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Polposte, Polfer e Polmare non subiranno tagli [per il momento]

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Buone notizie da Roma: niente soppressione, per il momento, di Polposte, Polmare e Polfer.

Il ministro Alfano congela i tagli. Si salvano Polposte, Polmare e Polfer.
La decisione presa su pressing dei sindacati. Il ruolo della senatrice Albano.

Polposte, Polfer, Polmare non verranno soppresse. E non saranno accorpati il commissariato di Ventimiglia e la Polizia di frontiera e neppure i vari distaccamenti e sottosezioni di Polizia stradale.
Da Roma, dove nelle ultime ore si sono susseguiti incontri e colloqui tra i sindacati di Polizia e il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, arrivano dunque buone notizie sulla sorte, che sembrava ormai segnata, di decine di agenti, ispettori e funzionari delle varie specialità appartenenti alla Ps. Alfano ha deciso di congelare la tanto temuta, anche dai cittadini, rivoluzione- riorganizzazione di organici e strutture della Polizia sul territorio.
Niente più “tagli”,accorpamenti e riduzioni di presidi, uffici e commissariati.
Almeno per il momento. Toccherà ai questori e ai rappresentanti delle forze dell’ordine preparare proposte e accorgimenti da attuare, sempre comunque nell’ambito di una spending review a cui non si potrà rinunciare. Il ministro Alfano e i vertici nazionali della Polizia hanno preso atto, evidentemente, che non era possibile procedere a tagli e riduzioni indiscriminati e senza una fondamentale consultazione dal basso con chi viveva e vive a stretto contatto con i cittadini, i loro bisogni, le loro esigenze e istanze.
Stop, dunque, alla corsa dei decreti che sarebbero stati firmati il prossimo mese e che, a livello nazionale, prevedevano la chiusura di quasi 300 uffici di Polizia tra commissariati, squadre nautiche, sezioni e distaccamenti di Polizia stradale, ferroviaria e postale.
La frenata del ministro Alfano, in qualche modo, ha una forte matrice imperiese. Tra i più accaniti e strenui difensori del mantenimento delle varie specialità sul territorio – in particolar modo della Polposte di Imperia, i cui ispettori e agenti hanno firmato buona parte delle più grosse indagini e inchieste giudiziarie degli ultimi anni in Riviera, porto turistico in primis – la senatrice del Pd, Donatella Albano, autrice di diverse interrogazioni al ministro, e l’ex sindaco e attuale presidente del consiglio comunale di Imperia, Paolo Strescino, più volte in visita personale da Alfano, tra l’altro suo collega di partito.

GI. BR. – Il Secolo XIX, 27 marzo 2014

Scritto da Angelo Amoretti

27 marzo, 2014 alle 16:04

Come capire Imperia

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L’autore della mail che ho pubblicato qualche giorno fa a proposito dell’Agnesi, ieri mi ha confessato di esserci rimasto male nel constatare che i politici nostrani non abbiano ancora detto una parola sulla questione.
Lo stesso è successo a me a proposito del post precedente a questo.
Ma in fondo non mi stupisco più di tanto perché piano piano sto per conoscerla meglio, la mia città, anche se non riuscirò mai a conoscerla come in effetti è perché la sua grandissima qualità è sempre stata quella di sapersi ben mascherare per cui non si capisce se è così per caso o per il disegno di qualcuno, buttato giù nel secolo scorso, quando, tanto per dirne una, durante il ventennio erano quasi tutti fascisti e dopo l’8 settembre non lo era quasi più nessuno, salvo mantenere le posizioni che avevano quando c’era il Duce.
Un ottimo sistema per farsi un’idea è quello di guardare con attenzione le foto pubblicate dai portali online in occasione di qualche evento importante, tipo un funerale o la processione dei Santi Patroni [a San Giovanni c'è il must].
Osservate bene le foto e ci troverete, tutti insieme, più o meno appassionatamente, i burattini e, forse, qualche burattinaio, della città.
Quando le avrete viste tutte e vi sarete fatti un piccolo ragionamento, sarete già a buon punto.
La foto qua sotto, che m’inquieta non poco, è tratta da Sanremonews ed è stata scattata al funerale del compianto onorevole Manfredo Manfredi, il 15 febbraio dell’anno scorso.
Ma sono più interessanti tutte le altre che trovate su google immagini.

Scritto da Angelo Amoretti

5 marzo, 2014 alle 18:42

Giù le mani dalla Polizia!

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La tabella qui sotto, ripresa da Il Secolo XIX, indica gli uffici in Liguria della Polizia che verrebbero soppressi dal “tagliatore di teste” [come lo chiama nell'articolo il giornalista Traverso e che in realtà corrisponde al nome di Angelino Alfano, guarda che strano] :

e il SAP (Sindacato Autonomo di Polizia) ha rilasciato il seguente comunicato che copio dal quotidiano di Genova:

Invece di procedere verso un progetto concertato di rivisitazione sul territorio della dislocazione degli uffici di Polizia, Carabinieri e Finanza, il dipartimento di pubblica sicurezza vuole chiudere le sezioni di Polstrada e Polfer di Sanremo, la squadra Nautica, alla Polposte e alla Polfer di Imperia nonché accorpare il settore di Polizia di Frontiera Frontiera terrestre di Ventimiglia con il locale commissariato. Se ciò dovesse avvenire, indubbie professionalità e specializzazioni verrebbero a mancare. Immaginate se a Imperia non vi fossero gli agenti specializzati della Polizia delle Telecomunicazioni che hanno, in questi decenni, sempre garantito al cittadino un efficace presidio di contrasto alla criminalità di tipo tecnologico e non solo, ricevendo encomi e la fiducia incondizionata della locale autorità giudiziaria. Che dire della chiusura dei posti Polfer di Oneglia e Sanremo che lascerebbero i passeggeri sui treni, tra Savona e Ventimiglia, privi di un posto di polizia per chiedere assistenza piuttosto che denunciare un crimine in atto o subito? Non ultima la Polizia Stradale imperiese che, già oggi, soffre di una mancanza di personale pari a il 30 in meno di quello previsto.

Sappiamo tutti quanto sia stato utile alla città e alla Giustizia Ivan Bracco, il comandante della Polposte di Imperia, e credo non ci sia altro da aggiungere se non che il governo valuti bene la questione, prima di procedere.

Scritto da Angelo Amoretti

4 marzo, 2014 alle 16:38

Io sto con Ivan Bracco

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L’Ispettore della Polizia Postale, Ivan Bracco, è stato denunciato per falso,abuso d’ufficio, omissione d’atti d’ufficio e calunnia [Il Secolo XIX], da Giuseppe Argirò, amministratore unico della Porto di Imperia SpA.
Le indagini sul porto non c’entrano, si tratta dell’inchiesta denominata “La Svolta”: in casa del manager era stata trovata la relazione dei carabinieri sull’indagine antimafia della DDA di Genova.
E la sera stessa del ritrovamento, il 27 maggio 2013, venne contestato  il reato di ricettazione ad Argirò che in una lettera a Riviera 24 spiega i motivi della sua denuncia.
Detto che anche io “sono estremamente fiducioso che gli organi inquirenti prima e quelli giudicanti poi ripristineranno un quadro di legalità su questa vicenda così inquietante“, a Ivan Bracco va la mia totale solidarietà.
Al quale, credo, importa poco di quella di “Pincopallino” o “Sostituto Puliscicessi”. A chi vuole farlo fuori, ancora di meno.
Vediamo se qualcuno capisce perché è l’ultima possibilità.

Scritto da Angelo Amoretti

16 ottobre, 2013 alle 15:32

La Polizia Postale di Imperia

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In questi giorni abbiamo potuto notare più che mai la massa di lavoro svolta dagli uomini della Polizia Postale di Imperia, ma molti di noi, leggendo le cronache, pensavano che si occupassero di truffe online, pedofilia online e reati strettamente collegati a internet e ai computer.
Poi una mattina ci siamo svegliati e abbiamo scoperto che si occupano anche di reati di altro tipo: vedi la questione del Casinò di Sanremo e della Porto di Imperia SpA.
Sebbene ci sia qualcuno che ancora non dorme per paura delle intercettazioni telefoniche, le indagini si fanno anche su internet e quelli della Polizia Postale sanno farle bene.
Da me sono venuti due volte, in due, e con molta gentilezza mi hanno chiesto di controllare gli IP di qualche buontempone che aveva lasciato commenti evidentemente non graditi a qualcuno.
Siccome la seconda volta li sentivo già “vecchi conoscenti”, dopo aver firmato il verbale ho chiesto come mai perdessero una mezza mattinata di tempo per cose in fondo non troppo gravi che riguardavano il mio blog. Mi hanno risposto che non facevano altro che il loro dovere, ma mi pare di aver intuito che avrebbero voluto essere più numerosi nei loro uffici, per poter svolgere il loro lavoro con più rapidità.
Considerato che ci vuole un niente a mandare all’aria una loro indagine (sapete, cose del tipo: “Dal prossimo mese sei trasferito a Como“, per esempio), non sarebbe meglio che il Ministro dell’Interno potenziasse questi settori, visto che, come dicevo prima, molti fuorilegge agiscono anche sulle vie di internet?

Scritto da Angelo Amoretti

25 agosto, 2010 alle 11:47