Archivio per tag ‘Paolo Strescino’

Fratelli, sorelle e affini

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Mentre stavamo sprecando tempo a discutere se Oneglio abbia o no appoggiato Strescino e se era agli aperitivi con Annoni [chi ha quelle foto, eventualmente, le tiri fuori] succedevano cose strane ai livelli più bassi, quelli che in fondo, interessano ai cittadini, e mi piacerebbe avere il vostro contributo per cercare di comprendere meglio.
Strescino aveva prima congelato le sue dimissioni da presidente del consiglio comunale, poi le ha scongelate, facendo sciogliere come neve al sole anche la sua congelata preferita, l’assessora Sara Serafini che “ha messo a disposizione” il suo incarico.
Non sono riuscito a capire il senso di questa mossa. Se ci sono panni sporchi di solito si lavano in casa, ma l’ex Sindaco ha preferito sbatterli in prima pagina.
Sarebbe interessante sapere il perché.
Ciò che mi è piaciuta è stata la lucida lettura data da Gianfranco Grosso [Imperia Bene Comune]: “Troppo comodo bere lo champagne e sputare il veleno“.
E mentre l’altra opposizione [è un eufemismo] gongolava, una tegoluzza cadeva sulla testa di Fossati [Imperia Riparte]. In pratica in un contesto di accuse di scambi di poltrone, manuali Cencelli e cose da prima Repubblica, è venuto fuori che sua sorella era stata nominata dal sindaco di allora, Luigi Sappa, in commissione paesaggio: cioè, visto che con eleganza lui si era dimesso in quanto consigliere e a rischio conflitto di interessi, Sappa gli aveva fatto la carineria di piazzarci sua sorella. E lo ha ammesso candidamente, come si faceva in qualche Repubblica di cui non ricordo più il numero (la prima, la seconda, la terza?)
Solo che la storia ha preso una piega inaspettata, con accuse di presunti similari avvertimenti mafiosi da una parte e pesanti inviti a vergognarsi dall’altra.
Il più duro è stato quello di Imperia di tutti Imperia per tutti [basta che si magni].
Nel comunicato del Partito Democratico [per Imperia, eh!] leggo una cosa inquietante: “[...] Lei, che da tanti anni calca la scena politica cittadina, consigliere comunale con AN, assessore nella giunta Sappa, capogruppo consigliare prima PDL, poi FLI ora Imperia Riparte, prima con Scajola, poi contro ed ora di nuovo insieme, candidato alla Camera con Monti [...] perché non sapevo che fosse di nuovo insieme a uno che ormai per difendersi da pesanti accuse è costretto a inventarsi una improbabile love story, ma tant’è: se lo dice il comunicato, ne prendo atto.
L’altra cosa che mi ha scombussolato è stato il passaggio di Alessandro Casano [La Svolta] a Fratelli d’Italia. Che non sono i simpatici massoni, bensì i mezzi fasci usciti dal PDL.
Pensavo che il nostro fosse al di sopra dei partiti e che si sentisse realizzato, visto che soddisfazioni ne ha altrove a iosa, e invece niente. Forse il suo movimento poteva essere scambiato con il noto processo avente la stessa denominazione?
Nel frattempo, verrebbe voglia di chiamare il tutto “distrazione di massa”, il nodo della Tra.de.co. (che è poi quello che potrebbe far saltare tutto il baraccone) ovviamente non è stato sciolto e nessuno, a meno che mi sia sfuggito, ha ancora chiarito, detto, comunicato nome e cognome di chi pesa la rumenta. E nessuna ha detto una parola sulla famosa dichiarazione di Pasquale Lomurno: “Nessuno si interroga sul fatto che temporaneamente in virtù di una delibera della Provincia, i rifiuti che fanno parte dell’organico finiscono in discarica.“.
Resto in attesa e porgo cordiali saluti.

Scritto da Angelo Amoretti

7 luglio, 2014 alle 8:00

Diamo i numeri

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Paolo Strescino, Presidente del Consiglio Comunale super partes, in un momento di particolare euforia, forse perché vede Roma più vicina, consiglia a Giuseppe Fossati [opposizione, Imperia Riparte] un corso di statistica riguardo alla classifica de il Sole 24 ore sui Sindaci più graditi d’Italia.
E Fossati gli risponde.
E a me vengono in mente le discussioni post elezioni alle trasmissioni/gallinaio del tipo: “…si, ma rispetto all’altra volta abbiamo preso l’uno virgola qualcosa in più..” e bla bla bla.
E Fossati conclude il comunicato scrivendo: “Basta leggere”.
E io lessi! Gli si potrebbe rispondere che è vero che il gradimento di Capacci è sceso dell’11,6 rispetto al risultato del ballottaggio del 9 e 10 giugno, ma che è salito del 17,67 rispetto alle elezioni del 26 e 27 maggio.
Sono numeri che non significano niente e non varrebbe la pena neanche tornarci, solo che a me dispiace vederlo baruffare su queste cose poco rilevanti.
Volgarmente parlando: mi viene da ridere quando l’opposizione rosica su queste cose, tipo “la carcassa di un topo morto lasciata sul bordo di via Siffredi per dieci giorni” (volendo si prende per la coda con le dovute precauzioni e si deposita in un bidone della spazzatura).
L’opposizione si metta le galoches e vada a fare un giro dove sorgerà il Palasalute; prenda la macchina e vada all’Ospedale a cercare un parcheggio e, se non lo trova, prosegua per Via Sant’Agata sperando in Dio.
Chiedere poi a tutti di fare un salto nelle frazioni, forse è troppo.

Scritto da Angelo Amoretti

15 gennaio, 2014 alle 11:11

Presentato a Imperia il Nuovo Centro Destra

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Questa mattina si è presentato il Nuovo Centro Destra: con Strescino, Minasso e Saso (per parlare dei locali) c’è anche Alberto Bellotti che a Imperiapost ha detto:

Il senso dello Stato ci deve accompagnare quotidianamente in tutte le nostre azioni. E per senso dello Stato intendo l’interesse pubblico che per quello che ci riguarda deve essere perseguito sempre in via esclusiva. Le aspettative politiche del singolo devono venire sempre dopo.

Se non sbaglio si tratta dello stesso Bellotti che è sotto processo con Gianni Giuliano, Alessandro Barla e Danilo Sfamurri per reati ambientali e abuso d’ufficio per quando era assessore provinciale all’ambiente, quindi deve avere un senso dello Stato che passa ogni immaginazione ed è uno che, molto probabilmente, andrà a sedersi in Parlamento.

Scritto da Angelo Amoretti

14 gennaio, 2014 alle 16:48

Il piano B degli antiscajoliani: Strescino risponde a Preve

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Paolo Strescino mi ha fatto pervenire la replica che aveva inviato a la Repubblica a seguito dell’articolo di Marco Preve del 27 marzo scorso e mi sembra doveroso pubblicarla:

Caro Preve,
leggo con vivo stupore l’ipotesi di un piano “B” sulla vicenda Porto di Imperia.
Mi permetto innanzitutto di ricordare che la mia posizione sulla questione, con l’azzeramento della giunta PdL -Lega, ha portato alla mia caduta da Sindaco di Imperia, che ebbe tra i suoi protagonisti i consiglieri comunali del (fu) Popolo della Libertà, su mandato dell’ex onorevole Scajola.

In questo contesto, l’ipotesi che il sottoscritto stia “trattando” il subentro di un notissimo imprenditore della nautica appare notizia addirittura fantasiosa e priva d’ogni fondamento. Il sottoscritto, almeno due anni or sono, ebbe ad incontrare il dottor Vitelli: fatto che costituisce cosa nota a tutti e ormai archiviato. Personalmente ho chiare, anzi chiarissime, in mente le responsabilità politiche ed amministrative della vicenda, su cui forse avrò modo di soffermarmi durante la mia ormai prossima deposizione nel noto processo che si sta svolgendo a Torino.

L’unica vera novità, meritevole di un approfondimento (che doverosamente Repubblica ha fatto) è quella che concerne il compenso dell’amministratore: cifra che – se confermata – per una società sull’orlo del fallimento, con imprese non pagate, dipendenti sull’orlo del licenziamento, proprietari di posti barca che potrebbero vedersi sfilare il loro investimento e professionisti della cantieristica sull’orlo del baratro, non può che suscitare – quanto meno – fortissime perplessità.

Lascio da parte ogni considerazione e commento, poi, circa le modalità con cui il dr Argirò – stando all’intervista pubblicata – sarebbe venuto a conoscenza dell’ammontare dei suoi emolumenti, ben superiori al limite previsto: le sue parole sono lì ed il lettore attento ne avrà certamente tratto le debite conclusioni.
Voglio concludere questo mio breve intervento aggiungendo che sarei lieto di sapere che esiste davvero un “Cavaliere Bianco” in grado di risolvere questa complessa vicenda: ma temo che il mio (e quello di tanti cittadini, non solo imperiesi) sia solo un sogno.
Con immutata stima,
Paolo Strescino

Scritto da Angelo Amoretti

2 aprile, 2013 alle 19:03

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Lettere aperte e chiuse

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Di questi tempi pare vadano di moda le lettere aperte, così mi è venuta voglia di scriverne un paio e una chiusa.

Lettera aperta a Giuseppe Fossati

FLI è una cosa, Officina Città un’altra, tu stesso lo avevi dichiarato, (non chiedermi quando e a chi perché non ho tempo di fare le dovute ricerche) ma tu sei tu e qualcosa non mi quadra.
Un anno fa, il 17 marzo del 2012, spunta l’intercettazione della telefonata tra Francesco Bellavista Caltagirone e Carlo Conti (all’epoca rispettivamente patron di Acquamare, costruttore del Porto turistico di Imperia e l’amministratore delegato della Porto di Imperia Spa, attualmente entrambi al fresco) in cui il simpatico manager ti dava della “faccia di merda“.
Lo hai ricordato tu stesso in un commento al post “Compagni di merenda” in cui, tra l’altro, chiedevi rispetto, e lo stesso giorno a Sanremonews dicevi: “Pensare che la mia città fosse in mano a persone del genere e che una parte della classe politica fosse loro succube o, peggio, complice, mi disgusta e amareggia profondamente“.
Ora non so se ti riferisci alla classe politica il cui leader indiscusso è Claudio Scajola.
Se così fosse, lui chiede un incontro con te e tu ci vai?!
Io gli avrei detto: “Ok, guarda, sono in giro a fare shopping con la mia compagna*, se vuoi ci vediamo da Piccardo“.
Ma so bene che sei un signore e sei andato nella tana del lupo, come si dice.
E poi hai detto che non c’è nulla di male e che Officina Città incontra tutti.
Benissimo, ma non c’è bisogno che te lo dica di stare attento alle trappole e che il lupo perde il pelo, ma non il vizio e bla bla bla, vero?
Voglio fidarmi di te e userò le tue parole per la prossima lettera aperta.

*guarda che sua nonna appena sente pronunciare la parola “Sciab…” fa un salto sul sedile della macchina!

Lettera aperta a Paolo Srescino (Laboratorio per Imperia) e Giuseppe Zagarella (Partito Democratico)

Avete fatto una bella passeggiata sotto i portici insieme al candidato Sindaco Carlo Capacci, tanto per far vedere che c’è “il nuovo che avanza”.
Peccato che subito dietro ci fossero Fulvio Vassallo e Giovanni Barbagallo, che tanto nuovi non sono.
In un primo momento si pensava che la regia di questa strana alleanza fosse di Baban, ma è proprio Barbagallo (che è assessore regionale anche grazie al sottoscritto) a spiegarla sulla sua pagina di Facebook.
Se ci avesse messo due faccine e qualche cuoricino mi avrebbe convinto, ma mi tornano in mente le parole di Fossati scritte lo scorso mercoledì: “Alleanza fondata, con tutta evidenza, solo sulla spartizione delle poltrone, che mischia chi doveva essere gettato a mare e chi voleva gettarlo a mare dopo un processo sulla pubblica piazza (anzi banchina)” e quindi non mi convince per niente.

E’ ora di finirla con i giochetti e i bei tempi stanno finendo veramente. Le frittate e i minestroni non piacciono più a nessuno, il politichese neppure.
Fino a pochi mesi fa, cari amici politici, con i vostri giri di parole, alla fine riuscivate a convincere più o meno tutti. Eravate convinti di avere “un pacchetto di voti”, ma un amico assai più intelligente di me, mi ha spiegato bene come funziona. Devo dire che è geniale e se pagate bene ve lo svelo.
Siamo in trepida attesa dei famigerati “programmi” quando sappiamo benissimo che si differenzieranno l’uno dall’altro solo per il formato di stampa e qualche foto in più o in meno: il fatto è che vogliamo vedervi all’opera. Non riscaldate più la minestra delle frazioni da rivalutare, del decoro della città ecc. ecc. Fate qualcosa a ’sto giro, perché vi giocate il prossimo. E se vi rimane il tempo provate a inventarvi qualcosa per chi è senza lavoro e a chi, presto diplomato, non lo troverà.

Lettera chiusa a Carlo Capacci

Sto per andare a vivere nella casa nuova. Mi manca la linea telefonica e l’Adsl. Parliamone.

Scritto da Angelo Amoretti

31 marzo, 2013 alle 19:25

Mettete dei fiori nei vostri cannoni

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Siccome nei commenti a un post precedente si sta sviluppando un dibattito interessante su bandiere, ideali, tavoli, persone e cestini della merenda, e anche a seguito delle deposizioni di Giuseppe Fossati al processo di Torino, ho aperto un cassetto e guardate un po’ cosa ho trovato:

Siamo davanti all’ennesima riprova che il Partito Democratico e la Sinistra della provincia di Imperia sono contro il Porto turistico e contro lo sviluppo della città. Quando non si vincono le elezioni attraverso i canali normali, vale a dire con il voto dei cittadini, evidentemente si prova a ribaltare il verdetto delle urne attraverso esposti. E’ un sistema che non possiamo accettare: dovrebbero essere gli imperiesi a chiedere i danni non soltanto a chi votò contro l’approvazione del progetto del Porto, ma anche agli attuali firmatari dell’ennesimo esposto, questa volta alla Corte dei conti. Questa è una Sinistra che in Regione eroga contributi ai centri sociali e che penalizza sistematicamente il territorio imperiese. La presentazione dell’esposto da parte del Pd rappresenta un atto gravissimo e intimidatorio nei confronti di ogni singolo consigliere comunale che votò la pratica e anche nei confronti dei dirigenti, che, proprio in questi giorni, sono chiamati a prendere importanti decisioni sul Porto.

Paolo Strescino – La Stampa – 03-01-2011

Lo so, lo so: l’ex Sindaco forse aveva fatto quelle dichiarazioni a seguito di un’amichevole telefonata di Francesco Bellavista Caltagirone che continua a entrare e a uscire dalle patrie galere, ma tant’è, le parole restano, i virgolettati pure.
E allora sì, dai, pieghiamo le bandiere e mettiamole nei cassetti, tiriamo giù i poster dal muro, buttiamo nella rumenta gli ideali per il bene della città e facciamoci dei cannoni.

Scritto da Angelo Amoretti

25 marzo, 2013 alle 21:00

Spazio Pubblicita’

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Ricevo e pubblico:

Ti chiedo non una risposta o una tua opinione, ma attraverso il tuo e “nostro” blog di “aprire il dibattito”.
Può un organismo politico che si chiama “Laboratorio per Imperia” pubblicizzarsi e promuoversi attraverso canali e organi d’informazione, a pagamento si deduce? E’ lecito, non lo è?
Il Laboratorio per Imperia campeggia in bella evidenza su Sanremonews, giornale on line registrato presso il Tribunale, con tanto di immagine-icona e slogan che afferma:”Lo spirito che guida il laboratorio per Imperia è l’amore per la propria città – incondizionatamente.”
Sono pur recenti le notizie, clamorose peraltro, che hanno avviato indagini sulla propaganda politica attuata da movimenti e partiti attraverso e a mezzo di tv cosiddette locali, da ciò si potrebbe ritenere, quanto meno, che vi siano delle leggerezze e professionali e, per così dire politiche. Certo è che, nella corsa alle prossime elezioni amministrative, il Laboratorio per Imperia parte favorito, in correttezza o meno, rispetto ai partiti, pur sempre associazioni, Officine, Movimenti.
C’è perplessità nell’osservazione, a volte attenta e puntuale altre meno, e un briciolo di indignazione.
Steve Mc Queen
Un affezionato lettore

Scritto da Angelo Amoretti

24 settembre, 2012 alle 22:09

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Indagati gli ex Sindaci Sappa e Strescino e il dirigente Enrico

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I tre sono indagati perchè “omettevano di richiedere la necessaria autorizzazione nonché di procedere al trattamento delle acque reflue fognarie, determinando una situazione di inquinamento” [Puntoimperia.it] e quello che più mi ha colpito è che sul curriculum del Dott. Giuseppe Enrico, si legge:


A seguito di concorso pubblico, è dirigente del Settore LL. PP. del Comune di Imperia dal 1991 al 1994 e del Settore Ecologia del Comune di Imperia dal 1994 ad oggi.
Durante tale periodo ha espletato diverse funzioni aggiuntive tra le quali dirigente del patrimonio e della protezione civile.
Direttore ATO dei rifiuti della Provincia di Imperia dal 2006 a tutto il 2009.

In pratica un esperto dei rifiuti che ha tenuto, come si dice, il piede in due scarpe, è stato dirigente sotto Sappa e Strescino in Comune e direttore ATO in provincia sotto Gianni Giuliano (PDL): un via vai che sicuramente è legittimo, ma sa tanto di minestrone.

Scritto da Angelo Amoretti

5 luglio, 2012 alle 16:57

Il Prof. Vittorio Coletti e Paolo Strescino

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Ieri all’Hotel Corallo si è svolto il battesimo del “Laboratorio per Imperia” di Paolo Strescino, alla presenza di circa trecento persone.
Purtroppo non ci sono potuto andare e devo regolarmi su ciò che scrivono i portali locali o mi raccontano quelli che c’erano. La riunione sarà sicuramente oggetto di discussione nel breve, ma per il momento mi soffermo su parte di ciò che leggo stamattina su Sanremonews:

Il prof. Coletti ha fatto un’analisi molto significativa: “Ora Imperia è chiamata a voltar pagina. Il coraggio dell’ex sindaco ha mostrato che la speranza non è morta, che gli errori si possono rimediare e che un discorso di pacificazione e ricostruzione è ancora possibile. Dobbiamo riaccendere la speranza e tenerla viva. Credo che sia cominciata la primavera della nostra città, prima non si parlava più con la gente. Un governo senza burattinai suggeritori e persone che ti dicono cosa devi e cosa non devi fare. Dobbiamo avere l’apertura mentale di poterci confrontare con tutti, così potremmo dare un governo serio, vigile per la nostra città. Voglio ringraziare l’ing. Lunghi perché mi aiutato a capire. In questa città c’è stata e c’è una rivoluzione”.

Le virgolette sono importanti perché lì per lì si ha l’impressione che il Prof. Coletti fosse presente all’incontro. Ovviamente non ci sarebbe nulla da ridire, ma la cosa non corrisponde alla verità.
In realtà viene in parte citato un articolo scritto su la Repubblica dello scorso 20 maggio che mi era sfuggito – anche perché non posso permettermi di comprare ventitre quotidiani la settimana – e che termina così:

[...] Ora Imperia è chiamata a voltar pagina. Anche se la generosità spetta ai vincitori, non sarebbe stato, probabilmente, corretto che l’ opposizione di ieri sostenesse Strescino, in rotta oggi con la sua vecchia maggioranza, ed è stato inevitabile mettere fine alla sua amministrazione. Ma il coraggio dell’ ex sindaco nel riconoscere i propri errori ha mostrato che la speranza non è morta, che gli errori si possono rimediare e che un discorso di pacificazione e ricostruzione è ancora possibile.

Ecco, avrei piacere che qualcuno mi aiutasse a capire cosa intendesse dire il Prof. Coletti e lo ringrazio in anticipo.

Scritto da Angelo Amoretti

31 maggio, 2012 alle 11:36

Off the Report – Porto Franco

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Ieri sera è andata in onda la puntata di Off the Report che comprendeva anche un servizio di circa mezz’ora sulle vicende del Porto turistico della nostra città, dal titolo “Porto Franco” e sebbene qualche consigliere pidiellino nostrano abbia già scritto che è stata una schifezza fatta da una rete comunista, mi ha fatto molto piacere guardarla e di seguito riporto le mie riflessioni su alcuni passaggi.

Off the Report

Carlo Conti: mi pare di capire che non prendesse in minima considerazione che la Porto di Imperia SpA fosse una società partecipata, essendo il Comune di Imperia proprietario del 33% del capitale.
Non c’è da stupirsi, e lo dice lui stesso quando candidamente parla di “sistema”: arrivato a Imperia da Sanremo, dove, a suo dire, negli anni novanta “c’era la caccia ai socialisti”, pensava che la caccia fosse chiusa e tutto fosse permesso, tant’è vero che non si aspettava di essere arrestato. Fa parte di quella categoria di persone che hanno perso di vista il confine tra legalità e illegalità. E la sua teoria sull’arrestare una persona è quanto meno bizzarra: prima bisogna fargli il processo, poi, se ha delle colpe, metterlo in galera e buttare le chiavi. Quindi, se questa teoria fosse logica, se c’è qualcuno che commette un reato, le forze dell’ordine non devono arrestarlo, ma aspettare che dopo qualche anno gli si faccia il processo. Poi si vedrà.

Fabrizio Centofanti (Acqua Pia Antica Marcia SpA): quando non si sa più quale linea di difesa esibire, si tira fuori dal cilindro quella dell’altruismo strappalacrime: “Noi abbiamo duemila dipendenti a cui dobbiamo pensare”. E’ una subdola forma di ricatto come per dire (e nel caso del Porto è stata già usata svariate volte) che se la magistratura fa il suo corso, mette in crisi duemila dipendenti. A questi signori delle scatole vuote non passa neppure per l’anticamera del cervello di dire che se le cose fossero state fatte legalmente, la magistratura penserebbe ad altro e i dipendenti vivrebbero felici e contenti.

La posa della prima pietra: che tenerezza rivedere quelle immagini, con la “presentatrice” di turno eccitata che chiede un “bell’applauso” e che forse già all’epoca era giornalista, ma si occupava d’altro.

Claudio Scajola: dice che fin da ragazzo portava avanti il sogno del porto più bello del mediterraneo e mette subito le mani avanti, avvertendo il giovane giornalista a non dire che fu lui a portare Caltagirone a Imperia: “State attenti a quello che dite sennò vi denuncio“. Secondo l’ex ministro, infatti, fu Beatrice Cozzi Parodi la “mediatrice” tra il Comune di Imperia e Caltagirone, dal momento che i due erano fidanzati e stavano costruendo il porto di San Lorenzo al Mare.
Solo che su la Repubblica del 20 ottobre 2011, leggo che Gianpiero Fiorani, durante un altro processo, ha dichiarato: “Fu l’allora ministro Scajola a contattarmi e farmi incontrare, con il volo in elicottero, con il costruttore Caltagirone Bellavista. Voleva chiedere alla nostra banca di finanziare l’ operazione del nuovo porto di Imperia” e non so se l’ex Ministro abbia o no denunciato il furbetto del quartierino e comunque: “Io vi diffido a dire che ho portato Caltagirone“. E alla fine ammette che forse sarebbe stato meglio “non fare un cazzo” per la città perché ha messo insieme gli imprenditori locali, ha scelto una progettazione di alto livello, dopodiché “che cazzo è successo non lo so“.

Luigi Sappa: il Presidente della Provincia non ne è uscito tanto bene: un commercialista che non capisce che se in una società ci sono tre soci al 33% e quindi non ce n’è uno di maggioranza, o è ancora confuso, o deve ripassare la ragioneria. Ma forse è un modo di vedere le cose “alla Conti”: il Comune c’era, ma contava poco.
Sintomatica, poi, la sua reazione alla domanda del giornalista: “Chi ringrazia per la nomina all’Isvap?”. Sembra quasi chiedersi che razza di domanda gli pone, visto che non è abituato a sentirsi chiedere certe cose dai giornalisti nostrani e quindi è fuori allenamento.

Paolo Stescino: è davvero così sicuro di avere tutto il consenso di cui si vanta, anche tra gli elettori di centrosinistra?
Quando Scajola dice che nel 2009 anche Paperino/a sarebbero stati eletti, dice la sacrosanta verità, tant’è vero che all’epoca dissi che anche una giara avrebbe vinto le elezioni.
Ma adesso le cose sono cambiate, il PDL si sta frantumando e forse la giara prenderebbe il 30%.

Giuseppe Zagarella: dice che il Comune avrebbe potuto battersi affinché ci fosse una gara per l’affidamento della costruzione del porto. Ci aggiungo che forse una mobilitazione popolare per spingere il comune a battersi non ci sarebbe stata male. Solo che lì per lì si preferiva discutere nelle sedi dei partiti forse perché a qualcuno faceva comodo che non ci fosse troppo rumore.

Ringrazio il giornalista Antonino Monteleone, classe 1985, zaino in spalla e schiena dritta: ne basterebbero due o tre come lui, dalle nostre parti, e i cittadini capirebbero meglio come funzionano le cose. Perché un giornalista scrive i fatti, un giornalista d’inchiesta fa le inchieste: non può certo cambiare lo stato delle cose, ma essere d’aiuto a capire, sì.

Scritto da Angelo Amoretti

28 maggio, 2012 alle 17:21