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Il consigliere Angelo Dulbecco (Pdl) e la movida

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Angelo Dulbecco, il giovane consigliere comunale del Pdl, ha idee geniali e le esprime attraverso le pagine de Il Secolo XIX oggi in edicola.
Questa volta, essendo giovane, si lancia nella movida dopo quanto avvenuto di recente: la sentenza del Tar Liguria ha dato ragione al bar Greenwich di Borgo Marina che secondo l’Arpal faceva troppo rumore. Adesso il Greenwich chiederà i danni al Comune.
A seguito di ciò le genialate di Dulbecco sono le seguenti:”confermo la volontà dell’Amministrazione di ontinuare a lavorare alla stesura di una modifica del regolamento sul rumore“.
Ma quanti anni ci mettono a fare ’sto regolamento? E’ da almeno dieci anni che al Prino i gestori dei locali dove c’è musica e i residenti (con i gestori dei locali dove musica non c’è) sono in lotta e adesso il giovane rampante del Pdl ci viene a raccontare che bisogna rivedere il regolamento?
Ma non è finita. Il regolamento deve andare bene per tutti: perché i locali creano posti di lavoro, perché in questo momento particolare di crisi economica bisogna sfruttare il turismo anche con la movida; e deve andare bene anche per chi ci abita per cui “chiederemo ai gestori di adeguare gli impianti affinché non turbino troppo il sonno di residenti e turisti“.
I quali turisti si dividono in due: chi va alla movida e chi va a dormire. E per il partito dell’amore, sebbene nei sondaggi sia in calo vistoso, votano entrambi le parti in lotta. Quindi bisogna dare un colpo al cerchio e l’altro alla botte.
Il tutto per una ventina di serate all’anno perché sono finiti i bei tempi del Ferrocarril. E il tutto che dura da quasi dieci anni.

Scritto da Angelo Amoretti

27 gennaio, 2012 alle 9:49

Anche quest’anno la movida del Prino fa discutere

31 commenti al post

Penso che la questione del rumore al Prino nel periodo estivo risalga ormai almeno a sei anni fa perché già ne scrivevo quando ho aperto questo blog (e qui potete trovare una serie di post).
Eppure, ogni anno, si ripete la solita storia che francamente ha stufato un po’ tutti.
Nei giorni scorsi si è assistito a una bella lotta tra i residenti e gli esercenti del luogo da una parte, il sindaco e qualche suo consigliere dall’altra.
Il Sindaco, a seguito delle lamentele pubbliche della signora Mara Giribaldi Remaggi, titolare della Locanda del Mar, ha dichiarato sul Secolo XIX di ieri che : “Se il problema sono 24 sere all’anno non posso far altro che prenderne atto.
Ricordo alla signora Remaggi che a Imperia ci sono quartieri, proprio il Prino, che sono stati letteralmente annientati dal punto di vista turistico e commerciale da questo tipo di polemiche. Se poi, qualche locale, non rispetta gli orari o compie scorrettezze il problema va segnalato agli organi competenti e se del caso noi siamo pronti a intervenire
“.
Al che Giuseppe Fossati [FLI] si è assai meravigliato e ha risposto con questo comunicato.
Lo confesso: poi mi sarei apettato una risposta direttamente dal Sindaco del tipo “Fossati  non può esagerare” [bis], ma la risposta al consigliere del FLI è arrivata direttamente dal giovane rampante del PDL, Angelo Dulbecco.
A me ha fatto ridere, proprio per gli stessi motivi che indica Fossati, al quale, invece, ha fatto tenerezza.
Riguardo la movida alla Marina, Strescino si era schierato dalla parte dei giovani e io non avevo esitato a scrivere che ero d’accordo con lui.
Ma c’è un regolamento, come fa notare Fossati, che vale per tutti. E se questo benedetto regolamento fosse rispettato potrebbero vivere felici e contenti sia i giovani che hanno il sacrosanto diritto di divertirsi, sia coloro che al mattino devono alzarsi presto per andare a lavorare.

Scritto da Angelo Amoretti

27 luglio, 2011 alle 12:57

La movida del Prino

22 commenti al post

«La migliore gestione del rumore potrà portare a una maggiore diversificazione delle proposte, con l’apertura di pianobar e gelaterie. Nuove attività che attirino chi a poca distanza dal lungomare acquista i nuovi insediamenti, venduti alla cifra di 6 mila euro al metro quadrato. Secondo me è assurdo che un locale sulla spiaggia attiri 2 mila persone: piuttosto, allora, si apra una discoteca nell’entroterra, in locali idonei».

L’ha detto Lucio Remaggi, titolare del ristorante “A Casetta”, a La Stampa.
E più chiaro di così non poteva essere.
Chi verrà ad abitare negli appartamenti nelle vicinanze del lungomare probabilmente preferisce un piano bar a una discoteca, ha più soldi da spendere di un ragazzo che due mesi all’anno partecipa alla movida e vuole un posto tranquillo.
Evidentemente si preferisce un Prino a misura di pensionato: era un mortorio e tale deve tornare a essere.
Le dichiarazioni di Remaggi sono significative: sembra voler dire “Not in my garden”, dato che, oltretutto, i giardini davanti alla Casetta ci sono.
Bizzzarra anche l’idea di dislocare una discoteca nell’entroterra.
Se gli sembra assurdo che un locale sulla spiaggia attiri 2 mila persone, non gli balena l’idea che spostarlo dove vorrebbe lui, creerebbe ancora più problemi, vista la difficile ricettività?

Scritto da Angelo Amoretti

9 febbraio, 2008 alle 10:23

Pubblicato in Attualità

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