Archivio per tag ‘Pasquale Indulgenza’

Sul Consiglio Comunale di ieri [II]

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Ricevo e pubblico:

SULLE AFFERMAZIONI DEL SINDACO
Leggo dalle agenzie la seguente affermazione del Sindaco Strescino nel corso del suo intervento durante la seduta del Consiglio Comunale di ieri: “Gli urlatori, giunti in aula nell’ultimo consiglio comunale, sono l’esempio di questa sinistra. Noi sappiamo che erano orchestrati da un consigliere d’opposizione che gli diceva quando urlare, quando fischiare e quando stare zitti”. Data la gravità dell’affermazione, resa ancor più disgustosa dal suo carattere allusivo, chiedo pubblicamente che, in caso di conferma di quanto riportato, egli assuma la responsabilità di dire immediatamente a chi si riferisce. Sappia, inoltre, che, quale prima iniziativa, ci riserviamo di segnalare al Prefetto anche questa sua ultima esternazione, che si aggiungerebbe alle altre di cui si è reso protagonista sin dalla scorsa estate.

Pasquale Indulgenza – capo gruppo P.R.C. al Comune di Imperia

Scritto da Angelo Amoretti

15 marzo, 2011 alle 15:32

Imperia: il PDL fara’ saltare il consiglio comunale sul Porto

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Secondo quanto riportato da Il Secolo XIX di oggi, “il PDL farà saltare il consiglio comunale sul porto, ma la discussione in aula sarebbe solo rinviata a metà marzo dopo il pronunciamento del Tar“.
E faccio un saltello sulla sedia, ma poi mi ripiglio e mi dico che va già bene così che non venga rinviata a dopo il 6 aprile.
In ogni caso il mio stupore è sintetizzato nel comunicato che pubblico con piacere:

Dichiarazione sulle notizie di una possibile interruzione del consiglio comunale del 21 sulle questioni legate alla portualità cittadina

Le notizie che leggiamo sono inquietanti. Se quella di abbandonare l’Aula e far fallire il Consiglio è una intenzione di una forza politica, la cosa è di assoluta gravità, poiché denuncia una brutale mancanza di riguardo nei confronti dell’ Istituzione e dell’Assemblea elettiva, che è stata convocata ai sensi di legge e in forza del regolamento. Se cosi’ dovesse accadere, sarebbe l’ennesima prova di immaturità e irresponsabilità di un gruppo dirigente locale, che da quando le cose hanno cominciato a complicarsi a causa dei propri errori, ha preso ad evidenziare clamorosamente tutta la sua inadeguatezza a gestire situazioni complesse. Sia chiaro che i tempi del Consiglio Comunale, organo sovrano nelle sue potestà, non sono quelli della Maggioranza di Destra, la stessa che ha portato ai drammatici, attuali problemi.
In ogni caso, dobbiamo ricordare che i singoli consiglieri comunali hanno una responsabilità individuale, e non un dovere di obbedienza ad una gerarchia: la dignità di coloro che appartengono a forze di maggioranza impone di essere presenti e a partecipare ad una discussione pubblica che tutta la Città attende. Come ha ricordato proprio oggi Roberto Vecchioni, protagonista al Festival, citando il grande statista ateniese Pericle, “la democrazia non è data dalla maggioranza, ma dal consenso del dissenso”. E va richiamato il fatto che la consapevolezza e la serietà delle Opposizioni aveva fatto sì che tale discussione fosse posta all’ordine del giorno senza obbligo di deliberazione, ma solo per tenere un necessario confronto in Aula sulle questioni che urgono.
A questo punto ci aspettiamo, prima della data del Consiglio, una parola chiara e conseguente dal Gruppo della Lega Nord, che è parte in causa, oltre che nel governo cittadino, nel confronto democratico in atto.
Ci attendiamo, infine, che i cittadini democratici imperiesi, a prescindere dall’attuale orientamento, sappiano far sentire il loro civile dissenso da una simile, sciagurata intenzione.

Pasquale Indulgenza
capo gruppo P.R.C. al Comune di Imperia

Scritto da Angelo Amoretti

17 febbraio, 2011 alle 18:41

Pubblicato in Politica

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Decadimento della concessione: caccia ai responsabili

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So bene, anche senza che me lo dica Fossati, cosa posso e cosa non posso fare. Lui, però, dovrebbe per correttezza dire anche che il sindaco deve tutelare l’interesse della città. Se io ravviso preoccupazioni per una cosa che potrebbe recare un danno enorme dal punto vista economico, dei posti di lavori e dell’indotto è un mio dovere dirlo. Nel pieno rispetto delle regole bisogna poi prendere una posizione netta non restare a metà come Lega Nord e finiani. Ci sono grandi responsabilità da parte del Pd nell’essere arrivati a questo punto, gli esponenti del partito ci hanno messo del loro eccome. Ora smettano panni dei professori. Chi è veramente a favore della struttura deve fare di tutto per difenderla, servono delle forze politiche responsabili.
Paolo Strescino – La Stampa, 24 gennaio 2011

Probabilmente Fossati non l’ha detto perché è sottinteso che essendo Sindaco di tutti, Strescino debba tutelare l’interesse della città. E mi meraviglio (ci riesco ancora, nonostante tutto) che quando si parla di responsabilità, al primo cittadino non passi neppure per l’anticamera del cervello che una buona parte ce l’hanno il Comune e la Giunta. Era prevedibile: siamo di fronte a un pasticcio enorme creato da soggetti dentro la macchina di governo e si dà la colpa a chi ne è fuori. E quando Strescino dice che “servono delle forse politiche responsabili” forse dovrebbe dare un’occhiata anche nella Giunta e nel suo partito e probabilmente gli è sfuggito quanto rilasciato dal PD al Secolo XIX del 22 gennaio scorso:

Le soluzioni tecniche si possono trovare inmaniera condivisa. Siamo certi che altrettanta responsabilità dimostreranno l’intero Consiglio di Amministrazione della società Porto di Imperia spa e gli amministratori pubblici responsabili della gestione del percorso politico amministrativo fino ad oggi, su tutti l’assessore Luca Lanteri.

Nel frattempo Pasquale Indulgenza (PRC) su La Stampa di oggi dichiara che: “Con le forze di Sinistra serve una riflessione comune di carattere strategico per la ripresa della città e l’apertura di una nuova stagione politica” e Carla Nattero (La Sinistra per Imperia) in un comunicato stampa scrive: “Su questo tema accolgo l’invito di Rifondazione ad un confronto preliminare tra le forze di opposizione in modo da presentare una proposta comune alla città e al Consiglio“.
Un po’ quello che lo scorso 20 gennaio auspicavo io che di politica capisco poco.

Scritto da Angelo Amoretti

24 gennaio, 2011 alle 12:56

Porto di Imperia: non si può e non si deve più aspettare

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A seguito del recente nuovo blitz della Guardia di Finanza e della Polizia Postale negli uffici della Porto di Imperia SpA, Pasquale Indulgenza mi ha inviato questa mail:

Le nuove ispezioni della polizia giudiziaria nella sede della “Porto di Imperia” spa intese ad operare verifiche soprattutto in ordine alla variante al progetto definitivo adottata qualche anno fa e all’accertato problema della lievitazione dei costi, fanno ben capire, se non lo si fosse ancor capito, l’estrema serietà delle indagini che si stanno portando avanti in Procura.

Anche se tra chi governa ad Imperia ci sono esponenti di parti politiche che pensano e spesso dicono che i magistrati sono quasi tutti comunisti e che in fondo commettere un abuso edilizio è quasi come rubare una mela, che cos’altro dovrebbe succedere, a questo punto, per prendere atto della gravità della situazione? Ben sei filoni di inchiesta, avvisi di garanzia per associazione a delinquere volta al perseguimento di illeciti guadagni, diretto coinvolgimento dei vertici della società. Ci pare che ce ne sia abbastanza perché il Comune, che è pure socio della “Porto di Imperia,” per una evidentissima ragione di etica pubblica si pronunci subito per le dimissioni dei vertici societari e lo scioglimento del consiglio di amministrazione, così come chiede la mia mozione che verrà discussa nel prossimo Consiglio.

Attenzione, imperiesi: quello che il “Popolo della Libertà” di Berlusconi definisce, in manifestoni dal tono e dal linguaggio che affascinerebbero uno psicoanalista, “il sogno di riempire un vuoto” che continua “ad andare avanti” malgrado il ‘casino’ attuale (per l’azione di ‘cattivoni’ pervicacemente impegnati a distruggerlo? Per l’accanirsi di un “destino cinico e baro”?), rischia di trasformarsi in un vero incubo a causa proprio della condotta dei signori che tengono il governo locale e degli errori che stanno facendo a ripetizione.

In genere, quando succede così, poi ci pensa la realtà stessa a svegliare brutalmente i ‘dormienti’, coloro che non hanno voluto aprire gli occhi malgrado le molte sollecitazioni, presentando il conto salatissimo delle visioni e delle distrazioni di qualcuno, impegnato sempre e comunque a dare la colpa agli altri………..

Pasquale Indulgenza Capo gruppo P.R.C. al Comune di Imperia

Scritto da Angelo Amoretti

3 dicembre, 2010 alle 18:04

Le bugie hanno le gambe corte [II]

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Ricevo e pubblico con piacere:

UN GAZEBO MOLTO AFFOLLATO
Riteniamo che la partecipazione del Sindaco della Città e di un membro della Giunta Comunale all’iniziativa di propaganda tenuta in piazza sabato scorso dal PdL sia stata inopportuna. Il Primo Cittadino e coloro che hanno cariche nell’Amministrazione, a nostro avviso, dovrebbero avere la sensibilità di distinguere i loro ruoli istituzionali da quelli di dirigenti e sostenitori di un Partito politico. L’animazione di un momento pubblico come quello posto in essere con il gazebo allestito in Via S. Giovanni confonde, alla ricerca di un solo motivo di consenso, le questioni di carattere generale che si stanno dibattendo a livello nazionale con le prerogative di ordine amministrativo che spettano a chi rappresenta il Comune. L’iniziativa in questione non aveva nè il carattere di solennità nè la rilevanza cittadina per giustificare la disinvolta compresenza che invece si è ritenuto di evidenziare.
Pasquale Indulgenza – capo gruppo P.R.C. al Comune di Imperia

Scritto da Angelo Amoretti

12 ottobre, 2010 alle 12:47

Indulgenza (Prc) interviene sulla candidatura di Nicola Podesta’

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Ricevo la seguente mail da Pasquale Indulgenza, segretario provinciale di Rifondazione Comunista/Sinistra Europea che illustra il punto di vista del suo partito in vista delle prossime elezioni provinciali e la possibile candidatura  di Nicola Podestà alla presidenza della Provincia:

In vista delle ormai prossime elezioni Provinciali, il Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea ritiene che le forze progressiste e di Sinistra, politiche e sociali, abbiano il dovere di produrre una proposta programmatica incisiva, che sia colta dai cittadini come vera e netta alternativa allo strapotere delle Destre, al modello di sviluppo che esse assecondano e agli interessi forti che rappresentano.
C’è una fortissima esigenza, nella nostra provincia, di promuovere con i cittadini una proposta politico/programmatica avanzata e innovativa, che dia risposte ai sempre più gravi problemi dela salvaguardia del territorio, del lavoro e dell’occupazione, dei diritti sociali, della legalità democratica.
Noi pensiamo che, in particolare, rivestano carattere di priorità:

- l’impegno per la tutela e la valorizzazione dei beni comuni e delle risorse naturali, a partire dalla sottrazione dell’acqua dalla logica di privatizzazione che l’ultima legislazione porta avanti;

- l’assicurazione di un’azione politico/ammministrativa che affronti il ciclo integrato dei rifiuti puntando rigorosamente alla riduzione progressiva degli stessi, ad una capillare attuazione della raccolta differenziata ‘porta a porta’, al ricorso sistematico al riuso e al riciclaggio dei materiali e a soluzioni ecologiche per lo smaltimento;

- la realizzazione di scelte di politica sanitaria, innanzitutto nella riorganizzazione della rete ospedaliera provinciale, corrispondenti ai bisogni reali della popolazione imperiese;

- un’azione chiara ed intransigente contro la corruzione pubblica e il malaffare;

- una decisa inversione di rotta rispetto all’incalzare della cementificazione e delle logiche speculative che aggrediscono e si impadroniscono del territorio e delle risorse collettive;

Sulla base della considerazione del carattere prioritario delle suddette questioni, pensiamo che la disponibilità di Nicola Podestà (ex direttore dell’Osservatorio meteo-sismico d’Imperia rimosso dall’Amministrazione Strescino) a proporsi come candidato Presidente, confermata nella proposta pubblica avanzata dal circolo imperiese di Italia dei Valori, costituisca una opportunità da saper cogliere e sviluppare in una forte e tempestiva iniziativa dei soggetti che l’apprezzano.
L’occasione perché le realtà locali espressioni del mondo progressista, ambientalista e di sinistra presenti in provincia sappiano rispondere, con una prova di autonomia, dignità e capacità propositiva, alla marginalità e all’impotenza cui vorrebbero consegnarle la logica feudale imperante, i poteri dominanti e una tendenziale subalternità del complessivo campo politico democratico.

Pasquale Indulgenza – segretario provinciale P.R.C./S.E.

Scritto da Angelo Amoretti

31 gennaio, 2010 alle 20:25

Stemperare il clima di odio [II]

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A seguito delle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Strescino subito dopo l’aggressione a Berlusconi, si è accesa una vivace polemica tra il capogruppo di Rifondazione Pasquale Indulgenza e il capogruppo del Pdl, Giuseppe Fossati sulle pagine dei portali locali.
In ordine cronologico:

La risposta di Indulgenza al commento di Strescino

L’intervento di Fossati

La controreplica di Indulgenza

L’ultima dichiarazione di Fossati.

Già che ci sono consiglio anche la lettura dell’articolo apparso ieri su Il Fatto Quotidiano a firma Marco Travaglio che, come si sa, si definisce uomo di destra. Il suo maestro, riconosciuto da lui stesso e spesso citato al limite della venerazione è stato un uomo di destra: Indro Montanelli.
E a proposito di maestri [buoni o cattivi] consiglio anche la lettura dell’articolo su Il Fatto Quotidiano di oggi.
Mi dispiace solo dover fare una considerazione: certi personaggi della destra sono sempre meno e sempre più isolati.

Scritto da Angelo Amoretti

16 dicembre, 2009 alle 16:31

Crocifissi

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Sulla faccenda dei crocifissi nelle scuole ci sono da registrare due interventi: uno dell’Assessore alla Sicurezza e alla Polizia Municipale, sotto forma di intervista, l’altro di Pasquale Indulgenza, capogruppo di Rifondazione Comunista in consiglio comunale:

Intervista all'Assessore Gagliano

Altro che togliere i crocefissi dalla pareti delle aule scolastiche, come ha sancito la Corte Europea. A Imperia l’assessore comunale alla Sicurezza e Polizia municipale, il leghista Antonio Gagliano, annuncia di voler donare un crocefisso a ogni commerciante. E non è tutto: Gagliano vuole anche spostare fuori città le moschee. Nell’Imperiese, contro quella che loro stessi avevano definito la «dittatura dell’Unione Europea», si erano schierati nei giorni scorsi i sindaci leghisti di Villa Faraldi Giacomo Chiappori, di San Bartolomeo al Mare Adriano Ragni e di Prelà, Eliano Brizio. Ora nella discussione si fa avanti anche l’assessore imperiese Antonio Gagliano.
Dice Gagliano: «Non solo il crocefisso non si tocca. Anzi, il simbolo della nostra tradizione cristiana deve essere maggiormente diffuso, come parte irrinunciabile della nostra storia e per questo ho deciso di donarne uno a ogni commerciante della città. Al di là della fede, la croce cristiana è un segno che contiene valori che non si possono dimenticare e che nessuna sentenza può e deve cancellare. La mia può anche essere considerata un’iniziativa provocatoria ma vuole essere un chiaro segnale affinché chi arriva nel nostro Paese tenga ben presenti fin da subito i nostri valori e le nostre regole. Ospitalità e tolleranza devono essere concetti reciproci. Gli stranieri che vengono in Italia devono rispettare i nostri valori e le nostre tradizioni. Altrimenti, di questo passo, non saremo più liberi, a casa nostra, di festeggiare la Pasqua e il Natale. Chi non condivide le nostre tradizioni e non intende rispettarle è libero di tornarsene a casa sua. Del resto, non mi sembra che nei Paesi musulmani si facciano passi indietro su tradizioni e usanze per non dispiacere agli ospiti stranieri. Provate a dire ai Talebani di rinunciare al burka a casa loro».
Prosegue Gagliano: «Per quale motivo per decenni nessuno ha mai avuto nulla di ridire sul crocefisso nelle scuole e ora si pone il problema? Gli atei nel nostro Paese ci sono sempre stati e il simbolo della nostra fede e della nostra storia nelle scuole non ha mai causato loro problemi».
Gagliano non si limita a una «crociata pro crocefissi». L’assessore imperiese alla Sicurezza intende allontanare dal centro cittadino le moschee. Spiega ancora Gagliano: «Oggi incontrerò Hamza Piccardo, rappresentante della comunità mussulmana. Intendo rimarcare la mia posizione rispetto ai crocefissi nelle scuole e nei luoghi pubblici, ma anche affrontare la questione delle moschee, che creano problemi anche di viabilità. La situazione non è più tollerabile. Queste strutture, a mio avviso, devono essere realizzate al di fuori dei centri abitati».
Sul piano politico, la Lega Nord di Imperia allestirà presto banchetti nelle vie della città per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione relativa ai crocefissi, sottolineando in modo particolare che tutto questo accade a un mese dal Natale, festa per certi versi laica, ma con indubbi contenuti di fede e cristianità.
Andrea Pomati – La Stampa, 10 novembre 2009

La nota di Pasquale Indulgenza

Intervengo sulle ultime dichiarazioni a mezzo stampa dell’assessore Gagliano.
Dico subito, a scanso di equivoci, di ritenere, rispetto al tema principale affrontato, che il classico principio liberale: “Libera Chiesa in Libero Stato” dovrebbe essere tenuto presente da tutti coloro che oggi si dicono democratici.
La questione aperta dalla sentenza della Corte Europea, che ha stabilito che il Crocifisso nelle aule scolastiche lede un principio di libertà delle persone e di uguaglianza tra i cittadini, sta suscitando anche localmente prese di posizione ’scandalizzate’ di amministratori ed esponenti politici. Al riguardo, va chiarito anzitutto che il pronunciamento si inquadra nella considerazione di ciò che in ambito europeo si ritiene acquisito che debba essere garantito a favore di ogni cittadino che viva in società laiche e pluralistiche e fruisca a pieno diritto di istituzioni e spazi pubblici.
Nel merito di queste reazioni, è profondamente scorretto ridurre l’immagine del Crocifisso a simbolo di una tradizione e di una identità nazionali. Il farlo non solo tende ad esaltare una pericolosa e sbagliata concezione identitaria, etnocentrica e tradizionalista delle culture umane e una lettura unidirezionale della storia dei popoli, ma svilisce, fingendo o pensando di valorizzarlo, il significato stesso di un simbolo preminente della fede religiosa cristiana e dell’Evangelio che reca, quale vero scandalo, il messaggio della Rivelazione e della Risurrezione. La verità che esso rappresenta è infatti una verità di fede, non un semplice valore culturale e sociale, ancorché di particolare rilevanza etica. E in una repubblica democratica e laica va certo garantito il pluralismo religioso, ma, nella stessa misura, il diritto di coloro che non hanno credenze religiose di non vedersi rappresentazioni riguardanti oggetti di culto nei luoghi ove essi operano pubblicamente.
L’assessore Gagliano usa toni e contenuti da guerra di religione: una barbarie. Ma è certo che la questione sollevata dev’essere vista, senza banalizzazioni o drammatizzazioni da nessuna parte, come una autentica questione di Stato: cioè questione (tra molte altre) della piena affermazione di uno Stato aconfesssionale, democratico e pluralista. e, perciò, seriamente ed esigibilmente laico.
I credenti e i cristiani, di ogni confessione, dovrebbero dunque essere i primi a indignarsi e ribellarsi a questa fuorviante riduzione, che contribuisce alla manipolazione e all’assopimento in senso conformistico delle coscienze da parte di chi, peraltro, sa bene che tutti i simboli, nessuno escluso, hanno un potere di condizionamento sia diretto che indiretto.
Se infatti ci si illude che opporsi a quanto ha ribadito la Corte Europea sia un impegno alto contro il diffuso ed evidente allontanamento dalla fede e un doveroso resistere alla ’secolarizzazione’ incalzante nella nostra società, ci si inganna e ci si fa ingannare: la ‘levata di scudi’ contro la sentenza corrisponde al modo più vile (e anche più miope) con cui tanti, ad uso e consumo del potere, per ragioni di consenso o quieto vivere, tendono a strumentalizzare sentimenti e a fare ideologia.
L’assessore Gagliano, impastando in modo sconcertante per un amministratore pubblico questioni del tutto diverse, neanche tutte di sua competenza (collocazione di crocifissi, problematiche dell’immigrazione, centri di culto islamici, che naturalmente egli vorrebbe trasferire fuori dai centri urbani, come in età napoleonica si fece, per ragioni ben altrimenti sensate, con i cimiteri), afferma una cosa completamente non vera, quando dice che per decenni nessuno ha mai avuto da ridire sul crocifisso nelle scuole e che solo ora si pone il problema. La questione è invece parte di una problematica più vasta discussa da sempre, in Italia. Come si permette l’Assessore, che dice di parlare da cristiano e cattolico, di affermare che agli atei “il simbolo della nostra fede e storia” non ha mai creato problemi? Che ne sa lui, di grazia? Comunque, una cosa la tenga presente: in Italia il popolo dei non credenti, atei, agnostici e razionalisti (che non sono proprio quattro gatti…) non è mai stato certo indifferente alle manifestazioni
clericali e reazionarie di cui egli si fa fiero paladino e ha sempre attivamente lottato contro di esse.
L’assessore Gagliano si erge a impavido “difensore della fede”, ma egli è esponente di punta di un Partito che, come tutti sanno, ha dato vita sin dalla sua fondazione ad una vera e propria forma di neopaganesimo, fino al punto di evocare, neli suoi riti collettivi, un “dio PO” e immaginarie e supposte tradizioni celtiche e ‘padane’, credenze che non mi pare proprio siano conciliabili con la dottrina di fede cattolica.
L’assessore alla sicurezza e alla polizia municipale del Comune di Imperia annuncia di voler regalare un crocifisso ad ogni commerciante di Imperia. Bene, a tutte le bizzarrie che ascoltiamo ogni giorno, si aggiunge anche questa. Tuttavia, se il Sig.Gagliano – il quale non può ignorare che tale oggetto di culto non equivale nè ad un gagliardetto nè a qualche ampollina contenente acqua di fonte devozionale – vuole farlo
per un suo vezzo e di tasca sua acquistare i doni cui sembra tenere tanto, faccia pure.
Ai cittadini imperiesi, non credenti e credenti, che dovrebbero più apertamente esprimersi nella discussione pubblica, sia lasciato il diritto di valutare in modo critico quanto si sta montando.
Pasquale Indulgenza – Capogruppo al Comune di Imperia e segretario provinciale del P.R.C.

*****

Detto che, per quanto mi riguarda, i crocifissi nelle scuole possono metterli a testa in giù e rivolti verso il muro perché la questione non mi ha mai appassionato più del dovuto, neanche quando andavo a scuola, mi domando cosa c’entri l’Islam con questa storia, dal momento che la vicenda è stata sollevata all’Unione Europea da tale signora Soile Lautsi, socia dell’Unione atei e agnostici razionalisti che ha chiesto un risarcimento, come si legge qua.
E trovo allucinante che si perda tempo in discussioni di questo genere, dal momento che probabilmente si tratta solo di una questione di quattrini e che la sentenza, peraltro, non è definitiva.
Cosa c’entrano i negozi e i negozianti con un problema che al limite riguarda le scuole pubbliche? Perché si deve approffittare di un fatto del genere per tirare fuori moschee e Maometto? Non sono mica gli islamici che a Imperia hanno chiesto la rimozione dei crocefissi! E allora gli ebrei, i buddhisti e tutti quanti gli altri cosa dovrebbero dire?
Come mai qualche sindaco che dovrebbe ripassare la storia, piazza crocifissi giganti in comune?
Tra le tante considerazioni lette in merito, consiglio quella di Marco Travaglio scritta qualche giorno fa.

Scritto da Angelo Amoretti

11 novembre, 2009 alle 9:11

Piccole schermaglie post-consiglio comunale

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L’avvocato Giuseppe Fossati, capogruppo del Pdl, in una nota inviata agli organi di stampa, tra le altre cose, afferma:

Criticare un Sindaco di trent’anni perché, nel suo programma amministrativo, non si è richiamato ai temi dell’antifascismo, infatti, non infastidisce nemmeno, fa solo sorridere.
[la nota è visibile su Riviera24]

A me pare, ma forse non ho letto bene, che la sinistra anarcoinsurrezionalista (se Fossati la chiama “radicale”, io la chiamo così ché mi piace di più e chi non capisce l’ironia può evitare di leggermi), nella figura di Nattero e Indulgenza, abbia criticato il documento programmatico in più punti. Nella sua nota, Indulgenza tra l’altro scrive:

- si sottovalutano la gravità della crisi economica in atto e i costi che sta avendo e avrà ancora per gli strati popolari più esposti;
- non si prevedono misure di sostegno al reddito e politiche attive a favore delle fasce sociali più deboli;
- si annunciano ulteriori, decise privatizzazioni nei settori strategici e nelle società Partecipate;
- si dice meno che l’ovvio in materia di Bilancio, senza alcuna indicazione su come affrontare i sempre più seri problemi della spesa corrente;
- non si spende una parola sul distretto agroalimentare e sul porto commerciale e peschereccio;
- non si dice praticamente nulla sui problemi del trattamento dei rifiuti e della discarica di Ponticelli;
- non si parla della questione dell’Ospedale Unico e della necessità di mantenere in città un presidio ospedaliero che corrisponda alle esigenze della popolazione;
- si conferma il piano delle alienazioni patrimoniali.
[come si può leggere qui].

Infine non ho capito se per Fossati la giovane età di Strescino sia una giustificazione, come per dire: “E’ giovane, che ne sa di fascismo e antifascismo?!”
Se così fosse, ma forse ho capito male, sarebbe come fare un piccolo torto al nuovo Sindaco che tra l’altro è laureato in Storia Contemporanea.

Scritto da Angelo Amoretti

2 luglio, 2009 alle 15:29

Le opposizioni: no al campo golf nel parco urbano

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Qui, spiega il sindaco Luigi Sappa, «sorgera’ un grande parco urbano, con campo da golf, e accanto saranno creati un polo fieristico e un centro direzionale, oltre al Museo dei Cetacei»
La Stampa, 4 novembre 2002

Poi è andata come sappiamo, ma oggi si torna a parlare di campo da golf e il Secolo XIX di oggi scrive: “Le opposizioni respingono la proposta Lanteri: sì al parco, no al campo golf. Riparte la mobilitazione”.
Vi si possono leggere stralci dai comunicati di Carla Nattero (Sinistra Democratica) e Pasquale Indulgenza (Rifondazione Comunista) pubblicati ieri qui e qui.
Da parte del Partito Democratico risulta pervenuto solo il parere di Giuseppe Zagarella, che compare nell’articolo del Decimonono:

Giuseppe Zagarella del Pd rimarca «alcune cadute di stile dei due assessori e del sindaco la cui posizione contrasta con quanto era stato approvato unanimemente sia la giunta che il consiglio comunale.
Per quanto mi riguarda un ringraziamento doveroso va a tutti quei cittadini che hanno capito l’importanza della realizzazione di un’area interamente pubblica completamente fruibile senza alcun tipo di barriera e a tutti coloro che nel corso degli anni hanno saputo ricredersi, maggioranza inclusa, o hanno come la Regione, capito subito il pregio e l’importanza di un polmone verde».

Un po’ poco, per ora.
Nel frattempo Giulio Geluardi de La Stampa ha fatto un giro nel parco il “day after” e ha scoperto cose interessanti:
1) Dando le spalle al mare e guardando a nord si vedono le montagne;
2) Ci sono poche piante;
3) Ci sono pochi cestini per la spazzatura;
4) Ci vorrebbero le telecamere.

Scritto da Angelo Amoretti

15 ottobre, 2008 alle 10:23