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Tormentone Antonov

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E’ ricominciato il tormentone Antonov perché da qualche giorno si è aperto il processo contro l’ex spia del Kgb venuta dal freddo.
Secondo l’accusa, Roman Antonov avrebbe tramortito, trasportato in auto e fatto saltare per aria nei pressi di Vasia, il giovane ucraino Vitaly Skrynnik. La moglie Maria (assente dall’aula) avrebbe adescato la vittima sulle chat di internet, poi Antonov avrebbe inscenato il falso incidente, con l’intenzione di far credere che il morto carbonizzato fosse lui stesso per permettere a sua moglie di intascare un milione di euro da una serie di polizze sulla vita.
Antonov, come lo descrive bene oggi Maurizio Vezzaro su La Stampa, è un tipo a dir poco piuttosto bizzarro.
Tempo fa ha finto un malore sputando sangue, tanto per farsi ricoverare in ospedale. Poi si è scoperto che quel sangue apparteneva proprio al presunto assassino che si era prelevato dall’ano in modo che nessuno se ne accorgesse. Però se ne sono accorti.
Quest’uomo crede di saperne una più del diavolo solo perché a suo tempo è stato agente del Kgb e per capo ha avuto un certo Putin.
Siccome sono garantista e finché non ci sarà una condanna definitiva preferisco non fare ipotesi e attenermi a ciò che sostiene l’accusa,  né tanto meno indagini: non è il mio mestiere.
Vorrei solo aggiungere due o tre cosine.
Antonov dice che in carcere è stato torturato e si domanda se questo (l’Italia) è un paese democratico.
Intanto bisognerebbe appurare se è vero ciò che afferma e in ogni caso gli chiederei se per caso è mai stato nelle galere, che so, cecene o ucraine e se ha potuto fare qualche confronto.
Noi di Imperia lo abbiamo ospitato e gli abbiamo pure pagato un sussidio in quanto “profugo” di non so cosa. Non so se in Lituania o in Cecenia, per fare due esempi, avrebbero fatto la stessa cosa con uno sconosciuto “profugo” italiano.
Chissà se i servizi segreti italiani sanno qualcosa di più su questo loro ex collega dell’Est. A me sembra strano che, con i collegamenti che ci sono al giorno d’oggi tra servizi di un paese e l’altro, non si sia ancora riusciti a ricostruire del tutto il passato di questo presunto assassino.
Forse sarebbe ora di mettere in moto qualche altra macchina, oltre al processo, in modo che venga fuori tutto su questo pittoresco personaggio.
La mia sensazione è che qualcuno lo stia ancora proteggendo. Qualcuno deve avergli detto: “Ci sei cascato, noi non faremo rivelazioni sul tuo conto, ma adesso arrangiati tu perché di più non possiamo garantirti”.

Scritto da Angelo Amoretti

28 novembre, 2007 alle 12:57