Archivio per tag ‘Paolo Verda’

Impara l’A.R.T.E. e mettila da parte

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Cronologia:

Venerdì 30 esce la notizia su Il Secolo XIX:

AL VERTICE DELL’ARTE
Paolo Verda subentra all’architetto Semeria

Cambio al vertice dell’Arte (agenzia regionale territoriale per l’edilizia), l’ex Istituto Case Popolari. Dopo cinque anni di mandato, lascia l’architetto imperiese Enrico Semeria. Al suo posto, con l’incarico di amministratore unico, subentra Paolo Verda, candidato sindaco del Pd alle ultime elezioni del 2009 nel capoluogo rivierasco.
Cinquantasei anni, sposato, due figli, Verda svolge come d’altronde il suo predecessore, la professione di architetto con studio nella centralissima piazza Dante.
«Sono ovviamente molto felice e gratificato dalla nomina della Regione – conferma al Secolo XIX Verda – l’ho saputo solo stamane (ieri per chi legge, ndr). Entrerò nel mio nuovo incarico, come sono abituato a fare in tutte le cose della mia vita, in punta di piedi, confrontandomi e dialogando con dirigenti e dipendenti dell’Arte imperiese. So che il lavoro che mi aspetta è tanto ma sono pronto a impegnarmi con tutto me stesso». E proprio a dimostrazione di questa suo impegno, Verda ha già annunciato che si dimetterà da capogruppo consigliare del Pd. «Una scelta dolorosa ma inevitabile – dice – visto che avrò a che fare, con un altro ruolo, con i sindaci di tutta la provincia oltre che con amministratori e politici di diversa fede». La nomina di Verda, come detto, è stata ufficializzata ieri mattina.
«Sono anche contento per un altro motivo – conclude – non c’è stata personalizzazione né strumentalizzazione politica nella scelta. L’accordo è stato totale e completo. Insomma, credo di poter partire con il piede giusto e l’appoggio di tutti».
GI.BR.

Intorno a mezzogiorno viene diramata una nota dell’architetto Enrico Semeria:

Lascio l’Amministrazione di Arte Imperia perché affondato dal fuoco amico del mio partito, il PD locale, che ha scelto di favorire logiche di potere e interessi personali piuttosto che la professionalità di un tecnico. Consegno al mio successore un’azienda sana, efficiente, composta da persone responsabili e competenti e un percorso tracciato. Gli basterà seguirlo.Voglio esprimere infine tutta la mia gratitudine al Presidente Claudio Burlando e agli assessori Rita Berruti e Giovanni Boitano per la fiducia, la collaborazione e il sostegno costante che mi hanno accordato.

Su La Stampa di sabato esce un articolo dal titolo “Paolo Verda a capo dell’Arte. E’ polemico l’ex presidente” in cui si dice che Paolo Verda “preferisce non replicare anche se si evince un’amarezza di fondo per le dichiarazioni di Semeria” e Antonio De Bonis, a nome del PD, è “sorpreso di una reazione così aggressiva dopo che Semeria aveva ricoperto per cinque anni il ruolo di amministratore unico dell’Arte. L’incarico viene deciso dalla giunta regionale sulla scorta degli aventi titolo. Il presidente e la giunta hanno fatto la loro scelta. Il PD locale ha chiesto soltanto che cadesse la pregiudiziale secondo cui chi svolgeva incarichi elettivi politici venisse escluso d’ufficio“.
Il Secolo XIX di sabato porta l’articolo dal titolo “Lascio vertice dell’Arte colpito da fuoco amico. Semeria: nel Pd locale solo logiche di potere“.

Sembrava un passaggio di testimone “morbido”, quello tra l’architetto Enrico Semeria e il collega Paolo Verda, alla guida dell’Arte (ex Istituto Case Popolari).
Ma così, evidentemente, non è stato. Neppure l’amicizia di vecchia data tra i due ha potuto evitare la “querelle”. A innescare la miccia della polemica politica, ma non solo, è stato lo stesso Semeria che, passate poche ore dall’ufficialità della nomina di Verda (avvenuta a Genova, in Regione), ha preso carta e penna e ha espresso tutto il suo disappunto, senza veli, per quanto avvenuto.
«Lascio l’amministrazione di Arte Imperia perché affondato dal fuoco amico del mio partito, il Pd locale, che ha scelto di favorire logiche di potere e interessi personali piuttosto che la professionalità di un tecnico».
Parole dure, pesanti come pietre.
Un testo corto e stringato, inviato a tutte le testate cartacee e online della zona. «Consegno al mio successore un’azienda sana, efficiente, composta da persone responsabili e competenti e un percorso tracciato. Gli basterà seguirlo ha poi voluto aggiungere nel comunicato l’amministratore unico uscente – voglio esprimere infine tutta la mia gratitudine al presidente della Regione, Claudio Burlando, e agli assessori Rita Berruti e Giovanni Boitano per la fiducia, la collaborazione e il sostegno costante che mi hanno accordato».
A leggere attentamente lo sfogo di Semeria, non sembrerebbero esserci dubbi: i “nemici” dell’ormai ex amministratore unico dell’Agenzia Regionale Territoriale per l’Edilizia della provincia starebbero a Imperia e non a Genova.
Una tesi che, però, viene smontata sul nascere da Antonio De Bonis, avversario di Verda nelle primarie del Pd alle elezioni amministrative del 2009 e oggi responsabile per gli enti locali della segreteria provinciale dei Democratici. «Sono rimasto sorpreso e perplesso leggendo le parole di Semeria - confessa De Bonis – conoscendo il suo stile pacato e la sua storia, sinceramente, non me lo sarei mai aspettato. Vorrei ricordargli, comunque, che il Pd imperiese non ha mai e in alcun modo “suggerito” a Burlando e alla sua giunta il nome di Verda o di altri professionisti inseriti nel lunghissimo elenco a disposizione della Regione per nominare il nuovo amministratore unico. Ci siamo limitati, questo sì, attraverso i nostri rappresentanti in Regione, a fare in modo che si eliminasse, nella scelta, il pregiudizio ostacolo per cui chi è impegnato in politica o in amministrazione non può concorrere all’incarico dell’Arte.
Lungi da noi, ci tengo a sottolineare, il minimo interessamento per favorire questo o quell’altro soggetto. Verda possiede i requisiti per l’incarico che gli è stato affidato…il resto sono solo parole».
GI.BR.

Sabato 31 dicembre, alle 15.52, a sottolineare la grande capacità di comunicazione e con la velocità della luce,  esce il comunicato ufficiale del PD locale, pubblicato da Sanremonews.
Certi modi di agire del PD non mi sono del tutto chiari e ci sarebbe da fare un ultimo discorsetto in un contesto più ampio di etica che nella politica italiana è sparita da un po’. Alle scorse elezioni comunali la lista di Paolo Verda Sindaco fu votata da 8.367 cittadini. Tra questi  ci sarà sicuramente qualcuno che, non potendo averlo eletto sindaco, ha piacere che faccia, per così dire, il “leader” dell’opposizione (non mi si fraintenda: ho scritto leader perché il PD è il partito maggiore). Ebbene, perché al posto suo in Consiglio Comunale, coloro che votarono Verda Sindaco, dovranno ora avere un altro rappresentante? Ve lo immaginate che colpo se Paolo Verda, al suo PD, avesse detto: “Grazie, ma preferisco rimanere capogruppo in Consiglio, per rispetto verso chi mi ha votato nel 2009″?
E infine: se Verda fosse stato “spostato” per non dar più fastidio a qualcuno in Consiglio Comunale?

Scritto da Angelo Amoretti

2 gennaio, 2012 alle 9:37

Zagarella e Verda [PD] chiedono le dimissioni di Strescino

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Giuseppe Zagarella e Paolo Verda, consiglieri comunali del Partito Democratico, intervengono sulla questione dell’ipoteca sottoscritta dalla Porto di Imperia Spa per la realizzazione dell’ampiamento del bacino portuale turistico:

Facciamo notare che:
- la Porto di Imperia è partecipata dal Comune e quindi il Comune ha di fatto un’ipoteca iscritta per un valore pari al 33%…. e quindi 280 milioni di Euro diviso 3!… per avere l’idea, 93.333.000 € circa, e quindi come se tutti gli imperiesi, iclusi neonati e centenari, avessero singolarmente sottoscritto ipoteche per circa 2333 Euro a favore del Sig. Caltagirone (a garanzia della Acquamare)

- l’atto di ipoteca è PRECEDENTE all’autorizzazione rilasciata dal competente settore Porti e Demanio del Comune, essendo l’autorizzazione redatta in data 207 febbbraio 2007 e l’ipoteca sottoscritta dal notaio in data 19 febbraio 2007

- essendo del 2007 l’ipoteca, di fatto, la garanzia reale l’ha fornita la parte pubblica, trattandosi di mappali sui quali le uniche opere realmente realizzate erano costituite dal Porticciolo storico, dal parcheggio di san lazzaro realizzato con mutuo dall’AMAT interamente partecipata dal Comune (all’epoca), dai moli e dagli approdi realizzati dall’Imperia Mare ecc.

Si noti anche come la restituzione sia connessa alla redazione dei SAL, ad oggi ancora ignoti e formalmente contestati dalla Commissione di Vigilanza e Collaudo in quanto non attendibili, e come resti, almeno nelle carte ufficiali, da restituire sicuramente una tranche al 31 dicembre 2011.
Non sappiamo quanto sia stato realmente resituito alle banche in data 30 giugno 2010, 31 dicembre 2010 e 30 giugno 2011.

Non sappiamo neppure se negli atti di cessione del diritto di superficie cinquantennale per i posti barca vi sia cenno all’ipoteca sottoscritta.

Ciò detto, dal punto di vista prettamente politico, ci preme sottolineare quanto segue:

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Scritto da Angelo Amoretti

25 luglio, 2011 alle 15:39

Quale futuro per i Porti di Imperia?

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In una dichiarazione pubblicata su La Stampa dello scorso 6 febbraio, Paolo Verda, capogruppo consigliare del Partito Democratico, tra l’altro diceva:

Sui passi da fare abbiamo dei capisaldi. Intanto lo scalo storico di Porto Maurizio deve tornare imperiese e il Comune deve farsene carico, partendo con tariffe più accessibili. In merito al porto in costruzione, chiediamo la revisione del progetto: per noi è obbligata la scelta turistico-ricettiva. Sul capannone: va demolito e fatto tornare a un’altezza compatibile dal punto di vista paesaggistico.
Infine veniamo al porto di Oneglia, che va rilanciato. Invece che i mega yacht, che anche esteticamente non si innestano nel tessuto urbanistico complessivo, si dovrebbero ospitare le imbarcazioni storiche. Ciò farebbe dello scalo onegliese un unicum in tutto il Mediterraneo.

Cosa intende Paolo Verda per “imbarcazioni storiche”? I pescherecci e le navi mercantili li facciamo sparire con un gioco di prestigio?
Bisognerebbe spiegare meglio questo punto che, a mio avviso, non è affatto trascurabile.
E mi associo alla richiesta di Trash che nel post precedente commentava così:

Ma questa benedetta opposizione non potrebbe organizzare una grande assemblea o momento pubblico a carattere cittadino per tentare di far arrivare alla gente il proprio punto di vista?

Scritto da Angelo Amoretti

8 febbraio, 2011 alle 15:21

Lanteri continuerà a fare l’Assessore, Strescino il Sindaco

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La notizia è stata data in maniere diverse ["Lanteri non va interdetto. Respinta la richiesta del PM. Secondo il gip «non sussiste l’esigenza cautelare». La difesa: «Era ovvio»" - Il Secolo XIX; "Respinta la richiesta del PM, Lanteri rimane al suo posto- Negata l’interdizione dai pubblici uffici, ma l’inchiesta prosegue" - La Stampa; "Imperia: rigettata dal Gip la richiesta di interdizione dai pubblici uffici di Luca Lanteri" - Sanremonews; "Il gip nega l'interdizione al vicesindaco Lanteri, ma conferma i gravi indizi per la concussione" - Riviera24] ma la sostanza è che Lanteri continuerà a fare l’assessore e il vice sindaco.
E il Sindaco Strescino, a caldo, ha detto la sua, a quanto mi risulta, l’ultima dell’anno:

Sono molto contento, specie sotto il profilo personale. Ho seguito al fianco di Luca Lanteri la vicenda e so quanto abbia patito nell’attesa del giudizio. Peraltro si è trattato di un difficile momento anche per l’amministrazione comunale. La buona notizia forse non giunge a caso, a conclusione di un anno che invece ci ha riservato amarezze e preoccupazioni.
Alla minoranza comunque vorrei dire solo che anche in questa brutta storia, come in tante altre, ha perso un’occasione per tacere in attesa del verdetto.
Il Secolo XIX – 31 dicembre 2010

In verità, a mio modesto avviso, il Sindaco Strescino avrebbe potuto risparmiarsi l’ultima frase anche perché Lanteri continuerà sì a fare l’assessore e il vice sindaco, ma un processo dovrà stabilire se ha chiesto o no una tangente.
Infatti il P.M. Alessandro Bogliolo ha rilasciato a La Stampa del 31-12-2010, questa dichiarazione:

Il dispositivo semplicemente mette in evidenza la mancanza di esigenze cautelari, ovvero la possibilità che l’indagato possa reiterare il reato o inquinare le prove. Si tratta di fatti abbastanza lontani nel tempo e non risultano altri episodi analoghi. Per questo non farò ricorso. A mio avviso c’è una seconda lettura, meno superficiale. Le motivazioni portate dal dottor Varalli non fanno che ribadire la legittimità e congruità degli indizi di colpevolezza, e l’attendibilità del materiale probatorio fin qui raccolto, ivi comprese le testimonianze.

Inoltre, a parte le chiacchiere nei bar, la “minoranza” [che disco rotto questa parola! Minoranza di che? Religiosa, etnica, linguistica? E chiamiamola "opposizione" che mi pare più appropriato!] se non ricordo male solo Dario Dal Mut dell’Idv aveva chiesto le dimissioni dell’assessore; Paolo Verda (PD) aveva detto: “Se fossi al suo posto mi dimetterei” e Giorgio Montanari (PD): “Occorre un passo indietro del vice sindaco“. Cosa ci fosse di così grave in questi comportamenti, non lo capisco.
E non lo ha capito neppure Paolo Verda che in una lettera a La Stampa pubblicata il 2-1-2011 lassù, in alto a destra, in modo che sia ben visibile a tutti, ha risposto così al Sindaco:

Vorrei dire qualcosa sulla recente vicenda che ha visto protagonista, in sede giudiziaria, il vice sindaco Luca Lanteri. Posto che da cittadino imperiese posso essere anche io sollevato dalle decisioni del magistrato (il quale, per Luca Lanteri ha rigettato la richiesta di interdizione dai pubblici uffici, ndr), non si può rimanere in silenzio di fronte alle parole del sindaco Paolo Strescino (a questo punto «ex sindaco di tutti»), al quale consiglierei di aspettare e leggere le motivazioni del giudice, prima di lasciarsi andare a commenti. Anche perché le notizie in merito alla vicenda e all’inchiesta non mi sembrano foriere di così buone nuove. Ma tant’è, se non esterna parole di conforto nei riguardi dell’opposizione, il sindaco non si sente pienamente realizzato. Mi sembra ancora una volta un comportamento inopportuno, infantile, fuori luogo e superficiale.

Scritto da Angelo Amoretti

3 gennaio, 2011 alle 9:30

Paolo Verda sul Porto di Oneglia e non solo

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Paolo Verda, consigliere comunale del PD che ringrazio sentitamente, mi ha inviato questa mail che pubblico con piacere.

Dopo i primi commenti rilasciati a caldo la sera della vergognosa rimozione delle colonnine dalla banchina del porto di Oneglia e, più avanti, nel corso della visita della commissione regionale preposta, al fianco delle autorità locali, mi piace tornare sull’argomento per fare chiarezza sulla nostra posizione riguardo ai fatti degli ultimi mesi e più in generale riguardo alla futura politica portuale della città di Imperia.

Ribadisco innanzitutto lo sdegno per l’inevitabile conclusione della vicenda della gestione privatistica della porzione turistico/commerciale dello scalo onegliese. Conclusione che ha la sua radice in comportamenti accondiscendenti e atti oscuri e ambigui. Troppe volte e per troppo tempo l’Amministrazione comunale – e non solo – non ha voluto o non ha saputo vedere ciò che stava accadendo sotto le proprie finestre. Miopia, distrazione o incapacità registrabili sia nella questione porto di Oneglia, sia nel controllo dei lavori di costruzione del porto turistico cittadino.

Ricordo tre “episodi”, in proposito, che ritengo possano essere considerati quantomeno concause del ravvedimento, purtroppo tardivo, e della presa di coscienza delle autorità tutte:

- in primo luogo la denuncia, a firma mia e del consigliere Zagarella, circa le difformità morfologiche del capannone della nautica il cui scheletro si erge immoto, indisturbato e arrogante in mezzo ad un cantiere in piena attività. In barba alle più elementari regole di correttezza e buon senso che, se tenute in debita considerazione, avrebbero portato a una rimozione e sostituzione delle elementari strutture poste in opera, per far ripartire i lavori in ottemperanza a ciò che era previsto nel progetto approvato;
- l’esposto del consigliere Indulgenza sulle aree occupate dai natanti turistici in esubero rispetto a quelle individuate nella concessione rilasciata dal Comune alla Porto di Imperia;
- l’azione di sensibilizzazione svolta, in modo compatto, dalle forze del centro sinistra nella scorsa campagna elettorale per l’elezione del sindaco di Imperia, riguardo alla situazione del porto di Oneglia ed in particolare ai mancati guadagni per la collettività.
Questa azione, che seguiva a molte altre portate avanti da tutte le forze politiche di minoranza a partire dal novembre 2007 (in occasione della delibera di indirizzi dell’amministrazione sullo scalo onegliese), evidenziava ancora una volta tutte le storture, le dimenticanze, le lacune che hanno caratterizzato il rapporto di tutte le autorità preposte con i soggetti gestori dello scalo di Oneglia.

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Scritto da Angelo Amoretti

1 dicembre, 2009 alle 13:57

Le dieci domande de La Stampa ai candidati Sindaco

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Stefano Delfino, dalle colonne de La Stampa, ha posto dieci domande, in giorni differenti, ai quattro candidati Sindaco della nostra città.
Le riporto in un unico post, sperando di far cosa gradita a chi, eventualmente, sono sfuggite:

Paolo Verda

Ha 55 anni, è architetto e consigliere comunale uscente: Paolo Verda è il candidato sindaco di Pd, La Sinistra per Imperia, Rifondazione comunista, Italia dei Valori e lista civica Con Imperia.

Come giudica l’amministrazione comunale uscente?

«Carente e poco equilibrato nell’utilizzare risorse economiche che non hanno prodotto nuovi posti di lavoro né migliorato la qualità della vita ai cittadini. Pessimo per la scarsa attenzione all’ambiente (depuratore, discarica di Ponticelli, pulizia della città). Privo di sensibilità sui problemi di scuole e servizi collegati. Costante e proficua è invece l’attenzione al consolidamento degli interessi di pochi».

Come vede la trasformazione della città di Imperia?

«Sarà migliore: più libera, più giusta e più moderna. Vedrà crescere in equilibrio e armonia la qualità della vita dei residenti, le prospettive di lavoro per i giovani, la redditività delle attività commerciali, il livello dei servizi pubblici, la qualità di ambiente ed edilizia, l’offerta turistica e culturale».

Il patto di stabilità impone limiti di budget: come si affronteranno il mantenimento delle grandi opere e gli interventi di ordinaria manutenzione?

«Riorganizzazione ed eliminazione di ogni spreco nella gestione della macchina amministrativa e contrazione delle società partecipate: provvedimenti necessari per reperire risorse utili. Creazione di una fondazione destinata alla gestione delle grandi opere del settore culturale e al coinvolgimento delle associazioni cittadine e di altri enti pubblici locali oltre i confini comunali, visto l’ampio bacino di utenza».

Quali sono i punti-chiave del suo programma elettorale?

«Innalzamento della qualità della vita, rilancio economico dei settori agroalimentare e peschereccio, salvaguardia ambientale. È solo dal consolidamento e dal rinnovamento delle nostre caratteristiche peculiari e naturali che può nascere e svilupparsi un turismo sostenibile e di qualità».

In che modo ha condotto sinora la sua campagna elettorale?

«Tradizione e rinnovamento, le stesse cose che voglio per la mia città. Un po’ di materiale cartaceo, per chi non ha ancora confidenza con internet e un sito, naturalmente. Tutto però nel segno della sobrietà, nel rispetto della crisi economica e cercando di non invadere la sfera privata delle persone (sms). E con l’incontro con Gianrico Carofiglio ho voluto offrire ai miei concittadini la mia idea di una cultura viva e partecipata».

Quale sarà il suo impegno per far sì che i giovani imperiesi abbiano un futuro nella loro città?

«Vorrei creare le condizioni necessarie all’aumento delle possibilità di lavoro anche a partire da un piano regolatore non solo rivolto alla costruzione di edilizia residenziale, ma che gestisca le dinamiche socio-economiche della città, per attrarre nuovi investimenti e imprese. E si dovrà intervenire anche a sostegno del credito a imprese giovanili e all’incentivazione di iniziative finalizzate a portare i giovani in città: ad esempio con la creazione di un ostello per la gioventù internazionale».

Ha già un identikit della sua giunta, in caso di elezione?

«Ho in mente la riduzione del numero degli assessorati e l’accorpamento di deleghe, l’individuazione di nuove responsabilità riguardanti agricoltura, frazioni e periferie, artigianato. La mia Giunta vedrà la presenza equilibrata di amministratori provenienti dall’esperienza politica e tecnici della società civile ed esprimerà un completo rinnovamento rispetto al passato».

Se sarà eletto quale sarà il suo primo intervento?

«La ridiscussione della variante del porto turistico (aspetti economici e convenzionali, volumetrie, revisione delle funzioni con eliminazione del supermercato). Ritorno alla gestione del porto di Oneglia da parte del Comune, parte turistica compresa. Adozione del Regolamento comunale sulle antenne di telefonia mobile».

Il sindaco, chiunque esso sia, sarà eletto al primo turno o si andrà al ballottaggio?

«La campagna elettorale, che si preannunciava molto difficile, ci ha visti protagonisti di un grande recupero, come il mio avversario sa bene. Invito perciò i miei concittadini a tenersi pronti per il 20 e 21 giugno: liberi di cambiare».

Il suo sogno nel cassetto?

«Vorrei una città democratica, libera di pensare e di esprimere le proprie idee, rispettosa delle opinioni di tutti i cittadini»

31 maggio 2009

Fabrizio Gramondo

Fabrizio Gramondo, 46 anni, medico chirurgo vascolare, consigliere comunale uscente, è il candidato sindaco dell’Udc, partito di cui è il coordinatore cittadino.

Come giudica l’operato dell’amministrazione comunale uscente?

«Sostanzialmente positivo, ma con chiaroscuri: alcuni settori hanno avuto grande sviluppo, altri ridotta capacità propositiva e poca volontà di cambiamento. Un appunto? La scarsa attenzione ai problemi di borghi marinari, frazioni e Porto Maurizio: il tanto sbandierato “contratto di quartiere” non è ancora realizzato».

Come vede, in prospettiva, la trasformazione della città?

«Valida è la scelta di trasformare Imperia in senso turistico: è fondamentale sfruttare le nostre peculiarità principali, clima e territorio. Ma bisogna realizzare il contesto, affinchè le strutture non restino “cattedrali nel deserto” ma diventino un volano per l’economia cittadina. Le priorità? La viabilità e la mobilità in senso lato».

Con i limiti di budget imposti dal patto di stabilità, come si affronteranno la gestione delle grandi opere e gli interventi di ordinaria manutenzione?

«È il vero, grande problema che dovrà affrontare la prossima amministrazione, per le condizioni di bilancio non certo fastose e per la situazione economica nazionale. La risposta più immediata e semplice, la leva fiscale, sarebbe una soluzione deleteria, in un momento di già grave difficoltà del tessuto economico cittadino. L’Udc è contraria. Meglio altre opzioni, come ridurre la presenza in enti non stategici o i costi della politica. Manutenzione e pulizia sono la cartina di tornasole di una città e il primo biglietto per i turisti: non possono essere trascurate, se non a rischio di vanificare quanto di buono fin qui messo in atto».

I punti-chiave del suo programma elettorale?

«La parte più importante è indicata nel “Piano anticrisi per famiglie e imprese”, con una serie di proposte a sostegno di disoccupati, famiglie numerose e a basso reddito, giovani coppie, pensionati a meno di 600 euro al mese e imprese in difficoltà. Per questi soggetti, è previsto l’intervento del Comune come garante. E poi, attenzione alla politica sanitaria locale e al rilancio di borghi marinari, spiaggie, centri storici e frazioni. Non trascurare infine le energie rinnovabili e l’autonomia energetica delle strutture comunali».

Come ha condotto la campagna elettorale?

«Un giusto mix tra tradizione e novità, continuando i contatti personali, “porta a porta”, che hanno ancora un importante valore in una città dove si tramandano ricordi e valori tra le generazioni. Ma non ho rinunciato a mezzi più moderni, in particolare tv e internet (sito e face book)».

Il suo impegno perchè i giovani imperiesi abbiano un futuro nella loro città?

«Esperire tutte le possibilità per creare occasioni di lavoro. E ampliare le facoltà universitarie, specie con quelle attinenti alla nautica (ad esempio, ingegneria ed economia navale), collegate al completamento del porto turistico e all’adeguamento del bacino di Oneglia».

Ha già un identikit della sua giunta, in caso di elezione?

«Coerentemente a quanto esposto sui costi della politica e sulla necessità di destinare questi fondi ad aiutare le famiglie, sarà snella, non pletorica e ridondante, con competenze ben definite e un giusto mix di tecnici, politici di esperienza e novità».

Se sarà eletto, quale sarà il suo primo intervento?

«Un incontro urgente con i vertici dell’Asl per informarli di quanto prevede il nostro programma. Se invece sarò consigliere comunale, proporrò una modifica dello Statuto, che permetta al sindaco di assegnare ai consiglieri la delega per la gestione di particolare problemi e zone territoriali, in accordo con l’assessore competente. Così l’amministrazione sarebbe più presente sul territorio e i consiglieri comunali più coinvolti nell’attività amministrativa».

Si sbilanci in un pronostico: il sindaco sarà eletto al primo turno, oppure si andrà al ballottaggio?

«La mia sensazione è che si potrebbe andare a un ballottaggio, anche se i conti si faranno solo l’8 pomeriggio».

Il suo sogno nel cassetto?

«Sapere che mia figlia Carolina, se va all’Università, non debba passare dieci anni lontano da famiglia e amici, in assenza di alternative, come ho dovuto fare io, perchè avrebbe a disposizione le adeguate opportunità sul territorio».

3 giugno 2009

Tirreno Bianchi

Ha 61 anni, è imperiese di nascita (a Castelvecchio vive il padre), ma risiede a Genova, dove è consigliere regionale del Pdci e presidente della storica Compagnia portuale «Pietro Chiesa». Tirreno Bianchi è il candidato sindaco dei Comunisti italiani: il partito avrebbe dovuto far parte della coalizione di centrosinistra che sostiene Paolo Verda, ma dopo la rottura delle trattative ha deciso di «correre» da solo.

Come giudica l’operato dell’amministrazione comunale uscente?

«È questione di punti di vista: per gli interessi privati di stampo speculativo la giunta uscente si è comportata più che bene; per le aspettative della cittadinanza di cui intendo essere portavoce, più che male».

Come vede, in prospettiva, la trasformazione della città di Imperia?

«Contestando con vigore la prospettiva di una pura e semplice cementificazione dello spazio umano e dell’ambiente. A partire dal Piano regolatore, che deve tracciare le linee di una città VIVA — VITALE — VIRTUOSA in cui la qualità, in tutti i suoi significati, sia messa al centro dell’azione pubblica».

Sinora si è pensato solo alle grandi opere. Ma, tenuto conto dei limiti crescenti di budget imposti dal «patto di stabilità», come si affronteranno il loro mantenimento e gli interventi di ordinaria amministrazione?

«Le risorse materiali reperibili vanno colte con grande decisione. Ma c’è una risorsa, ad oggi ben scarsamente utilizzata, che va messa al lavoro consapevoli che è inestinguibile: l’intelligenza, l’impegno, la coesione e le cose che sappiamo fare come progetto collettivo per uscire dalle trappole in cui la crisi mondiale e le politiche antisociali del governo ci hanno cacciato».

Quali sono i punti chiave del suo programma elettorale?

«Dare un senso condiviso al “vivere Imperia”: prospettive per i propri personali progetti, soprattutto per i giovani e le giovani, che vanno accompagnati con quadri di riferimento precisi e riconoscibili. Lavoro, perché ci sono le condizioni per farlo utilizzando al meglio opportunità colpevolmente trascurate. Civismo, come condivisione di un’idea strategica di sviluppo e risanamento di antichi legami sociali tranciati dall’ideologia liberistica».

In che modo ha condotto sinora la sua campagna elettorale: con i sistemi tradizionali (santini, incontri, comizi) o con mezzi più nuovi (sms, collegamenti online, sito, ecc.)?

«Nei modi più tradizionali possibili, perché credo nel rapporto diretto con le persone. Se ho fatto degli spot è solo per creare la possibilità di incontrare donne e uomini, incontrarci tra concittadini».

Quale sarà il suo impegno per far sì che i giovani imperiesi abbiano un futuro nella loro città?

«Creare insieme ai giovani un’idea di futuro che condividono perché hanno concorso essi stessi a crearla. Si chiama rifondazione della democrazia nei modi con cui i giovani oggi ci impongono di pensarla. E IO CONDIVIDO».

Ha già un identikit della sua giunta, in caso di elezione?

«Non ha senso calare organigrammi dall’alto. La leadership locale si costruisce nell’ascolto e nel dialogo costante con gli amministrati, che devono riconoscersi in chi li rappresenta».

Se sarà eletto, quale sarà il suo primo intervento?

«Aprire momenti di confronto che favoriscano l’emergere delle voci imperiesi. Tutte, nessuna esclusa: giovani e anziani, donne e uomini, lavoratori e lavoratrici, la vecchia Imperia e la nuova Imperia».

Si sbilanci in un pronostico: il sindaco, chiunque esso sia, sarà eletto al primo turno, oppure si andrà al ballottaggio?

«Ballottaggio (perché l’ottimismo della volontà prevale sul pessimismo)».

Il suo sogno nel cassetto?

«Riportare a Imperia la SPERANZA. Quella speranza che sapevamo coltivare in tempi lontani».

30 maggio 2009

Paolo Strescino

Paolo Strescino, 33 anni, imprenditore, vicesindaco uscente, è il candidato sindaco del Popolo della Libertà, appoggiato anche dalla Lega Nord e dalla lista civica «Imperia va avanti».

Come giudica l’operato dell’amministrazione comunale uscente?

«Ottimo. Imperia è cambiata. Credo che soltanto chi è di parte possa dire il contrario».

Come vede, in prospettiva, la trasformazione della città?

«Imperia ha assunto finalmente un ruolo di Capoluogo con la C maiuscola e credo che gli imperiesi se ne siano resi conto. Oggi Imperia è una città che i suoi cittadini devono essere fieri di abitare, perchè è stato fatto un grande salto di qualità sotto il profilo dello sport, della vivibilità e della cultura. Ricordo calata Cuneo dieci anni fa, chiusa dalle sbarre: oggi la sinistra ci accusa di aver creato spazi per pochi e non per tutti. Ma è vero il contrario. Si pensi al Palazzetto dello Sport, al Parco Urbano, al campo d’atletica Lagorio, alla Civica Biblioteca, al Museo Navale in fase di ultimazione: e questo solamente per fare qualche esempio».

Sinora si è pensato alle grandi opere. Ma, tenuto conto dei limiti crescenti di budget imposti dal patto di stabilità, come si affronteranno il loro mantenimento e gli interventi di ordinaria manutenzione?

«Queste saranno le sfide del futuro. Abbiamo delle idee in cantiere e proprio sulla gestione della cosa pubblica riteniamo di essere meglio di altri, che quando hanno amministrato la città (vedi giunta Berio) in Comune non c’erano neppure i soldi per pagare l’illuminazione pubblica. Le piccole cose saranno un’altra sfida importante a cui ci dedicheremo con tutte le nostre forze».

Quali sono i punti-chiave del suo programma elettorale?

«Sviluppo occupazionale, nuovo Puc (l’ex Piano regolatore), che sarà lo strumento fondamentale di tutela e pianificazione del territorio, e particolare attenzione alle esigenze sia della popolazione giovane che di quella anziana. Fondamentale sarà coinvolgere le frazioni, grazie al loro patrimonio architettonico, storico e culturale, nel progetto generale sul turismo, la cui attività non deve essere limitata solo alla fascia costiera. Per cui invito tutti a leggere il nostro programma completo sul mio sito: www.paolostrescino.it».

In che modo ha condotto sinora la sua campagna elettorale: con i sistemi tradizionali (santini, incontri, comizi) o con mezzi più nuovi (sms, collegamenti online, sito, ecc.)?

«Un mix dell’uno e dell’altro. Ritengo fondamentale anche per la mia crescita personale aver incontrato migliaia e migliaia di imperiesi in maniera diretta, toccando loro la mano e guardandoli negli occhi».

Quale sarà il suo impegno per far sì che i giovani imperiesi abbiano un futuro nella loro città?

«Prima di tutto intendo puntare sull’Università e sull’incubatore d’impresa, che permetterà fra l’altro la riqualificazione dell’immobile dell’ex Sairo. Due aspetti su cui l’Amministrazione Sappa ha già ben lavorato. Entrambi dovranno essere ragionati e adattati alle esigenze, alla storia, alle tradizioni e alla cultura del nostro territorio e della nostra città».

Ha già un identikit della sua giunta, in caso di elezione?

«Dovrà essere da una parte espressione della volontà popolare, dall’altra essere ben calibrata tra esperienza e nuovi entusiasmi».

Se sarà eletto, quale sarà il suo primo intervento?

«Attivare tutte le procedure per realizzare gli impegni presi con i miei concittadini in questi tre mesi di campagna elettorale, in modo tale da mantenere la parola data».

Si sbilanci in un pronostico: il sindaco, chiunque esso sia, sarà eletto al primo turno, oppure si andrà al ballottaggio?

«Nessun ballottaggio. Si vince al primo turno».

Il suo sogno nel cassetto?

«Da quando ho diciotto anni, sono amministratore a vario titolo della mia città (Circoscrizioni, Consiglio comunale, Consiglio provinciale, assessore e vicesindaco): quindi diventare sindaco di Imperia coronerebbe un percorso duro e che mi porterebbe ad assumere nuove e ancor più impegnative responsabilità».

2 giugno 2009

Questa sera, alle ore 21, di fronte alle case popolari di Piani, i quattro candidati incontreranno i cittadini per discutere delle problematiche del popoloso rione.

Scritto da Angelo Amoretti

3 giugno, 2009 alle 11:36

Elenco dei candidati del Pd alle comunali di Imperia

3 commenti al post

Ecco la lista dei candidati del Partito Democratico che appoggia la candidatura di Paolo Verda:

Alberti Simona, insegnante Scuole Medie [22/02/1969];
Alessio Katia detta Peletta, agente immobiliare, [11/12/1960];
Anfosso Enrico, pensionato, [18/12/1942];
Angiolini Paola medico, veterinario, [05/01/1960];
Barbagallo Sergio, dipendente pubblico, [12/12/1968] Consigliere uscente;
Battistin Graziella, insegnante Liceo, [16/05/1957];
Berlanda Paolo, insegnante e consulente aziendale, [11/10/1963];
Canetti Silvio, medico chirurgo, [15/07/1957];
Carli Roberto, impiegato, [29/12/1964];
De Bonis Giuseppe, assicuratore, [07/07/1962];
De Grado Daniela, dipendente pubblico, [06/02/1970];
Del Bon Marco, operaio Ferrovial, [07/06/1980];
Franciosi Giuseppe, artigiano spec. Tecn. elettriche, [19/07/1963];
Gelone Igino (indipendente), imprenditore agricolo, [21/04/1952];
Gerace Alessandro infermiere, Pronto Soccorso, [26/09/1970];
Gerini Lorenzo, impiegato, [01/06/1963];
Giupponi Pietro, pensionato Agnesi, [25/08/1948];
Gottardi Ruggero, commerciante, [13/08/1941];
Guglielmi Nico, insegnante in pensione, [24/10/1938];
Lagorio Lorenzo detto Cicciò dirigente Agnesi in pensione [01/11/1942] consigliere uscente;
Lanzo Carmela, infermiera professionale 118, [01/01/1959];
Limarelli Angelo Giacomo, ingegnere, [25/08/1947];
Lippiello Simonetta, docente Lettere e Filosofia, [08/08/1964];
Mannoni Pietro Emiliano, consulente in Comunicazione e pubblicità, [25/01/1977] consigliere uscente;
Marino Fiorenzo, architetto, [22/10/1962];
Marinoni Maria Luisa, insegnante Liceo, [11/01/1957];
Martini Tiziana, insegnante, [25/01/1941];
Mizzon Fabrizio, informatore scientifico, [02/01/1961];
Moioli Bruno, ferroviere in pensione, [25/10/1947];
Montanari Giorgio, informatico, [29/07/1981];
Natale Vittorio, capitano di macchina in pensione, [23/09/1942];
Olivieri Oliviero, avvocato, [08/02/1971];
Pugliano Rosario, medico chirurgo, [26/07/1947];
Revelli Rita, commessa, [19/03/1968];
Ricci Brunella, insegnante, [09/11/1943] Consigliere uscente;
Risso Fabrizio, Avvocato, [26/10/1971];
Romeo Fortunata, fisioterapista, [11/08/1960];
Rossi Mariella, dirigente scolastico, [21/07/1948];
Trucco Livia dipendente Poste Italiane, [20/05/1959];
Zagarella Giuseppe, ingegnere [30/07/1969] Consigliere uscente

Scritto da Angelo Amoretti

18 maggio, 2009 alle 12:10

Botta e risposta tra Strescino e Verda

30 commenti al post

Oggi pomeriggio Sanremonews ha pubblicato questo intervento del candidato sindaco del Pdl, Paolo Strescino:

Imperia: elezioni, dura replica di Strescino a Verda
In merito alla questione della programmazione e delle presunte pressioni circa la formazione delle liste che, secondo il candidato alla carica di primo cittadino di Imperia Paolo Verda, sarebbero poste da alcuni schieramenti politici ad alcune minoranze ed alcuni candidati consiglieri, il candidato a Sindaco del Pdl Paolo Strescino è intervenuto per replicare apertamente al candidato del Pd.
Strescino esordisce citando una frase di Francesco Crespi: “La menzogna è l’arma dei deboli che non hanno il coraggio di dire la verità, specialmente quando è amara. Il video – prosegue Strescino – di Paolo Verda e il tempo libero che ha per poter in continuazione sia diramare comunicati stampa, sia scrivere sul suo sito personale testimonia la sua scarsissima attività elettorale e le sue deserte assemblee publiche sul territorio, stimolano lui e il suo partito ad attaccare solo ed esclusivamente la mia persona. Avrei piacere che anziché abbandonarsi a questioni personali si confrontassero sui programmi e su quello che c è da fare per la nostra città”.
Infine in merito alle presunte pressioni politiche, Paolo Strescino chiude: “ Sulla formazione delle liste citando presunte pressioni, rimango sbalordito e lo invito pubblicamente a fare nomi e cognomi”.
Carlo Alessi – Lunedì 11 Maggio 2009 ore 16:47

Sanremonews linka (quella parte che io ho sottolineato) l’intervento precedente di Paolo Verda:

Imperia: dichiarazione di Paolo Verda per Claudio Scajola
“Prendo atto con soddisfazione dell’intervento del ministro Claudio Scajola a difesa di Gabriele Piccardo e delle minoranze in genere. E’ spiacevole, viste le conclusioni, constatare come un’opinione così autorevole non sia stata tenuta in alcuna considerazione. Il gesto di presentarsi in pubblico insieme al giovane Piccardo, discriminato proprio dal candidato sindaco che il Ministro aveva scelto personalmente a suo tempo, mi fa tuttavia sperare bene per la città”.
Lo scrive Paolo Verda, candidato a Sindaco per il centro-sinistra ad Imperia. “Lo dico da democratico – prosegue – come tutti dovremmo essere. Per amore di un’etica che chiunque governi dovrebbe osservare. Approfitto allora di questa occasione per proporre al ministro di affrontare con forza anche un’altra strisciante forma di gestione autoritaria del potere che riguarda la nostra città: assai più subdola ma tristemente reale. Nel corso di questa campagna elettorale mi è capitato di ascoltare troppe persone che, pur esprimendomi pieno appoggio e solidarietà, si dichiaravano impossibilitate ad esporsi in modo manifesto o con una candidatura al mio fianco, per paura che ciò potesse ripercuotersi in modo pesante e negativo sulla loro professione, sulla loro ricerca di un posto di lavoro o sul destino professionale di figli e congiunti. Tra le molte ragioni che mi hanno spinto ad impegnarmi in politica c’è il rifiuto di questo genere di meccanismi: voglio una città libera di pensare, di esprimere anche il dissenso, senza per questo temere nessun tipo di conseguenza. La garanzia della libertà, della democrazia e del rispetto delle opinioni, alla luce di questi timori diffusi che non è possibile ignorare o sottovalutare, sembra invece scricchiolare pericolosamente. Voglio proporre pertanto al ministro Scajola di impegnarsi a sostenere con forza e nei fatti tali principi, contribuendo in virtù del proprio ruolo a far sì che la gestione del potere non degeneri in autoritarismo e prevaricazione. Io mi impegno fin d’ora, per la mia parte politica, a vigilare affinché ciò non accada, né oggi né mai. Voglio sperare che la sua odierna presa di posizione costituisca il punto di partenza di un impegno comune, pur da sponde differenti, nell’attuazione di una politica pulita e nella ricerca di un consenso fondato sulla libera scelta di cittadini senza paure”.
Carlo Alessi – Lunedì 11 Maggio 2009 ore 07:11

e, premesso che posso aver frainteso, mi permetto di scrivere qualcosa in merito.
Innanzitutto sarei curioso di sapere dove sarebbero le menzogne di cui Strescino parla perché nell’intervento di Verda non riesco a trovarne traccia.
Poi osservo che se un candidato apre un sito internet è perché probabilmente lo vuole usare per comunicare con i suoi lettori (ed eventualmente e-lettori) e se non ha inaugurazioni da fare qua e là, ha più tempo da dedicargli. Nell’intervento di Verda non riesco neppure a trovare attacchi personali al suo competitore. Forse Strescino si riferisce al “caso Piccardo” citato da Verda, non so, ma se così fosse non vedo dove sia lo scandalo: Strescino gli ha chiesto di candidarsi e poi, quando Piccardo ha ritirato la candidatura, ha dichiarato: “Si è ritirato, perché abbiamo ragionato assieme, su tutto il polverone sollevato su un ragazzo che reputo molto intelligente e che ha preferito mettersi al di fuori. Quello che dispiace è che parliamo di un giovane serio ed onesto, imperiese da generazioni. E’ una scelta che ha maturato e che rispettiamo” [qui] anche se Piccardo, nello stesso articolo di Riviera24, dichiarava: “Dal pdl mi aspettavo una presa di posizione piu’ accanita“.
Infine, quando Strescino scrive: “Sulla formazione delle liste citando presunte pressioni, rimango sbalordito e lo invito pubblicamente a fare nomi e cognomi” forse non ha letto bene, o non ho capito bene io, ma Paolo Verda si riferiva alla sua lista e alla civica “Con Imperia” che lo appoggia.
Se è così e se Strescino vuole i nomi e i cognomi, uno glielo posso fare io.

Scritto da Angelo Amoretti

11 maggio, 2009 alle 18:26

I candidati alle comunali della lista civica “Con Imperia”

senza commenti

Ecco l’elenco dei componenti della lista civica “Con Imperia” che appoggia il candidato sindaco  Paolo Verda:

Albertini Maurizio, [30 08 1960] - psichiatra;
Augeri Stefano, [15 03 1966] – vigile del fuoco;
Barbero Paolo, [26 05 1987] - studente;
De Falco Luigi, [15 09 1951] - pensionato Polizia di Stato;
Domenici Antonio, [06 08 1959] - Ispettore Guardia di Finanza in congedo;
Doria Miglietta Anna, [01 03 1973] - segretaria studio legale;
Filié Mauro, [16 09 1949] ;
Gerini Angelo, [03 07 1957] - consulente informatico;
Gerino Alessandro, [28 07 1987] ;
Ghigliazza Riccardo, [15 09 1983] - studente universitario Dams;
Ghiglione Alessandro, [22 01 1957] - bancario;
Ginulla Roberto, [25 12 1948] - artigiano edile;
Grossi Marcella, [20 09 1958] - insegnante;
Iacono Roberto, [06 01 1968] - artigiano;
Merello Corrado, [16 09 1971] - esercente bar;
Orsini Elena, [09 09 1957] - insegnante;
Parodi Matteo, [18 11 1983] - studente universitario;
Poggi Gabriele, [10 08 1990] - studente;
Puglisi Nello, [01 02 1967] - dipendente Agnesi;
Pulitanò Maria Rosaria, [15 01 1961] - collaboratore scolastico;
Rainisio Valeria, [04 11 1977] - pubbliche relazioni;
Roggero Claudio, [20 02 1957] - imprenditore;
Roggero Giuseppe, [21 12 1959] - imprenditore;
Rollero Gianluigi, [25 09 1955] - geometra;
Sabbatucci Severini Giuseppe (detto Pino), [08 03 1957] - libraio;
Rossi Giovanni Battista, [15 02 1959] - agente di commercio;
Saglietto Angelo, [15 10 1956] - Capitano superiore di lungo corso;
Tamborino Matteo, [28 04 1984] - studente universitario;
Zelioli Enrico, [26 01 1965] - agronomo e insegnante;
Verda Mauro, [05 08 1962] - impiegato Fratelli Carli

Scritto da Angelo Amoretti

11 maggio, 2009 alle 12:07

I candidati di “Rifondazione Comunista” alle comunali di Imperia

6 commenti al post

E’ stata resa nota la lista dei candidati della lista “Rifondazione Comunista” che appoggia il candidato Sindaco del PD Paolo Verda.
Eccola:

Indulgenza Pasquale, consigliere comunale uscente, docente scuole superiori;
Agnesi Paola, psicologa;
Alessio Livia, dipendente Poste Italiane;
Amante Andrea, studente Liceo Scientifico – Imperia;
Arbustini Piero, operaio – Capo Scout;
Ardizzoni Lorenzo, dipendente Poste Italiane;
Barcellona Elena, studentessa universitaria;
Bergamelli Nadia, geometra;
Brilla Francesco, pensionato;
Brunetti Alessandra, operatrice editoriale;
Cappai Tatiana, educatrice;
Castello Battista, dipendente Poste italiane Imperia;
Ceretta Elena, tecnica di laboratorio ASL Imperia;
Comollo Laura, docente Istituto d’ Arte
Costantini Clizia, barista;
D’Adda Elisabetta, docente scuole superiori
De Lucia Carlo, Capotreno Trenitalia – Volontario Protezione Civile;
Fogliato Angelamaria, ambientalista – Volontariato sociale;
Forte Marilina, commerciante – barista;
Gabrielli Alberto, ambientalista – Dottore in scienze forestali;
Gaddini Alessandra, impiegata Amministrazione Provinciale
Gallo Afflitto Gaetano, autista;
Gatti Maria Assunta, artigiana;
Gismondi Sergio, pensionato;
Jami Ali Akbar, artigiano;
La Corte Pietro, cuoco;
Lami Consiglia detta Gemima, dipendente Amm.Provinciale, animatrice culturale;
Merlo Raul, artigiano;
Mij Mariano, medico Ospedale di Imperia;
Moriani Roberto, docente Istituto d’Arte;
Moro Marco, musicista;
Parisini Piero, ex segretario FNLE/CGIL ( Luce, acqua e gas);
Petri Patrizia, dipendente Poste Italiane;
Primavera Anna, infermiera professionale – Ospedale di Imperia;
Pupino Mirko, libero professionista – Volontario Protezione Civile;
Sabbatino Patrizia, impiegata;
Saguato Carletto, artigiano;
Siri Elisa, educatrice – Presidente A.R.C.I. Solidarietà;
Timossi Paolo, docente Ist. d’Arte – Animatore culturale;
Trippodo Marco, informatico.

Per maggiori info consultare il sito di Rifondazione Comunista.

Scritto da Angelo Amoretti

8 maggio, 2009 alle 17:59