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C’era una volta la Maratona del Faudo

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Sabato 4 giugno si svolgerà quella che dagli organizzatori viene definita la 43a, ma che in effetti è la 1a corsa podistica denominata “Sulle strade del Faudo”.
Il perché è presto detto: anziché arrivare in cima al monte Faudo, a quota 1149 mt. sul livello del mare, si fermerà a Santa Brigida, nove chilometri prima, a quota 457 mt., perché la strada che porta alla cima è inagibile ai mezzi di soccorso e in condizioni pietose.
Così il fascino delle ultime rampe vivrà solo nel ricordo degli appassionati.
Già l’anno scorso lo svolgimento della gara era stato a rischio, poi si era riusciti a organizzarla, ma nonostante sia passato un anno, anziché migliorare, le condizioni dello sterrato sono peggiorate.
Giuseppe Franciosi, membro del Gruppo Ecologico Partigiano Val Prino, nei limiti delle sue possibilità, si è impegnato per far sistemare la strada che è la stessa che porta al Casone dei Partigiani, luogo suggestivo sotto tutti i punti di vista. Ma a quanto pare le sue richieste sono state disattese per mancanza di fondi.
Alla notizia che la mitica corsa in salita si sarebbe fermata a Santa Brigida, l’ideatore della gara, Luciano Acquarone, classe 1930 e vincitore di svariate edizioni, ebbe a dire su La Stampa del 14 aprile scorso:

Mi ricordo le difficoltà superate per organizzare la prima, pionieristica edizione nel 1968:una sfida vinta nonostante
i limitati mezzi a disposizione. E ora, in una società più evoluta, non si riesce neanche a mantenere lo storico tracciato, tanto caro agli imperiesi e a tutti gli appassionati di una gara molto sentita.

Oggi interviene anche il capogruppo del Partito Democratico in Provincia, Riccardo Giordano, che in un comunicato esprime la sua amarezza:

Con poche migliaia di euro, davvero poche, quelle che sarebbero bastate a pagare il lavoro di un paio di giorni di un escavatore, si sarebbe potuto, anche quest’anno, mantenere lo storico percorso della maratona del Faudo, con l’arrivo in cima al monte che dà il nome alla maratona e ne caratterizza la bellezza e la valenza sportiva.
Che senso ha la maratona del monte Faudo che si ferma a Santa Brigida? Davvero non ci possiamo più permettere lo svolgimento di una corsa che ormai fa parte della storia delle manifestazioni sportive della nostra provincia? Nulla da dire nei riguardi degli organizzatori della gara che si sono dovuti adeguare, trovando una soluzione che di sicuro scontenta anche loro, perché le responsabilità sono altrove.
La brutta figura la fanno la Provincia, il Comune di Dolcedo e il Comune di Imperia, che fanno la gara oggi a trovare ogni tipo di ragione a loro discolpa ma che hanno la chiara responsabilità di essersi disinteressati completamente della manifestazione e di quello che rappresenta per il territorio. Poche migliaia di euro da spendere sullo sterrato che attraversa i boschi di Dolcedo e giunge al monte Faudo e la corsa si sarebbe potuta svolgere anche quest’anno.
Quello che non hanno capito, soprattutto in Provincia, è che il piccolo intervento sulla viabilità avrebbe avuto una valenza generale, non riconducibile al solo svolgimento della corsa, perché ne avrebbero beneficiato gli allevatori, i cacciatori, gli escursionisti e, soprattutto, i mezzi anti-incendio, messi in condizione di svolgere più agevolmente la loro attività di presidio e di lotta ai roghi estivi, in un’area di grande valenza ambientale.
Un ulteriore esempio di totale disinteresse per tutto quello che non riguarda la costa, nell’assurda convinzione, che è propria delle amministrazioni guidate dal centro-destra, che la riviera possa vivere e progredire senza che si sviluppi e si mantenga vivo anche il suo entroterra, con le sue tradizioni, il suo territorio, la sua natura. E la maratona del Faudo ha avuto storicamente questo significato: collegare costa ed entroterra, mostrare al mondo che da noi nel giro di un’ora di corsa si passa dal mare a mille metri d’altitudine, si passa da un ambiente marino ad un ambiente alpino.
Uno strumento concreto di valorizzazione del nostro territorio e di promozione dello sport che, per pochi soldi, è stato letteralmente azzoppato.
Come Partito Democratico non possiamo che sottolineare in maniera fortemente negativa il mancato sostegno di Provincia, Comune di Dolcedo e Comune di Imperia alla manifestazione e garantiamo tutto il nostro impegno affinché, a partire già dal prossimo anno, si possano tornare a vedere gli atleti di tutto il mondo affrontare a passo d’uomo l’ultima salita che conduce alla vetta del Monte Faudo.

Scritto da Angelo Amoretti

24 maggio, 2011 alle 16:59

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42a Corsa al Monte Faudo

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Domenica 20 giugno con partenza alle ore 8, da Viale Matteotti, prenderà il via la 42a Corsa al Monte Faudo, la classica maratona in salita che quest’anno ha rischiato di “saltare”, come si può leggere in questo articolo di Matteo Parodi su La Riviera dell’11 giugno scorso.

[clicca sull'immagine per ingrandire]

Scritto da Angelo Amoretti

17 giugno, 2010 alle 17:44

Pubblicato in sport

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Un po’ di spazio allo sport

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Su suggerimento di Carlo, un commentatore affezionato, desidero dar rilievo alla vittoria delle ragazze della pallanuoto, vicinissime a conquistare la serie A1, e lo faccio riportando l’articolo de Il Secolo XIX di oggi:

Il setterosa espugna Livorno e “vede” la promozione in A1.
Le ragazze della Carige espugnano (13 a 10) la vasca del Livorno e compiono un primo fondamentale passo verso la promozione in A1. La gara uno della finale dei play off del campionato femminile di pallanuoto, giocata di fronte a tantissimi supporter imperiesi, va meritatamente alle giallorosse,
ieri decise, risolute, vogliose di entrare scrivere una pagina memorabile della storia della Rari Nantes. Una vittoria limpida quello del setterosa di Marco Capanna.
«Siamo partiti fortissimo portandoci sul 4 a 0 e subendo la prima rete delle toscane a due secondi dal riposo – racconta il tecnico – abbiamo continuato a premere anche nel secondo tempo portandoci sul 6 a 1, fallendo con Alessia Della Valle il rigore del possibile 7 a 2 dopo che Giulia Gorlero aveva annullato un penalty alle toscane».
Il Livorno si è rivelato avversario di valore: 8 a 7 il risultato ad inizio del quarto parziale. «Ho temuto il peggio anche perché gli arbitri non sono andati per il sottile…Ma le ragazze hanno reagito allla grande».
Tra imarcatori imperiesi in evidenza Martina Bencardino, Giulia Emmolo, Gloria Gorlero ed Elena Borriello con tre gol a testa e Martina Amoretti.
Il Secolo XIX, 16 giugno 2008

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Visto che siamo in tema di sport, ricordo che ieri l’azzurro Roberto Barbi ha vinto la Corsa al Monte Faudo. L’atleta lucchese aveva già vinto l’anno scorso e quest’anno ha chiuso la 40esima edizione della corsa con il tempo di 1h e 31′, lo stesso dell’anno scorso.
Rimane cos’ imbattuto il record della corsa che appartiene al keniani Kipkemeikogo: 1h 29′ 21″. Forse, se non ci fosse stato fango lungo il percorso Barbi avrebbe potuto battere il record, in ogni caso per lui la grnade soddisfazione di aver bissato il successo.
Alla corsa hanno partecipato 160 atleti e tra quelli di casa nostra ha ben figurato Diego Filippi della Pro San Pietro di Sanremo, giunto all’ottavo posto.
Secondo è giunto Massimo Galliano, terzo Henry Ruffo e quarto Martin Cox.

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Voglio qua ricordare anche l’amico Antonello Prevosto, deceduto sabato scorso a Nizza mentre si allenava in bicicletta, colpito da infarto.
Forse molti non lo ricorderanno perché da tempo risiedeva in Francia, ma qua in Val Prino era molto conosciuto quando correva nella Garattoni e nella San Giorgio, fondata da suo padre, Aldo.
Antonello aveva cinquant’anni e manteneva la passione della bicicletta: la sua morte mi ha lasciato grande dolore e alla sua famiglia vanno le mie sentite condoglianze.
Probabilmente i funerali si terranno mercoledì 18 nella parrocchia di San Giorgio a Clavi, alle 15, ma sono in attesa di conferma.

Scritto da Angelo Amoretti

16 giugno, 2008 alle 12:06