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Il PM Filippo Maffeo lascia il Tribunale di Imperia

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Stando a quanto scrive La Stampa di oggi, a seguito della decisione del Csm, il PM Filippo Maffeo dovrà lasciare Imperia e gli sono state offerte tre alternative in Lombardia e Toscana, ma il magistrato intende opporsi alla decisione e fare ricorso.
Di Filippo Maffeo si era parlato recentemente per via della querelle con la collega Paola Marrali. E’ nota la vicenda in cui lei si era rivolta alla Corte d’Appello di Genova sostenendo di essere vittima di stalking da parte di Maffeo.
Ma il magistrato, sempre stando a quanto riporta La Stampa, era anche in rotta con il suo diretto superiore a causa delle indagini sul fallito attentato al Tribunale: Maffeo avrebbe voluto che le indagini restassero a Imperia, ma il procuratore Capo Di Mattei aveva lasciato la competenza alla Direzione distrettuale antimafia.
La sua collega, Paola Marrali, ha dichiarato: “Al momento non conosco alcuna decisione da parte del Csm, al quale ho deferito tutta la questione e del cui operato ho la massima fiducia”.
Così, se il Palazzo di Giustizia ogni tanto si riempie d’acqua quando piove, adesso si svuota di PM: a breve andrà via anche il PM Ersilio Capone che ha chiesto di essere trasferito a Como sempre per via dell’atmosfera pesante che si respira nel Tribunale di Imperia.
A suo tempo il PM Maffeo aveva scritto una lettera aperta a La Stampa: forse è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Solo che le risposte alle domande che lui poneva, non sono ancora state rese note.

Scritto da Angelo Amoretti

10 marzo, 2010 alle 9:13

Sul fallito attentato al Tribunale [III]

4 commenti al post

Ho trovato questo articolo interessante su La Stampa del 16 marzo 2003:

Ci sono state le «grandi manovre» in questi giorni, intorno al Tribunale di Imperia, in via XXV Aprile. Sopralluoghi, operai che si sono occupati delle rifiniture (le scritte sulle targhette davanti alle porte, ad esempio), dipendenti della società dei telefoni chiamati a migliorare i collegamenti interni. Dopodomani, martedì, è il gran giorno: si inaugura ufficialmente la nuova e moderna struttura che ha soppiantato l’edificio ormai vetusto e inadeguato di piazza de Amicis, andato giustamente in pensione (la cerimonia prescinde dall’operatività vera e propria, raggiunta qualche settimana fa). A tagliare simbolicamente il nastro sarà il Ministro di Grazia e Giustizia Roberto Castelli, a cui faranno corona le autorità locali, politici e magistrati. Gli onori di casa saranno competenza del presidente Giuseppe Squizzato, del procuratore capo Bruno Novella, del sindaco Luigi Sappa. Il guardasigilli verrà in città, con scorta al seguito, per ammirare una struttura bella, spaziosa, realizzata tutto sommato in tempi record che, però, ancora qualche piccola pecca la mostra (dettagli dirà qualcuno). Per citare un problema su tutti: in questi giorni ci sono state infiltrazioni d’acqua nei sotterranei dov’è sistemato l’archivio. E qualche difetto di organizzazione è stato segnalato dai dipendenti e dai componenti delle forze dell’ordine. Qualcuno, tra loro, ha storto il naso di fronte alla decisione di riservare un’intera area a parcheggio per le auto degli avvocati, provvisti di telecomando e codice segreto. Un privilegio che in altri tribunali, pare, non si riscontri. A Torino e Milano, chi entra con la macchina è sottoposto a controlli spietati, anche se è un pubblico ufficiale e non si sognano certo di avere un telecomando a disposizione. A Savona invece questo problema non esiste: le auto non le fanno proprio entrare. Dettagli, comunque, questioni che saranno accantonate momentaneamente martedì: arriva il Ministro.
La Stampa, 16 marzo 2003

Scritto da Angelo Amoretti

6 novembre, 2008 alle 16:10