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Il Sindaco e l’Sms di Giuseppe Zagarella (PD)

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Oggi su Il Secolo XIX c’è una bella intervista al Sindaco Strescino sulle vicende del porto, sui suoi rapporti con l’ing. Lunghi e l’opposizione e sulle new entries in giunta.
Mi hanno colpito due passaggi:

1) Alla domanda: “Sindaco, la vogliono mandare a casa. Le opposizioni o almeno una parte di esse insistono nel chiedere le sue dimissioni e quelle dell’intera giunta“.
risponde:
“Mi fanno pena! Se in questo momento così difficile, complesso e delicato, con aziende che rischiano di fallire e gente che rischia di perdere il lavoro, ritengono sia importante mandare a casa chi, come il centrodestra, alle ultime elezioni ha ottenuto un consenso molto ampio e che oggi sta lavorando per individuare una soluzione, allora non possono che farmi pena“.

Non so all’opposizione, ma a me più che altro il Sindaco fa compassione. E’ stato scelto dall’allora Ministro Scajola:

«So che altri avrebbero voluto candidarsi ma io ho optato per lui e credo di avere fatto la cosa in assoluto più giusta, invitando tutti a sostenere senza esitazione il candidato [...] Votando lui votate anche per me e per la città in cui io abito e per la quale credo di avere fatto qualcosa».
Min. Claudio Scajola – Inaugurazione del point per Paolo Strescino Sindaco di Imperia.
La Stampa, 24 marzo 2009

e l’hanno votato in tanti, più o meno come avevano votato il suo predecessore.
Non lo so se chi lo ha votato lo ha fatto per dire che era d’accordo sul continuare l’opera intrapresa da Sappa. Nel senso che non lo so se tra i votanti del PDL c’era qualcuno che potesse prevedere tutte le irregolarità venute alla luce in seguito, ma tant’è, lo hanno votato e un motivo, o più di uno, l’avranno pur avuto.
E lui pensava di avere un mandato tranquillo, invece nel giro di pochi mesi, a Roma e a Imperia, è successo di tutto e ha cominciato a sentirsi mancare il terreno sotto i piedi.
Per difendersi dalle critiche che gli giungono da più parti, oltre a far girare il solito disco rotto [quello secondo cui la sinistra non vuole il porto, nda] ha addirittura detto che come Giunta chiederà l’acquisizione di tutti i filmati [quelli riguardanti la conferenza stampa del PD sulla presentazione della documentazione sulle irregolarità del porto, nda] e “non è escluso che per tutelare l’onorabilità del sindaco e dell’amministrazione comunale, quindi a difesa degli interessi dei cittadini di Imperia, faremo partire richieste di danni dal punto di vista economico perché è inaccettabile che si mistifichi la realtà“.
Giusto per non farsi mancare niente, a Legambiente, che gli aveva goliardicamente consegnato del carbone lo scorso 6 gennaio, in quanto, secondo loro, avrebbe preferito favorire gli interessi dei privati anziché quelli pubblici, dice che “i nostri legali stanno già accertando, valuteremo una richiesta di danni per tutelare l’onorabilità del Sindaco, di tutta l’amministrazione e della città di Imperia“.
Il suo percorso, sebbene sia uno dei sindaci più amati dagli italiani, è pieno di imprevisti e di recente due assessori di primaria importanza (Luca Lanteri all’urbanistica e ai porti e Marco Calcagno al bilancio) si sono dimessi: uno per stare un po’ in pace, l’altro perché preferisce fare l’assessore in tempo di pace e visto quelli che corrono, hanno ringraziato e se ne sono andati.
Al loro posto, come ormai saprete, sono subentrate forze nuove e fresche: Rodolfo Leone e Nicola Falciola.

2) Il passaggio più inquietante dell’intervista è il seguente:

Le opposizioni invece non lo hanno mai voluto e continuano a non volerlo tanto da far bloccare i lavori.
A parlare sono i fatti e lo dimostrerò durante il consiglio comunale proprio sul porto.
Leggerò un sms che il consigliere Pd Zagarella mi ha inviato un po’ di tempo fa sul mio cellulare personale e che rivelerà davvero chi non vuole il porto e chi si è adoperato per bloccarne la costruzione.
Il consigliere Zagarella durante una pausa di uno degli ultimi consigli comunali, ha affermato davanti a me e ad altri consiglieri: “La mia mission è fermare i lavori del porto”. L’sms è una conferma.

E già mi vengono i brividi perché la faccenda sta prendendo la piega del cine, ma catastrofico giapponese degli anni cinquanta che potrebbe intitolarsi “Mission impossible VS Querelator”.

Scritto da Angelo Amoretti

3 febbraio, 2011 alle 17:13

Strescino, il Sindaco di tutti

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Sul Secolo XIX di oggi il Sindaco Strescino spiega le ragioni del suo intervento finito sotto inchiesta [la raccomandata all'ing. Lunghi,  nda] e tra l’altro dice:

Certo che non potevo non sapere di quel che l’ufficio porti stava predisponendo, e ne avevo annunciato anche pubblicamente la mia conoscenza. Avrei dovuto quindi affiggere manifesti? Ho incontrato i rappresentanti della Porto di Imperia, ho parlato con Caltagirone , ho inviato una lettera, che ora è materia di inchiesta giudiziaria, invitando ad attendere la decisione dei legali, parere peraltro richiesto dallo stesso funzionario.Tutto questo negli interessi dei cittadini imperiesi, anche di coloro che non mi hanno votato»

e lo ringrazio per la precisazione perché magari qualcuno poteva pensare che finora avesse agito solo per quelli che lo hanno votato.

Scritto da Angelo Amoretti

26 gennaio, 2011 alle 12:23

Strescino: obbiettivi raggiunti

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Su questa dichiarazione pre natalizia non avevo riflettuto abbastanza:

Nonostante le difficoltà del momento, anche economico, mi sento in coscienza di poter affermare che un bilancio, sebbene parziale, possa essere visto in positivo. Intendo dire che alcuni degli obbiettivi che ci siamo preposti in questi primi 18 mesi, quali ad esempio il rapporto costante e aperto con i cittadini e la prosecuzione delle opere pubbliche, siano un incontestabile dato di fatto. E credo che gli imperiesi percepiscano una città in movimento, quindi un’amministrazione comunale dinamica.

Paolo Strescino – La Stampa, 24 dicembre 2010

Scusate, ma non ci ho capito niente.
Provo a darmi delle spiegazioni: “rapporto costante e aperto con i cittadini” lo vogliamo chiamare obbiettivo?
Continuare a fare le opere iniziate cinque o sei anni fa, anche?
Infine: “una città in movimento” significa che c’è un via vai di persone che si dimettono dalle partecipate e altre che prendono il loro posto? Persone indagate che si muovono e vanno a casa?
Orde di ormeggiatori che si presentano all’ufficio reclami della Porto SpA?
Amministrazione comunale dinamica” significa che un assessore dice che si faranno certi interventi e l’altro che non si possono fare per mancanza di palanche?

Possibile che ogni volta debba venirmi il mal di testa?

Scritto da Angelo Amoretti

12 gennaio, 2011 alle 12:27

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Le simpatie del Sindaco Strescino

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Diego David, su Sanremonews e su Il Secolo XIX di ieri (dos è meglio che uàn), con 8475 battute ripercorre i dieci anni di Imperia appena trascorsi e forse per ragioni di spazio dimentica di aggiungere qualcosa, tipo che l’on. Claudio Scajola è indagato per associazione a delinquere per le note vicende del Porto, ma rivela una chicca sconosciuta ai più, parlando del Sindaco Strescino:

[...] Con l’elezione del 33enne Strescino cade anche un tabù, nel senso che diventa sindaco di una città medaglia d’oro per la Resistenza un pur giovane uomo politico ma proveniente da Alleanza Nazionale e che non ha mai fatto mistero delle sue simpatie per il Duce e per la Repubblica di Salò.

Non ricordo di aver mai letto una cosa del genere sui media locali ai tempi della campagna elettorale, evidentemente il mistero è stato rivelato dopo.

Scritto da Angelo Amoretti

3 gennaio, 2011 alle 12:07

Pubblicato in Politica

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Lanteri continuerà a fare l’Assessore, Strescino il Sindaco

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La notizia è stata data in maniere diverse ["Lanteri non va interdetto. Respinta la richiesta del PM. Secondo il gip «non sussiste l’esigenza cautelare». La difesa: «Era ovvio»" - Il Secolo XIX; "Respinta la richiesta del PM, Lanteri rimane al suo posto- Negata l’interdizione dai pubblici uffici, ma l’inchiesta prosegue" - La Stampa; "Imperia: rigettata dal Gip la richiesta di interdizione dai pubblici uffici di Luca Lanteri" - Sanremonews; "Il gip nega l'interdizione al vicesindaco Lanteri, ma conferma i gravi indizi per la concussione" - Riviera24] ma la sostanza è che Lanteri continuerà a fare l’assessore e il vice sindaco.
E il Sindaco Strescino, a caldo, ha detto la sua, a quanto mi risulta, l’ultima dell’anno:

Sono molto contento, specie sotto il profilo personale. Ho seguito al fianco di Luca Lanteri la vicenda e so quanto abbia patito nell’attesa del giudizio. Peraltro si è trattato di un difficile momento anche per l’amministrazione comunale. La buona notizia forse non giunge a caso, a conclusione di un anno che invece ci ha riservato amarezze e preoccupazioni.
Alla minoranza comunque vorrei dire solo che anche in questa brutta storia, come in tante altre, ha perso un’occasione per tacere in attesa del verdetto.
Il Secolo XIX – 31 dicembre 2010

In verità, a mio modesto avviso, il Sindaco Strescino avrebbe potuto risparmiarsi l’ultima frase anche perché Lanteri continuerà sì a fare l’assessore e il vice sindaco, ma un processo dovrà stabilire se ha chiesto o no una tangente.
Infatti il P.M. Alessandro Bogliolo ha rilasciato a La Stampa del 31-12-2010, questa dichiarazione:

Il dispositivo semplicemente mette in evidenza la mancanza di esigenze cautelari, ovvero la possibilità che l’indagato possa reiterare il reato o inquinare le prove. Si tratta di fatti abbastanza lontani nel tempo e non risultano altri episodi analoghi. Per questo non farò ricorso. A mio avviso c’è una seconda lettura, meno superficiale. Le motivazioni portate dal dottor Varalli non fanno che ribadire la legittimità e congruità degli indizi di colpevolezza, e l’attendibilità del materiale probatorio fin qui raccolto, ivi comprese le testimonianze.

Inoltre, a parte le chiacchiere nei bar, la “minoranza” [che disco rotto questa parola! Minoranza di che? Religiosa, etnica, linguistica? E chiamiamola "opposizione" che mi pare più appropriato!] se non ricordo male solo Dario Dal Mut dell’Idv aveva chiesto le dimissioni dell’assessore; Paolo Verda (PD) aveva detto: “Se fossi al suo posto mi dimetterei” e Giorgio Montanari (PD): “Occorre un passo indietro del vice sindaco“. Cosa ci fosse di così grave in questi comportamenti, non lo capisco.
E non lo ha capito neppure Paolo Verda che in una lettera a La Stampa pubblicata il 2-1-2011 lassù, in alto a destra, in modo che sia ben visibile a tutti, ha risposto così al Sindaco:

Vorrei dire qualcosa sulla recente vicenda che ha visto protagonista, in sede giudiziaria, il vice sindaco Luca Lanteri. Posto che da cittadino imperiese posso essere anche io sollevato dalle decisioni del magistrato (il quale, per Luca Lanteri ha rigettato la richiesta di interdizione dai pubblici uffici, ndr), non si può rimanere in silenzio di fronte alle parole del sindaco Paolo Strescino (a questo punto «ex sindaco di tutti»), al quale consiglierei di aspettare e leggere le motivazioni del giudice, prima di lasciarsi andare a commenti. Anche perché le notizie in merito alla vicenda e all’inchiesta non mi sembrano foriere di così buone nuove. Ma tant’è, se non esterna parole di conforto nei riguardi dell’opposizione, il sindaco non si sente pienamente realizzato. Mi sembra ancora una volta un comportamento inopportuno, infantile, fuori luogo e superficiale.

Scritto da Angelo Amoretti

3 gennaio, 2011 alle 9:30

Strescino: la sinistra ostacola le opere del nuovo porto

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Mi sto sempre più convincendo che il nostro Sindaco non sia del tutto al corrente dell’intera vicenda del nuovo porto turistico.
Recentemente leggo dichiarazioni che mi lasciano un po’ perplesso e dal momento che lo reputo persona intelligente, penso che neppure lui sappia come si sono svolte le manovre, prima ancora di diventare Sindaco.
Prendete per esempio l’intervista pubblicata su La Stampa di ieri, che riporto integralmente più sotto.
Nonostante tutto ciò che sta succedendo, cerca di convincerci che è la sinistra a voler fermare i lavori. Nello stesso tempo dà piena fiducia alla magistratura che secondo come andrà, i lavori li fermerà lei. Credo che il nostro Sindaco stia attraversando un periodo difficile e se fossi al suo posto me ne starei al balcone a vedere cosa succede perché le parole sono importanti e quelle scritte rimangono.
Sempre ieri, fatalmente, sul Secolo XIX, appariva questo articolo e su Sanremonews Diego David scrive che “sembra ormai appurato che la Porto di Imperia abbia dato in sub concessione l’area alla Acquamare senza avvisare il Comune“. Ma il Comune di Imperia ha un terzo di quote nella Porto di Imperia SpA, come è possibile che non ne sapesse nulla? Se è vero che tra la Porto di Imperia SpA e il Comune c’è piena collaborazione, come mai adesso viene fuori che lo scorso marzo la suddetta SpA avrebbe dato in subconcessione il porto, a insaputa del Comune?
Sarà per questo che tempo fa qualcuno si era un po’ inalberato riguardo le decisioni prese dalla Porto di Imperia SpA?
C’è o non c’è qualcosa che non quadra? Sono tutti di sinistra quelli che sospettano che le cose non siano del tutto chiare?
Il fatto è che in questa storia ci sono un po’ troppi “non lo sapevo“. E allora se uno non lo sa, non farebbe meglio a evitare di dire inesattezze?
Invece al nostro Sindaco non “sta affatto bene che si chiedano le dimissioni di amministratori soltanto perché raggiunti da avviso di garanzia“.
Sul significato dell’avviso di garanzia sono perfettamente d’accordo con lui, e l’ho scritto più di una volta. Ma personalmente preferirei non riceverne e in democrazia credo che le dimissioni di qualcuno si possano chiedere. Poi al limite si respingono al mittente.
Di seguito l’articolo apparso su La Stampa di ieri:

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Scritto da Angelo Amoretti

14 dicembre, 2010 alle 9:06

Killer, sciacalli e polli ruspanti

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Vorrei spendere due parole su quanto apparso ieri sui quotidiani locali a proposito della questione del vice sindaco, nonché assessore ai porti di Imperia, Luca Lanteri e alle conseguenti reazioni dei politici, in particolar modo quella del nostro Sindaco, Paolo Strescino, che ieri ha rilasciato un’intervista al Secolo XIX in cui dice, riferendosi alle possibili dimissioni dell’assessore: “Nemmeno prese in considerazione“.
Ma la frase che più mi ha sorpreso è stata questa:

Sono stanco invece, disgustato di sentire chiacchiere dell’opposizione mirate al “killeraggio” dell’uno o dell’altro amministratore.
Sono stanco del fatto che l’opposizione continui a sciacallare su ogni indagine della magistratura, pronunciando giudizi anzitempo, poco opportuni, prima ancora che i giudici concludano le fasi preliminari. Così è accaduto per il porto e così sta accadendo nei confronti di Lanteri.

Poi, per restare in tema, visto che si parla di Lanteri, dalle colonne de La Stampa aggiunge, riguardo all’opposizione:

Auspico che la finiscano di fare affondi sulla vicenda porto senza avere alcuna cognizione della realtà delle cose. Il porto è e rimane l’opera fondamentale per il rilancio di Imperia.

Ecco. Per farsi un’idea più chiara sul “killeraggio”, e lo “sciacallare” (manca il dossieraggio e un po’ di fango, nda) può sempre chiedere a Sallusti e Feltri de il Giornale e anche Belpietro di Libero potrebbe essere utile.
Mi dispiace che ogni volta che l’opposizione esprime le proprie opinioni, il primo cittadino reagisca in questo modo.
Se posso avere qualche dubbio sullo “sciacallare” e il “killeraggio”, cosa che peraltro io non sono riuscito a cogliere in nessun intervento degli oppositori, non ne ho neppure uno sul metodo “Berlusconi” che ha messo radici anche da noi.
Chi si oppone è un sovversivo, è contro la libertà e qui da noi in particolare, è contro il nuovo porto turistico.
Da cittadino qualunque penso che l’opposizione, più che essere contraria al nuovo porto, stia cercando di far capire ai propri elettori che la vicenda non è del tutto chiara. Che Imperia abbia bisogno di incrementare il turismo (e probabilmente il nuovo porto sarà di grande aiuto, anche se è ancora tutto da dimostrare) è fuor di dubbio e che ci sia bisogno di più trasparenza, anche. Se fossi in Strescino non mi lamenterei più del dovuto perché se l’opposizione fosse un tantino più corposa e tutti avessero la schiena bella dritta, probabilmente alle prossime elezioni politiche (vicine, lontane?) lo avremmo come candidato in parlamento.
Strescino o non lo capisce o fa finta. E si lamenta. Tra una inaugurazione e l’altra, con tutte le patate bollenti che gli sono capitate sul tavolo, riesce a trovare il tempo di dire, nella medesima intervista:

Alla minoranza piace screditare un’opera e chi l’ha voluta per il solo gusto di vederla bloccata. Festeggerebbero nel caso che i lavori si fermassero. Voglio dire agli imperiesi però che dalla realizzazione di quest’opera passa il futuro della città. E non sarà qualcuno che vuole bloccarla a vincere. Solo gli imperiesi ci possono mandare a casa.

Non credo che le cose stiano così. A parte che un’amministrazione può essere mandata a casa anche dalla magistratura (ormai in Italia gli esempi al riguardo sono innumerevoli), non penso che si tratti di voler mandare a casa qualcuno.
Si tratta, a mio modesto avviso, di volere far chiarezza sul buio che diventa sempre più pesto. E si tratta di fare ognuno il proprio mestiere. Dario Dal Mut, dell’Italia dei Valori, ha chiesto formalmente le dimissioni di Luca Lanteri, ma “occorre un passo indietro del vice sindaco” (Giorgio Montanari, PD – Il Secolo XIX, 9-12-2010) e “se fossi al suo posto mi dimetterei” (Paolo Verda, PD – La Stampa, 9-12-2010) cosa significano, in fondo?

Per ritornare un attimo sul fatto che il porto sarebbe un’opera fondamentale per il rilancio di Imperia, mi limito a prendere atto di quello che dice un commentatore in un post precedente riguardo ai negozi che starebbero per chiudere a Porto e la carenza di parcheggi in quella parte della città.
Strescino pochi giorni fa ebbe a dire ai ragazzi del liceo che è grazie al nuovo porto se alla Marina ci sono nuovi locali aperti tutto l’anno. Qualcuno sa indicarmi quali? Di recente, passandoci alle nove di sera, sembrava di essere nel deserto del Sahara.

Scritto da Angelo Amoretti

10 dicembre, 2010 alle 18:55

La perla della settimana

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Dopo aver letto le due precedenti chicche, un lettore affezionato mi ha segnalato questa che, sommata al finalino dell’Assessore Amoretti, se ne batte il belino di Raineri e Caltagirone [scusate il francesismo].
Il lettore mi ha pure segnalato questo video dal film “Johnny Stecchino” di e con Roberto Benigni.

Immagine anteprima YouTube

Non c’è altro da aggiungere.

Scritto da Angelo Amoretti

18 settembre, 2010 alle 22:57

Aperitivo da Tiffany

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Voi come leggete i quotidiani locali?
Io inizio dalle pagine “Imperia e Sanremo” sul Secolo XIX e “Imperia e Provincia” su La Stampa, poi vado indietro, alle pagine nazionali.
Così facendo stamattina, leggendo Il Secolo XIX, mi sono imbattuto in un articolo-elogio di Paolo Strescino e Eugenio Minasso, in cui si raccontano le tappe salienti del loro cammino in politica, dal titolo: “Minasso e Strescino scalata a due per portare AN ai posti di comando. Età differenti, ma entrambi negli ultimi anni hanno trionfato alle elezioni“.
Bello!
Poi sfoglio indietro e purtroppo arrivo a pagina 5 dell’edizione nazionale e sobbalzo sulla sedia: “Un dossier della polizia sconfessa Minasso“.
Parte dell’articolo è online, il resto ve lo offro io:

[...] Il primo, scrivono gli uomini della mobile, si tiene “presso la pasticceria Romano” a Ventimiglia Alta, alla presenza di alcuni dirigenti del partito. Tra questi “il consigliere regionale di An Minasso Eugenio e il consigliere comunale di Imperia, sempre di An, Strescino Paolo“, oggi sindaco della città. Intorno alle 18.30 c’è il secondo appuntamento ufficiale e avviene “presso il bar Tiffany“, sempre nella città di confine, dove Minasso, Strescino e l’ospite Scopelliti “incontravano un altro gruppo di persone, per lo più di origine calabrese, residenti da anni a Ventimiglia“.
Pochi minuti dopo le 19 Scopelliti lascia la città. Pur essendo terminata la “visita politica del personaggio“, gli uomini della mobile “proseguivano nell’attività di osservazione“. Sono venuti a conoscenza di un terzo incontro cui avrebbero partecipato i due esponenti di Alleanza Nazionale. Non è stato annunciato, non è nella scaletta ufficiale. Ma le voci che arrivano agli agenti descrivono con esattezza chi sono le persone che Minasso e Strescino devono incontrare. Meglio dare un’occhiata.
La scena si sposta al bar dell’albergo Piccolo Lido, a Vallecrosia. “Qui presenziavano all’appuntamento una trentina di persone” scrive ancora la polizia. Una non meglio precisata “associazione di calabresi“. Durante “la medesima iniziativa di osservazione” che avviene dalle 19.30, alle ore 20.30 circa “si notava tra il pubblico la presenza di Domenico Pellegrino e dei suoi quattro figli Maurizio, Michele, Roberto e Giovanni”. C’è anche “Fortunato Barilaro” e un gruppo di residenti a Riva Ligure “buona parte noti a questo ufficio” cioè già tenuti sotto osservazione.
E’ un incontro mirato e molto ristretto. La famiglia Pellegrino è presente in forze. Il riferimento a Fortunato Barilaro non è casuale. E’ il fratello di Francesco, finito nel mirino dei pm nel recente blitz a Bordighera. Francesco è a sua volta il suocero di Giovanni Pellegrino.
Ecco: queste sono le circostanze che smentiscono le affermazioni di Eugenio Minasso. Che almeno in quell’occasione incontrò i Pellegrino dopo la vittoria elettorale del 2005.
Ma perché la polizia “sorvegliava” con tanta attenzione questi incontri? In quella relazione di servizio viene richiamata una precedente nota informativa che “fa presente” che “stando a numerose fonti” i Pellegrino e altre famiglie calabresi che risiedono nell’estremo ponente ligure “sarebbero in grado di controllare non meno di cinquemila voti” e quindi di “determinare l’elezione o meno di alcuni candidati“.
A quest’affermazione si lega l’ultima iniziativa della procura di Sanremo. Ha rispolverato una serie di intercettazioni telefoniche effettuate negli anni tra il 2004 e il 208. Erano nel fascicolo di un’indagine per droga che non ha portato a grossi risultati. I personaggi intercettati, tra cui esponenti della famiglia Pellegrino. Parlavano però di candidati alle elezioni, di pacchetti voti da garantire o da spostare, di preferenze da indirizzare su questo o su quel candidato. Ne parlavano tra di loro o con politici della zona. Ora, alla luce degli ultimi sviluppi delle indagini, che hanno scoperchiato le relazioni pericolose tra la criminalità e la politica locale, i pm hanno inviato quei nastri alla procura nazionale antimafia. E l’ipotesi è chiarissima: voto di scambio.
Marco Menduni e Fabio Pin – Il Secolo XIX, 7 luglio 2010

Tutto ciò mi ha insegnato che d’ora in avanti sarà meglio leggere i quotidiani partendo dalla prima pagina. Riuscite a immaginare che sollievo, passando da pagina 5 e arrivare a pagina 39? Ti verrebbe più facile dire: “Però! Son forti ’sti due!”

Scritto da Angelo Amoretti

7 luglio, 2010 alle 11:35

Fare e farsi da soli

senza commenti

Dai, facciamoci!
Ma ci siamo già fatti!
E rifacciamoci!

Paolo Rossi – Su la testa!

Sinora si è pensato alle grandi opere. Ma, tenuto conto dei limiti crescenti di budget imposti dal patto di stabilità, come si affronteranno il loro mantenimento e gli interventi di ordinaria manutenzione?

«Queste saranno le sfide del futuro. Abbiamo delle idee in cantiere e proprio sulla gestione della cosa pubblica riteniamo di essere meglio di altri, che quando hanno amministrato la città (vedi giunta Berio) in Comune non c’erano neppure i soldi per pagare l’illuminazione pubblica. Le piccole cose saranno un’altra sfida importante a cui ci dedicheremo con tutte le nostre forze».
Paolo Strescino – La Stampa, 2 giugno 2009

“Ogni giorno sono un po’ più tranquillo”, dice l’onorevole. Ma forse è troppo tardi, per recuperare. Questa storia non ci voleva.
“Davvero strano, non trova? Tutte le volte che sale in alto, ma veramente in alto, succede qualcosa. Sembra quasi che qualcuno gli voglia male. Qualcuno che lo invidia. Forse perché è un uomo che ha sempre avuto un solo sponsor: sé stesso. È rimasto orfano a tredici anni, e si è fatto da solo. Lavorando duro. Con grande personalità e intelligenza politica si è costruito una leadership, giorno per giorno. Guadagnandosi il rispetto e l’amicizia soprattutto delle persone semplici. Inevitabile, che qualcuno gli voglia male. Ma, attenzione: perché mio marito è uno capace, uno tosto. Che non molla mai. Lo vedrete anche questa volta”.
Maria Teresa Verda in Scajola – la Repubblica, 17 maggio 2010

La vicenda dell’assessore Baudena è spiegata bene da Giorgio Montanari.
TARSU + 26%
Ticket posteggi auto + 50% circa
Bretella di Caramagna: inaugurata in pompa magna in più riprese e in gran parte da rifare.
E’ la giunta del fare e del buongoverno.
L’avete voluta la bicicletta? Adesso pedaliamo!

Scritto da Angelo Amoretti

19 maggio, 2010 alle 15:22