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Parla Lunghi, l’ingegnere che ha sfidato Scajola. E ha vinto.

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Ferruccio Sansa per il Fatto Quotidiano, 4 maggio 2012

Vestiti scuri. Voce piana. Modi dimessi. Pierre Marie Lunghi, ingegnere di 59 anni, è un uomo cui non si possono attaccare etichette roboanti tipo “eroe ”. La realtà è più complessa. Lunghi è un uomo normale, lui stesso lo ripete, e proprio per questo è tanto raro (e prezioso) nella Liguria di oggi. Una terra dove pochi sono quelli che dicono “no”, soprattutto a un progetto come il mega porticciolo di Imperia sponsorizzato da tutti i potenti locali, a cominciare da Claudio Scajola. Pierre Marie lo ha fatto, gli è costato caro, ha sofferto. Ma infine ha vinto: nessun premio, si intende, soltanto è stata applicata la legge. Farlo parlare è difficile, tanto per fare capire il tipo: “Non ci tengo ad andare sui giornali. Ma la gente deve sapere come viaggiamo in Italia. Apparentemente sembro tranquillo, ma se mi saltano sui piedi sono pronto a reagire”, così si descrive Lunghi con quel volto sottile che rima con il suo cognome.

Lunghi, ma come si è trovato, lei dipendente pubblico, in mezzo a colossi di impresa e politica?

Me ne sono accorto il 14 novembre 2010, quando la polizia postale ha perquisito gli uffici dove lavoravo. Allora ho aperto gli occhi, ho capito che mi trovavo in una brutta storia. Prima ero stato cieco. Capita a tanti di noi, ma devi almeno provare a uscirne.

E lei ha deciso di non fermarsi…

Dopo quel giorno ho deciso che volevo vederci chiaro. Ho tirato fuori tutte le carte sul porto di Imperia. Ho scoperto che per anni erano successe cose incredibili senza che io mi accorgessi di nulla. Sotto i miei occhi. Eppure ero dirigente dell’Ufficio Demanio del Comune di Imperia.

Da quel giorno la sua vita cambia…

Sì, senza atti eroici. Semplicemente facendo il mio dovere. Con una firma.

Bé, una firma che vale centinaia di milioni di euro…

Con quell’atto il Comune ha revocato la concessione alla società misto pubblico privata che sta realizzando il grande porto turistico di Imperia,
valore 400 milioni di euro.

Un tratto a penna, ma cambia tutto: Imperia si vede riflessa allo specchio e dopo anni di scajolismo non si riconosce. Lunghi si accorge di costi dichiarati e non giustificati. Gli stessi motivi che porteranno più tardi in carcere Francesco Bellavista Caltagirone. Che faranno vacillare il divino Scajola. Ingegnere, così si è messo nei guai?

La mia vita è cambiata in poche ore. Hanno cominciato a dire di tutto su di me. Calunnie, voci. Sostenevano che io fossi arma in mano alla procura. Un anno intero di sofferenze a partire dal 19 gennaio 2011 in cui ho firmato. Mi sono ritrovato schiacciato, isolato. Gli amici sono scomparsi.
Ho cominciato a stare male, passavo le notti insonni, con gli occhi spalancati. Mi sono dovuto fermare sei mesi per malattia. Sono stato male davvero.

Pressioni dai politici? Scajola si è fatto vivo?

Il ministro no, mai sentito. Ma c’è chi ha usato altri modi, indiretti, e forse ancora più dolorosi. Mi hanno messo al guinzaglio del segretario comunale (Andrea Matarazzo indagato insieme con il sindaco Paolo Strescino per violenza privata nei confronti di Lunghi, ndr). Poi la situazione è precipitata con l’ex vicesindaco Rodolfo Leone (anch’egli scajoliano). Mi hanno isolato, mi avvertivano che con la mia firma rischiavo di costringere il comune a pagare un risarcimento di decine di milioni di euro. Rischiavo, dissero, di pagare di tasca mia. Mi fecero perfino una specie di “processo…

Un processo invece di un premio?

Sì, mi hanno convocato un sabato mattina. C’era un amministratore comunale. Nell’ufficio con lui anche Bellavista Caltagirone, Andrea Gotti Lega (manager di Acquamarcia) e Beatrice Cozzi Parodi (compagna e socia di affari di Caltagirone). E poi Carlo Conti all’epoca direttore della Porto di Imperia.

Un amministratore comunale che convoca il suo dirigente a rapporto davanti all’imprenditore privato. Tutti gli indagati in una stanza. Mai visto…

Cominciarono a contestarmi pesantemente, a dirmi che avevo sbagliato a prendere quella scelta. Anche Caltagirone, il privato. Il mio vicesindaco non mi difese, anzi. Ero turbato, molto.

Invece lei ha resistito. E gli dei sembrano caduti…

Non era quello il mio intento. Io sono un tecnico che ha dedicato tutta la sua carriera al servizio della Regione e del mio Comune. L’ho semplicemente fatto per senso del dovere, rispetto delle regole. Rispetto di me stesso. Io sono un militare in congedo. La politica non c’entra niente.

Ma come è potuto succedere?

Chissà, nessuno si è reso conto che non c’erano regole. Se sei abituato a vivere così non te ne rendi conto.

Ma Imperia è cambiata davvero adesso?

Vedremo, si capirà da quello che succederà in queste ore in Comune (il sindaco ha azzerato la giunta allontanando gli scajoliani,ndr).

E per lei che cosa è cambiato?

La mia vita è stata sconvolta. Spero piano piano di riprendere la mia vita di sempre. Ho un padre di 92 anni. Mia figlia studia, anche se ha sofferto molto. Quando sarò più tranquillo riprenderò ad andare in bicicletta. E a fare il mio lavoro: lavorare per le istituzioni e fare in modo che la gente si fidi.

Ingegnere, sia sincero, lo rifarebbe?

Se non lo avessi fatto, sarei diventato come loro. Sì, rifarei tutto. Spero che sia un inizio. Non solo per me.

Ma Imperia è una città piccola, ogni giorno incontra per strada chi le ha reso la vita difficile…

Mia moglie che è morta cinque anni fa mi disse: perdona sempre tutto e tutti. Questo faccio.

Scritto da Angelo Amoretti

4 maggio, 2012 alle 13:02

Pubblicato in Attualità

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Le reazioni dei politici dopo la firma di Pierre Marie Lunghi

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Riporto da La Stampa di oggi, le dichiarazioni di Fiorenzo Marino (PD) e Giuseppe Fossati (FLI) a seguito del diniego del diniego per la proroga della concessione alla Porto Imperia spa firmato dall’Ingegner Lunghi:

E’ una notizia grave per la città, un problema in più: si allontana il giorno in cui quest’opera sarà finita. Inoltre si apriranno altri contenziosi. La questione può ora solo complicarsi [...] Solamente adesso l’Amministrazione del Sindaco Strescino si rende conto di quanto è successo e di quanto sia grave la situazione, ovvero del danno che ora ricade sulla città. Mi auguro che si possa sapere come risolvere questo problema. Il sindaco ha ragione soltanto sul fatto che ora sia necessaria la collaborazione da parte di tutte le forze politiche in Consiglio comunale. Ma il centrodestra adesso faccia un bagno di umiltà e riconosca di aver sbagliato.

Fiorenzo Marino – Partito Democratico

Come ho già avuto modo di dire, questo è un atto di competenza del dirigente, che doveva decidere non sulla base di valutazioni politiche o di opportunità, ma su valutazioni di mero diritto. Conoscendo la serietà dell’ingegner Lunghi, sono certo che ha operato in coscienza e soppesando l’importanza dell’atto. Ribadisco che mi pare una decisione inevitabile e necessaria, per porre fine a una gestione fallimentare, che presenta molti lati oscuri e che non rappresenta certo il tramonto del sogno di un grande porto turistico a Imperia. C’è il rischio di un blocco dei cantieri, certamente, ma non è un dramma. Penso che una città non debba ragionare in termini di anni, ma di lustri, decenni e secoli. Imperia c’era anche prima del porto, continuerà a esistere anche se i lavori del porto si fermeranno anche per qualche anno.

Giuseppe Fossati – FLI

Sulle dichiarazioni dell’architetto Fiorenzo Marino preferisco non aggiungere molto, se non che ormai lo hanno capito anche gli scogli che il Partito Democratico tende non una mano, ma tutte e due al Sindaco. Per il bene della città, comunque.
Per le dichiarazioni di Giuseppe Fossati bisogna spendere qualche parola in più.
Atteso che lo stimo e che la mia è una semplice osservazione, vorrei ricordargli, ma so che ha memoria lunga, che nel PDL alle elezioni del 2009 c’era anche lui. E nel programma quinquennale di Strescino, dal titolo profetico “Imperia va avanti”, a pagina 1 c’è l’elenco delle opere realizzate dall’Amministrazione Sappa e tra queste compare la voce “grandi opere strutturali”:

- lo spostamento a monte della lina ferroviaria

- il grande porto turistio ed il riassetto delle opere a terra

- gli interventi sul porto di Oneglia, con il nuovo “banchinamento esterno.

A pagina 3

Il nuovo porto turistico con le sue attività di gestione e di manutenzione e con l’indotto ruotante innanzitutto attorno all’attività della cantieristica determineranno la crescita dei posti di lavoro in un settore, come quello nautico, di grande tradizione per la città“.

E lo so che poi l’avvocato Fossati è uscito dalla maggioranza, e so anche quanto sia facile giustificarsi con i propri elettori, così come so che l’idea del porto di Imperia risale a un secolo fa, sebbene le esigenze fossero totalmente diverse e che addirittura gli fosse stato dato il nome di Umberto I, ma adesso la cosa sembrava fatta e aspettare ancora un altro secolo per vedere perlomeno un po’ di ordine in quel tratto della città, mi sembrerebbe un po’ eccessivo.

Scritto da Angelo Amoretti

16 marzo, 2012 alle 12:27

Vicende Porto turistico

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Il Dirigente Comunale del settore Porti e Demanio, Pierre Marie Lunghi ha firmato il diniego alla proroga che aveva richiesto la Porto di Imperia SpA.
Acquamare, non ho capito se per ripicca o altro perché non sono pratico di queste cose, sospende le attività di commercializzazione delle opere a terra e a mare.
La moglie di Claudio Scajola acquista due posti barca con sconto a insaputa del marito.

Commentate pure.

Scritto da Angelo Amoretti

15 marzo, 2012 alle 19:56

Pierre Marie Lunghi non sara’ licenziato

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L’ingegner Pierre Marie Lunghi, dirigente del settore Porti al Comune di Imperia, non sarà licenziato. Parola del vice sindaco Rodolfo Leone.
Nei giorni scorsi si era anche parlato di un suo possibile trasferimento, ma per il momento starà al suo posto.
Lunghi tempo fa ha querelato sia il Sindaco Strescino che il segretario comunale Andrea Matarazzo che hanno ricevuto un avviso di garanzia con l’accusa di violenza privata e su un quotidiano locale di ieri, alla fine di un articolo al riguardo firmato “A.POM”, ho letto la seguente frase:

Comunque la querela avanzata da Lunghi nei confronti del sindaco Strescino, ha indubbiamente messo in discussione il fondamentale rapporto fiduciario che deve legare i dirigenti al primo cittadino.

Forse la interpreto male io, ma si direbbe che il senso sia: “Lunghi avrebbe fatto meglio a sorvolare” e non sarebbe stata la violenza privata a incrinare i rapporti fiduciari, bensì la seguente querela.
Non so chi sia questo A.POM, ma forse è quel giornalista serio che su una televisione locale, parlando del Porto, fa notare a Strescino: “Di contro però la sinistra dice che vi aveva dato dei suggerimenti e che se forse li aveste ascoltati, oggi la situazione potrebbe essere diversa“. E non fa una piega quando il Sindaco gli risponde: “Mah..secondo loro sì..devo dire la verità..la sinistra non solo in questa provincia, ma mi pare anche a livello nazionale – vediamo lo scempio delle primarie napoletane di questi giorni – credo che abbia poco da insegnare soprattutto sotto il profilo amministrativo“. Non gli scappa nemmeno da ridere. E non ride neppure quando Francesco Bellavista Caltagirone, in un’altra intervista, gli dice che il nuovo porto offrirà 7.000 posti di lavoro. Complimenti!

Scritto da Angelo Amoretti

21 febbraio, 2011 alle 9:41

Porto di Imperia: cattedrale nel deserto o rara opportunità?

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Sulla questione del porto l’opposizione e la maggioranza giocano al “di chi è la colpa” e quelli del PD giocano con più stile, occorre dirlo.
Sarebbe interessante invece sapere se il Sindaco c’è o ci fa quando continua a battere il tasto de “l’opposizione è contraria al porto“. Evidentemente non ha letto abbastanza perché ormai non è più solo scritto su “Il partito del cemento” di Preve e Sansa che Burlando e Scajola “le due C” erano d’accordo sul costruirlo.
E’ ora che i cittadini lo sappiano: smettiamola tutti di giocare e cerchiamo di informare seriamente gli elettori, i cittadini e tutti quelli che pagano le tasse.
Ultimamente ho riflettuto assai sulla decadenza della concessione per il porto e lì per lì, come credo sia successo alla maggioranza dei miei concittadini, la prima cosa che ho pensato è stata: “Speriamo che non rimanga una cattedrale nel deserto“.
Poi ci ho ragionato meglio e sono arrivato alla conclusione che, invece, quella è una grossa opportunità offerta alla città e cercherò di spiegarlo, dopo aver fatto una breve premessa.
Non conosco l’ing. Lunghi e non ho mai avuto il piacere di incontrarlo, lo dico a scanso di equivoci.
Mi sono meravigliato che del suo provvedimento si sia detto che è “abnorme” e mi è parso di capire che Lunghi abbia fatto nient’altro che il suo dovere di serio dirigente: ha riscontrato delle irregolarità e ha agito di conseguenza.
Il fatto è che ognuno la presenta a modo suo, guardandosi bene dal dire che invece di essere un disastro per la città, potrebbe essere manna caduta dal cielo.
Caltagirone è servito: ha ultimato le opere a mare, gli rimarrà un pugno di mosche in mano, ma considerata la situazione in cui si trova , l’unico problema che avrà, a parte quelli eventuali con la giustizia, saranno i creditori che andranno a rincorrerlo a Piombino o da qualche altra parte in cui deciderà di costruire un porto più bello del Mediterraneo. Anche l’Atlantico va bene, più lontano è, più i forconi rimarranno lontani dalla nostra città.
A quanto pare, al momento, si dice che quella che ci sta rimettendo sia la sua fidanzata. Ma sono affari di famiglia in cui non voglio mettere il naso.
La Porto di Imperia Spa sta perdendo pezzi e sarebbe da rottamare completamente, visto che è stato anche detto, da chi c’è dentro, che “si sono fatti degli errori“.
Dunque, vediamo lo scenario, a prescindere dalla politica: abbiamo le opere a mare terminate e il Comune che potrà ultimare quelle a terra con una gara d’appalto regolare, magari usufruendo di contributi europei, per esempio.
Il movimento a Porto Maurizio potrebbe essere gestito dalla Imperia Yacht e a Oneglia, che manterrebbe le tre funzionalità (commerciale, turistica e peschereccia) dalla Compagnia Maresca. Se tutti ci mettessero un po’ di buona volontà, si potrebbe fare. Il porto potrebbe iniziare a funzionare e a mettere in moto la macchina che dovrebbe dare opportunità e posti di lavoro anche se sul numero sparato inizialmente da Caltagirone preferisco stendere un velo pietoso: un terzo andrebbe già bene, visto che si parlava di 7.000.
Perché non lo dicono, il Sindaco e il PD?
Il Partito Democratico ha fatto un gran lavoro di ricerca e, checché ne dica il Sindaco, è servito a mettere in evidenza diversi aspetti poco chiari. Non è questione di volersi sostituire alla magistratura o fare gli investigatori: è semplicemente fare opposizione rendendo dotti i propri elettori e i cittadini. Punto.
Il guaio è che si sono fermati lì, dove in fondo era naturale che arrivassero: il capannone, lui sì, abnorme, era sotto gli occhi di tutti e un minimo di disappunto di fronte ai loro elettori doveva esserci.
Ma fatto questo, e visti gli sviluppi successivi, come mai il PD non dice che questa è una grossa opportunità per la città e che il Comune avrebbe tutto da guadagnarci e poco da perdere?
I maligni potrebbero pensare che se nel business c’è qualche privato, magari si possono soddisfare desideri “altri“, io non lo so e potrei anche sbagliare perché forse mi è sfuggito qualcosa, ma credo che sarebbe opportuno, per il bene della città, discutere sui fatti citati e cercare di informare correttamente la cittadinanza.

Scritto da Angelo Amoretti

1 febbraio, 2011 alle 0:33

Decadimento della concessione: rassegna stampa

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Il Secolo XIX di oggi titola a tutta pagina: “Il porto ora ha i giorni contati” e sotto: “L’incompiuta prende forma, ma la società e Acquamare minacciano ricorsi e richieste danni“.
E stila una sintesi della giornata di ieri.

La rabbia di Porto di Imperia spa e Acquamare. Via al ricorso al Tar e alle richieste danni, la parte più temuta dal Comune. «Noi abbiamo la coscienza di avere fatto le cose in piena regola e nell amassima trasparenza; il porto è bellissimo, sotto gli occhi di tutti e dà tanto lavoro». Si associa Acquamare: «Quanto accaduto non può che essere la conseguenza di un clima più volte denunciato, che è stato creato ad Imperia, per finalità e obiettivi che, comunque, contrastano totalmente coni veri interessi dei cittadini imperiesi».

Lo strappo della LegaNord. Assente alla conferenza stampa è stata informata in mattinata dell’accaduto e ha preso atto delle decisioni del dirigente del Demanio «che le avrà soppesate molto bene». Lo strappo si consuma evidente: «La politica non può interferire in un atto che è di esclusiva competenza del dirigente». Forte presa di distanza dal sindaco.

Fli al vetriolo. Anche se a livello nazionale non è in maggioranza in Comune a Imperia dà un appoggio esterno alla giunta. Appoggio ora in forte bilico. «Strescino è un emulo di Berlusconi, ci caccia come il Cavaliere ha fatto con Fini», è la bordata di Fossati.

La minoranza tifa per Lunghi. Tutte schierate a sostegno del responsabile del settore Demanio boccia in toto la linea dell’amministrazione.
Dal Pd a Rifondazione comunista si invoca una soluzione di alto profilo per il porto.

Maurizio Pellissone, in un commento affatto tenero dal titolo “Una città lasciata senza risposte“, a un certo punto chiede: “Ma Strescino dov’era quando venivano segnalate queste presunte inadempienze?
E le inadempienze, sempre a quanto scritto sul Secolo XIX, sarebbero:

1) La contabilità. La Porto di Imperia spa non ha mai ottemperato alle richieste
della Commissione di Vigilanza e collaudo di produrre documentazione tecnico contabile della direzione lavori.

2) La sub concessione. La costruzione del porto non sarebbe stata effettuata dal socio di Acquamare srl ma da Peschiera Edilizia srl.

3) Box abusivi in calata Anselmi.

4) Montagna di terra non rimossa.

La Stampa titola a quattro colonne: “Revoca alla Porto SpA, l’ira di Comune e privati. Nuovo scalo: la Giunta (senza la Lega) prende le distanze dall’ingegner Lunghi. Annunciata raffica di ricorsi, le dieci pagine dell’atto
Nell’articolo dal titolo: “La Giunta (senza Lega) ora prende le distanze. Il Sindaco Strescino: “Un provvedimento adottato con troppa fretta”, si legge che la decisione di Lunghi “è criticata da molti e invece da alcuni accolta con ingiustificata e superficiale soddisfazione [...]
Molti tra assessori e consiglieri Pdl, visibilmente preoccupati e indispettiti hanno usato parole dure: «Questo atto significherà perdita di posti di lavoro in questo momento attivi, perdita di quelli futuri, indisponibilità delle banche a concedere ulteriori finanziamenti, problemi ai diportisti, caduta verticale dell’immagine di Imperia
».”
In un altro titolo si legge: “Si tratta di un autogol di un giocatore solitario. L’ira di SpA e Acquamare. I soci privati preannunciano ricorso e si riservano di chiedere i danni”.
La fidanzata di Francesco Bellavista Caltagirone, Beatrice Parodi: “Assurdo. Opere regolari anche dal punto di vista contabile“.

Scritto da Angelo Amoretti

21 gennaio, 2011 alle 9:56