Archivio per tag ‘Porta-del-Mare’

(Soc)chiudi la porta che entra aria puzzolente

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A giudicare da quanto dichiarato dal capogruppo del PDL all’opposizione Antonello Ranise sull’affare Colussi, direi che le previsioni di Fossati e Edo espresse in loro precedenti commenti, siano perlomeno opinabili.
Quando gli interessi (il bene della città) di chi sta dall’altra parte combaciano con quelli di chi sta di qua, un punto d’incontro si riesce a trovare sempre.
Quindi mi pare di capire che la vera opposizione (quella per il non bene della città) sarà fatta da Gian Franco Grosso e da Mauro Servalli di Imperia Bene Comune. Per il momento, alla luce dei fatti, non ci vedo il M5S.

P.S. Per coloro che non mi conoscono: quello scritto tra parentesi è una lieve presa per il culo e chiedo scusa per la parola “presa”.

Scritto da Angelo Amoretti

23 agosto, 2013 alle 11:58

L’Agnesi va a morire [II]

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Siamo al caos.
Era prevedibile, dal momento che non si è ancora capito bene cosa succederà.
Così capita che il Sindaco dica che chi prevede tempi duri, faccia del “terrorismo”: nella sostanza il “cattivo” sarebbe Lorenzo Lagorio del Pd che all’Agnesi ha lavorato vent’anni e che se dice qualcosa probabilmente lo fa con cognizione di causa.
Capita che un precario che da oggi starà a casa, tenti di fare irruzione nell’ufficio del sindaco in Comune, mostrandogli poi la foto dei suoi due figli e chiedendogli come farà a mantenerli.
Capita che il segretario generale della Cisl Paolo Carrozzino dica che “Bene ha fatto il Sindaco di Imperia ad ammonire chi, pur non avendo tempo da perdere a seguire i problemi degli operai, ritiene di dover dire la sua, magari solo per spirito di pseudo – protagonismo“; resti amareggiato “nel leggere le parole, di pochi giorni or sono, dell’ Assessore alle attività produttive di Imperia: questo incarico imporrebbe alla persona in questione, un obbligo di informazione sull’andamento della principale azienda industriale del capoluogo” e chieda un tavolo di concertazione “fra tutti i soggetti interessati allo sviluppo dell’Agnesi e del polo agro – alimentare ad Imperia, fra questi, sicuramente: Comune, Confindustria, Colussi, Organizzazioni Sindacali. Per quest’ultime, riteniamo utile e democratico che la partecipazione sia limitata alle Organizzazioni effettivamente rappresentative in Azienda
Se non è limitata, che democrazia è?
Sto aspettando la bottiglia con il messaggio della CGIL: forse ha preso la corrente sbagliata.

Scritto da Angelo Amoretti

30 settembre, 2009 alle 16:23

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L’Agnesi va a morire

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E’ quanto si può dire, semi-parafrasando il film di Giuliano Montaldo, della vicenda Agnesi.

“Il fatto stesso di aver realizzato il progetto delle ex Ferriere significa che il mio gruppo ha intenzione di radicarsi sempre più nella città. Per noi, inoltre, Imperia è un punto di massima importanza. È da qui che agisce il gruppo di dirigenti che decide e coordina la politica economica con il mercato europeo. Mi pare un’ottima garanzia”
Angelo Colussi, patron dell’Agnesi – 23 novembre 2008

Su La Stampa di oggi viene riportato quanto annunciato nel Consiglio Comunale di lunedì scorso da Lorenzo Lagorio del Pd che in sostanza, in mezzo al trambusto per via delle quote della Porto di Imperia SpA da vendere, diceva, pressoché inascoltato, che Colussi si appresta a trasferire negli uffici di Milano gli impiegati dell’Agnesi.
Oggi tocca a circa venti impiegati e domani, probabilmente agli operai. Che sono 160.
L’Assessore Giovanni Amoretti, interpellato da Sanremonews ha detto che cercherà di mettersi in contatto con l’azienda per capire le motivazioni. Al limite può andarci anche a piedi: il tratto tra il Comune e Via Schiva è breve.
Con tutto ciò l’Assessore si dice preoccupato, ma nello stesso tempo pare già rassegnato alla mazzata che l’occupazione prenderà nei prossimi mesi, stando così le cose.
E aggiunge che la Porta del Mare “potrà essere in grado di colmare in parte il vuoto occupazionale eventualmente lasciato da Agnesi“. Vorrei sapere come e quanto.
Così approfitto dell’occasione, senza entrare nel merito della polemica di questi giorni tra i consiglieri regionali Alessio Saso e Tirreno Bianchi, per chiedere ai giovani consiglieri del Pdl che “difendono” il Porto di Oneglia dicendo che potrà offrire nuovi posti di lavoro, per chiedere loro: quando e quanti?
Tornando all’Agnesi e a ciò che dichiarava Angelo Colussi il 28 novembre 2008, ci sarebbe da dire che sì, l’Agnesi resta a Imperia, gli operai e gli impiegati no.

Scritto da Angelo Amoretti

25 settembre, 2009 alle 17:40

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Pasta Agnesi: al dente o scotta?

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Per cuocere la pasta Agnesi ci vogliono dai dieci ai dodici minuti: dipende dal tipo e se la si vuole ben cotta o al dente.
Per cuocere l’Agnesi ci vogliono ancora circa cinque anni, dopodiché il veliero che sta in via Schiva, proprio sull’entrata dello stabilimento, prenderà la via del mare per andare su altri lidi. Oltretutto non dovrà neppure chiedere il permesso a nessuno, visto che lì davanti Angelo Colussi avrà libero accesso.
Bruno Santini, consigliere comunale di AN che non parla mai, ma quando parla dice quello che pensa (se non ricordo male, all’epoca aveva votato contro la proposta di vendere Villa Carpeneto), l’altra sera in consiglio comunale quando si discuteva della Porta del Mare, ha detto, “a titolo personale”: “Quando il gruppo Colussi avrà completato l’opera, l’Agnesi se ne andrà da Imperia“.
Naturalmente credo che come me e tanti altri cittadini, Santini si auguri che ciò non accada, ma la sua dichiarazione ha fatto tremare le gambe soprattutto a quelli che all’Agnesi ci lavorano. E alle loro famiglie.
Non credo che lo stesso sia avvenuto per alcuni consiglieri, ma è una sensazione del tutto personale. Un po’ come quando la Sairo ha chiuso: penso che in molti abbiano stappato bottiglie di spumante. Dove non poté la politica ci pensò la finanza a dare una mano a chi voleva via da lì lo storico stabilimento. E nessuno mosse un dito per salvarla, neppure le banche nostrane, guarda caso.
Per l’Agnesi sembrerebbe più facile e non mi mette certo il cuore in pace ciò che afferma su La Stampa del 23 novembre 2008, Angelo Colussi, il patron: “Il fatto stesso di aver realizzato il progetto delle ex Ferriere significa che il mio gruppo ha intenzione di radicarsi sempre più nella città. Per noi, inoltre, Imperia è un punto di massima importanza. È da qui che agisce il gruppo di dirigenti che decide e coordina la politica economica con il mercato europeo. Mi pare un’ottima garanzia” perché a spostare un gruppo di dirigenti a decidere altrove non ci vuole né uno, né due: meno che a cuocere un piatto di spaghetti.
Per approfondire un po’: [1] -[2] – [3]

Scritto da Angelo Amoretti

25 novembre, 2008 alle 16:29

A proposito dell’ex Italcementi

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Apprendo da Il Secolo XIX di oggi che “finalmente l’ultima bruttura di Imperia sarà riportata a nuovo splendore come attendono da anni in particolare i residenti del centro di Oneglia“: al posto dell’ex Italcementi, in via Argine Sinistro, sorgeranno negozi, uffici, residenze e una multisala.
Probabilmente ci sarà anche un po’ di verde e comunque è una buona notizia per gli imperiesi tutti perché quella sì è una zona indecorosa.
Si rischiava di rimanere con un solo cinema e ora che riapre il Centrale (forse a Natale) abbiamo la quasi certezza che avremo due multisale: una a due passi dal mare e l’altra qualche centinaia di metri più a monte. La cosa mi riempie di gioia.
Diego David, sulla stessa pagina de Il Secolo, ricostruisce la storia dell’area ricordando anche il famoso volo in elicottero, avvenuto nel 2003, del Ministro Scajola e dell’Assessore Luca Lanteri, insieme a Giampiero Fiorani che osservava la zona dall’alto per capire cosa potesse tirarci fuori. Ma poi il “furbetto del quartierino” è finito dentro e inoltre il suo progetto era stato considerato un po’ troppo “eccessivo dal punto di vista edilizio, per quanto riguarda le cubature edilizie“, scrive David.
A seguito di un’inchiesta svolta proprio dal quotidiano genovese e preso atto del degrado del luogo, il Sindaco Sappa fece subito un’ordinanza per farlo bonificare. Ma pare che ci sia ancora un problema: probabilmente da quelle parti giace un buon quantitativo di amianto accatastato in lamine e bisognerà bonificare ulteriormente. Per il momento resta dov’è.
Per tornare al punto, quello che non capisco – e vorrei che qualcuno mi spiegasse – è perché il progetto di riqualificazione sarà sottoposto “all’apprezzamento del ministro per le Attività produttive Claudio Scajola prima di intraprendere il necesario iter amministrativo“.
L’altra cosa che mi chiedevo riguarda i probabili acquirenti, perché David scrive testualmente “l’area sarebbe stata acquistata dalla Geo Srl dei fratelli Nucera, originari di Ceriale con interessi immobiliari fino in Costa Azzurra“, ma non ci dice di più su questa Geo Srl.
Così sul sito casadellalegalita.org ho trovato questo post (leggete poi anche questo) e ho cominciato a capire qualcosa di più.
Siamo in una botte di ferro.

Scritto da Angelo Amoretti

26 agosto, 2008 alle 17:42

Aprite quella Porta!

32 commenti al post

La Porta del Mare che dovrà sorgere nella zona ex Ferriere è già stata presentata tre o quattro volte.
Adesso è possibile vedere il progetto in Piazza De Amicis in uno stand aperto al pubblico.
E ci sarebbe anche da registrarlo perché a ogni presentazione cambia un pochino.
Per esempio: nella presentazione del 6 settembre del 2005 era contemplato un museo per cetacei, un polo di esposizione delle aziende che vivono a Imperia, un centro direzionale, una multisala e con prospettive di lavoro per circa 200 persone.
In quella del 3 febbraio 2007 il progetto prevedeva una maxi galleria pedonale dedicata alla Dieta Mediterranea (una hall di esposizione di prodotti legati all’alimentazione che servirà anche ad ospitare manifestazioni), un albergo, due residence, un grande ristorante, una terrazza panoramica e un super parcheggio di 800 posti.
La multisala nel frattempo si è ridotta a due sale cinematografiche di 140 e 200 posti, il parco è diventato di 590 metri quadrati, del Museo dei Cetacei non c’è più traccia e per i nuovi posti di lavoro siamo a “nuove prospettive occupazionali“.
Capisco che sia un’opera avveniristica e che si senta la necessità di fare in modo che i cittadini prendano confidenza con tale progetto, ma mi sa che se andiamo avanti così tutto quello che sarà “pubblico” finirà per rimpicciolirsi (penso al romanzo di fantascienza “Tre millimetri al giorno“, visto che siamo in tema futuristico) perciò direi: basta con le presentazioni e andiamo avanti.

Le fonti:
Il Secolo XIX del 7 settembre 2005
Il Secolo XIX del 3 febbraio 2007
Il Secolo XIX del 20 settembre 2007

Ne avevo già scritto qui, qui, qui.

Scritto da Angelo Amoretti

21 settembre, 2007 alle 17:33

Pubblicato in Ambiente

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Notizie fresche fresche

12 commenti al post

Questo post sembrerebbe scritto un anno fa.
E’ un po’ come i giornali e i telegiornali estivi.
Ogni anno le stesse cose: negli anni settanta il tema principale era l’avvistamento degli UFO. Ogni giorno, da qualche parte, si avvistava un oggetto volante non identificato.
Ultimamente il caldo la fa da padrone, così come i milioni di italiani che ogni venerdì si mettono per strada.
Nel nostro piccolo angolo felice in estate i protagonisti assoluti sono gli ascensori panoramici, i maniaci e i grafici delle nuove opere in progetto (pubbliche o private).
Stesse notizie dell’anno scorso.
Solo che è passato un anno e gli ascensori continuano a funzionare a singhiozzo.
Si parla di un “iniziale periodo di rodaggio”. Alla faccia del rodaggio: gli ascensori sono stati inaugurati nell’agosto 2005 e questo post la diceva lunga.
Adesso ritorna in auge La Porta del Mare.
Rispetto all’anno scorso qualcosina è cambiata, ma non possiamo lamentarci.
Ci sarà un po’ di verde (quello non manca mai), due cinema (si, vabbè, doveva essere una multisala e si è ridotta a due salette da 140 e 200 posti, ma cosa andiamo a vedere ’ste sottigliezze!), svariati negozi, un hotel e il Polo Fieristico.
Ci saranno posti di lavoro per decine di persone.
Che significa? 10, 50 o 100?
Staremo a vedere.
Nel frattempo, visto che il Comune deve aver comprato un bel po’ di videocamere (alcune delle quali sono state già piazzate in qualche pensilina e presso qualche discarica), piazziamone qualcuna sugli ascensori panoramici, così becchiamo i vandali che rompono le maniglie o nascondono le chiavi dei cancelli e abbiamo risolto un problema.

Scritto da Angelo Amoretti

3 luglio, 2007 alle 11:29