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Porto e Consiglio comunale blindatissimi [Full Metal Jacket]

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Nel comunicato stampa diramato dal PDL lo scorso 13 novembre e, a quanto è dato capire, firmato dal capogruppo Alessandro Gazzano e dal Consigliere Stefano Pugi, ci sono alcune cose che mi fanno riflettere.
Non scrivo a nome della sinistra né a quella della minoranza consigliare perché non ne ho alcun titolo: scrivo a nome personale, convinto di interpretare il pensiero di una certa parte di cittadini che, tra l’altro, non è per fermare i lavori del porto. L’ho già scritto e lo ribadisco: sarebbe una catastrofe per tutti. Quindi lasciamo perdere queste sterili polemiche secondo cui si vuole “allarmare la città” un giorno sì e l’altro pure, a detta di Gazzano e Pugi.
Credo che la sinistra non faccia altro che il suo dovere: controllare che sia tutto in regola e informare i cittadini.
Che probabilmente, e giustamente, sarebbe quello che farebbero, a posizioni invertite, il PDL e la Lega, se fossero all’opposizione.
Mi pare che nel comunicato in questione ci sia un po’ di altezzosità, quando si scrive che i consiglieri del centrosinistra “non credano quindi di portare in Consiglio mozioni relative a problemi sui quali l’Amministrazione, rafforzata dalla Delibera approvata, sta già lavorando da tempo ” perché fino a prova contraria, per fortuna, una certa libertà di parola esiste ancora e il Consiglio Comunale è proprio la sede in cui ci si confronta, in democrazia.
Per quanto riguarda il “fantomatico” libro bianco redatto da Paolo Verda e Giuseppe Zagarella, consiglieri di opposizione, ho il presentimento che sia molto meno “fantomatico” del sondaggio di cui parlava il sindaco Strescino, secondo il quale la maggioranza dei cittadini vuole un porto così.
Attendo con curiosità di leggerli tutti e due e nel frattempo, senza voler allarmare nessuno, ritorno a quanto scrissi lo scorso 10 novembre: lo sapevano o no cosa stavano votando i consiglieri comunali di maggioranza quando votarono a favore del nuovo porto con tutto il suo contorno?
Lo sanno questo? E questo?
Curioso che un cittadino faccia notare il degrado di un parco urbano inaugurato in pompa magna non molto tempo fa, e che l’assessore competente invece di prendere urgenti provvedimenti, cerchi di aggirare l’ostacolo dando la colpa all’incuria dei cittadini.

Scritto da Angelo Amoretti

15 novembre, 2010 alle 12:49

Champagne per tutti!

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BERE VA BENE, MA SENZA ESAGERAZIONI

Angelo Dulbecco che frequenta il Fieramosca ammette: «Prendere champagne al tavolo rende la serata più divertente però non ci sogneremmo mai di bere così tanto da star male e quindi da non essere in grado di tornare a casa in auto senza problemi»
Il Secolo XIX – 15 novembre 2010

Angelo Dulbecco è consigliere comunale del PDL a Imperia.
Loro, quelli del partito dell’amore che bevono champagne senza esagerazione, avevano un altro sogno: colmare un vuoto.
E’ quello che si legge sui manifesti in giro per la città in questi giorni: c’è una foto panoramica del porto [vera, non come questa, nda] in cui appare anche il depuratore inaugurato qualche anno fa, con su scritto: “Avevamo un sogno…colmare un vuoto. Continua…”
In attesa della continuazione e tralasciando tutte le altre cose che mi vengono in mente pensando a quel “colmare”, mi limito a scrivere che anche io ho un sogno: vedere in galera i furbetti del moletto e un secondino buttare a bagno le chiavi, proprio là, nel vuoto colmato.

Scritto da Angelo Amoretti

15 novembre, 2010 alle 10:25

Istanze di stampo commerciale?

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Il Secolo XIX di ieri ha riportato la ricostruzione fatta dalla magistratura sulle vicende del nuovo porto di Imperia.
Voglio sperare che gli accertamenti che stanno venendo alla luce, non si limitino solo al fatto che non è stata Beatrice Cozzi Parodi a presentare Francesco Bellavista Caltagirone a Claudio Scajola e bla bla bla sennò basterebbe riprendere in mano e rileggere per bene il libro di Marco Preve e Ferruccio Sansa “Il Partito del Cemento”: era già più o meno tutto scritto lì, di quello che si conosce ad oggi.
Oppure, se si vuol fare una lettura un po’ più leggera dal punto di vista investigativo, bisognerebbe leggere anche “La tana degli alberibelli”: qualche traccia si trova anche lì, sebbene frutto della fantasia del romanziere Marino Magliani.
Detto questo, ancora non riesco a non meravigliarmi quando leggo una frase del genere:

La sera del 26 marzo 2006 in un dibattito tv, Scajola racconta come si è giunti a “scovare” l’imprenditore.
«Caltagirone? – rivela – Era in elicottero con Fiorani quando abbiamo fatto il giro sulla città.
Poi Fiorani, al quale abbiamo detto no per il progetto di 300 appartamenti nell’ex Italcementi, non si è più fatto vivo. Caltagirone, invece, ci ha pensato un po’ e ora ha accettato la scommessa, onerosa, di questo grandissimo porto».

E adesso si ripete la solita litania che era già stata messa in onda ai tempi del manufatto: se si bloccano i lavori, molte imprese perderanno il lavoro.
Ieri, infatti, si sono presentati dal magistrato gli avvocati di Caltagirone che pare abbia intenzione di collaborare con la Giustizia giusto per affrettare i tempi. Ma come era prevedibile, cosa hanno detto?

Il motivo della visita al pm (fissata l’altro ieri) sarebbe una proposta o un’offerta di piena disponibilità a collaborare con la magistratura per fornire le documentazioni necessarie a fare chiarezza su tutta la vicenda e le contestazioni mosse a Caltagirone, ovvero il suo concorso nell’associazione per delinquere, nel falso in documento e ideologico, e nell’abuso d’ufficio. L’offerta avrebbe come unico scopo quello di accelerare il più possibile le indagini in maniera che, se ravvisate, emergano le responsabilità. E comunque l’inchiesta proceda spedita. Un’istanza di chiaro stampo commerciale: l’attività del porto turistico imperiese e il completamento delle opere nel bacino possono procedere ma solo se Acquamare riesce a “vendere” tutti e 1238 i posti barca. Oppure il rischio che corre la società a medio termine è la chiusura del cantiere e, inattesa, il progressivo licenziamento delle maestranze.
[Il Secolo XIX - 12-11-2010]

A me lo stampo sembra diverso dal carattere commerciale.
I difensori a oltranza dell’opera saranno pronti a dire che se qualcosa si fermerà sarà per colpa della magistratura e dell’opposizione: se me lo potessero risparmiare mi farebbero un favore, ma lo farebbero soprattutto all’intelligenza degli imperiesi.
C’è dunque da augurarsi, come mi ha detto anche un autorevole componente del Pdl, che se c’è da arrestare qualcuno, lo si faccia pure, ma che l’opera sia portata a termine. Perché ormai ci hanno portato a questo paradosso: siamo tutti a pregare che il più grande porto del mediterraneo non rimanga un’opera nel deserto, non per colpa dei magistrati e dell’opposizione, ma di qualche furbetto del caruggio che voleva la fetta di torta più grande possibile.

Scritto da Angelo Amoretti

12 novembre, 2010 alle 13:03

Andiamo avanti

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E’ venuto il momento di provare a riprendere a scrivere e spiegare il motivo di questo mio lungo silenzio dovuto soprattutto a un grave lutto: in pochi mesi un male incurabile si è portato via Lea, una persona molto speciale per me.
Anche a lei piaceva la nostra città e come la maggior parte di chi arriva da fuori, era rimasta affascinata dai borghi come la Foce, la Marina, il Prino, il Parasio e forse in futuro avrebbe potuto decidere di fermarsi qui, ma ha cessato di vivere domenica 24 ottobre.
Conosceva la mia passione per il blog – il nome e il logo di ImperiaParla li devo a lei – e mi ha sempre spinto a continuare nei momenti di crisi.
Per questo adesso cercherò di ricominciare, perché so che è quello che vorrebbe, se ci fosse ancora.

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Scritto da Angelo Amoretti

10 novembre, 2010 alle 12:44

Cosa succede al Porto di Imperia?

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A seguito di questo articolo apparso su La Stampa del 13 ottobre scorso, firmato da Pier Paolo Cervone:

Maxi porto si scopre una falla

Sarà vero, come ama ripetere Francesco Bellavista Caltagirone, che è in costruzione non solo il più grande ma anche il più bello tra i porti turistici del Mediterraneo. Sarà vero, come ama sottolineare il sindaco Paolo Strescino, che alla stragrande maggioranza degli imperiesi questo porto piace e che tutti ne sono orgogliosi. Ma si scopre anche che i mega-yacht, dotati di ogni comfort e di tutte le diavolerie della moderna tecnologia, e provvisti di ogni essenziale servizio (ovvero luce, gas, acqua) non hanno una cosa importante, anzi fondamentale: l’allaccio alla rete fognaria. Proprio così.
Tutto previsto, tutto bello, tutto sontuosamente grande, ma alla m… non ci ha pensato nessuno. Così, succede che i liquami scendano liberamente in mare, perchè quelli dell’equipaggio (dipendenti di una società delle solite isolette caraibiche o di un famoso Mister X) ogni tanto la fanno pure loro. E’ vero qualche imbarcazione possiede a bordo un sistema di pre-trattamento. Altre, agli ordini di comandanti scrupolosi, quando i contenitori sono pieni, possono anche mollare gli ormeggi, fare un giretto al largo e quindi provvedere allo scarico. Ma nella progettazione resta una falla. Di m…., ma pur sempre una falla.

sullo stesso quotidiano venerdì 15 ottobre si poteva leggere quanto segue:

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Scritto da Angelo Amoretti

17 ottobre, 2010 alle 18:41

Supervertice Strescino-Caltagirone: comunicati stampa

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Finito il supervertice tra Strescino e altri rappresentanti di Porto di Imperia Spa, sono state rilasciate diverse importanti dichiarazioni:

Entro la fine del 2011 il lavori saranno terminati e, finalmente, ma contiamo anche prima, si potrà dare attuazione al piano che prevede centinaia e centinaia di assunzioni per i nostri giovani, che in questo momento non è cosa da poco
Paolo Calzia – Presidente di Porto di Imperia SpA

Siamo orgogliosi per quello che stiamo facendo, orgogliosi dell’opera che va avanti e di cui non si parla. Voi giornalisti avete mosso una serie di appunti la cui rilevanza è vicina allo zero. L’intento dei giornali è stato denigratorio, ma la gente comune di Imperia è con noi ed apprezza il porto che stiamo costruendo.
Francesco Bellavista Caltagirone – Consigliere di Amministrazione Porto di Imperia SpA

Ma Porto di Imperia SpA ha ritenuto necessario acquistare uno spazio pubblicitario sia su La Stampa che su Il Secolo XIX del 4 settembre scorso, per rendere noto un comunicato stampa.
Italia dei Valori, Sinistra per Imperia e Rifondazione Comunista ne hanno diramato un altro:

Calziagirone e altre storie

Le conclusioni della riunione del Cda della Porto di Imperia sono state esattamente quelle preannunciate dai giornali. E quindi confermiamo il giudizio negativo già espresso dai nostri gruppi consiliari singolarmente in diverse sedi.
Ci chiediamo ancora con maggior convinzione di prima in che cosa consista la ripresa di ruolo del Comune, visto che né dalla composizione del Cda, né dalle dichiarazioni del Sindaco è emerso alcun cambiamento significativo. Dove è andata a finire la volontà di indicare il direttore dei lavori? Oppure di introdurre patti parasociali di maggior salvaguardia delle prerogative pubbliche?
E del tutto evidente che il Comune non ha ottenuto nessun risultato politico, nemmeno relativamente alla nomina del direttore dei lavori, poiché chiarissimamente si tratta di tecnico di fiducia del binomio Cozzi-Caltagirone, progettista sia del porto di San Lorenzo che di quello di Ventimiglia!!
Ciò che si sta profilando, invece, ha caratteristiche opposte alle intenzioni baldanzosamente sostenute negli ultimi mesi: un rafforzamento ulteriore del privato e una riconferma in toto della linea della Porto di Imperia che, per evidenti ragioni di quote societarie, coincide con quella di Caltagirone. L’Amministrazione Comunale non ha espresso il suo punto di vista neppure attraverso l’unico membro del Cda che la rappresenta direttamente e sarebbe ben autorizzato a fare proposte e dare giudizi dal punto di vista degli interessi pubblici (lo stesso, anzi, risulterebbe non aver avuto parole tenere nei confronti del Sindaco nel corso del precedente ‘vertice politico’).
Che cosa farà adesso il vicesindaco Lanteri? Si dimetterà, come aveva più volte minacciato, fin dal momento dei primi contrasti con Conti, se non fossero cambiati “gli interlocutori”?
La conferenza stampa di ieri ben rappresenta quale è il clima: Caltagirone si è esibito in una difesa “alla Berlusconi” del proprio operato, comprensiva di rituale rettifica del suo Ufficio Stampa, prendendosela con i giornalisti “che denigrano” e con l’ex direttore dei lavori, colpevole di non essere stato sufficientemente acquiescente. Sempre seguendo il ‘modello Berlusconi’, Caltagirone ha usato la carta del populismo più banale, sostenendo che le critiche dei consiglieri di opposizione sono strumentali e che la gente comune è dalla sua parte. Il gioco è quindi del tutto scoperto: abbiamo un imprenditore che svolge apertamente una funzione di leadership politica, sovrastando il ruolo istituzionale degli amministratori locali, a cominciare dal primo cittadino.
Posto che il peronismo dei costruttori edilizi, con relativa esaltazione del rapporto diretto con il popolo, era l’ultima cosa cui pensavamo di assistere, vogliamo ribadire a Caltagirone che la cosiddetta “gente comune” di Imperia è piena di dubbi sulla qualità e sulla funzione del suo porto, a cominciare dalle sue effettive potenzialità occupazionali e dalla possibilità di essere il volano di un reale sviluppo economico per il territorio. Nel contempo, leviamo ai cittadini imperiesi, alle forze sociali e alle parti politiche un allarme democratico per questo tipo di conduzione della cosa pubblica, che irresponsabilmente si affida ad un potere economico lasciato senza controlli e limitazioni.
Il Consiglio Comunale del 23 parte quindi male, perché la Giunta Strescino, dopo tante parole, si appresta a confermare la linea varata dall’amministrazione precedente.
Da parte nostra, stando così le cose, ci sarà una opposizione decisa e puntuale volta a chiarire i punti oscuri dell’iter della pratica, le responsabilità pubbliche e private, indicando nello stesso tempo le strade per la ripresa di un maggiore controllo sull’opera da parte pubblica. La spiegazione dei punti controversi fatta nel suo comunicato dal Presidente della Porto di Imperia a nostro giudizio è molto parziale e lascia molti interrogativi aperti, anche riguardo alle ragioni delle indagini giudiziarie in corso. Interrogativi che non sono certo “formalismi”, per riprendere un termine usato da Calzia, ma motivi ben sostanziali, riconducibili proprio “al perseguimento del bene comune”, cioè del bene pubblico.
Poiché, come noto, il regolamento consigliare del Comune di Imperia penalizza fortemente i tempi degli interventi dei gruppi formati da un unico componente, già da ora annunciamo che ci coordineremo tra noi in modo da avere la possibilità di affrontare nell’insieme dei nostri contributi tutti gli aspetti di questa importantissima discussione in Consiglio Comunale.

Imperia, 4 settembre 2010

Dario Dal Mut (Italia dei Valori)
Pasquale Indulgenza (Rifondazione Comunista)
Carla Nattero (Sinistra per Imperia)

Scritto da Angelo Amoretti

5 settembre, 2010 alle 11:30

Supervertice Strescino-Caltagirone: le reazioni dell’opposizione

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Riporto le dichiarazioni dei consiglieri Carla Nattero, Pasquale Indulgenza e Paolo Verda, sul supervertice tra il sindaco Strescino e il fidanzato di Beatrice Cozzi Parodi, Gaetano Bellavista Caltagirone, patron di Acquamare e socio al 33% della Porto di Imperia SpA [la sua fidanzata ha una fetta di un altro 33%, quello di Imperia Sviluppo tra cui spicca il nome di Pietro Isnardi].
Le frasi di Paolo Verda le ho estrapolate da un lungo e esaustivo articolo al riguardo di Loredana Grita, apparso su Il Secolo XIX del 2 settembre 2010.

CARLA NATTERO
Ho letto le ricostruzioni giornalistiche dell’incontro Strescino-Caltagirone. Al di là della attendibilità delle singole notizie, risulta chiaro che il Sindaco ha smesso in fretta di cercare di fare la voce grossa. Il preannunciato riassetto del CdA con l’entrata di Conti rafforza la componente privata, non certo quella pubblica.
Dal complesso delle dichiarazioni degli amministratori comunali si ricava l’impressione che non si vogliano affrontare i problemi reali emersi in maniera evidente nei mesi scorsi ma si miri semplicemente ad aggiustare la situazione, tornando agli equilibri precedenti . Lo dimostrano le dichiarazioni rilasciate da Fossati in serata che ripropongono pari pari lo schemino amministrativo iniziale come se in questi mesi non ci fossero stati degli sconquassi ineludibili.
Credo comunque che la loro sia una illusione perchè si è ormai rotto l’equilibrio tra un privato aggressivo e un Comune senza effettivi poteri di gestione e di controllo e perché troppi sono gli interrogativi ancora senza risposta su possibili illegalità relative al complesso dell’iter del porto.
Le rassicurazioni “sul più bel porto del Mediterraneo “ non bastano più agli imperiesi,lo sappia Caltagirone. Perché hanno visto i materiali ordinari con i quali il porto è stato costruito, i problemi ambientali che già emergono e quanto la struttura inserita nel bacino storico separi i cittadini dal mare che è sempre stato il loro.
E gli imperiesi si chiedono, sempre più scettici, perché vedono l’andazzo dei porti turistici vicini, se ci sarà almeno uno sviluppo del lavoro e delle attività economiche in cambio delle enormi risorse pubbliche affidate al privato.
In questa situazione difficile, di cui fa parte anche la farsa della offerta-burla dell’acquisto delle azioni del porto, il Sindaco pensa bene di trovare un diversivo attaccando l’opposizione. E’ una ricetta classica per uscire dall’angolo e rivela in modo plateale la sua debolezza e la divisione nella sua stessa maggioranza.
Le premesse per il Consiglio del 23 sono quindi poco incoraggianti, ma spero che comunque possa essere occasione di un confronto vero e chiaro.

Carla Nattero – Sinistra per Imperia – 1 settembre 2010

PAOLO VERDA
Non fa parte del nostro costume attaccare la magistratura, a differenza di quanto ci ha abituato a fare il Signor Berlusconi, suo leader, dal 1994 ad oggi.
Forse la Città si attendeva dal sindaco qualcosa che contribuisse a rasserenare gli animi visti gli ultimi eventi e che aiutasse a capire la posizione del Comune. Tanto più che è stato lui con il vicesindaco Lanteri a dichiarare che “la situazione con la Porto di Imperia Spa è insostenibile e che occorre un Consiglio monotematico per addivenire ad un mandato pieno di sostegno all’Amministrazione comunale.
Semmai i fatti che hanno portato alla ribalta il Porto turistico di Imperia negli ultimi mesi sono stati altri.
E’ la magistratura insieme agli organi di polizia, che a quanto pare si sta recando un giorno sì e l’altro anche presso il cantiere per verifiche (sicuramente di routine…), e non certo su nostra segnalazione.
Non siamo stati noi a diffondere notizie che oggi, apparentemente, sembrerebbero false, ovvero che il perito incaricato dal pubblico ministero per le indagini preliminari sulla questione capannone avesse a suo tempo dato parere sostanzialmente concorde con le tesi della difesa della Società Porto di Imperia Spa. Ciò detto, consci che la nostra soddisfazione per le rivelazioni portate dai giornali all’attenzione del pubblico, abbia dato
fastidio, riteniamo assolutamente legittimo esprimerle, pur sapendo che i magistrati sono assolutamente indipendenti anche dai loro periti e che non sono necessariamente tenuti a sposare le tesi degli stessi anche se da loro incaricati.
Perché all’epoca della costituzione della società e del passaggio delle quote a Caltagirone non hanno pensato, o voluto pensare, a valutare la possibilità, in luogo di una selezione di partnership puramente immobiliarista e a trattativa privata quella forse più allettante per la nostra città di un socio di natura industriale, magari con gara ad evidenza europea? Noi ora come allora siamo per lo sviluppo della nostra città, e pur sapendo che molti passaggi di natura tecnica sono purtroppo sconosciuti ai più, ci carichiamo anche del possibile fardello della impopolarità.

Paolo Verda – Capogruppo PD – stralcio da Il Secolo XIX del 2 settembre 2010

PASQUALE INDULGENZA
Nel riservarmi di assumere prossimamente una posizione unitaria con altri colleghi dell’Opposizione nel merito delle questioni aperte della portualità cittadina, ritengo di dover fare alcune considerazioni su quanto si e’ saputo degli incontri tenuti sullo stesso tema lunedì e martedì, il primo tra i dirigenti del PdL locale, l’altro tra l’Amministrazione Comunale e il Sig. Caltagirone.
Innanzitutto, va evidenziato che l’annunciato ritorno di Carlo Conti ai vertici della “Porto di Imperia” spa conferma in pieno la ‘presa’ dell’ex ministro Scajola, che dicono intenzionato, quale deus ex machina, a riprendere un suo ruolo di primo piano dopo l’infelice (e inquietante) vicenda romana che lo ha coinvolto, ma nel contempo denuncia clamorosamente quanto l’Amministrazione Comunale dipenda da quella volontà, non abbia adeguata autonomia e si contradddica di continuo. Conti viene da sempre considerato ‘fedelissimo’ di Scajola (come del resto il presidente della società, l’immarcescibile Paolo Calzia). Con Conti, al centro dell’ affaire delle colonnine sulla banchina di Oneglia, prima piazzate a servizio degli yachts e poi tolte fugacemente quando le cose si complicarono, senza che il Comune ne fosse almeno preavvisato), l’Amministrazione Comunale ha avuto fino a ieri vivi e crescenti contrasti, emersi pubblicamente, come, ad esempio, quelli testimoniati dalle durissime dichiarazioni rilasciate nella suddetta occasione dall’ora vicesindaco Lanteri. Contrasti – spiega – in realtà strettamente intrecciati con la polemica che contestualmente andava salendo con “Acquamare” e Caltagirone, riguardanti giusto il tenore del rapporto con il colossale, debordante socio privato. Ed ora, proprio Conti viene riproposto per mettere la cose a posto e superare le divergenze! In quale direzione, chiunque sia dotato di un minimo di perspicacia può capirlo. La figura che in primo luogo ne esce sminuita, é proprio quella del Sindaco, che ancora una volta, dopo le ‘bacchettate’, si prende la parte di quello che deve attaccare l’Opposizione (cosa assai discutibile, in verità: sarebbe semmai stato logico che lo facesse una parte politica, non un ruolo istituzionale super partes), accusata di ‘gettare fango’ e ‘danneggiare l’immagine della Città’. Un attacco politico – prosegue Indulgenza – portato, con parole simili a quelle pronunciate in occasione di Mafiosissima, da una carica istituzionale che sembra non rendersi conto che così facendo, mirando facile al solito bersaglio, si presta a spostare il problema da dove esso realmente si trova, e cioè proprio all’interno dei ‘poteri forti’ – politici ed economici – che governano “Porto di Imperia” e assetti locali. Sono le cose stesse a mostrare clamorosamente questa verità: nel “vertice” del Pdl, “voluto” da Scajola, (”vertice” – va sottolineato – svoltosi nella sede di un partito politico con la partecipazione degli amministratori comunali e della Spa), il Sindaco risulta essere stato attaccato e contestato pesantemente da Conti e Calzia, vale a dire dai due uomini che rimangono ai vertici della partecipata “Porto di Imperia”. E’ chiarissimo, quindi, chi comanda e fa le scelte….Per tutte queste ragioni, che riguardano in primo luogo la salvaguardia del ruolo pubblico (quindi, delle prerogative di tutti i cittadini) e la sua dignità, mi auguro che l’Opposizione sappia riprendere con ulteriore efficacia l’iniziativa che le spetta in vista del Consiglio Comunale del 23, il quale, stando alle uscite e alle iniziative dei responsabili dell’Amministrazione Comunale, si annuncia sotto i peggiori auspici.

Pasquale Indulgenza – Rifondazione Comunista – Sanremonews, 1 settembre 2010

Scritto da Angelo Amoretti

2 settembre, 2010 alle 17:24