrado morale e ambientale in cui versa la nostra provincia non c’è bisogno di leggere classifiche stilate ora da Italia Oggi, ora da il Sole 24 ore: basta vedere quello che succede intorno a noi. Trovo patetico cercare di contestare i parametri con cui le classifiche sono stilate, sarebbe più utile per tutti prendere definitivamente atto della situazione e darsi da fare per cercare di cambiarla, magari mandando a casa proprio chi in questa situazione ci ha portati.

Scritto da Angelo Amoretti

31 dicembre, 2012 alle 9:20

Minacce e scivolamenti

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Luigi Sappa, presidente della nostra provincia, minaccia di andarsene se le cose non cambieranno. Quali? Un passo indietro del governo, per esempio, che potrebbe rivedere la cancellazione di alcune province, perché in queste condizioni non rimane “a fare il commissario di un ente che chiude“.
Sebbene il PDL fosse contrario alla soppressione di alcune province, ma stia sostenendo il governo Monti che la soppressione ha attuato, non mi risulta che l’on. Claudio Scajola si sia dato da fare per mantenere in vita la nostra. Se non ricordo male alcuni giorni dopo parlava di strani accorpamenti con Cuneo e Nizza, quindi il buon Luigi Sappa dovrebbe cercare di mettersi d’accordo con il suo partito e il suo principale referente in provincia.
Può anche darsi che gli sia stato detto di non preoccuparsi perché un posto in Parlamento lo avrebbe avuto. Ma nel frattempo pare che per i candidati dei partiti tradizionali arrivare a Roma non sia più la passeggiata di una volta.

Lo scivolamento riguarda il Palasalute. Pare che gli inizi dei lavori saranno posticipati perché i tecnici dell’impresa che dovrà costruirlo, si sono accorti quello di cui molti di noi, grazie alle segnalazioni di Giuseppe Franciosi e, su questo blog, di Franco Ramella, sapevano già e cioè: se prima non si interviene nei pressi di quello che molti pensano sarà un’altra cattedrale nel deserto, a scivolare non saranno i lavori, ma direttamente il Palasalute.

Scritto da Angelo Amoretti

14 novembre, 2012 alle 14:19

Indagati gli ex Sindaci Sappa e Strescino e il dirigente Enrico

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I tre sono indagati perchè “omettevano di richiedere la necessaria autorizzazione nonché di procedere al trattamento delle acque reflue fognarie, determinando una situazione di inquinamento” [Puntoimperia.it] e quello che più mi ha colpito è che sul curriculum del Dott. Giuseppe Enrico, si legge:


A seguito di concorso pubblico, è dirigente del Settore LL. PP. del Comune di Imperia dal 1991 al 1994 e del Settore Ecologia del Comune di Imperia dal 1994 ad oggi.
Durante tale periodo ha espletato diverse funzioni aggiuntive tra le quali dirigente del patrimonio e della protezione civile.
Direttore ATO dei rifiuti della Provincia di Imperia dal 2006 a tutto il 2009.

In pratica un esperto dei rifiuti che ha tenuto, come si dice, il piede in due scarpe, è stato dirigente sotto Sappa e Strescino in Comune e direttore ATO in provincia sotto Gianni Giuliano (PDL): un via vai che sicuramente è legittimo, ma sa tanto di minestrone.

Scritto da Angelo Amoretti

5 luglio, 2012 alle 16:57

Off the Report – Porto Franco

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Ieri sera è andata in onda la puntata di Off the Report che comprendeva anche un servizio di circa mezz’ora sulle vicende del Porto turistico della nostra città, dal titolo “Porto Franco” e sebbene qualche consigliere pidiellino nostrano abbia già scritto che è stata una schifezza fatta da una rete comunista, mi ha fatto molto piacere guardarla e di seguito riporto le mie riflessioni su alcuni passaggi.

Off the Report

Carlo Conti: mi pare di capire che non prendesse in minima considerazione che la Porto di Imperia SpA fosse una società partecipata, essendo il Comune di Imperia proprietario del 33% del capitale.
Non c’è da stupirsi, e lo dice lui stesso quando candidamente parla di “sistema”: arrivato a Imperia da Sanremo, dove, a suo dire, negli anni novanta “c’era la caccia ai socialisti”, pensava che la caccia fosse chiusa e tutto fosse permesso, tant’è vero che non si aspettava di essere arrestato. Fa parte di quella categoria di persone che hanno perso di vista il confine tra legalità e illegalità. E la sua teoria sull’arrestare una persona è quanto meno bizzarra: prima bisogna fargli il processo, poi, se ha delle colpe, metterlo in galera e buttare le chiavi. Quindi, se questa teoria fosse logica, se c’è qualcuno che commette un reato, le forze dell’ordine non devono arrestarlo, ma aspettare che dopo qualche anno gli si faccia il processo. Poi si vedrà.

Fabrizio Centofanti (Acqua Pia Antica Marcia SpA): quando non si sa più quale linea di difesa esibire, si tira fuori dal cilindro quella dell’altruismo strappalacrime: “Noi abbiamo duemila dipendenti a cui dobbiamo pensare”. E’ una subdola forma di ricatto come per dire (e nel caso del Porto è stata già usata svariate volte) che se la magistratura fa il suo corso, mette in crisi duemila dipendenti. A questi signori delle scatole vuote non passa neppure per l’anticamera del cervello di dire che se le cose fossero state fatte legalmente, la magistratura penserebbe ad altro e i dipendenti vivrebbero felici e contenti.

La posa della prima pietra: che tenerezza rivedere quelle immagini, con la “presentatrice” di turno eccitata che chiede un “bell’applauso” e che forse già all’epoca era giornalista, ma si occupava d’altro.

Claudio Scajola: dice che fin da ragazzo portava avanti il sogno del porto più bello del mediterraneo e mette subito le mani avanti, avvertendo il giovane giornalista a non dire che fu lui a portare Caltagirone a Imperia: “State attenti a quello che dite sennò vi denuncio“. Secondo l’ex ministro, infatti, fu Beatrice Cozzi Parodi la “mediatrice” tra il Comune di Imperia e Caltagirone, dal momento che i due erano fidanzati e stavano costruendo il porto di San Lorenzo al Mare.
Solo che su la Repubblica del 20 ottobre 2011, leggo che Gianpiero Fiorani, durante un altro processo, ha dichiarato: “Fu l’allora ministro Scajola a contattarmi e farmi incontrare, con il volo in elicottero, con il costruttore Caltagirone Bellavista. Voleva chiedere alla nostra banca di finanziare l’ operazione del nuovo porto di Imperia” e non so se l’ex Ministro abbia o no denunciato il furbetto del quartierino e comunque: “Io vi diffido a dire che ho portato Caltagirone“. E alla fine ammette che forse sarebbe stato meglio “non fare un cazzo” per la città perché ha messo insieme gli imprenditori locali, ha scelto una progettazione di alto livello, dopodiché “che cazzo è successo non lo so“.

Luigi Sappa: il Presidente della Provincia non ne è uscito tanto bene: un commercialista che non capisce che se in una società ci sono tre soci al 33% e quindi non ce n’è uno di maggioranza, o è ancora confuso, o deve ripassare la ragioneria. Ma forse è un modo di vedere le cose “alla Conti”: il Comune c’era, ma contava poco.
Sintomatica, poi, la sua reazione alla domanda del giornalista: “Chi ringrazia per la nomina all’Isvap?”. Sembra quasi chiedersi che razza di domanda gli pone, visto che non è abituato a sentirsi chiedere certe cose dai giornalisti nostrani e quindi è fuori allenamento.

Paolo Stescino: è davvero così sicuro di avere tutto il consenso di cui si vanta, anche tra gli elettori di centrosinistra?
Quando Scajola dice che nel 2009 anche Paperino/a sarebbero stati eletti, dice la sacrosanta verità, tant’è vero che all’epoca dissi che anche una giara avrebbe vinto le elezioni.
Ma adesso le cose sono cambiate, il PDL si sta frantumando e forse la giara prenderebbe il 30%.

Giuseppe Zagarella: dice che il Comune avrebbe potuto battersi affinché ci fosse una gara per l’affidamento della costruzione del porto. Ci aggiungo che forse una mobilitazione popolare per spingere il comune a battersi non ci sarebbe stata male. Solo che lì per lì si preferiva discutere nelle sedi dei partiti forse perché a qualcuno faceva comodo che non ci fosse troppo rumore.

Ringrazio il giornalista Antonino Monteleone, classe 1985, zaino in spalla e schiena dritta: ne basterebbero due o tre come lui, dalle nostre parti, e i cittadini capirebbero meglio come funzionano le cose. Perché un giornalista scrive i fatti, un giornalista d’inchiesta fa le inchieste: non può certo cambiare lo stato delle cose, ma essere d’aiuto a capire, sì.

Scritto da Angelo Amoretti

28 maggio, 2012 alle 17:21

Il PD in Provincia chiede le dimissioni del Presidente Sappa

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I giorni scorsi mi chiedevo cosa aspettassero i consiglieri provinciali del PD a chiedere a “Ginetto” Sappa se fosse ancora “agitatissimo” e “fuori di testa” e oggi il capogruppo del partito di Bersani, Riccardo Giordano, ha chiesto formalmente le sue dimissioni oltre che per incapacità a fare un programma con la Giunta degno di questo nome, anche perché per dieci anni è stato Sindaco di Imperia, quindi strettamente legato alle rovinose vicende del Porto Turistico.
Il PD è come un diesel: ce ne mette un po’ a partire, ma quando parte non ce n’è per nessuno.
Sappa è Presidente della Provincia da circa un anno, da quasi due settimane sono state pubblicate le intercettazioni in cui Rodolfo Leone, parlando con l’on. Claudio Scajola, dice che “C’è Ginetto che mi sembra un po’ fuori di testa, ma comunque…sì, c’è Ginetto che è agitatissimo, l’altro giorno l’ho visto e m’ha detto, ma cosa faccio?” ; da parte sua Sappa non ha ancora detto una parola sui suoi dieci anni di amministrazione in Comune, ma finalmente il PD si è mosso.
Ammesso che sia fattibile – non conosco i regolamenti – avrebbe potuto chiedere un consiglio straordinario affinché Sappa potesse chiarire pubblicamente la sua posizione (politica e amministrativa, non certo penale, dal momento che è indagato pure lui), e poi, eventualmente, chiedere le dimissioni. Invece si è preferito saltare questo passaggio.
Va a finire che è tutto un giochetto calcolato, così l’anno prossimo si andrà a votare per le comunali, le provinciali e le nazionali.
In ogni caso, ehi, le dimissioni sono state chieste, cosa si può chiedere di più dalla vita?

Scritto da Angelo Amoretti

23 aprile, 2012 alle 15:55

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Una telefonata allunga la vita, ma anche no

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Strescino è una testa di cazzo, una merda, un cretino.
[Claudio Scajola al telefono con Carlo Conti il 10-9-2010 ]

C’è Ginetto che mi sembra un po’ fuori di testa, ma comunque…sì, c’è Ginetto che è agitatissimo, l’altro giorno l’ho visto e m’ha detto, ma cosa faccio?
[Rodolfo Leone al telefono con Claudio Scajola - data sconosciuta]

Claudio Scajola, “un povero Cristo“, come lo definisce sua moglie Maria Teresa Verda in una telefonata intercettata con Francesco Bellavista Caltagirone, provvede a rassicurare Ginetto e lo chiama:

Scajola: ti volevo solo salutare

Sappa: Claudio, buongiorno

Scajola: e dirti come stavi, di star sereno

Sappa: grazie

Scajola:comunque sappi che io eh … ti copro le spalle, te le coprirò sempre, sino alla morte eh

Sappa: ti ringrazio eh .. è quello che mi dà forza

Scajola:questo sappilo sempre eh

Sappa: …che mi fa andare avanti

Leone: tu lo sai che io Ambesi non lo vedo bene, perchè non mi sembra all’altezza della situazione.
[Forse non era all'altezza perché diceva che in Provincia di Imperia non ci sono infiltrazioni mafiose: avrebbe dovuto dire nel Nord Italia]

Scajola: eh

Leone: qua ti vorrebbe un bel segretario provinciale…

Scajola: ma vedi, il coordinatore provinciale dev’essere uno che sta tutto il giorno lì, chi abbiamo che sta tutto il giorno lì?

Trovato! Marco Scajola! Uno che è anche psicologo, che, al bisogno, può occuparsi anche di Ginetto e che d’altronde, facendo il consigliere regionale a circa 8.000 euro lordi al mese, può stare tutto il giorno lì.
E che ogni tanto può fare qualche telefonata, tipo quella pubblicata oggi da Sanremonews.

Che dire davanti allo scempio letto oggi sul Secolo XIX, su Repubblica e su il Fatto Quotidiano (non ancora online)?
La prima risposta seria è fornita, gratuitamente e a beneficio di chi, nel partito dell’amore, ha ancora qualche dubbio, da Giuseppe Fossati, il consigliere comunale che “ha preso un’altra strada”.
Io, che sono meno colto e competente di lui posso darvi un consiglio spassionato: se vi chiama uno Scajola, buttate giù subito.

Scritto da Angelo Amoretti

14 aprile, 2012 alle 17:59

L’abolizione della Provincia di Imperia

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Qualcuno dice che i programmi elettorali dei partiti politici siano carta straccia e generalmente viene tacciato di qualunquismo.
Ora, a pagina 20 del programma elettorale del Pdl, quello in cui Berlusconi prometteva che non avrebbe mai messo le mani nelle tasche dei cittadini, per capirci, c’è scritto “Il nostro impegno sarà all’opposto sul lato della spesa pubblica, che ridurremo nella sua parte eccessiva, non di garanzia sociale, e perciò comprimibile. A partire dal costo della politica e dell’apparato burocratico (ad esempio delle Province inutili)” e in quello del Pd, a pagina 8 “Nelle Aree Metropolitane via le Province e unione/fusione dei comuni piccolissimi“.
Quelli che piangono adesso o non hanno letto i programmi dei partiti a cui appartengono o, appunto, loro stessi li consideravano carta straccia.
Luigi Sappa, Presidente della Provincia di Imperia, avrebbe dovuto chiedere cosa s’intende per “province inutili”. Non so se lo ha fatto, ma ne è venuto fuori che Imperia è una di quelle perché, lo sapete: stando a quanto stabilito dalla recente manovra delllo scorso 12 agosto che ha fatto grondare sangue il cuore del Presidente del Consiglio, la nostra provincia, avendo meno di 300.000 abitanti, verrà cancellata.
C’è qualche eccezione e qualche deputato di maggioranza è riuscito a salvarne qualcuna: in principio dovevano essere 37, poi sono diventate 29 perché sono state salvate quelle con meno di 300.000 abitanti, ma con più di 3.000 chilometri quadrati di territorio e tra le graziate, guarda caso, c’è Sondrio, la provincia del Ministro Giulio Stranamore Tremonti.
A caldo Luigi Sappa aveva dichiarato di essere “amareggiato e deluso” e “lo dico contro la maggioranza di cui faccio parte” [Sanremonews, 13 agosto, dodici minuti dopo la mezzanotte].
Senonché, il 14 agosto, l’on. Claudio Scajola rilasciava una intervista a il Secolo XIX in cui diceva, tra l’altro, che le province andrebbero abolite tutte e con la sua nota visione europeista, auspicava una fusione tra Imperia, Cuneo e Nizza. La vecchia Occitania era alla nostra portata, bisognerebbe solo vedere se Cuneo e Nizza sono d’accordo, ovviamente.
Una volta raffreddato, visto anche il meteo non troppo adeguato di ferragosto, Sappa se ne esce, insieme a Angelo Vaccarezza (Presidente della Provincia di Savona che deve aver letto il Secolo in ritardo) e altri sindaci dei comuni di Imperia e Savona, con l’idea di un referendum affinché i cittadini possano decidere di unire la nostra provincia e quella di Savona con quella di Cuneo [Qui].
In questa nuova ottica è possibile anche la valutazione di un ampliamento della nostra regione alla Costa Azzurra poiché è territorio italiano e ligure da sempre ed è con noi contiguo e omogeneo. L’ipotesi sarebbe quella quindi di realizzare una macro struttura, una Provincia delle Alpi marittime, che da sempre è il nostro sogno, e che possa abbracciare, oltre a Cuneo, anche i territori della Costa Azzurra a noi così vicini“.
Da sempre è il loro sogno. Devono averlo fatto dopo aver letto il Secolo XIX di domenica, 14 agosto 2011.
Mancano all’appello i sindaci Leghisti.
Giacomo Chiappori, sindaco di Diano Marina, non ha ancora detto nulla. E’ alle prese con il doppo incarico (infatti, come molti sapranno, è anche parlamentare della Lega Nord e dice di voler chiedere ai cittadini cosa vogliono farne di lui: tenerlo a Diano Marina come Sindaco o mandarlo a Roma come parlamentare. (Si potrebbe mandarlo anche da un’altra parte, ma non lo faccio perché è un amico). Solo che dovrebbe fare un doppio referendum: è stato eletto Sindaco dai cittadini di Diano Marina, ma parlamentare da quelli del collegio 1 della Lombardia.
A parte ciò, la Lega è sempre stata contraria all’abolizione delle Province e l’on. Sonia Viale, la nostra conterranea sottosegretario leghista del Ministero dell’Interno, ha dettato una dichiarazione al Secolo XIX, in cui si dice dispiaciuta, ma che, visti i tempi, c’è la necessità di dare dei segnali.
Sono certo che da qua alle prossime elezioni provinciali o al prossimo censimento, le cose cambieranno ancora e aspetto con ansia.

Scritto da Angelo Amoretti

16 agosto, 2011 alle 16:27

A domanda, rispondo

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Esempi di come si fa una intervista in modo che il lettore non capisca se chi domanda (e chi risponde) c’è o ci fa:

Sindaco, ma non è stato lei a richiamare in giunta a fine gennaio una vecchia volpe della politica per tenere la rotta dopo le dimissioni dell’assessore Lanteri?
«E’ vero, ho nominato Rodolfo Leone vicesindaco, ma con un mandato a tempo per le questioni del porto e del bilancio. La vicenda della decadenza della concessione demaniale è superata e il bilancio andrà in approvazione lunedì…».
Quindi Leone andrà a casa?
«Esauriti i compiti per i quali è stato nominato valuterò».

Intervista a Paolo Strescino – Il Secolo XIX, 4 luglio 2011

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Se non fosse stato per la storia dell’appartamento con vista Colosseo, oggi al posto di Angelino ci sarebbe lei.
Di questa storia non parlo. E poi io sto benissimo dove sono. Nella squadra, anche da gregario. Meglio se con una maglia da titolare.

Intervista a Claudio Scajola – la Repubblica, 3 luglio 2011 [Qui]

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Poi c’è il programma. Alfano ha detto che il Pdl deve essere il partito degli onesti. E accanto aveva mezza P3 e P4. Lei stesso è stato indagato, e si è dimesso da ministro.
Dobbiamo essere garantisti. Ma il garantismo non è impunità, il garantismo non può essere inteso come copertura di ogni nefandezza.

Intervista a Claudio Scajola – La Stampa, 3 luglio 2011 [Qui]

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Ma il partito degli onesti,come lo ha chiamato Alfano, non deve prendere posizione contro chi è accusato di aver fatto promesse alla ’ndrangheta in cambio di voti?
«Faccio una premessa: prima di lanciare strali bisogna conoscere le carte.E questo vale pertutti. Lo dissi anche quando fermarono il presidente Claudio Burlando contromano».
Detto questo?
«Detto questo non è che si sia sottovalutato il problema della mafia: l’abbiamo sempre combattuta. Ma già nelle carte sul caso di Bordighera non ho visto motivazioni così forti da giustificare lo scioglimento del consiglio comunale.Ne ho parlato con il ministro Roberto Maroni qualche giorno prima e gli ho detto: se tu ritieni che sia un percorso da compiere, non mi metterò di traverso. Però non mi piace fare di ogni erba un fascio.
Qualcuno ha strumentalizzato la vicenda che si è sviluppata a Bordighera: in quel caso non emergono da nessuna parte connivenze fra gli amministratori e la criminalità organizzata».

Intervista a Claudio Scajola – Il Secolo XIX, 4 luglio 2011

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C’è infine da segnalare un piccolo caso politico, tutto di casa nostra.
Su la Riviera uscita in edicola venerdì scorso c’è un articolo in cui si legge che Claudio Scajola avrebbe detto: “Prendete in considerazione l’ipotesi di dimettervi” al Sindaco Paolo Strescino e al Presidente della Provincia Luigi Sappa, entrambi del Pdl.
Non credo che i tre non sappiano dell’articolo perché di sicuro, come peraltro accade con i blog e gli altri ben più visitati portali locali (la notizia è riportata anche da Sanremonews e Riviera24), se non lo hanno letto, lo avrà fatto qualcun altro per conto loro. Eppure, nel momento in cui scrivo, nessuno ha ancora smentito la notizia.
Il che lascia pensare che probabilmente sotto sotto qualcosa di vero ci sia.
In fondo, fonti vicine a Viale Matteotti, (che detta così fa molto più fine, tipo “fonti vicine a Palazzo Grazioli” per intenderci) dicono che a breve, nella nostra città, a livello politico e giudiziario succederà qualcosa di assai eclatante.
Restiamo in attesa fiduciosi con ansia.

Scritto da Angelo Amoretti

4 luglio, 2011 alle 9:03