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Sale il gradimento del Sindaco [su Il Sole 24 ore]

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Il gradimento del Sindaco di Imperia, Paolo Strescino, sale nella classifica de Il Sole 24 ore: è al 14° posto!

Apprendiamo con estremo stupore – hanno comunicato Oliviero Olivieri e Giuseppe Zagarella del Pd – che il primo cittadino di Imperia, al termine dell’incontro con i rappresentanti della Porto di Imperia S.p.A. tenutosi nella giornata di ieri nel Palazzo Comunale, ha dichiarato agli organi di stampa presenti che in merito alla richiesta di proroga della concessione demaniale per la costruzione del nuovo porto turistico nessuna decisione è stata presa dall’amministrazione. Niente di più falso. E’ bastata una semplice richiesta di accesso agli atti amministrativi per venire a conoscenza che il Comune di Imperia, con provvedimento n. 1003 prot. gen. del 12 gennaio 2012, notificato in pari data, ha comunicato alla partecipata Porto di Imperia S.p.A. l’impossibilità di valutare l’oggetto della domanda di proroga per tardività nella presentazione della stessa.
Ora il sindaco, ossia colui che ha la responsabilità politica dell’atto, omette di divulgare la notizia ai mezzi di informazione, in tal modo ingannando tutti gli imperiesi. Tutto ciò non è altro che il ripetersi di una totale ed assoluta incapacità dell’attuale maggioranza a gestire la vicenda della portualità cittadina, senza una chiara idea progettuale del futuro di Imperia e con scarico delle responsabilità del fallimento della politica fino ad oggi intrapresa su altri. Resta solo a questo Sindaco, per dignità, la possibilità di fare “mea culpa”.
Giuseppe Zagarella – Oliviero Olivieri [PD] – Il Secolo XIX, 17 gennaio 2012

Su Il Secolo XIX:

Porto d’Imperia, concessione al capolinea

«Decisione inevitabile dettata dai ritardi»

Scritto da Angelo Amoretti

17 gennaio, 2012 alle 9:48

Broccoletti e i botti dell’Epifania

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L’Assessore Broccoletti non ha messo le luminarie perché ha preferito devolvere i soldi agli alluvionati del Levante ligure. A Capodanno non ha potuto sparare i botti perché il Sindaco ha emesso l’ordinanza che li vietava (in certe zone della città), però oggi, che Capodanno è passato, a proposito del Parco Urbano, ne ha tirato uno che temo avrà una forte eco:

Siamo come tutta la città, stanchi di promesse. Se vuole la mia opinione personale, questi signori della Porto di Imperia Spa non sono più credibili, quindi…

L’intera intervista è sul Secolo XIX.
Visto che parlo di Broccoletti, che è Assessore all’Arredo Urbano, ne approfitto per segnalare un fatto curioso e vorrei che qualcuno mi venisse in soccorso perché qualcosa non mi è chiaro.
Dallo scorso mercoledì sul piazzale parcheggio al fondo di Strada Lamboglia, c’è una vera e propria invasione di camper: ne ho contato sedici. Dal momento che quell’area non è attrezzata e che per l’appunto c’è un divieto di accesso ai camper grosso come una casa, come la spiega questa “invasione”? Forse sono stati dirottati là da San Lazzaro e quindi da considerarsi in regola o che altro?
Detto questo: da un lato per il turismo è un bene (che vengano in barca o con il camper, sono sempre i benvenuti) , ma dall’altro, lo sa l’Assessore Broccoletti che su una dozzina di lampioni sei o sette sono fuori uso da anni e che forse non ci abbiamo fatto quel che si dice una bella figura?

Scritto da Angelo Amoretti

6 gennaio, 2012 alle 17:34

Ramone [Porto di Imperia SpA]: Imperia non esiste

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Luca Ramone, consigliere di amministrazione della Porto di Imperia SpA ha tenuto una conferenza stampa in cui ha detto, tra l’altro, che “Questo porto può dare indotto sulla cantieristica e sugli equipaggi e non sugli armatori perché la città non è in grado di attrarli abbastanza. Esiste un mercato di indotto che è la cantieristica e il problema del capannone (in attesa di demolizione in quanto non conforme al progetto iniziale, ndr) non è un problema da poco perché questo è un indotto forte e se quel capannone si ferma, si ferma anche una grande parte di indotto” aggiungendo che “Il problema vero di Imperia è che non esiste come meta turistica, cioè Imperia non ha marketing territoriale. Imperia, se tu vai a venderla, non la conosce nessuno. Questa è la vera missione che deve avere la Provincia anche se secondo me quello che manca è il Comune che deve far conoscere e creare un prodotto, andarlo a vendere, ma soprattutto far conoscere Imperia come prodotto turistico
Sulla prima affermazione si potrebbe aggiungere che i progettisti dovevano pensarci prima. Sulla seconda che sono pienamente d’accordo con lui tenendo conto che il comune di Imperia ha un entroterra a pochi chilometri dal mare che se valorizzato contribuirebbe non poco a rendere più appetibile il “prodotto Imperia”.

[fonte: Sanremonews]

Scritto da Angelo Amoretti

4 gennaio, 2012 alle 18:09

L’intervista del Sindaco Strescino al Secolo XIX

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Riporto l’intervista rilasciata dal Sindaco Paolo Strescino a Il Secolo XIX  lo scorso 8 ottobre, nel caso qualcuno se la fosse persa:

PORTO NELLA BUFERA: IL SINDACO ROMPE IL SILENZIO «Cari imprenditori Spa
fatela finita con i balletti»
Strescino:hanno precise responsabilità giuridiche ma non le rispettano

«Vedo molti passi avanti a parole e troppi passi indietro nei fatti. Questo non posso più accettarlo. Lo dico nell’interesse della città. E’ vero, l’amministrazione comunale sta attraversando un momento di grave difficoltà, ma non per propria colpa. La crisi delporto? E’ ora che gli imprenditori si assumano precise responsabilità. Il tempo dei “balletti” è scaduto».

Così ieri mattina Paolo Strescino, per nulla sorpreso dalle dimissioni di Carlo Conti. E fiducioso nell’opera della magistratura. Che, detto da un pidiellino, suona francamente un po’ strano.

Allora, sindaco, che succede? Il suo vice, Leone, indagato, si è dimesso. Il direttore della Spa, Conti, anche lui nel mirino della procura, ha sbattuto la porta. Sa per caso di qualche altro congedo anticipato?

«No. Ritengo, peraltro, che entrambe le dimissioni non siano riferibili alle indagini in corso».

I suoi rapporti con Rodolfo Leone, imposto in giunta dall’ex ministro, non sono mai stati ottimali (eufemismo). Può spiegare il perchè?

«Mi pare forzato parlare di imposizione da parte di qualcuno. I rapporti non sono mai stati buoni perchè abbiamo una visione politico amministrativa e di rapporto con gli altri diametralmente opposta».

Per quale ragione ha accettato un assessore esterno e per di più con una mezza dozzina di deleghe pesantissime?

«Il confronto sulla questione è stato piuttosto “caldo”. In quel momento serviva una persona che avesse un piglio decisionista molto accentuato».

A Imperia si respira un clima teso. Si guarda al palazzo di giustizia allo stesso modo dell’esercito tedesco, nel giugno del ‘44, sulle coste della Normandia. Insomma, tira aria di “invasione”.

«Che il clima sia teso è indubbio. Nè personalmente, nè all’interno della giunta, nè nei gruppi consiliari di maggioranza, tuttavia, si guarda al palazzo di giustizia nel modo in cui si pone la domanda. Come ho già ribadito più volte sono, per educazione e cursus politico,una persona che ha la piena fiducia in tutte le istituzioni, magistratura compresa».

Non può negare che l’inchiesta su porto e demanio stia condizionando la vita politica e amministrativa di questa città.

«Beh, Imperia sta soffrendo questa situazione. Intimamente anch’io. La procura fa bene a verificare dove ritiene di dover verificare. Per contro, nonostante le mille difficoltà legate al bilancio, stiamo cercando di rispondere alle aspettative dei nostri concittadini e agli impegni assunti, contenuti nel programma di questa amministrazione».

Che vogliamo dire sulla vicenda della piscina Cascione e la gestione “familiare” della Rari Nantes. Anche lì spunta il suo “nemico” Rudy.

«Nemico mi pare un termine un po’ forte. Come dicevo, abbiamo visioni molto diverse. Su Rari Nantes ho già detto: è una questione di opportunità. Al posto di qualcuno non rimarrei un secondo in più».

Torniamo al porto. L’impressione è che non abbiate, anzi non abbiate mai avuto il coltello dalla parte del manico. E non solo in relazione alle quote.

«Guardi, il Comune ha rilasciato una concessione. Questo avviene ed è avvenuto per tutti i porti della Liguria e probabilmente del Paese. Tutti, turisti e imperiesi rimangono stupiti in positivo da questo porto. Altro cosa è il ruolo di verifica e controllo che l’amministrazione deve minuziosamente perseguire. A metà ottobre incontreremo ufficialmente la commissione di vigilanza proprio a Palazzo Civico e il neo presidente della Spa, Parisi, incontrerà tutti i consiglieri comunali. Questo deve essere lo spirito di rinnovamento nei rapporti tra le parti. L’altra “partita” si gioca all’interno del Cda. L’amministrazione comunale deve essere protagonista delle scelte. Scelte che sono fondamentali, per il futuro di Imperia».

Sembrate in una posizione attendista, gli eventi vi passano sopra la testa. E a San Lazzaro è tutto fermo.

«Il sindaco e l’amministrazione, come è normale, devono saper essere riservati, soprattutto quando i temi sono molto delicati. E’i nnegabile che ci siano troppi “balletti”. Io sono abituato a mantenere la parola data. Da parte di qualcuno ci sono passi avanti a parole e passi indietro nei fatti. Questo non possiamo più accettarlo, proprio perchè il porto turistico, come tutta la portualità mperies e è fondamentale per lo sviluppo della città».

Sindaco, in quali rapporti è con Claudio Scajola?

«Ottimi, come sempre d’altronde».

E’ sicuro?

«Sì».

Non è che alla fine si dimette, a sorpresa, anche lei?

«Il mandato che gli imperiesi ci hanno conferito è stato molto ampio. Ci sono momenti facili, che da sindaco purtroppo non ho ancora vissuto e
momenti difficilissimi, quelli che stiamo vivendo. Il nostro dovere è di non abbandonare la nave quando è nella tempesta. Credo che gli imperiesi ci abbiano scelto anche per questo. A tempo debito faranno le loro valutazioni. Lavoriamo dalle dodici alle quattordici ore al giorno per Imperia e chi mi conosce lo sa».

Il Secolo XIX – 8 ottobre 2011

Scritto da Angelo Amoretti

10 ottobre, 2011 alle 12:53

Carlo Conti si è dimesso dalla Porto di Imperia SpA

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Leggo su Sanremonews che Carlo Conti si è dimesso dalla carica di Direttore Generale della Porto di Imperia SpA e che la sua decisione potrebbe essere un modo per ‘smuovere le acque‘.
Più mosse di così non so, bisogna aspettare uno tsunami? Il porto si sta riempiendo di sabbia, ma anche di qualcos’altro che puzza molto di più.
Carlo Conti, nel caso qualcuno lo avesse dimenticato, è quello che confessò candidamente di aver inviato l’offerta bufala per Villa Carpeneto, dicendo che si trattava di un pesce d’aprile e che ha qualcosa come cinque avvisi di garanzia. Può darsi che adesso si tratti di un pesce di ottobre, ma forse da una parte c’è da gioire per le sue dimissioni, perché di indagati per la faccenda del porto ne abbiamo già abbastanza. Tutta gente bella abbronzata e sorridente che rilascia interviste a destra e a manca e poi, chissà perché, abbandona la barca quando affonda.
Nel frattempo i lavori al porto sono fermi: sono ancora lì a spalar terra dalla famosa montagna.

Scritto da Angelo Amoretti

6 ottobre, 2011 alle 22:38

Tolte virgolette

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Il Secolo XIX – 20 aprile 2011

Ma che sorpresa!

L’mprenditrice pronta a subentrare a Caltagirone
Potrebbero diventare sei gli approdi targati Beatrice
Il gruppo Cozzi Parodi sta lavorando all’acquisizione delle quote degli altri soci

Sarà nientemeno che il sesto scalo turistico di proprietà nella sola provincia di Imperia. Sarà il sesto “gioiello” in buona parte eredità del compianto Gianni Cozzi targato Parodi. Beatrice in questo caso. Nessun punto interrogativo chiude la frase, perchè il porto turistico di Imperia così certamente sarà.
È l’imprenditrice di Bordighera il “Paperon de’ Paperoni” in gonnella o la “regina dei porti” che dir si voglia, che andrà a realizzare in vece di Francesco Bellavista Caltagirone (peraltro suo fidanzato) il maxi approdo portorino, cioè la sesta marina di ponente in quota al Gruppo Cozzi Parodi. Imperia si aggiungerà a Portosole, Marina degli Aregai, San Lorenzo al Mare, Ventimiglia (in corso di approvazione) e all’ampliamento di Bordighera (in progettazione). A questi sei si deve poi ancora sommare il porto di Civitavecchia, cioè Riva di Traiano, altra “perla” del diportismo nel Mar Tirreno.
Beatrice Cozzi Parodi, liberatasi del “fardello” della presidenza di Porto di Imperia, sembra avere porte spalancate per sostituirsi a Caltagirone.
C’è chi pensa che il buon affare alla fine dei conti lo abbia fatto ancora una volta lei.
«Io devo lavorare, in questo momento – afferma “la regina” Beatrice un po’ seccata dell’invadenza giornalistica – non posso rispondere a nulla in merito a mie personali partecipazioni, a quelle di società o di terzi, nella realizzazione delle opere portuali.
Posso dire che l’obiettivo di Imperia Sviluppo è di impegnarsi appieno nel completamento dell’opera. Ho il massimo rispetto dei partner della società con i quali ritengo si possa collaborare per giungere a una soluzione che soddisfi tutti».  E già si annuncia la cessione di quote da parte di qualcuno degli industriali, quote che verrebbero prontamente rilevate dal Gruppo Cozzi Parodi.
Il Secolo XIX – 16 settembre 2011

Scritto da Angelo Amoretti

16 settembre, 2011 alle 12:47

Zagarella e Verda [PD] chiedono le dimissioni di Strescino

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Giuseppe Zagarella e Paolo Verda, consiglieri comunali del Partito Democratico, intervengono sulla questione dell’ipoteca sottoscritta dalla Porto di Imperia Spa per la realizzazione dell’ampiamento del bacino portuale turistico:

Facciamo notare che:
- la Porto di Imperia è partecipata dal Comune e quindi il Comune ha di fatto un’ipoteca iscritta per un valore pari al 33%…. e quindi 280 milioni di Euro diviso 3!… per avere l’idea, 93.333.000 € circa, e quindi come se tutti gli imperiesi, iclusi neonati e centenari, avessero singolarmente sottoscritto ipoteche per circa 2333 Euro a favore del Sig. Caltagirone (a garanzia della Acquamare)

- l’atto di ipoteca è PRECEDENTE all’autorizzazione rilasciata dal competente settore Porti e Demanio del Comune, essendo l’autorizzazione redatta in data 207 febbbraio 2007 e l’ipoteca sottoscritta dal notaio in data 19 febbraio 2007

- essendo del 2007 l’ipoteca, di fatto, la garanzia reale l’ha fornita la parte pubblica, trattandosi di mappali sui quali le uniche opere realmente realizzate erano costituite dal Porticciolo storico, dal parcheggio di san lazzaro realizzato con mutuo dall’AMAT interamente partecipata dal Comune (all’epoca), dai moli e dagli approdi realizzati dall’Imperia Mare ecc.

Si noti anche come la restituzione sia connessa alla redazione dei SAL, ad oggi ancora ignoti e formalmente contestati dalla Commissione di Vigilanza e Collaudo in quanto non attendibili, e come resti, almeno nelle carte ufficiali, da restituire sicuramente una tranche al 31 dicembre 2011.
Non sappiamo quanto sia stato realmente resituito alle banche in data 30 giugno 2010, 31 dicembre 2010 e 30 giugno 2011.

Non sappiamo neppure se negli atti di cessione del diritto di superficie cinquantennale per i posti barca vi sia cenno all’ipoteca sottoscritta.

Ciò detto, dal punto di vista prettamente politico, ci preme sottolineare quanto segue:

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Scritto da Angelo Amoretti

25 luglio, 2011 alle 15:39

Provaci ancora, Ste’!

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Appena il consigliere comunale del Pdl Stefano Pugi si era appellato ai cittadini di Imperia per dire a “quelli di sinistra” di smetterla di parlare del porto, sono partiti a raffica il comunicato di Carla Nattero e Dario Dal Mut (Sinistra per Imperia) e una puntualizzazione di Giuseppe Zagarella (Pd).
Si vede che nessuno li aveva ancora fermati.
Dal canto suo, anche Giuseppe Fossati che di sinistra non è, ma di FLI, ha inviato ai media una interessante dichiarazione.

Ogni giorno sul fronte del porto e del demanio ce n’è una nuova. E in genere sempre negativa. Ormai la situazione è come un tessuto liso. Si fa un rammendo da una parte, si apre un nuovo squarcio dall’altra. Non crediamo che sia più rappezzabile.
Amministratori e consiglieri non hanno nessuna consapevolezza della gravità della situazione, veramente ballano sul Titanic.
Come si fa per esempio oggi a dichiarare che il dott. Roggero “è stato preso dal panico” nel momento che ha ritirato le licenze delle attività commerciali degli impianti sportivi? Il funzionario ha il diritto e il dovere di ripristinare la legalità. Le conseguenze negative sulla funzionalità dei servizi non discendono da quest’atto che è dovuto, ma dalle scelte superficiali fatte a suo tempo.
Alla luce di quel che sta accadendo forse molti cittadini capiranno meglio i motivi della determinazione a cui è arrivato l’ing. Lunghi, dopo molti tentativi di chiarificazione, di revocare la concessione demaniale del porto turistico.
Ritornando al dibattito sul porto, ogni giorno che passa fa emergere con nettezza che una cosa sono le dichiarazioni di facciata della Porto di Imperia,un’altra i comportamenti concreti. La Presidente non aveva ancora finito di rassicurare tutti i capigruppo che la questione capannone si sarebbe conclusa presto con la demolizione ricostruzione dell’immobile secondo le cubature legali che apprendiamo del ricorso al TAR,presentato dall’Acquamare, contro l’ordinanza di demolizione. Perché è stato fatto il ricorso? Per prendere tempo? Per evitare la demolizione? Per provare a circoscrivere la gravità dell’abuso? Non lo sappiamo. Ci chiediamo se il Comune di Imperia intenda accettare passivamente questa ennesima tegola o voglia almeno costituirsi in giudizio per difendere il proprio provvedimento davanti al TAR.
Certo è che se mettiamo in fila tutto quello che è successo da marzo a oggi vediamo che la linea della collaborazione senza condizioni con la Porto di Imperia avviata dall’Amministrazione Comunale dopo la sentenza del TAR non ha dato nessun esito positivo. Tutti i problemi sono rimasti aperti. Le ricognizioni di Lunghi e Calzia di fine dicembre sono ancora attualissime perché praticamente nulla è stato risolto.
Siamo di fronte all’evidente fallimento della linea dell’accordo a tutti i costi. L’amministrazione a questo punto non è in grado di tracciare un’altra linea di comportamento capace di difendere l’interesse pubblico. E la validità di questo giudizio risulta tanto più evidente se si osserva lo scollamento sempre più marcato tra Amministrazione e dirigenti. La situazione è incartata, l’Amministrazione naviga a vista e imbarca acqua.
Carla Nattero e Dario Dal Mut – Sinistra per Imperia

Update: Anche Pasquale Indulgenza (Rifondazione Comunista), al riguardo, aveva inviato un comunicato ai media.

Scritto da Angelo Amoretti

17 giugno, 2011 alle 12:16

Pugi (Pdl), il porto e i cittadini

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Stefano Pugi (Pdl)
fonte: Sanremonews

Ho la sensazione che invece del porto si parlerà ancora e forse anche sui giornali nazionali, ma Pugi è sicuramente molto meglio informato di me e in ogni caso ci penserà lui a chiedere di smetterla.

Scritto da Angelo Amoretti

15 giugno, 2011 alle 15:27

Tasca mia fatti capanna

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Noi siamo sempre stati attenti nei confronti dei sub-appaltatori, -ha detto Beatrice Cozzi Parodi- e siamo stati attenti nei confronti della nostra ditta appaltante acquamare. L’Acquamare pagava ma non sempre i sub-appaltatori venivano pagati con puntualità, cosa che sta succedendo anche adesso. Acquamare ha pagato Sielt, la quale sta aspettando di pagare la Save Group in quanto quest’ultima non sta dando la liberatoria dei pagamenti sui piccoli operatori locali. Sielt, dunque, sta tutelando i piccoli imprenditori locali da Save. Le trattative sono in corso, entro oggi o al massimo domani la situazione dovrebbe risolversi.
Sanremonews – 7 giugno 2011

Pare che la situazione si sia risolta. Io tra Sielt, Save, Euroappalti, Impregeco e Q5 non ci capisco più molto, ma per fortuna adesso pare ci sia di mezzo la Tasca. Un nome che dice tutto.

Scritto da Angelo Amoretti

8 giugno, 2011 alle 12:29