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Porte aperte agli imperiesi

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Ricapitoliamo: Paolo Strescino fonda un movimento che per ora è virtuale denominato “Laboratorio per Imperia”. Dico virtuale perché per ora ha preso corpo in rete. Per non confonderlo con quello di Grillo suggerirei di dire “in nassa” così evitiamo di fare confusione.
Giuseppe Fossati crea un progetto, parallelo a FLI, che si chiama “Officina delle Idee” nella  sede del partito di Fini in Piazza Dante, inaugurata giusto sabato scorso. E’ una cosa seria e inviterei i lettori a evitare di chiedermi se nell’officina si possono cambiare anche gli pneumatici o fare i tagliandi. Anche perché non lo so.
Gabriele Cascino, segretario provinciale dell’IDV, annuncia che dal prossimo autunno la sede del partito di Di Pietro in Piazza Dante aprirà le porte ai cittadini che potranno andare a segnalare problemi e suggerire soluzioni perché, dice, “Desideriamo costruire il nostro programma insieme agli imperiesi“. Perché se arriva uno di Cuneo e ti dà due dritte su come smaltire il traffico, per esempio, non vale? Il numero civico dell’officina credo sia il 19, quello della sede dell’IDV non lo conosco, ma sarà mia cura indicarlo (se qualcuno li conosce con esattezza può lasciarlo scritto nei commenti) perché temo che in Piaza Dante ci sarà un via vai di cittadini disorientati che non sapranno in quale porta entrare e c’è il rischio che qualcuno vada a dire la sua idea alle persone sbagliate.
Scusate, ma a me questi progetti, o laboratori, o officine, come li vogliamo chiamare, non entusiasmano per niente e ci vedo tanto, ma tanto fumo.
Perché è inutile girarci intorno e fare le verginelle umili: il candidato sindaco per l’officina sarà Giuseppe Fossati; quello per il labortorio, Paolo Strescino. Sarebbe stato più invitante annunciarlo più tardi e che magari i portavoce avessero detto: insieme ai cittadini che vorranno collaborare con noi, individueremo una persona, magari una donna, che sarà il candidato Sindaco. Invece hanno messo le mani avanti dicendo che per ora i candidati sono loro, ma se ci saranno persone valide saranno bene accette.
Naturalmente questa è la mia personalissima opinione.
Per quanto riguarda l’IDV il discorso è lievemente diverso. Perlomeno Cascino, per il quale nutro pochissima stima, sia detto per inciso, non inventa laboratori né officine: si chiamerà IDV. E’ l’unica differenza che c’è fra i tre “progetti” che ho citato prima, ma mi fa un po’ sorridere che il segretario provinciale dell’IDV dica che “è giunto il momento di rimboccarsi le maniche e tratteggiare soluzioni ai molti problemi urbanistico-amministrativi che una gestione verticistica, quasia assolutistica direi, del potere ha lasciato in eredità e che oggi angustiano Imperia, primo tra tutti il porto” perché da quanto mi è parso di capire durante e subito dopo le elezioni provinciali del 2010, dove ero candidato da indipendente, in quel partito se ne intendono di “gestioni verticistiche e assolutistiche”.
Siamo solo all’inizio e il futuro ci riempirà di sorprese: pare, per dirne una, che l’on. Claudio Scajola abbia intenzione di passare all’UDC. Ma questa è un’altra storia.

Scritto da Angelo Amoretti

21 maggio, 2012 alle 9:25

Scendiamo tra la gente!

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«Riprogettiamo l’offerta politica per la crescita della città. Imperia, purtroppo, oggi è una città seduta, sporca e non più in grado di rispondere  alla sua vocazione naturale che è il turismo. Le tristi vicende del porto hanno catalizzato l’attenzione mediatica, ma sotto gli occhi di tutti ci sono 13 anni di fallimenti amministrativi ancora più gravi».
Ad esprimersi in questi termini è Riccardo Giordano, capogruppo Pd in Provincia. Il partito di Bersani, infatti, all’indomani della bufera politica che ha travolto l’amministrazione e mandato a casa il sindaco Paolo Strescino, grazie alle firme di dimissioni depositate congiuntamente dai consiglieri dell’ex Forza Italia e della sinistra (compresi Sel e Rifondazione comunista), sta cominciando a riorganizzare le fila in vista delle prossime elezioni che si terranno fra un anno dopo la parentesi commissariale.
«Oggi – ha aggiunto Giordano – è necessario che l’apparato faccia un passo indietro mentre gli uomini del Pd ne facciano due in avanti scendendo in mezzo alla gente, ascoltando le esigenze dei diversi settori dell’economia, dei commercianti, del mondo dell’associazionismo». Tradotto in altri termini, Giordano, che ha affrontato (perdendo) l’ultima campagna elettorale contro Luigi Sappa, con molto pragmatismo si pone il problema della leadership.
L’identikit, pare di capire, del candidato sindaco del centrosinistra non è un uomo di partito (l’ex capogruppo in consiglio comunale Giuseppe Zagarella rischia di entrare in conclave Papa eduscirne cardinale) ma esterno alle logiche interne del Pd squassato dalle correnti. L’idea potrebbe essere quella di Giuseppe Fossati, che preso atto del fallimento del Terzo Polo, ha già lanciato l’idea di uno schieramento civico non condizionato dai partiti. Ma non si esclude che il candidato della sinistra possa passare attraverso le primarie.

E’ uno stralcio dell’articolo a firma Diego David apparso su Il Secolo XIX di ieri dal titolo “Imperia è una città seduta e sporca, il PD deve tornare in mezzo alla gente” e non ho ancora letto chiarimenti da parte di Riccardo Giordano, né di Giuseppe Fossati.
Li aspetto con ansia.
Abbiamo però una bella letterina inviata a La Stampa e pubblicata oggi, di una figura storica della sinistra imperiese, il Senatore Nedo Canetti, che contribuisce a far fischiare le orecchie. Perché lì per lì uno, dopo aver letto l’articolo del Secolo, potrebbe pensare a quanto son birichini i giornalisti, che magari s’inventano scenari da fantapolitica.
La lettera, è ovviamente un caso, sta accanto a quella che Gabriella Badano ha inviato ai media i giorni scorsi e vi si legge, tra l’altro:

[...] Intanto, le forze progressiste, che sono state determinanti per l’avvio di questa nuova fase, dovranno presentare al commissario prefettizio e alla cittadinanza, un dossier, un sorta di programma per le cose da fare e i problemi da risolvere, impegnandosi a collaborare, nei limiti, certo, delle loro competenze. Nel mentre, progressisti e moderati non collusi per le note vicende portuali -urbanistiche, dovranno trovare, da subito, ma già in vista delle prossime elezioni comunali, un sentire comune per presentare alla città, nelle forme da decidere assieme, un percorso , un piano di sviluppo che, partendo da un vero , innovativo Piano regolatore generale, disegni il futuro del capoluogo. Un’alleanza programmatica che segni un vero cambio di rotta contro padrinaggi e tutele. Imperia non manca di queste forze vive in grado di operare in questo senso. E’ il momento del coraggio, di buttare a mare vecchi tabù. Se non ora quando?

Olé! De Cicco e De Michelis si stanno già strofinando le mani.
So benissimo di aver scritto che la sinistra da sola difficilmente vincerà le elezioni, ma l’ho scritto io e da un ex comunista mi sarei aspettato, che so, “la sinistra unita potrebbe anche farcela, stavolta“. Invece niente, sarà per la prossima, pazienza.
Tornando alla traduzione di Diego David, mi viene spontaneo pensare che è inutile che il futuro sindaco non sia un uomo di partito, se è contornato da uomini (e donne) di partito. Non va bene.
Bisognerà stare attenti a questi trucchetti: li facciano pure, ma in molti non ci cascheranno più. Qui si desidera anche sapere chi saranno gli eventuali assessori e consiglieri comunali, sennò siamo daccapo.
Sull’altro fronte, Paolo Strescino sulla libera tivù locale ha svolto una specie di Telethon, una non stop di non so quante ore, durante la quale ha lanciato il suo Laboratorio per Imperia. Sarà un movimento orizzontale, ma volendo si potranno fare delle verticali e delle parallele. Praticamente mi pare di capire che voglia fare il Grillo dei poveri. Solo che Grillo a volte fa ridere, non si è candidato da nessuna parte e non fa il politico da vent’anni come lui.
La cosa che mi ha colpito è l’idea di pubblicare ogni giorno i nomi dei 28 consiglieri che lo hanno mandato a casa.
Così lo immagino girare tra la gente, tipo uomo sandwich: davanti i nomi dei consiglieri del centrosinistra, dietro quelli di Lega e Pdl.
Però dovrà mettersi d’accordo con quelli del PD. Per non intasare il traffico (che, ricordo, è il problema principale della città) si potrebbe scendere tra la gente a giorni alterni: nei pari scendono quelli del PD, nei dispari quelli del Laboratorio. Nei giorni pari la gente lancerà uova, in quelli dispari anche.
Già che ci siamo, Ginetto Sappa potrebbe infilarsi di straforo in un qualsiasi giorno a sua scelta: forse lascerà la provincia, ma prima vuole cambiarla.

Scritto da Angelo Amoretti

16 maggio, 2012 alle 17:20

Dr. Stre e Mr. Scino

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Premessa: bisogna fare delle premesse sennò poi qualcuno se ne ha a male.
Premessa 2: in questo post non c’è niente di personale contro questo o quello.
Premessa 3: quando scriverò di “Opposizione”, ne scriverò in generale, per semplificare e non elencare nome per nome tutti quelli che si oppongono.

Voglio tentare di fare un ragionamento serio sugli ultimi sviluppi politici nella nostra città. Probabilmente sarà un ragionamento contorto, inutile e sconclusionato perché devo ammettere che ultimamente mi sento abbastanza confuso e, tengo a precisare, la confusione deriva da ciò che leggo sui media perché non ho avuto modo di parlare con nessuno dei componenti il consiglio comunale. Cercherò, comunque, di riportare il quadro che mi sono fatto, in maniera obiettiva.
La prima cosa che occorre evidenziare è l’inversione di marcia eseguita da Paolo Strescino.
Fino a pochi mesi fa diceva che se ci fosse stata la sinistra ad amministrare, si andrebbe ancora con le barche a remi. E l’anno scorso ha letto i nomi dei consiglieri di opposizione che avevano votato contro la realizzazione di questo porto.
Poi è arrivato lo tsunami, con gli arresti di Francesco Bellavista Caltagirone e Carlo Conti.
Non ci sarebbe niente da aggiungere se non che, essendo a capo della Giunta, o dormiva o non capiva. Entrambe le ipotesi basterebbero a farmi dire che non è adatto al ruolo di primo cittadino.
Invece il Sindaco ha iniziato un nuovo corso, mandando a casa la Giunta, facendone una nuova più sobria e mettendoci anche un massone, se non si tratta di omonimia, ma lo dico così, en passant.
Parte della “vecchia” maggioranza (PDL e Lega Nord) si è inviperita, e questo è un buon segno: significa che a governare la città ci tengono alquanto.
I consiglieri di opposizione, in un comunicato congiunto, qualche giorno fa hanno fatto sapere che dopo il consiglio comunale di questa sera, si dimetteranno in massa e che comunicheranno la data del gesto proprio nel corso del consiglio.
Nel frattempo il Sindaco ha cercato di contattare un po’ tutti: per sentire il polso della situazione tra la gente che in consiglio non è.
Sia detto con tutto il rispetto: leggere che “personaggi storici della sinistra come Mario Spalla, Lino Senardi, Gabriella Badano e Francesco Giribaldi” appoggiano la nuova linea del Sindaco, mi fa un po’ sorridere perché vorrei sapere cosa hanno fatto di storico i suddetti signori, ma tant’è: Strescino li ha nominati e forse un giorno troveranno un posto nell’olimpo della sinistra imperiese, insieme a Alessandro Natta.
Quale sarebbe la nuova versione di Strescino? Approfittare della situazione per dare il colpo finale agli scajoliani di ferro. Per farlo ha bisogno di altri consiglieri che inevitabilmente deve cercare fra quelli dell’opposizione. Il tutto anche per evitare il commissariamento e andare poi con diverse alleanze alle elezioni del 2013 e rinunciando addirittura alla candidatura di Sindaco.
Con questa mossa, ha messo all’angolo l’opposizione perché un bel giorno potrà dire: “Io l’avevo indicata la strada per “asfaltare” [cito il Sindaco di Sanremo, anche lui, come il nostro, voluto fortemente dall'on. Claudio Scajola] gli scajoliani, ma voi avete preferito prenderne un’altra“.
In effetti l’idea non sarebbe malvagia: la sinistra con il centro, difficilmente vincerà le elezioni in questa città di moderati ex democristiani, ma, forse sentita la base, l’opposizione non ha raccolto l’invito, da una parte dimostrando una certa coerenza, dall’altro per paura di vincere. Tralascio gli altri motivi perché sarebbero un po’ più personali e questo non è il momento di personalismi.
Le elezioni, però, si terranno tra un anno e c’è da scommettere che prima di allora quelli del PDL (o come si chiamerà) si rigenereranno, si cloneranno, si ricicleranno e probabilmente, stando così le cose, vinceranno le elezioni.
Mentre sto scrivendo pare che i consiglieri del PDL, del PD, di SEL e di Rifondazione, stiano per dimettersi e probabilmente salterà il consiglio comunale di questa sera, ma ormai il post è fatto e lo metto pure online.
Al post qua sotto stanno già arrivando commenti di giubilo. Vorrei potermi far trascinare dall’euforia, ma come ho scritto più su, solo il tempo dirà se è stato un bene o un male. Il PD ci dirà anche chi sarà il candidato a Sindaco del centrosinistra e una volta fatte le elezioni c’è il rischio che dica: “Sapevo che avrei perso, ma impedire al centrodestra di arrivare al 65% è stato un successo“.

Scritto da Angelo Amoretti

11 maggio, 2012 alle 12:39

Il Sindaco Strescino incontra tutti

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Risulta da un portale di informazione locale che il Sindaco Paolo Strescino si è incontrato con i rappresentanti della Compagnia Maresca e del centro sociale La Talpa e l’Orologio, poi con Tommaso Lupi per la presidenza dell’Imperia Yacht.
Di sopra il condizionale è inutile.
Non è escluso un incontro con il governatore della Regione Liguria, Claudio Burlando e quello che segue lo copio papale papale dal portale in questione così risparmio il condizionale:

A spingere per un colloquio tra il primo cittadino e Burlando sarebbero alcuni esponenti del Partito Democratico, contrari alla chiusura anticipata dell’attuale esperienza amministrativa e convinti della necessità di appoggiare Strescino sino a dicembre per salvaguardare gli interessi della città.

Ci sarebbero da vedere anche la Merkel e Hollande, per via del turismo e altro, ma per ora chiedo: a quando i resoconti (da una parte o dall’altra, non importa quale) degli incontri avvenuti e di quelli che verranno?
No, così, giusto per la famosa trasparenza.

[fonte: Punto Imperia]

Update: alle 19.35 è stato diramato il resoconto dei responsabili del Centro Sociale La Talpa e l’Orologio.

Scritto da Angelo Amoretti

2 maggio, 2012 alle 19:07

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L’intervista del Sindaco Strescino al Secolo XIX di domenica scorsa

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A beneficio di chi se la fosse persa, riporto l’intervista che il Sindaco ha rilasciato a Natalino Famà, pubblicata sul Secolo XIX del 15 aprile:

Il sindaco del tradimento. «Un cretino» secondo l’ex ministro Claudio Scajola (che pure lo ha voluto, anzi lo ha imposto al Comune di Imperia tre anni fa). «Un coglione», invece, secondo Francesco Bellavista Caltagirone.
Bollato di infamia, e comunque sostenuto da una cerchia di dirigenti e amici ex di An oltre che da molti imperiesi, Paolo Strescino, prosegue nel suo mandato. E con una nuova giunta. Un mandato che a metà strada è stato travolto dall’inchiesta sul porto turistico e che ha massacrato la sua stessa maggioranza. A distanza di poche ore dalla divulgazione delle intercettazioni telefoniche che lo vedono citato come uno scomodo impasse allo strapotere scajoliano e soprattutto all’ingordigia di Bellavista Caltagirone, Strescino, si lascia andare e vuota il sacco.

«Scajola? Mai approfondito la sua conoscenza. Pensa che sia un cretino perché non sono stato ai suoi ordini – dice a ruota libera -. Sono finalmente sulla strada giusta. Ho sbagliato a suo tempo. Poi tre settimane fa…».

Sindaco, ma le hanno dato del cretino e del coglione i due “ducetti”: come ha reagito quando ha letto le intercettazioni sul Secolo XIX?

«Al telefono si dicono tante cose, ne ho dette anche io, chissà quante volte e magari anche nei confronti di quegli stessi che oggi mi offendono. Non replico, non ho rancore. Non ho obbedito come un burattino».

Ma lei, per ben due amministrazioni, è stato assessore e vice sindaco e adesso fa il pentito?

«Io sono pentito. E forse dei peggiori pentiti, quelli che criticano tutto. Non rifarei tutto quello che ho fatto: delibere, silenzi assensi, arrabbiature, senza mai un’opposizione netta, forte a quell’operazione. Ho sbagliato e forse pagherò per questo. Ho cercato di spiegarlo agli ex assessori del Pdl, ho invitato loro a fare un passo indietro. Macché. Per essere uomini bisogna riconoscere gli errori».

Scajola le ha fatto fare tutto questo? Non fu lui a proporla candidato sindaco quando eravate amici?

«Non ho mai approfondito la conoscenza con Claudio Scajola. L’anima del Pdl era ancora sana, all’epoca, e io potevo essere, nei disegni e progetti politici, il sindaco giovane che non rompeva troppo. Ma sono sempre stato un An e se permettete Alleanza nazionale è un’altra cosa. Ringrazio i miei amici del partito».

Quando ha visto l’onorevole Scajola l’ultima volta?

«Il 16 marzo, il giorno del mio compleanno, a tavola, io e lui».

Chissà che baruffa, o no? Cosa vi siete detti?

«C’è stato un confronto, gli ho fatto presente che sarei andato avanti con questo nuovo corso di pieno e assoluto rispetto della legalità, negli interessi di tutti e non esclusivamente di Porto di Imperia e di Acquamare».

Quando ha capito che era necessario passare al setaccio tutto ciò che veniva compiuto in seno alla Porto di Imperia Spa?

«Ero come abbagliato, confuso nella determinazione di completare quel maledetto e benedetto porto nel quale credevo. Ogni delibera, una per una, mi sembrava giustificata e legittima negli interessi della città. Ma esaminato tutto l’iter del progetto di concessione e i vantaggi abnormi del costruttore, ho realizzato: si stava sbagliando ed era necessario non subire più. Tre settimane fa mi è apparso tutto chiaro: era tempo di chiudere con certi favoritismi».

C’è chi sostiene che lei sia stato ospite nella villa di Cap Ferrat di Bellavista Caltagirone: è vero? La minacciava?

«Mai. Colloqui, scambio di opinioni e basta».

Dica la verità: è lei che ha teso una trappola a Bellavista Caltagirone il 5 marzo?

«Neanche per sogno, sono stato male due giorni per quell’arresto».

È vero, però, che ci sono pressioni sui consiglieri, minacce…

«Si, ma non posso dire altro».

Il Secolo XIX – 15 aprile 2012

Vorrei aggiungere qualcosa.
Il Sindaco dice che per essere uomini bisogna fare un passo indietro. Lui lo ha fatto a metà, sicuramente per il bene della città, ma a metà.
Per completare l’opera dovrebbe informare ancora meglio la cittadinanza e dire perché, nonostante tutto, sia rimasto per così tanto tempo insieme a certi amministratori.
Dovrebbe anche dire, e mi scuso se già lo ha fatto, che l’opposizione non era contro il porto, come per mesi e mesi ha accusato, ma contro un certo modo di realizzarlo. Ai maliziosi potrebbe sembrare una subdola apertura a future alleanze, ma darebbe atto a persone come Giuseppe Zagarella, Pasquale Indulgenza, Carla Nattero e Paolo Verda di aver fatto nient’altro che il loro dovere: quello di controllare e proporre soluzioni diverse.
Sarebbe un gesto apprezzato da tutti.
Sul Secolo XIX di ieri dichiara:

Se ci fossimo rivolti, Comune e Imperia Sviluppo, a un pool di banche avremmo avuto certamente credito per poter realizzare per conto nostro il nuovo porto. Con una gara d’appalto avremmo trovato un costruttore con il solo compito di realizzare l’opera.

Perché non lo hanno fatto? Qualcuno o qualcosa lo ha impedito?

Scritto da Angelo Amoretti

17 aprile, 2012 alle 9:09

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Raccolta di dichiarazioni del Sindaco [parte 3]

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Io non devo chiedere scusa proprio a nessuno…semmai dovrebbe essere lui (Giuseppe Fossati, capogruppo del Fli in consiglio comunale, ndr) a farlo con i suoi elettori: ha preso i voti dai cittadini che lo volevano nel Pdl, è stato capo gruppo per lo stesso partito sino a pochi mesi fa, condividendo e sposando programma e linea politica dell’ex sindaco Sappa e anche la mia, e ora fa un’opposizione che va oltre Rifondazione Comunista».
[Il Secolo XIX, 20-6-2011]

«La vicenda del porto non è stata gestita male dalla parte pubblica, ma la componente privata non sempre si è dimostrata collaborativa e responsabile».
[La Stampa, 8-7-2011]

I lavori vanno avanti? Ma a chi vogliono farlo credere? Io osservo il cantiere ogni giorno dalla finestra del mio ufficio e lo vedono anche tutti i cittadini. A seconda dei giorni ci sono cinque o sei operai e non mi sembrano questi i numeri di maestranze necessarie per finire un porto. Inoltre, se i privati volessero veramente concludere in un anno le opere, potrebbero tranquillamente avvalersi della convenzione con il Comune, che prevede in automatico una proroga fino al 2013 con il pagamento di una penale.
[La Stampa, 17-2-2012]

«Nella nostra città non c’è la cultura della legalità»
[Il Secolo XIX, 3-3-2012]

Mi rendo conto che solo oggi ho compreso le condizioni drammatiche che hanno favorito e portato all’attuale situazione e vorrei che il mio pensiero non venisse strumentalizzato ma solo, esclusivamente, recepito in senso positivo per l’attaccamento che nutro per questa Città volto a garantire il futuro alle prossime generazioni.
[Il Secolo XIX, 10-3-2012]

Se poi qualcuno prima di me ha fatto il minchione si assumerà le proprie responabilità.
[Il Secolo XIX – 20-3-2012]

[FINE]

Scritto da Angelo Amoretti

12 aprile, 2012 alle 9:34

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Raccolta di dichiarazioni del Sindaco [parte 2]

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«Siamo davanti all’ennesima riprova che il Partito Democratico e la Sinistra della provincia di Imperia sono contro il porto turistico e contro lo sviluppo della città. Quando non si vincono le elezioni attraverso i canali normali, vale a dire con il voto dei cittadini, evidentemente si prova a ribaltare il verdetto delle urne attraverso esposti. E’ un sistema che non possiamo accettare: dovrebbero essere gli imperiesi a chiedere i danni non soltanto a chi votò contro l’approvazione del progetto del porto, ma anche agli attuali firmatari dell’ennesimo esposto, questa volta alla Corte dei conti. Questa è una Sinistra che in Regione eroga contributi ai centri sociali e che penalizza sistematicamente il territorio imperiese. La presentazione dell’esposto da parte del Pd rappresenta un atto gravissimo e intimidatorio nei confronti di ogni singolo consigliere comunale che votò la pratica e anche nei confronti dei dirigenti, che, proprio in questi giorni, sono chiamati a prendere importanti decisioni sul porto»

«Il dirigente del settore Porti del Comune ha totale autonomia, ma altra cosa è auspicare che la revoca venga attuata, solo ed esclusivamente per un interesse politico, di parte. I consiglieri del Pd di Imperia dimostrano un totale distacco dalla realtà cittadina, anche da quella imprenditoriale, poiché i vantaggi che derivano dal porto sono evidenti e sotto gli occhi di tutti».
[La Stampa, 3-1-2011]

So bene, anche senza che me lo dica Fossati, cosa posso e cosa non posso fare. Lui, però, dovrebbe per correttezza dire anche che il sindaco deve tutelare l’interesse della città. Se io ravviso preoccupazioni per una cosa che potrebbe recare un danno enorme dal punto vista economico, dei posti di lavori e dell’indotto è un mio dovere dirlo. Nel pieno rispetto delle regole bisogna poi prendere una posizione netta non restare a metà come Lega Nord e finiani. Ci sono grandi responsabilità da parte del Pd nell’essere arrivati a questo punto, gli esponenti del partito ci hanno messo del loro eccome. Ora smettano panni dei professori. Chi è veramente a favore della struttura deve fare di tutto per difenderla, servono delle forze politiche responsabili.
[La Stampa, 24-1-2011]

«Ora possiamo guardare al futuro con più tranquillità, perché il porto, noi lo diciamo da anni, rappresenta il futuro per i nostri figli. La sentenza credo abbia sgombrato il campo da molte problematiche. Caltagirone era ed è il partner fondamentale per questa operazione. Senza di lui il porto non ci sarebbe».
[La Stampa, 6-3-2011]

«L’opposizione, lo dicono i fatti e gli atti ufficiali, è stata da sempre contraria al porto e allo sviluppo turistico di Imperia. Non soltanto. Gli esponenti di minoranza hanno tentato sistematicamente di danneggiare l’immagine dell’Amminsitrazione e della città intera. Con tutto il rispetto per la nautica sociale, ma c’è qualcuno in questa città che si meriterebbe di andare con un gozzo a remi, visto che non riesce o non vuole vedere i locali alla Marina che funzionano a pieno ritmo e nuove opportunità di lavoro che si aprono per i nostri giovani».
[La Stampa, 16-3-2011]

[continua]

Scritto da Angelo Amoretti

11 aprile, 2012 alle 9:26

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Raccolta di dichiarazioni del Sindaco [parte 1]

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«Innanzitutto voglio dire che nella nostra Riviera il turismo non viene certo condizionato dalla temporanea mancanza del depuratore. Venendo alle ragioni per cui l’impianto non è ancora attivo, devo tranquillizzare tutti, WWF compreso: entro la fine dell’anno prossimo entrerà definitivamente in funzione. D’altra parte noi abbiamo ereditato questa situazione dalle precedenti amministrazioni di centrosinistra».
[La Stampa, 26-6-2009]

«La nostra è una politica dei fatti: fatti concreti e non parole».
[La Stampa, 27-9-2009]

«Abbiamo affidato uno studio a Federico Fontana, docente universitario di chiara fama e soprattutto “super partes’”. Ci dovrà dire quanto sia strategico per il Comune di Imperia tenere in mano quote della società del porto e di altre partecipate. Entro settembre decideremo il da farsi. Anche perché la legge non ci consente di detenere partecipazioni societarie che non abbiamo importanza strategica. Sia ben chiaro: questo non vuol dire che non consideriamo strategico il nuovo porto. Anzi, tutt’altro: pensiamo sia alla base dello sviluppo della città. Bisognerà vedere però se vale la pena mantenere l’attuale pacchetto di quote, pari al 33,33%».
[La Stampa, 5-8-2009]

«D’altra parte, l’ingresso del Comune nella Spa era finalizzato a dotare la città di un porto turistico degno. E una volta che l’obbiettivo è raggiunto, si può pensare anche a un disimpegno».
[La Stampa, 20-8-2009]

«Durante la recente cerimonia dell’inaugurazione del molo lungo di Porto Maurizio, tutti hanno potuto rendersi conto di persona dell’importanza e della qualità delle opere realizzate. Non solo, ma ormai dovrebbe essere assolutamente evidente che il porto resta alla città e che ogni cittadino ne potrà fruire, perché non ci sono cancelli»
[La Stampa, 9-9-2009]

«Sembrerà singolare, ma con una cadenza che lascia sorpresi, l’opposizione, una certa opposizione, pone problemi sul porto, apre contenziosi, provocando polemiche. Siamo partiti anni fa con la lettera di un esponente della minoranza che contestava l’affidamento all’Acquamare senza una gara. Da lì in poi le parole si sono addirittura sprecate»

«L’opposizione si tranquillizzi: per governare questa città, deve sperare solamente in qualche guaio giudiziario. E ciò non avverrà»
[La Stampa, 3-7-2010]

«Credo che l’amministrazione non abbia nulla da nascondere: per cui ogni azione della magistratura non troverà ostacoli. Ben lieti che su certi argomenti, che non riguardano direttamente il Comune, possa essere fatta chiarezza».
[Il Secolo XIX, 2-8-2010]

«Io credo che sia davvero preoccupante che una certa parte dell’opposizione continui a gettare fango sul porto di Imperia, danneggiando sistematicamente l’immagine dell’intera città e che addirittura si sia arrivati, negli ultimi giorni, alla contestazione di un parere di un pubblico ministero. Mi vien da dire che i pareri dei Pm, quando confortano l’opposizione, vanno bene e quando vanno contro le idee e le teorie dell’opposizione, non vanno più bene. Ritengo che questo sia un atto estremamente grave. Quello che voglio dire agli imperiesi è di avere fiducia e di vivere la possibilità straordinaria per la città di Imperia di avere il porto più bello del Mediterraneo».
[La Stampa, 1-9-2010]

«Sul porto permettetemi di dire che è un’opera fondamentale per lo sviluppo della città, che già adesso che non è neppure finito sta sviluppando un indotto per negozi bar e ristoranti che lavorano di più rispetto a prima e non dimentichiamo le ricaduta occupazionale che avrà quest’imponente opera una volta completata. Il porto rende Imperia più bella ed appetibile e ce ne siamo accorti durante il raduno delle vele d’epoca quando ho personalmente ascoltato commenti favorevoli anche da parte dei turisti».
[Il Secolo XIX, 18-9-2010]

«Lo faccio senza occhiali scuri, forse per la prima volta…è venuto il momento di guardarci tutti dritto negli occhi. E oggi, per la prima volta, ti darò del tu…Claudio».

«Il centrodestra e il PdL con gli alleati sono per lo sviluppo di questa città; il Pd è contro. Ogni settimana i loro esponenti locali vanno in Regione a cercare su tutte le pratiche, prevalentemente quelle del porto turistico ma non solo, cose che non vadano bene per bloccare l’opera».
[Il Secolo XIX, 24-10-2010]

«Quando ho incontrato gli studenti del Ruffini, nei giorni scorsi, una ragazza mi ha chiesto se era vero che il nuovo porto imperiese è abusivo. In quel momento ho capito che, da un lato, ci sono difetti di comunicazione, e dall’altro qualcuno sta mistificando. E allora domando: di che cosa stiamo parlando? Il porto é sotto gli occhi di tutti e al Comune, e quindi agli imperiesi, non é costato nemmeno un euro. Il porto vuol dire sviluppo occupazionale e turistico, oltre a nuovi spazi per i cittadini».

«Il sindaco é il sindaco di tutti e quello che dico lo affermo a tutela degli interessi dell’intera città. Gli esponenti della Sinistra con il loro atteggiamento danneggiano Imperia e i suoi cittadini».

«Caltagirone è quella persona senza la quale questo porto non ci sarebbe. Questo e l’importanza della struttura sono i primi dati su cui tutti devono porre la loro attenzione. Provo veramente fastidio quando qualcuno dice falsità. A cominciare dall’opposizione in Consiglio comunale. Da un lato il capogruppo del Pd afferma che il porto è talmente bello che avrebbe voluto progettarlo lui mentre dall’altro lato sappiamo benissimo da quale parte continuano ad arrivare esposti e tentativi di ostacolare la realizzazione di quest’opera. Ma attenzione: con questo io non critico i doverosi approfondimenti della magistratura. Il punto è che la Sinistra imperiese vorrebbe che i lavori del nuovo scalo si fermassero»
[La Stampa, 13-12-2010]

[continua]

Scritto da Angelo Amoretti

10 aprile, 2012 alle 12:42

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Giunta scongelata e varata

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Il sindaco Paolo Strescino, che ieri sera è stato costretto a ritirare il nome di Cristaldini dalla lista degli assessori, ha commentato amaramente: «Non ci posso far niente. Se un uomo di quell’età (Cristaldini è nato nel 1945, ndr) si mette a scrivere certe cose su Facebook, vedete un po’ voi…».

Il Secolo XIX – 31 marzo 2012

Oggi è stata scongelata e varata la nuova Giunta: ne fanno parte Tiziana Berlinguer, Sara Serafini, Carlo Capacci, Federico Sossi e Roberto Cristaldini ["confermati tutti i nomi anticipati dal nostro giornale" (cit.) e "tutte persone che si sono fatte da sole" (Paolo Strescino)].
Evidentemente l’ex funzionario di banca deve aver fatto pulizia sul suo profilo Facebook: non vedo altri motivi per cui sia stato preventivamente trombato e poi riammesso.
A detta del Sindaco trattasi di persone che rappresentano la maggioranza silenziosa degli imperiesi: infatti non mi sento rappresentato per niente, dal momento che faccio parte della minoranza rumorosa.
Con tutto il rispetto, a me sembra che ormai la situazione abbia di gran lunga superato il surreale e spero che presto sia resettato tutto, con il beneplacito del Partito Democratico che, occorre ricordarlo, insieme al resto dell’opposizione ha chiesto le dimissioni del Sindaco, dopo la famosa “Salva-Imperia”.
P.S. Per chi non lo sapesse, Roberto Cristaldini sul suo profilo Facebook era andato pesantuccio sull’on. Scajola:

«Le truppe scajolate si preparano al salto della quaglia, comunque vada non candidateli più. Alle prossime elezioni il gregge degli scajoliani a casa insieme al pastore nascosto fra i cespugli»

In occasione di una esternazione di Berlusconi sull’ex ministro Claudio Scajola, l’ex premier aveva dichiarato: «Scajola? Non mi tradirebbe mai». Ed ecco, pronto, il post di Cristaldini sulla sua bacheca del social network più famoso: «Caro Berlusconi, ne sei proprio sicuro? Fatti un piacere e fallo a noi elettori liguri, tienilo buono fino alle elezioni e poi ringrazialo di tutto e fallo accomodare gentilmente in pensione».

Il Secolo XIX – 31 marzo 2012

Ci sarebbe da chiedergli  l’amicizia.

Scritto da Angelo Amoretti

3 aprile, 2012 alle 17:04

Il sogno continua

16 commenti al post

C’è confusione nel PDL imperiese.
Marco Scajola, in qualità di coordinatore provinciale del partito dell’amore, i giorni scorsi ha chiesto le dimissioni del Sindaco.
Si era ventilata anche l’ipotesi di dimissioni in massa dei consiglieri comunali del PDL (area Scajola) in modo da far saltare il baraccone. Ma l’area Minasso (i fedelissimi di Strescino: Parodi, Pugi, Montesano e Mattioli) non ci sta. Anche l’area Adolfo non ci sta: Benedetto e Ida Acquarone, stando a quanto si legge sui quotidiani di oggi, sono sulla stessa linea dei minassiani, mentre Pastorelli e Martini sembrano “rientrati nei ranghi“.
Piera Poillucci, diventata famosa per aver portato Arturo, il suo cane, in consiglio comunale, chiede le dimissioni di tutto il consiglio comunale, eventuali cani compresi, se accompagnati.
Il vice coordinatore provinciale del PDL Marcello Pallini non è d’accordo con il coordinatore provinciale.
Strescino se ne frega di quello che dice Marco Scajola (”Il suo parere non conta niente“) e tira avanti. Mancano svariate dichiarazioni, ma se parlano tutti nessuno ci capisce più niente.
Ho visto le foto della conferenza stampa di Marco Scajola: in una campeggia il manifesto che un domani potrebbe essere messo all’asta su eBay come reperto storico, quello del fotomontaggio del nuovo porto con su scritto: “Il sogno continua, andiamo avanti”.
Stanno ancora sognando e per fortuna non soffrono di sonnambulismo perché ci sarebbe il rischio di trovare la Aimo, tanto per fare un nome a caso, che cammina addormentata sul molo con il rischio di finire in acqua. Ci si potrebbe fare un racconto: “La bella addormentata sul molo” che viene salvata in extremis da Pugi, tanto per fare un nome a caso, che la prende in braccio e la riporta a casa.

Scritto da Angelo Amoretti

2 aprile, 2012 alle 10:01