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Sale il gradimento del Sindaco [su Il Sole 24 ore]

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Il gradimento del Sindaco di Imperia, Paolo Strescino, sale nella classifica de Il Sole 24 ore: è al 14° posto!

Apprendiamo con estremo stupore – hanno comunicato Oliviero Olivieri e Giuseppe Zagarella del Pd – che il primo cittadino di Imperia, al termine dell’incontro con i rappresentanti della Porto di Imperia S.p.A. tenutosi nella giornata di ieri nel Palazzo Comunale, ha dichiarato agli organi di stampa presenti che in merito alla richiesta di proroga della concessione demaniale per la costruzione del nuovo porto turistico nessuna decisione è stata presa dall’amministrazione. Niente di più falso. E’ bastata una semplice richiesta di accesso agli atti amministrativi per venire a conoscenza che il Comune di Imperia, con provvedimento n. 1003 prot. gen. del 12 gennaio 2012, notificato in pari data, ha comunicato alla partecipata Porto di Imperia S.p.A. l’impossibilità di valutare l’oggetto della domanda di proroga per tardività nella presentazione della stessa.
Ora il sindaco, ossia colui che ha la responsabilità politica dell’atto, omette di divulgare la notizia ai mezzi di informazione, in tal modo ingannando tutti gli imperiesi. Tutto ciò non è altro che il ripetersi di una totale ed assoluta incapacità dell’attuale maggioranza a gestire la vicenda della portualità cittadina, senza una chiara idea progettuale del futuro di Imperia e con scarico delle responsabilità del fallimento della politica fino ad oggi intrapresa su altri. Resta solo a questo Sindaco, per dignità, la possibilità di fare “mea culpa”.
Giuseppe Zagarella – Oliviero Olivieri [PD] – Il Secolo XIX, 17 gennaio 2012

Su Il Secolo XIX:

Porto d’Imperia, concessione al capolinea

«Decisione inevitabile dettata dai ritardi»

Scritto da Angelo Amoretti

17 gennaio, 2012 alle 9:48

A proposito di privacy

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Il Sindaco Strescino, mediante ordinanza, ha vietato la coltivazione delle fave a cielo aperto in un raggio di 100 metri da svariate abitazioni del nostro comune per il problema del “favismo“.
Io non le indico, Il Secolo XIX neppure; Sanremonews e Riviera24 sì (andate a cercarle).
In effetti l’ordinanza è pubblica, quindi mi chiedo dove sia andata a finire la privacy.
Non si poteva indicare la via senza necessariamente specificare anche il numero civico?

Scritto da Angelo Amoretti

16 novembre, 2011 alle 16:22

Pubblicato in Attualità

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L’intervista del Sindaco Strescino al Secolo XIX

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Riporto l’intervista rilasciata dal Sindaco Paolo Strescino a Il Secolo XIX  lo scorso 8 ottobre, nel caso qualcuno se la fosse persa:

PORTO NELLA BUFERA: IL SINDACO ROMPE IL SILENZIO «Cari imprenditori Spa
fatela finita con i balletti»
Strescino:hanno precise responsabilità giuridiche ma non le rispettano

«Vedo molti passi avanti a parole e troppi passi indietro nei fatti. Questo non posso più accettarlo. Lo dico nell’interesse della città. E’ vero, l’amministrazione comunale sta attraversando un momento di grave difficoltà, ma non per propria colpa. La crisi delporto? E’ ora che gli imprenditori si assumano precise responsabilità. Il tempo dei “balletti” è scaduto».

Così ieri mattina Paolo Strescino, per nulla sorpreso dalle dimissioni di Carlo Conti. E fiducioso nell’opera della magistratura. Che, detto da un pidiellino, suona francamente un po’ strano.

Allora, sindaco, che succede? Il suo vice, Leone, indagato, si è dimesso. Il direttore della Spa, Conti, anche lui nel mirino della procura, ha sbattuto la porta. Sa per caso di qualche altro congedo anticipato?

«No. Ritengo, peraltro, che entrambe le dimissioni non siano riferibili alle indagini in corso».

I suoi rapporti con Rodolfo Leone, imposto in giunta dall’ex ministro, non sono mai stati ottimali (eufemismo). Può spiegare il perchè?

«Mi pare forzato parlare di imposizione da parte di qualcuno. I rapporti non sono mai stati buoni perchè abbiamo una visione politico amministrativa e di rapporto con gli altri diametralmente opposta».

Per quale ragione ha accettato un assessore esterno e per di più con una mezza dozzina di deleghe pesantissime?

«Il confronto sulla questione è stato piuttosto “caldo”. In quel momento serviva una persona che avesse un piglio decisionista molto accentuato».

A Imperia si respira un clima teso. Si guarda al palazzo di giustizia allo stesso modo dell’esercito tedesco, nel giugno del ‘44, sulle coste della Normandia. Insomma, tira aria di “invasione”.

«Che il clima sia teso è indubbio. Nè personalmente, nè all’interno della giunta, nè nei gruppi consiliari di maggioranza, tuttavia, si guarda al palazzo di giustizia nel modo in cui si pone la domanda. Come ho già ribadito più volte sono, per educazione e cursus politico,una persona che ha la piena fiducia in tutte le istituzioni, magistratura compresa».

Non può negare che l’inchiesta su porto e demanio stia condizionando la vita politica e amministrativa di questa città.

«Beh, Imperia sta soffrendo questa situazione. Intimamente anch’io. La procura fa bene a verificare dove ritiene di dover verificare. Per contro, nonostante le mille difficoltà legate al bilancio, stiamo cercando di rispondere alle aspettative dei nostri concittadini e agli impegni assunti, contenuti nel programma di questa amministrazione».

Che vogliamo dire sulla vicenda della piscina Cascione e la gestione “familiare” della Rari Nantes. Anche lì spunta il suo “nemico” Rudy.

«Nemico mi pare un termine un po’ forte. Come dicevo, abbiamo visioni molto diverse. Su Rari Nantes ho già detto: è una questione di opportunità. Al posto di qualcuno non rimarrei un secondo in più».

Torniamo al porto. L’impressione è che non abbiate, anzi non abbiate mai avuto il coltello dalla parte del manico. E non solo in relazione alle quote.

«Guardi, il Comune ha rilasciato una concessione. Questo avviene ed è avvenuto per tutti i porti della Liguria e probabilmente del Paese. Tutti, turisti e imperiesi rimangono stupiti in positivo da questo porto. Altro cosa è il ruolo di verifica e controllo che l’amministrazione deve minuziosamente perseguire. A metà ottobre incontreremo ufficialmente la commissione di vigilanza proprio a Palazzo Civico e il neo presidente della Spa, Parisi, incontrerà tutti i consiglieri comunali. Questo deve essere lo spirito di rinnovamento nei rapporti tra le parti. L’altra “partita” si gioca all’interno del Cda. L’amministrazione comunale deve essere protagonista delle scelte. Scelte che sono fondamentali, per il futuro di Imperia».

Sembrate in una posizione attendista, gli eventi vi passano sopra la testa. E a San Lazzaro è tutto fermo.

«Il sindaco e l’amministrazione, come è normale, devono saper essere riservati, soprattutto quando i temi sono molto delicati. E’i nnegabile che ci siano troppi “balletti”. Io sono abituato a mantenere la parola data. Da parte di qualcuno ci sono passi avanti a parole e passi indietro nei fatti. Questo non possiamo più accettarlo, proprio perchè il porto turistico, come tutta la portualità mperies e è fondamentale per lo sviluppo della città».

Sindaco, in quali rapporti è con Claudio Scajola?

«Ottimi, come sempre d’altronde».

E’ sicuro?

«Sì».

Non è che alla fine si dimette, a sorpresa, anche lei?

«Il mandato che gli imperiesi ci hanno conferito è stato molto ampio. Ci sono momenti facili, che da sindaco purtroppo non ho ancora vissuto e
momenti difficilissimi, quelli che stiamo vivendo. Il nostro dovere è di non abbandonare la nave quando è nella tempesta. Credo che gli imperiesi ci abbiano scelto anche per questo. A tempo debito faranno le loro valutazioni. Lavoriamo dalle dodici alle quattordici ore al giorno per Imperia e chi mi conosce lo sa».

Il Secolo XIX – 8 ottobre 2011

Scritto da Angelo Amoretti

10 ottobre, 2011 alle 12:53

Accettare lezioni da qualcuno a volte può tornare utile

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Non siamo disposti a prendere lezioni da quanti non hanno mai fatto niente per il Parasio.

E’ quanto ha dichiarato il Sindaco Paolo Strescino al Secolo XIX di oggi in merito alla questione “Dal Parasio al Mare”.
Come riportato dal quotidiano, pare che Mariano Porro, della Lega Nord, sia il destinatario del messaggio in quanto si sarebbe schierato con gli abitanti del borgo che non vogliono gli ascensori.
Porro ha poi detto di essersi espresso a titolo personale, ma il punto è un altro: Strescino è sempre piuttosto restio a “prendere lezioni” e spesso si contraddice.
A parte il fatto che non ha senso quella frase perché se allora un cittadino che ha dei suggerimenti, per esempio, sul Prino, può farli solo se ha già “fatto qualcosa“?
E oltretutto, eventualmente, perché “prendere lezioni” solo dagli abitanti ["Credo comunque che sia possibile trovare dei margini di trattativa"]?
Strescino è il sindaco di tutti e a volte basterebbe così poco a dimostrarlo, dal punto di vista comunicativo.
La critica vuole essere costruttiva e vale anche per l’Assessore Gaggero che a volte, purtroppo, si lascia prendere la mano, va lievemente fuori controllo e si rende poco simpatico.

Scritto da Angelo Amoretti

11 agosto, 2011 alle 16:36

Anche Strescino c’era [e non dormiva]*

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Di recente il Sindaco Paolo Strescino ha rilasciato due interviste al Secolo XIX: una lo scorso 28 luglio in cui parla in generale del rinnovamento del Pdl anche a livello locale; il giorno dopo un’altra in cui risponde alla questione sollevata dai consiglieri del Partito Democratico Verda e Zagarella.
Nella prima ci sono riferimenti a persone che non riesco a identificare, quando dice che nel partito dell’amore (ora degli onesti nda) ci sono “notabili” sorpassati e che “chi ha fatto il suo tempo dovrebbe accorgersene da solo“.
Ma forse, quando dice che “è singolare che lo critichino certi personaggi che fino a ieri erano assessori” credo di aver capito a chi si riferisce.
Le frasi che più mi hanno colpito nell’intervista sono quelle che dice riguardo al suo mandato: “Qualcuno dice che vado troppo in giro, ma stare a contatto con la gente è un punto di forza.“.
Infatti, come ben ricorderete, all’inizio il Sindaco andava in scooter a cena da qualche famiglia, portava da bere e tutti erano felici e contenti.
Io gli chiederei di fare un salto anche nelle frazioni (in quelle in cui non è stato di recente, s’intende) e forse senza necessariamente dover stare a contatto con la gente, potrebbe rendersi conto di persona in quale stato versano i gioielli dell’entroterra del comune di Imperia.
Parlando di Alessio Saso e delle sue eventuali dimissioni da consigliere regionale, il Sindaco afferma di non aver letto le carte (già un altro disse la stessa cosa, ma non ricordo il nome: comincia per Sca e finisce per jola), ma da “quello che si legge certo la situazione non è idilliaca“.
Detto tra parentesi, indirettamente Saso ha risposto anche a lui dicendo, in soldoni, che se dovesse andarsene lui, ci dovrebbero essere autobus pieni di indagati a precederlo. E il buon Alessio non intende prendere il biglietto.
Riguardo alle infiltrazioni mafiose (da notare la domanda trabocchetto dell’intervistatore che gli chiede “Ma esiste o no un rischio di infiltrazioni mafiose nel tessuto politico-economico della provincia? nda), il nostro giovane primo cittadino risponde che per lui è stato un fulmine a ciel sereno scoprirlo. Cioè: scoprire che c’è il rischio. E’ un passo avanti mica da poco.
Nella seconda intervista, quella in risposta all’intervento di Verda e Zagarella, in sostanza afferma che “la porto di Imperia Spa non ha alcun debito nei confronti delle banche e non lo avrà mai” e i due consiglieri comunali di “Sinistra per Imperia”, Dario Dal Mut e Carla Nattero, gli rispondono come segue:

Le ultime prese di posizione del Sindaco Strescino sono all’insegna del “non ne sapevo nulla”. Né dell’ipoteca sul porto, né delle infiltrazioni mafiose a Imperia e Provincia.
Crediamo che la sua sia una ricostruzione auto assolutoria a posteriori e perciò non credibile.
Affrontando l’argomento “ipoteca” posto meritoriamente dal PD, vorremmo fare rilevare che la spiegazione data dal Sindaco non è per niente convincente. La separazione netta tra la sfera dirigenziale e quella politica prospettata da Strescino il quale sostiene addirittura che la firma di autorizzazione dell’ipoteca è stata messa a “insaputa” sua e (forse) del sindaco di allora non è una interpretazione accettabile. A nostro giudizio la realtà è opposta: la sfera politica era talmente legata a quella dirigenziale che gli amministratori hanno volutamente mantenuto nell’ambito tecnico le scelte più arrischiate per non sottoporle al prevedibile, contrastato vaglio della discussione in Consiglio e nell’opinione pubblica. D’altra parte all’ipoteca si era accennato in un Consiglio Comunale dedicato al Porto di qualche mese fa. Inoltre l’ipoteca era prevista anche dalla concessione demaniale. Come può il Sindaco sostenere che nessun amministratore pubblico ha letto il testo della concessione? Il Sindaco si è mai chiesto come mai la precedente amministrazione aveva un assessore al demanio marginale e poco influente? Forse è proprio perché, usando le sue parole, i politici influivano sottotraccia e non con le delibere di giunta.
In merito alla spiegazione tecnica dei passaggi procedurali dell’ipoteca non possiamo non far rilevare che la sua ricostruzione coincide letteralmente con quella della Porto di Imperia. E quindi è ampiamente di parte.
Per adesso vogliamo fare notare che della “fideiussione omnibus” non conosciamo il valore, sappiamo soltanto che riguarda l’insieme delle opere del porto, è fornita dalla holding Acquamarcia che è in gravissime difficoltà economiche e il cui patrimonio ha un valore reale tutto da verificare. Per cui non riteniamo proprio che il Comune di Imperia e i suoi cittadini possano stare tranquilli.
In secondo luogo il Sindaco sostiene che la Porto di Imperia “non ha alcun debito con le banche, né l’avrà mai” gli ricordiamo che la sua giunta ha approvato in data 2 dicembre 2010 una lettera di garanzia richiesta dalla Carige a tutti i soci della Porto Imperia, e quindi anche al Comune, per accordare alla Porto Imperia stessa un mutuo non gravato da ipoteca di € 1.300.000. Quindi i debiti con le banche ci sono e le difficoltà finanziarie anche, come peraltro è chiaramente scritto nella delibera di Giunta citata che approva la lettera “di Patronage” del Comune di Imperia.

Anche Oliviero Olivieri, consigliere comunale del Partito Democratico, dalle colonne del Secolo XIX di ieri, ha delle riserve sulla memoria del Sindaco e afferma che “Forse questa amministrazione non ricorda che all’epoca dei fatti la pratica del Porto ha dovuto seguire un iter amministravo e che del procedimento era responsabile PaoloCalzia il quale nel 2007 era il segretario comunale e rivestiva anche la carica di direttore generale.
Forse non ricorda che il responsabile del procedimento, segretario comunale e direttore generale, era anche il presidente della Porto di Imperia
” e conclude dicendo: “Imperia vanta il curioso primato di essere la città italiana dove avviene tutto all’insaputa dei diretti protagonisti.
In effetti, anch’io potrei sostenere di non sapere che all’epoca dei fatti Strescino era vicesindaco della giunta Sappa che adottava, dal punto di vista politico amministrativo, le decisioni di rilievo del nuovo porto turistico
“.

* L’Assessore Leone c’era [e non dormiva]

Scritto da Angelo Amoretti

1 agosto, 2011 alle 11:53

A domanda, rispondo

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Esempi di come si fa una intervista in modo che il lettore non capisca se chi domanda (e chi risponde) c’è o ci fa:

Sindaco, ma non è stato lei a richiamare in giunta a fine gennaio una vecchia volpe della politica per tenere la rotta dopo le dimissioni dell’assessore Lanteri?
«E’ vero, ho nominato Rodolfo Leone vicesindaco, ma con un mandato a tempo per le questioni del porto e del bilancio. La vicenda della decadenza della concessione demaniale è superata e il bilancio andrà in approvazione lunedì…».
Quindi Leone andrà a casa?
«Esauriti i compiti per i quali è stato nominato valuterò».

Intervista a Paolo Strescino – Il Secolo XIX, 4 luglio 2011

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Se non fosse stato per la storia dell’appartamento con vista Colosseo, oggi al posto di Angelino ci sarebbe lei.
Di questa storia non parlo. E poi io sto benissimo dove sono. Nella squadra, anche da gregario. Meglio se con una maglia da titolare.

Intervista a Claudio Scajola – la Repubblica, 3 luglio 2011 [Qui]

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Poi c’è il programma. Alfano ha detto che il Pdl deve essere il partito degli onesti. E accanto aveva mezza P3 e P4. Lei stesso è stato indagato, e si è dimesso da ministro.
Dobbiamo essere garantisti. Ma il garantismo non è impunità, il garantismo non può essere inteso come copertura di ogni nefandezza.

Intervista a Claudio Scajola – La Stampa, 3 luglio 2011 [Qui]

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Ma il partito degli onesti,come lo ha chiamato Alfano, non deve prendere posizione contro chi è accusato di aver fatto promesse alla ’ndrangheta in cambio di voti?
«Faccio una premessa: prima di lanciare strali bisogna conoscere le carte.E questo vale pertutti. Lo dissi anche quando fermarono il presidente Claudio Burlando contromano».
Detto questo?
«Detto questo non è che si sia sottovalutato il problema della mafia: l’abbiamo sempre combattuta. Ma già nelle carte sul caso di Bordighera non ho visto motivazioni così forti da giustificare lo scioglimento del consiglio comunale.Ne ho parlato con il ministro Roberto Maroni qualche giorno prima e gli ho detto: se tu ritieni che sia un percorso da compiere, non mi metterò di traverso. Però non mi piace fare di ogni erba un fascio.
Qualcuno ha strumentalizzato la vicenda che si è sviluppata a Bordighera: in quel caso non emergono da nessuna parte connivenze fra gli amministratori e la criminalità organizzata».

Intervista a Claudio Scajola – Il Secolo XIX, 4 luglio 2011

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C’è infine da segnalare un piccolo caso politico, tutto di casa nostra.
Su la Riviera uscita in edicola venerdì scorso c’è un articolo in cui si legge che Claudio Scajola avrebbe detto: “Prendete in considerazione l’ipotesi di dimettervi” al Sindaco Paolo Strescino e al Presidente della Provincia Luigi Sappa, entrambi del Pdl.
Non credo che i tre non sappiano dell’articolo perché di sicuro, come peraltro accade con i blog e gli altri ben più visitati portali locali (la notizia è riportata anche da Sanremonews e Riviera24), se non lo hanno letto, lo avrà fatto qualcun altro per conto loro. Eppure, nel momento in cui scrivo, nessuno ha ancora smentito la notizia.
Il che lascia pensare che probabilmente sotto sotto qualcosa di vero ci sia.
In fondo, fonti vicine a Viale Matteotti, (che detta così fa molto più fine, tipo “fonti vicine a Palazzo Grazioli” per intenderci) dicono che a breve, nella nostra città, a livello politico e giudiziario succederà qualcosa di assai eclatante.
Restiamo in attesa fiduciosi con ansia.

Scritto da Angelo Amoretti

4 luglio, 2011 alle 9:03

Il Sindaco Strescino: “Fossati non può esagerare”

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A seguito di questo intervento di Giuseppe Fossati (Capogruppo del FLI in consiglio comunale) a proposito dellle multe agli automobilisti sul molo lungo di Imperia, il Sindaco Paolo Strescino ha rilasciato al Secolo XIX di oggi l’intervista sotto riportata:

«Io non devo chiedere scusa proprio a nessuno…semmai dovrebbe essere lui (GiuseppeFossati, capogruppo del Fli in consiglio comunale, ndr) a farlo con i suoi elettori:ha preso i voti dai cittadini che lo volevano nel Pdl, è stato capo gruppo per lo stesso partito sino a pochi mesi fa, condividendo e sposando programma e linea politica dell’ex sindaco Sappa e anche la mia, e ora fa un’opposizione che va oltre Rifondazione Comunista». Non le manda a dire, il primo cittadino, Paolo Strescino, al suo ex delfino, Giuseppe Fossati, “iniziato” alla politica e promosso capo gruppo del PdL, all’epoca , grazie anche al suo intervento.
Casus belli della disfida tra Strescino e il suo (oggi) duro avversario politico è stato il “pasticciaccio” delle multe al parking del molo di San Lazzaro, frutto del braccio di ferro sul divieto o meno d’accesso all’area demaniale apertosi tra Porto Imperia spa e Comune stesso.
«Il problema, o il pasticcio, se si vuole – incalza Strescino – è stato originato dalla Porto di Imperia spa, noi ci siamo trovati a doverlo gestire e, quindi, a dover elevare le multe per divieto di sosta.
Ma, come ho già detto, gli automobilisti multati potranno venire a Palazzo con la fotocopia del verbale: faremo il possibile, valutando il tutto con il nostro ufficio legale, per non far loro pagare le sanzioni.
Quanto a Fossati – conclude Strescino – io capisco e accetto tutto ma è chiaro a tutti che questi suoi continui attacchi a me e alla giunta, di cui ripeto ha fatto parte per anni, non ci stanno: un minimo in più di aplomb e di coerenza da parte sua non guasterebbe. Capisco anche il suo bisogno di visibilità a pochi giorni dal congresso provinciale del Fli in cui è candidato ma…non può esagerare».

Scritto da Angelo Amoretti

20 giugno, 2011 alle 12:32

Anche Strescino e Leone dal Prefetto

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Il Prefetto, con tutti i problemi che deve avere riguardo al pericolo del terrorismo e all’ondata di immigrati che si sta riversando sulle nostre coste, oggi ha avuto un colloquio con il Sindaco Strescino e il Vicesindaco Leone.
Motivo dell’incontro, a quanto è dato capire da ciò che si legge sui portali locali, è stato un chiarimento a seguito di ciò che aveva fatto l’opposizione dopo il famoso consiglio comunale dello scorso 14 marzo.
Per chi si fosse perso qualcosa faccio il riassunto delle puntate precedenti, stando a quello che si è letto sui media di casa nostra.
In vista del consiglio comunale, i capigruppo si sono riuniti e hanno deciso l’ordine del giorno che poi, prima del consiglio stesso, è stato stravolto con votazione. Per cui l’ordine dei punti da discutere è stato invertito e quello che doveva essere il primo, che poi era il più importante, è diventato l’ultimo: Giorgio Montanari sul suo blog lo racconta per bene.
L’opposizione lo ha ritenuto politicamente scorretto e, per protesta, ha abbandonato l’aula e il 23 marzo è andata a far presente l’avvenuto al Prefetto.
Durante l’incontro, secondo quanto riferito da La Stampa del 25 marzo, l’opposizione guidata da Paolo Verda, ha fatto presente la situazione che si era venuta a creare durante il consiglio comunale “incriminato”, facendo notare che non sempre il Sindaco si mantiene “super partes” e che comunque quello dell’opposizione “è stato un tentativo di ricondurre la questione nell’alveo istituzionale“.

Oggi così ci sono andati i due massimi esponenti della maggioranza: il Sindaco e il suo Vice.
Il Sindaco ha ribadito di volere, da parte di tutti, toni più bassi e dimentica che durante quella specie di adunata in difesa dell’ex Ministro Scajola, aveva letto i nomi dei consiglieri che a suo tempo vevano votato contro la pratica del porto. E mentre li scandiva ad uno ad uno, la piccola folla presente urlava: “Buttateli a mare!“.
Leone, essendo più esperto, ha dichiarato, tra l’altro: “La minoranza deve cambiare i toni ed i comportamenti che la hanno caratterizzata negli ultimi tempi. Basta insulti e basta piagnistei” dimenticando di aver dato dell’incompetente al Prof. Vittorio Coletti citandolo con “tale Vittorio Coletti“.
Peccato.

Scritto da Angelo Amoretti

29 marzo, 2011 alle 19:29

Sul Consiglio Comunale di ieri [II]

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Ricevo e pubblico:

SULLE AFFERMAZIONI DEL SINDACO
Leggo dalle agenzie la seguente affermazione del Sindaco Strescino nel corso del suo intervento durante la seduta del Consiglio Comunale di ieri: “Gli urlatori, giunti in aula nell’ultimo consiglio comunale, sono l’esempio di questa sinistra. Noi sappiamo che erano orchestrati da un consigliere d’opposizione che gli diceva quando urlare, quando fischiare e quando stare zitti”. Data la gravità dell’affermazione, resa ancor più disgustosa dal suo carattere allusivo, chiedo pubblicamente che, in caso di conferma di quanto riportato, egli assuma la responsabilità di dire immediatamente a chi si riferisce. Sappia, inoltre, che, quale prima iniziativa, ci riserviamo di segnalare al Prefetto anche questa sua ultima esternazione, che si aggiungerebbe alle altre di cui si è reso protagonista sin dalla scorsa estate.

Pasquale Indulgenza – capo gruppo P.R.C. al Comune di Imperia

Scritto da Angelo Amoretti

15 marzo, 2011 alle 15:32

Il caldo consiglio comunale di ieri sera [II]

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Carla Nattero, consigliere comunale di Sinistra per Imperia, in una nota che mi ha inviato e che potete leggere integralmente più sotto, smentisce le parole scritte dal Sindaco sulla sua pagina Facebook, così:

C’è stato un duro scontro politico con la richiesta di dimissioni ma non c’è stata alcuna offesa personale da parte di nessun consigliere dell’opposizione. Anche il pubblico è stato nei limiti del confronto acceso. I molti giornalisti presenti lo possono testimoniare, come lo può certificare anche lo sbobinamento per una volta tempestivo del Consiglio di ieri sera.

E lo stesso fa Giorgio Montanari sul suo blog.
Si direbbe quindi che il Sindaco abbia confuso, al limite, il pubblico con i consiglieri comunali dell’opposizione.
Montanari scrive che ho reso pubblico il post del Sindaco sulla sua pagina, ma “pubblico” lo è già, visto che almeno fino a questa mattina, la sua pagina era accessibile a tutti.
Del resto ci sono innumerevoli esempi di personaggi fra cui numerosi politici italiani e stranieri che usano Facebook per comunicare con tuttio il mondo.

La mancata discussione del punto proposto dalla minoranza sul porto turistico è un fatto gravissimo.
La pregiudiziale sospensiva adottata costituisce un precedente molto pericoloso, perché da ieri sera con motivazioni pretestuose si può rinviare o cancellare qualsiasi convocazione del Consiglio da parte della minoranza.
Le motivazioni illustrate da Gazzano sono risibili per la discussione sul porto ma sono totalmente inesistenti per la mozione presentata da Indulgenza che è in attesa di discussione da metà novembre. La scelta di avere rinviato due punti molto diversi con la stessa motivazione di sospensiva indica il menefreghismo, la superficialità e la mancanza di senso democratico della Amministrazione.
A mente fredda le riflessioni politiche proposte ieri sera non possono che essere confermate.
Il sindaco non ha avuto la forza e la chiarezza politica di affrontare in Consiglio una discussione sulle scelte pesanti che dovranno essere fatte sul porto turistico e si è nascosto prendendo a pretesto l’attesa del pronunciamento del TAR.
Ma il pronunciamento del TAR non toglierà loro le castagne dal fuoco: lascerà le cose immutate o peggiorate. Il giorno dopo saranno di fronte nuovamente al problema che hanno oggi: dovranno dire quale via d’uscita pensano che possa essere percorribile. Le linee parallele che stanno tenendo- l’appoggio alla delibera di decadenza della concessione sul piano amministrativo e la contrattazione con Caltagirone avviata da Leone sul piano politico- non potranno più essere mantenute in contemporanea e dovranno dire quale delle due imboccano, in quale direzione vogliono sciogliere i nodi.
La realtà vera però è che sulla linea da tenere sono divisi, tra PDL e Lega, dentro il PDL e dentro la Lega. Sono talmente deboli che non riescono nemmeno a dire esplicitamente, come avrebbero dovuto fare da mesi, che richiedono le dimissioni dei membri della Porto di Imperia e le dimissioni di Conti, l’amministratore delegato, che li ha presi in giro in maniera sanguinosa.
Questi sono ragionamenti che riflettono la realtà, una realtà triste e preoccupante per Imperia. Purtroppo non si tratta di un chiacchiericcio, come dice Gazzano con il suo bello stile.
Il Consiglio Comunale di Imperia aveva il diritto e il dovere di occuparsene. Il fatto che gli sia stato impedito è una ferita alla democrazia. Perciò faremo ricorso al TAR: per ripristinare nel Comune di Imperia le regole democratiche.
La polemica che il Sindaco pare abbia avviato sui comportamenti che sono stati tenuti nella serata di ieri sera mi sembra assolutamente un diversivo per allontanare l’attenzione dell’opinione pubblica dalla gravità dell’ostruzionismo tenuto dalla maggioranza.
C’è stato un duro scontro politico con la richiesta di dimissioni ma non c’è stata alcuna offesa personale da parte di nessun consigliere dell’opposizione. Anche il pubblico è stato nei limiti del confronto acceso. I molti giornalisti presenti lo possono testimoniare, come lo può certificare anche lo sbobinamento per una volta tempestivo del Consiglio di ieri sera.
D’altra parte è del tutto sconsiderato che un sindaco stia zitto durante un consiglio comunale così importante dal punto di vista politico, delegando ogni presa di posizione al capogruppo del PDL e poi il giorno dopo, come un ragazzotto qualsiasi, affidi le sue impressioni alla rete.

Senza offesa per la Nattero, vorrei far  notare che Facebook e Twitter non lo usano solo i “ragazzotti”. Lo usano anche gli adulti, solo che bisogna saperlo usare, soprattutto se si è personaggi pubblici.

Scritto da Angelo Amoretti

22 febbraio, 2011 alle 20:58